ZEUS CHAPTER
VIAGGIO AD ASGARD
1° Parte BGM: Blue Dream (instrumental) |
Erano passati quattro mesi dalla terribile battaglia avvenuta nell'aldilà e sia per Atena che per i cavalieri la vita sembrava aver ripreso una parvenza di normalità. Gli uomini, che ignoravano completamente il terribile pericolo che avevano corso, continuavano le loro vite tranquille, mentre la grande eclisse di Ades era stata giudicata solo come un inaspettato e rarissimo avvenimento celeste. Anche per i cavalieri questi primi mesi erano stati tranquilli, tutti loro ricordavano infatti le parole di Zeus, ma la gioia per la vittoria riportata contro Ades, unita a quella per il ritorno degli amici creduti scomparsi per sempre, si era dimostrata più forte della paura per gli avvenimenti futuri. I cavalieri d'oro tornati avevano ripreso a custodire le dodici case, con l'unica eccezione di Libra, che aveva preferito tornare ai Cinque Picchi, luogo che ormai considerava come la sua casa. Virgo aveva seppellito il suo rosario, i cui grani erano tutti scuri in seguito alla morte di tutti i 108 spectre, sotto l'albero si sala, nel giardino accanto alla sesta casa, mentre Kanon era diventato il nuovo cavaliere di Gemini, custode della terza casa. Ormai infatti non solo Atena ma anche gli altri cavalieri lo avevano definitivamente accettato, e da parte sua il cavaliere era deciso a non tradire la memoria del fratello.
Per quanto riguarda i cavalieri di bronzo, Andromeda e Phoenix erano tornati insieme al palazzo della Grande fondazione, e stavolta il cavaliere della fenice aveva accettato di restare qualche giorno insieme a suo fratello. Cristal era invece tornato in Siberia, ma prima aveva usato i suoi poteri per creare un sarcofago di ghiaccio intorno alla tomba di Acquarius, allo scopo di onorare la memoria di un uomo che, persino dopo la morte, aveva lottato per difendere Atena e la pace sulla terra. Sirio era tornato ai Cinque Picchi insieme al maestro e stavolta si era fermato per alcuni mesi in modo da stare con Fiore di Luna. La ragazza quando lo aveva visto tornare, coperto di ferite ma vivo, era corsa in lacrime ad abbracciarlo. Fiore di Luna non aveva ovviamente riconosciuto l'anziano maestro nel giovane di diciotto anni che era tornato insieme a Sirio, ed anche dopo le spiegazioni era rimasta inizialmente confusa, ma subito dopo si era comportata col maestro come aveva sempre fatto. Ma la gioia maggiore la ebbe senza dubbio Pegasus, ed infatti sarebbe difficile dimenticare lo sguardo del ragazzo quando, sostenuto da Ioria, si era avvicinato tremante a Patricia e, nonostante le ferite, con le lacrime agli occhi, era corso verso di lei e l'aveva abbracciata a lungo. Tutti i cavalieri, persino Phoenix, di solito restio alle lacrime, si erano commossi ed avevano pianto di gioia nel vedere i due finalmente riuniti.
In seguito Patricia era andata a vivere alla casa di Pegasus, alla darsena, e si era presa amorevolmente cura di lui, fasciandogli le ferite, che comunque grazie al potere di Atena si stavano rimarginando rapidamente. Durante quelle settimane, Pegasus aveva raccontato a Patricia le sue avventure da cavaliere, a partire dall'addestramento fino allo scontro contro Ades, passando per la corsa per le dodici case, la battaglia ad Asgard ed il regno sottomarino. Le aveva raccontato dell'amicizia fra lui e gli altri cavalieri, della vera identità di Lady Isabel, e di come avesse a lungo creduto che lei fosse in realtà Castalia. Patricia dal canto suo raccontò la sua vita presso un piccolo villaggio in Grecia, accudita da un anziano artigiano, finché un giorno Castalia non l'aveva trovata. Quando Castalia le aveva detto di venire con lei, Patricia aveva esitato a lungo, ma alla fine aveva deciso di seguirla, perché dentro di se voleva svelare i misteri del suo passato e scoprire per quale motivo era venuta in Grecia tanti anni fa. "Ora" - affermò la ragazza sorridendo al fratello - "sono felice di aver seguito quella donna !"
