ZEUS CHAPTER

LA RESURREZIONE DELLE ARMATURE DIVINE

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8° Parte

BGM: Escape from the Evil City

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Sirio è il primo a riprendersi. Guardandosi attorno il cavaliere cerca di ricordare quello che è successo. Il vortice li aveva lasciati ad un paio di metri di altezza e loro erano caduti sul duro pavimento di pietra, perdendo i sensi. Rialzatosi, Sirio vede i compagni a pochi metri da lui, ancora svenuti. Cercando di orizzontarsi, il cavaliere si rende conto di essere in una specie di caverna, che si estende nelle profondità della terra. Anche se la luce del sole non filtra nella caverna, l'ambiente è rischiarato da un leggero chiarore, che sembra provenire dalle stesse pareti rocciose. "Così questa è la terra dei nani…Odino ci aveva avvertiti che sarebbe stato un regno sotterraneo…" pensa l'eroe del Dragone mentre si avvicina ai compagni svenuti. Prima che possa raggiungerli e svegliarli però, Sirio sente una risatina, ma voltandosi non vede nessuno. Il cavaliere si guarda intorno, ma sembra proprio che non ci sia nessuno. Poi però la risata si ripete, e questa volta Sirio si rende conto che proviene dalla sua destra, anche se in quella direzione non c'è nessuno. Dragone osserva attentamente la parete per lunghi secondi, poi finalmente nota qualcosa. Sulla parete rocciosa infatti vi sono due piccole aperture, ma non comuni fori scuri come quelli che si trovano normalmente nelle pietre. Questi sembrano quasi vivi e si muovono a destra e sinistra, come degli occhi. "Bravo, sei riuscito a trovarmi. Ah ah" dice una vocina molto nasale, simile a quella di un bambino. Poi, davanti agli occhi di Sirio, una sagoma sembra come staccarsi dalla parete di roccia, rivelando una creatura alta poco più di un metro. La creatura ha la pelle e gli abiti dello stesso colore della pietra, così somigliante da sembrare essa stessa pietra. Le gambe e le braccia sono molto corte mentre la testa è identica a quella di un essere umano, eccettuato il colorito grigiastro ed un naso particolarmente rotondo e prominente. L'aspetto non lascia spazio a dubbi, Dragone si rende subito conto che quello che è di fronte a lui è un nano. "Prova a prendermi se ci riesci. Ah ah " dice il nano iniziando improvvisamente a correre verso un cunicolo alla sua sinistra.

"Aspetta !" urla Sirio lanciandosi all'inseguimento "Non voglio farti niente…sto solo cercando un tuo compagno !" il nano però non risponde nulla, continua solo a ridere con la sua strana vocina, correndo all'impazzata nel cunicolo. "Fermati ! - grida ancora Dragone - ehi !" ma le sue grida non hanno risposta. Dopo parecchi metri, Sirio si rende conto di non sentire più il rumore dei passi del nano. Rallentando il passo fino a camminare, il ragazzo si guarda attentamente intorno. "Stavolta conosco il tuo trucco…" pensa l'eroe chiudendo gli occhi. Lentamente, Sirio inizia a concentrarsi sull'ambiente che lo circonda. All'inizio non avverte nulla, poi inizia a percepire il rumore di un leggerissimo respiro alla sua sinistra. Concentrandosi ancora di più, l'eroe riesce ad individuare il punto in cui si nasconde il nano e, muovendosi con una velocità sorprendente, allunga il braccio e chiude la mano intorno al suo polso. Catturata finalmente la sfuggente creatura, Sirio la solleva fino a poterlo guardare in faccia senza dover piegare il collo, ed in tono amichevole gli dice "Ascolta amico, non ho intenzione di farti del male. Sto cercando un tuo compagno di nome Etri, lo conosci ?" Il nano, che fino ad allora si era agitato ed aveva cercato di divincolarsi, si ferma e sorridendo solleva la mano libera e fa uno strano gesto con le dita, poi inizia a ridere sommessamente e dice "Etri, Etri, si ! Etri è mio amico, l'uomo di metallo no ! anche la pietra è mia amica, uh uh, si, la pietra…" Dragone non riesce a capire cosa intenda il nano parlando della pietra, ma ha capito che il suo piccolo prigioniero conosce Etri. "L'uomo di metallo - pensa - devo essere io, a causa dell'armatura che indosso, ma che significano la pietra e quel gesto che ha fatto con la mano…"