ZEUS CHAPTER
VIAGGIO AD ASGARD
5° Parte BGM / |
"Bene, allora partiremo subito, manca poco tempo alla battaglia finale contro Zeus. Lady Isabel, è meglio che lei rimanga qui, non ha senso che si stanchi in un viaggio fino ad Asgard !"
"Lo penso anch'io ! Stavolta non avremo bisogno del suo aiuto. E' molto meglio che lei resti qui e raccolga le forze in vista della prova che ci aspetta !
"A queste parole, Lady Isabel avrebbe voluto controbattere qualcosa, ma poi alla fine accettò, consapevole che i cavalieri avevano ragione e che era indispensabile che lei fosse nel pieno delle forze per affrontare Zeus.
"Io non verrò con voi !" affermò improvvisamente Phoenix, appoggiato ad una colonna con le braccia conserte
"Fratello…sei certo di quello che dici ?"
"Si, Andromeda. Come ho già detto la mia armatura si riparerà da sola se sarà necessario. Al contrario andrò di nuovo sull'Isola del Riposo, in modo da solidificarla con la lava vulcanica !"
Anche se triste, Andromeda annuì, e così fecero gli altri cavalieri, ormai pronti alla partenza.
"Prima che andiate c'era ancora una cosa…seguitemi cavalieri !" affermò Mur voltandosi per entrare nella prima casa. Pegasus, Sirio, Cristal ed Andromeda seguirono l'amico fino all'ingresso per una delle stanze del tempio, poi Mur continuò "I nani sono creature insidiose, spesso amano mettere alla prova le persone… convincere Etri potrebbe essere più difficile del previsto…potreste dover combattere, e forse queste vi saranno utili !" Il cavaliere si spostò in modo da permettere agli altri di entrare nella stanza, nella quale si trovavano quattro armature di bronzo. Osservandole bene, i cavalieri si accorsero che non erano armature comuni, erano quelle che avevano indossato ad Asgard e nel regno di Nettuno, solide e lucenti come lo erano un tempo. "Non posso riparare le armature divine, ma, con l'aiuto degli altri cavalieri d'oro, ho potuto comunque forgiare queste corazze per voi. Come vedete sono identiche a quelle che avete già utilizzato in passato, ed anche la loro resistenza era la medesima. Queste armature si rivelerebbero certamente inutili contro gli Dei, ma vi saranno sicuramente di aiuto se Etri dovesse mettervi alla prova !"
I cavalieri si avvicinarono alle corazze, e subito i loro cosmi interagirono con le armature, avvolgendo i ragazzi in auree di energia brillanti e lucenti. Poi, all'improvviso, le armature si scomposero ed i vari pezzi volarono sui corpi dei quattro eroi. Per alcuni attimi i cavalieri ammirarono le armature, poi, a nome di tutti, Pegasus ringraziò Mur per il suo indispensabile aiuto. Mur annuì ed affermò "Andate ora, non c'era tempo da perdere. L'ora della battaglia finale si avvicina sempre di più ! Vi teletrasporterò ad Asgard, vicino al palazzo di Ilda di Polaris"
Con indosso le nuove armature e negli scrigni quelle divine, semidistrutte, i cavalieri salutarono Lady Isabel e Phoenix, poi Sirio fece un cenno a Mur, il quale bruciò il suo cosmo. I cavalieri furono avvolti da una luce dorata per alcuni secondi, poi, quando la luce si fu dileguata, di loro non c'era più traccia.
In quello stesso momento infatti i quattro giovani erano ad Asgard, nel piazzale di fronte alla statua di Odino. I cavalieri si guardarono attorno, riconoscendo subito il luogo, e nello stesso momento tornarono loro in mente lo scontro con Orion, avvenuto proprio in quel piazzale, ed il sacrificio del cavaliere del Nord per sconfiggere Syria. In quel momento ad Asgard stava nevicando, ed un gelido vento sferzava i volti dei quattro eroi. "Non è cambiato proprio niente !" disse Pegasus rabbrividendo per il freddo e facendo sorridere gli altri ragazzi. Poi, guardandosi attorno, Cristal notò delle persone venire verso di loro, avvolte in pesanti mantelli per difendersi dal freddo. "Guardate, c'è qualcuno !" disse rivolto ai compagni, che si voltarono in direzione dei nuovi venuti. All'inizio nessuno di loro riuscì a capire di chi si trattasse, ma comunque sapevano che non c'era pericolo in quanto la catena di Andromeda non reagiva in alcun modo. Poi, quando i quattro vennero più vicini, i cavalieri li riconobbero, e subito corsero verso di loro, felici di rivederli. Si trattava infatti di Ilda e Flare, accompagnate da Mizar ed Alcor. I due fratelli, riconciliatisi in seguito alla battaglia contro Andromeda e Phoenix, erano gli unici cavalieri di Asgard sopravvissuti, ed ora Pegasus e gli altri erano felici di rivederli, stavolta da amici. Ilda fu la prima a parlare, e, con tono amichevole, affermò "Sono felice di rivedervi cavalieri di Atena, pochi attimi fa ho percepito il vostro cosmo provenire da qui e mi sono affrettata a raggiungervi. Quali motivi vi hanno condotti qui, ad Asgard ?" La domanda era rivolta a tutti loro, ma Pegasus rispose per primo in tono grave "Non si tratta purtroppo di una visita amichevole, Ilda. Io e gli altri siamo qui perché abbiamo bisogno del tuo aiuto !" Vedendo la preoccupazione negli occhi del giovane cavaliere, come pure in quelli dei suoi compagni, Ilda affermò "Capisco, e purtroppo devo confessarvi che il vostro arrivo non mi coglie inaspettata. Già mesi fa, in occasione di quell'eclisse improvvisa, ho percepito chiaramente il male nell'aria… e se ora uomini valorosi come voi hanno bisogno di aiuto, la situazione deve essere molto grave." La sacerdotessa prese un attimo di pausa, poi riprese "Vi aiuterò, di questo siate certi, a voi devo non solo la mia vita ma anche la salvezza di tutta Asgard. Seguitemi a palazzo, lì potremo parlare con calma !" La ragazza si voltò e, seguita da Flare, i cavalieri, Mizar ed Alcor, si avviò verso il palazzo. Durante i pochi metri di cammino, Flare si avvicinò a Cristal e, sorridendogli, gli disse "Sono felice di rivederti, cavaliere. Tempo fa ho avvertito il tuo cosmo indebolirsi ed ho temuto per la tua vita !" Sorridendo a sua volta, Cristal le rispose in tono rassicurante "Sono un cavaliere di Atena, è mio dovere lottare per difendere la mia Dea. Non devi preoccuparti per me !" La ragazza annuì con un sorriso e disse "So bene che sei un guerriero coraggioso e pronto a tutto, ma cerca comunque di essere prudente !" Poco più indietro, Andromeda parlava con Mizar ed Alcor, i quali gli raccontarono brevemente l'incontro con i loro genitori, che avevano chiesto perdono ad Alcor per le loro azioni e lo avevano accolto a braccia aperte, felici per averlo ritrovato. Qualche minuto dopo, i cavalieri erano in una stanza riscaldata dal fuoco di un caminetto. Lì Pegasus spiegò brevemente ad Ilda la situazione, raccontandole di come sconfissero Ades, dell'apparizione di Zeus e delle parole di Mur relative al nano Etri, poi concluse chiedendo "Puoi aiutarci ?" La donna annuì e rispose "Vi aiuterò come posso, ma purtroppo il nano Etri non si trova ad Asgard, o almeno non in questa Asgard !"