Solo Lady Isabel non riusciva ad essere completamente felice perché, anche se il pericolo di Ades era stato sventato, la ragazza ben sapeva che la minaccia che si profilava all'orizzonte era forse la peggiore che potesse esserci. "Una decisione di mio padre non è da sottovalutare. Se ha deciso che l'umanità deve essere distrutta, sarà impresa ardua fermarlo. Ci ha concesso una possibilità, ma sarà una prova alla nostra portata ? Potremo avere delle possibilità contro l'essere più potente dell'universo ?". Queste domande, cui non riusciva a trovare risposta, tormentavano spesso le sue notti, insieme al timore di non essere la degna reincarnazione di Atena.
Passarono altri mesi, poi, in una ventosa mattina d'autunno, Lady Isabel convocò i cavalieri alla prima casa del Grande Tempio. Patricia fu molto rattristata nel sapere che suo fratello doveva partire per combattere di nuovo, ma Pegasus la rassicurò, dicendole che ora che l'aveva trovata, non la lascerà per niente al mondo, e la ragazza, seppur dispiaciuta, si era convinta. In fondo, anche Patricia era consapevole che Pegasus era un cavaliere, e che ora che la battaglia con Zeus era ormai incombente, era necessario che i cavalieri fossero pronti. Riuniti i cavalieri, Lady Isabel attese che tutti i cinque eroi fossero di fronte a lei, poi, guardandoli negli occhi, iniziò lentamente a parlare
"Ormai mancano solo tre mesi alla sfida contro mio padre e, anche se non so cosa ci aspetti, sono cera che non si tratterà di una battaglia facile. Molti esseri nella mitologia avevano cercato di sconfiggere Zeus, ma il destino che avevano trovato era stato il medesimo. Tutti loro sono stati colpiti dalla folgore divina e precipitati nel Tartaro, la parte più profonda e buia degli inferi."
La ragazza fece un attimo di pausa, in modo da permettere a tutti di comprendere le sue parole fino in fondo, poi riprese
"E' inutile che vi dica che da questa battaglia dipende la salvezza dell'intera umanità. Zeus è il padre di tutti gli Dei e la sua parola è legge Solitamente quando prende una decisione nulla può dissuaderlo, ma è anche vero che ha sempre mantenuto le sue promesse, se riusciremo a sconfiggerlo non si rimangerà la parola data e l'umanità sarà salva. D'altra parte, se saremo sconfitti, nessuna forza nell'universo potrà fermarlo e l'umanità sarà annientata ! Voi avete accettato di lottare al mio fianco, ma non conoscete i terribili poteri di Zeus, e per questo ora vi chiedo…siete pronti alla lotta cavalieri ?"
Per un attimo tutti i cavalieri restarono in silenzio, avevano già combattuto contro delle divinità, e non si trattava certo di Dei minori, ma sfidare Zeus era forse osare troppo anche per loro. Nessuno di loro aveva mai avuto a che fare direttamente con lui, ma le storie narrate dai miti, insieme alla facilità con cui aveva riportato in vita i cavalieri d'oro e lo stesso Pegasus, erano una più che soddisfacente testimonianza del suo enorme potere. La loro esitazione però durò solo pochi istanti, poi Pegasus sollevò lo sguardo e, fissando Lady Isabel negli occhi, affermò "Lady Isabel…sono certo di parlare a nome di tutti…eravamo già rassegnati a sacrificarci quando siamo scesi nella porta per l'aldilà, tutto ciò che è successo dopo quel momento è solo un dono inaspettato. Non ci siamo mai tirati indietro prima, non lo faremo certo ora ! Se tu ci guiderai come hai sempre fatto, ti seguiremo in capo al mondo !"