ZEUS CHAPTER
L'OMBRA DI HADES
4°Parte BGM: Phoenix's Revenge |
Il Dio indossava la sua surplice, priva dell'elmo, e stringeva la spada nella mano destra. I suoi occhi azzurri erano fissi sul cavaliere, ed in essi Andromeda scorse la stessa tristezza che aveva notato all'Elisio. Il ragazzo però si sforzò di evitare quello sguardo e si rimise in piedi, tendendo la catena. A quel gesto, Hades accennò un sorriso e disse "Andromeda, la battaglia all'Elisio non ti ha dunque insegnato nulla ? non sei in grado di sconfiggermi, arrenditi a me ed eviterai di soffrire !". La sua voce risuonò impersonale come sempre, ma Andromeda non prese neppure in considerazione l'offerta del nemico e rispose "Non mi arrenderò a te, né adesso né mai! Se vuoi sconfiggermi dovrai combattere !".
Le parole uscirono dalle sue labbra cariche di una rabbia ed un'aggressività che di rado aveva provato. Di tante battaglie che aveva combattuto, ricordava di aver provato una sensazione simile solo contro Lemuri, il generale degli abissi a guardia della colonna dell'Antartico, ma stavolta la sua ira era persino più accesa e vibrante. Senza neppure aspettare la replica di Hades, Andromeda scattò in avanti lanciando la sua catena. L'arma saettò verso il bersaglio, ma quando stava per raggiungerlo, Hades si spostò di lato, evitandola. Al tempo stesso, il Dio sollevò la mano libera, e da essa partì una scarica di energia che sollevò il cavaliere da terra e lo lanciò contro una colonna.
L'impatto fu duro, ma Andromeda non sentì neppure il dolore, preso com'era dalla foga della battaglia, e reagì immediatamente lanciando di nuovo la sua arma. Ancora una volta però, Hades si spostò subito prima di ricevere il colpo e, muovendosi con una rapidità incredibile, si portò di fianco ad Andromeda. Il ragazzo fece appena in tempo ad incrociare gli occhi azzurri del Dio, che essi sprigionarono una forte energia, scagliandolo di molti metri all'indietro.
Approfittando del momento favorevole, il Dio incalzò il nemico e lanciò contro di lui un fascio di energia, che centrò il bersaglio e scaraventò il ragazzo contro la parete. Con un agile salto però il cavaliere evitò l'assalto successivo, ed al tempo stesso scagliò ancora una volta la sua arma, che saettò verso il volto scoperto di Hades. Per una frazione di secondo, Hades fu sorpreso, poi però mosse la spada in un fendente che deviò la catena. Contemporaneamente, il Dio saltò a sua volta, raggiungendo Andromeda in aria, e con una rapidità impressionante lo colpì allo stomaco con un getto di energia, facendolo precipitare contro il muro.
Sottili crepe si disegnarono sul punto dell'impatto, mentre la pressione del colpo spingeva il cavaliere quasi dentro la parete, poi però l'energia si esaurì ed il ragazzo si accasciò al suolo prono. "Devo reagire !" si disse cercando di rimettersi in piedi, ma i suoi muscoli erano ancora doloranti per il colpo subito e non reagirono con la dovuta rapidità. Stranamente però, Hades interruppe l'attacco, dando al ragazzo il tempo di rialzarsi.
"Hai capito finalmente che non sei alla mia altezza ?" disse il Dio della morte, la cui espressione era indecifrabile come sempre "Da solo non mi avresti mai sconfitto all'Elisio, sei solo un uomo e non puoi paragonarti a me !" Queste parole furono come un tizzone ardente per l'animo di Andromeda, che con uno scatto rabbioso si lanciò di nuovo all'attacco gridando "Credi di avere già vinto ? ora vedrai ! Onde del Tuono !"