FOLKEN
(FOLKEN)
ETA': Sconosciuta, 48 Anni circa (età della morte)
ALTEZZA: Sconosciuta 1.95 M circa
PESO: Sconosciuta. 98 Kg circa
OCCHI: Viola
CAPELLI: Neri
DATA DI NASCITA: Sconosciuta
LUOGO DI NASCITA: Asgard
GRUPPO SANGUIGNO: Sconosciuto
SEGNI PARTICOLARI: Nessuno.
PARENTI CONOSCIUTI: Nessuno.
COSTELLAZIONE / SIMBOLO: /.
ARMATURA / ARMI: Folken non indossa un'armatura da cavaliere, ma a volte solo una semplice corazza da soldato, priva di qualsiasi potere, o abiti normali.
STIRPE: Abitante di Asgard, possibilmente militare di alto grado.
PRIMA APPARIZIONE: Episodio 85, "Folken e Mime" (anime).
EPISODI (SAGA): 85-86 (Saga di Asgard).
NUMERI DEL MANGA: /
COLPI SEGRETI / POTERI: Folken non mostra nessun colpo segreto o tecnica di combattimento speciale, ma è in grado di usare il cosmo e sferrare raggi di energia. Verosimilmente, il suo potere è sul livello di un cavaliere d'argento. Folken è anche un abile combattente nel corpo a corpo ed ha un fisico allenato alle avversità, che gli permette di resistere al freddo di Asgard anche nel pieno di una tormenta di neve. È molto probabile che abbia buone doti di comando e discrete abilità diplomatiche, sebbene sia chiaramente un uomo che preferisce lo scontro al dialogo.
STORIA: Folken nacque ad Asgard, probabilmente nel periodo di regno del sovrano precedente ad Ilda. Nulla è noto della sua infanzia e giovinezza, ma nel corso degli anni Folken seguì un rigido addestramento militare, diventando un soldato forte e capace. Ben presto, i suoi successi gli valsero la fama di guerriero più forte di Asgard, rendendolo un esempio da seguire per i giovani e ponendolo in alta considerazione di fronte ai sovrani e persino agli aspiranti cavalieri. Uomo di poche parole, di carattere rigido e inflessibile, Folken non lasciò però che le lodi gli dessero alla testa, continuando ad eseguire il proprio dovere e riconoscendo sempre la superiorità dei Cavalieri di Asgard nei suoi confronti, nonchè riconoscendo l'importanza che loro avevano per la pace nel regno.
Un giorno, scoppiò una contesa tra Asgard e la provincia di Iisung per ragioni di confine, e la situazione rischiava di sfociare in una vera e propria guerra. Dal momento che la nuova generazione di Cavalieri di Asgard a quell'epoca non era ancora stata formata, i sovrani inviarono Folken come ambasciatore per risolvere la questione, contando anche sul fatto che la sua fama intimorisse i rivoltosi. Compito di Folken era preservare la pace, e per questo, dopo aver sostato da alcuni amici della zona, andò a parlare con uno dei consiglieri della città, Altz. L'uomo però, credendolo un invasore, cercò di affrontarlo in battaglia, venendo facilmente sconfitto. Seguendolo, Folken arrivò fino alla sua casa, dove trovò anche la moglie, che supplicò pietà per se stessa ed il marito. Mosso a compassione, Folken decise di risparmiarli e si voltò per andare via, ma l'uomo lo attaccò improvvisamente alle spalle, obbligandolo a difendersi. La moglie di Altz però si frappose tra il marito e l'attacco di Folken, venendo colpita a morte, e per di più non riuscendo a proteggere il suo sposo, che venne raggiunto lo stesso.
Amareggiato dall'aver dovuto uccidere un innocente, ma anche consapevole di non aver avuto scelta, Folken entrò nella loro casa, trovando un neonato. L'uomo capì subito che il bambino sarebbe morto se fosse rimasto lì da solo, e così decise di prenderlo con se per salvarlo. Dopo aver seppellito i suoi genitori e dato al bambino il nome di Mime, Folken lo portò nella casa di coloro che lo avevano ospitato appena arrivato ad Iisung. Lì però Mime ebbe un attacco di febbre che, data la sua età, avrebbe potuto costargli la vita. Pur conoscendolo da poco, Folken lo curò amorevolmente, riscaldandolo e restandogli vicino. Poi, temendo l'estendersi della rivolta, decise di portarlo con se ad Asgard, affrontando il freddo delle tormente di neve e stringendolo a se per farlo arrivare sano e salvo. Una volta ad Asgard, Folken lo fece curare, restandogli accanto per tutto il tempo. Fortunatamente, la febbre passò e Folken decise di crescere Mime come se fosse suo figlio, non rivelandogli la storia dei suoi veri genitori. A questo scopo, egli nascose un medaglione che il bambino aveva al collo, che lo raffigurava insieme alla sua famiglia.
