ERIS DELLA LUCERTOLA

(LACERTA MISTY)

ETA': 16 Anni

ALTEZZA: 1.80 M

PESO: 68 Kg

OCCHI: Azzurri

CAPELLI: Biondo scuro

DATA DI NASCITA: 11 Ottobre

LUOGO DI NASCITA: Francia.

GRUPPO SANGUIGNO: 0

SEGNI PARTICOLARI: Nessuno.

PARENTI CONOSCIUTI: Nessuno. Da quel che sappiamo probabilmente è orfano (vedi Note).

COSTELLAZIONE / SIMBOLO: La Lucertola, una delle costellazioni moderne, create in base agli animali scoperti durante le esplorazioni dell'emisfero meridionale del mondo.

ARMATURA / ARMI: Armatura d'argento della Lucertola. L'armatura di Eris non ha poteri particolari, e come tutte le corazze d'argento congela sotto a 210° C sotto zero e resiste ai colpi di media intensità. È una delle poche armature d'argento a non essere danneggiate nonostante la morte di chi le indossa.

STIRPE: Cavaliere d'argento di Atene agli ordini del Grande Sacerdote.

PRIMA APPARIZIONE: Episodio 23, "Il Cavaliere d'Argento" (anime), Saint Seiya N° 8, 1° capitolo (manga).

EPISODI (SAGA): 23-24 (saga del Grande Tempio), 118, 126 (saga di Hades).

NUMERI DEL MANGA: N°5. Episode G n° 15.5

COLPI SEGRETI / POTERI: Eris possiede due colpi segreti, uno difensivo ed uno offensivo. La tecnica di difesa è la Barriera d'Argento, un muro di aria compressa che il cavaliere erige ruotando rapidamente le mani di fronte a se, disegnando dei cerchi e creando una corrente che scorre verso l'esterno. A causa della forte pressione dell'aria, gli attacchi lanciati contro la Barriera si infrangono prima di raggiungere Eris. La Barriera ha però vari punti deboli: dura solo pochi minuti e deve essere rialzata spesso, ed Eris deve necessariamente restare dietro di lei (vedi Note). Inoltre, un colpo più potente della pressione esterna dell'aria può infrangerla, e soprattutto non ha effetto in acqua, a causa della maggiore resistenza che i liquidi offrono, impedendo al cavaliere di muovere le braccia abbastanza in fretta da creare la barriera. La tecnica offensiva sono invece le Dita d'Argento. Per eseguirla, Eris concentra il proprio cosmo in uno o due dita, generalmente l'indice ed il medio della mano destra, lanciandole poi in avanti e generando un raggio di energia con cui travolge il nemico. Solitamente quando Eris esegue questa tecnica non si vede il bagliore del suo cosmo, nè compare alle sue spalle l'immagine della Lucertola. A parte questi due colpi speciali, Eris sembra avere dei limitati poteri telecinetici, con cui lancia via Kiki, ed i poteri tipici di un cavaliere d'argento, ovvero la capacità di superare la velocità del suono e frantumare la roccia con un pugno.

STORIA: Verosimilmente orfano di entrambi i genitori, Eris iniziò molto giovane l'addestramento a cavaliere, di cui non è noto nulla se non che lo portò a termine nel periodo di regno di Arles come Grande Sacerdote di Atene, conquistando l'armatura d'argento della Lucertola. Fiero del proprio bellissimo aspetto al limite del narcisismo, Eris sviluppò un'idea secondo cui un cavaliere dovesse essere esempio di purezza e bellezza assoluta, e non dovesse mai sporcarsi o venir ferito. Per esaltare al meglio il proprio aspetto, iniziò così ad usare prodotti di bellezza per curarlo, provando invece un forte disgusto verso le ferite in battaglia, e per estensione verso coloro che si ferivano, o anche solo sporcavano, in combattimento.

Queste convinzioni spinsero il cavaliere a creare un colpo segreto difensivo, il Muro d'Argento, con cui infrangere i colpi nemici prima che potessero sfiorare il suo corpo o l'armatura. Nonostante i suoi vezzi però, Eris era molto forte, e godeva dell'amicizia, o almeno del rispetto, della maggior parte dei suoi parigrado al Grande Tempio, che spesso lo definivano addirittura "il" cavaliere d'argento, ed era ben visto persino dal Grande Sacerdote Arles, e dal capo della guardia, Phaeton. Eris era inoltre spietato in battaglia, e molti ne temevano la forza. Dal canto suo, il cavaliere era abbastanza soddisfatto di queste attenzioni, che giudicava appropriate ad un uomo della sua bellezza.