Passò qualche anno e, vista la sua carriera militare, e forse anche desiderando che Mime crescesse forte e indipendente, in grado di difendersi in caso di guerra, Folken decise di fare di lui un cavaliere di Asgard, e di iniziare ad addestrarlo non appena avesse raggiunto l'età adatta. Sfortunatamente però, l'uomo non era bravo ad esternare le sue emozioni o a mostrare sensibilità, nè a trattare con i bambini, mentre Mime era particolarmente dolce e sensibile, amante delle arti più della guerra. In particolare, sin da piccolo il bambino era molto bravo a suonare la lira, riuscendo a produrre melodie tali da incantare persino gli animali. Folken non approvava un passatempo così "da signorina", ritenendolo inadatto ad un futuro guerriero, e quando sorprendeva Mime a suonare lo puniva, colpendolo o rompendo la sua lira. Ciò rese tesi i rapporti tra loro, con Mime che aveva quasi paura del padre, e Folken che non riusciva a comunicare ed a farsi capire dal figlio.
Ad ogni modo, Folken iniziò ad addestrare Mime, allenandolo sia fisicamente che nell'uso del cosmo. Nei momenti di scoramento, l'uomo non mancò di dare fiducia al bambino, spingendolo a credere nei propri mezzi ed allettandolo con la possibilità di diventare cavaliere di Asgard e persino più forte di lui. Mime stesso, nonostante tutto, era portato al combattimento e così col passare del tempo sviluppò un cosmo sempre più forte.
Passarono alcuni anni e un giorno, tornando a casa, Folken vide che Mime, ormai adolescente e fresco del completamento dell'addestramento, aveva trovato il medaglione in cui era raffigurato con la sua vera famiglia. L'uomo gli rivelò così la verità, ovvero che lui stesso li aveva uccisi, ma non riuscì a spiegare bene le circostanze, spingendo Mime a credere che avesse agito per crudeltà e non per autodifesa, e che poi l'avesse adottato per mettersi in pace con la coscenza. Sentendo la rabbia che Mime provava nei suoi confronti, Folken gli volse le spalle, in modo da non fargli vedere le proprie lacrime, e si limitò ad ascoltare in silenzio le accuse del figliastro. Alla fine, quando apparve chiaro che Mime lo avrebbe ucciso per vendicarsi, Folken si lasciò colpire senza opporre resistenza, e nel cadere gli chiese silenziosamente perdono.
Fortunatamente, anni dopo la verità venne a galla, e prima di morire a sua volta per mano di un cavaliere di Atena di nome Phoenix, Mime chiese a sua volta perdono a Folken per i propri errori, augurandosi di riabbracciarlo nel paradiso dei cavalieri.
NOTE: Le informazioni presenti in questo profilo provengono dagli episodi 85 e 86 dell'anime. Folken, come tutti i personaggi della serie di Asgard, non esiste nel manga.
L'età di Folken è ignota, ma quando muore i suoi capelli tendono più al grigio rispetto ai flashback dell'infanzia di Mime, quindi dovrebbe averne 45-50, e di conseguenza 32-37 all'epoca della rivolta di Iisung. Per sua stessa ammissione, Folken è più debole di un cavaliere di Asgard, e infatti non possiede armatura, ma è comunque in grado di usare il cosmo come testimoniato dalla scena in cui uccide i genitori di Mime. Il modo in cui parla dei cavalieri suggerisce che potrebbe averne incontrato qualcuno della generazione precedente, come ad esempio il padre di Luxor, ma non ci sono prove a riguardo.
I motivi per cui i sovrani di Asgard mandino in missione diplomatica proprio un uomo di poche parole e inadatto al dialogo come Folken non sono chiare, ma è probabile che inviando il loro guerriero più forte intendessero anche spaventare i rivoltosi. Non viene tra l'altro spiegato come la questione di Iisung vada a finire dopo il ritorno di Folken ad Asgard.
E' ignoto esattamente quanto Folken abbia insegnato a Mime, visto che non era con lui il giorno della conclusione dell'addestramento, e che difficilmente gli avrebbe spiegato l'uso delle tecniche musicali. Probabilmente gli ha solo dato le prime basi, affidandolo poi a qualcun altro (che, nel doppiaggio italiano, potrebbe essere stato Syria).
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