Poco tempo dopo, il Grande Tempio dovette affrontare la minaccia dei Titani, tornati sulla terra e desiderosi di vendicarsi di Zeus. Con l’umanità in pericolo, i Cavalieri d’Oro partirono per il Tartaro, impegnati in dure battaglie contro gli Dei, mentre i poteri di Crono facevano regredire la storia. Ad Eris venne ordinato di accompagnare l’archeologa Yoshiko Hasegawa in Egitto, nella zona di Abu Simbel, dove in passato Micene di Sagitter aveva affrontato il Dio Apopi, mettendo in moto gli eventi che, alla lunga, avevano liberato i Titani. Agendo come sua guardia del corpo, Eris giunse in Egitto insieme a Yoshiko, arrivando appena in tempo per salvare il giovane Cavaliere Retsu della Lince da un mostro, formato da anime di esseri defunti che stavano tornando sulla terra a causa del disfacimento del Tempo. Siccome i corpo a cui vorrebbero tornare non esistono più da tempo, le anime si erano fuse in quella creatura sofferente e priva di senno.

Eris criticò Retsu per il suo modo di combattere, ma ne apprezzò il coraggio. Dopo aver contato fino a dieci per permettere alle anime un’ultima preghiera, annientò il mostro con le Dita d’Argento, per poi togliersi l’armatura ed entrare nudo in un fiume a lavarsi, incurante dell’imbarazzo di Yoshiko.

Alla fine, i Cavalieri d’Oro ebbero la meglio e sconfissero i Titani, riportando la pace sulla terra.

Alcuni anni più tardi, Arles vide i propri sogni di potere messi in pericolo da lady Isabel, attuale reincarnazione della Dea Atena, e dai suoi cinque cavalieri di bronzo. Phaeton, incaricato di risolvere la situazione e preoccupato che un fallimento gli costasse la vita, decise di usare i cavalieri d'argento in battaglia, ordinando ad Eris di accompagnare in missione Castalia, cavaliere d'argento dell'Aquila e insegnante di uno dei cavalieri di bronzo, Pegasus. Scopo della missione era di uccidere Pegasus ed i suoi quattro compagni, ma prima di partire il cavaliere venne avvisato da Tisifone, un'altra sacerdotessa guerriero, circa il rischio di un tradimento da parte di Castalia, molto legata al suo allievo.

Ben presto, Eris e Castalia raggiunsero Nuova Luxor, la città dei cavalieri, e trovarono Pegasus, intento a passeggiare sulla spiaggia con un'amica. Non volendo perdere tempo e disgustato all'idea di doversi sporcare le mani in combattimento, Eris gli suggerì di suicidarsi direttamente, dando poi prova di forza ed atterrandolo in un colpo solo. Pegasus però non era tipo da arrendersi, e soprattutto combatteva in modo molto fisico, non esitando ad afferrare il nemico, cosa che suscitò le ire di Eris, offeso dall'idea di essere toccato da chi considerava inferiore. La situazione peggiorò quando Pegasus indossò la propria armatura per combattere, ma Castalia pose fine a tutto colpendolo all'improvviso e trapassandogli il cuore. Soddisfatto, Eris seppellì il cadavere del cavaliere sotto una croce di legno.

Memore degli avvertimenti di Tisifone però, il guerriero restò sospettoso, specie quando Castalia cercò di convincerlo a tornare subito in Grecia senza cercare gli altri quattro cavalieri. Con una scusa, Eris la mandò via, e subito dopo tirò fuori Pegasus dalla fossa, scoprendo, senza esserne sorpreso, che era ancora vivo. Deciso a finire il duello il prima possibile, ma soprattutto a farlo senza sporcarsi le mani, Eris mostrò i poteri difensivi della sua Barriera d'Argento, e poi travolse il nemico con il colpo segreto Dita d'Argento. Nel corso del duello però si sporcò del sangue di Pegasus, e questo lo spinse a interrompere l'attacco, togliersi l'armatura ed andare nudo in mare a lavarsi. Questo comportamento suscitò il disprezzo di Pegasus, che era sopravvissuto e non sopportava un tale atteggiamento dal nemico.

Sempre convinto della propria superiorità, Eris ignorò le critiche del nemico e si rivestì, certo di poter finire rapidamente lo scontro. Con suo enorme stupore però, Pegasus trovò un modo di concentrare i propri colpi per infrangere la Barriera d'Argento, riuscendo a ferirlo per la prima volta nella sua vita. Lo choc fu tale da lasciare Eris senza parole, e Pegasus gli spiegò che in battaglia è fondamentale l'umiltà, grazie alla quale lui era riuscito a trovare il modo di superare la Barriera d'Argento, mentre Eris, accecato dall'orgoglio e dalla superbia, non aveva concluso il combattimento quando era in vantaggio. Pegasus aveva inoltre intuito che in acqua la Barriera d'Argento non funziona, e così, ideando un nuovo colpo segreto, la Spirale di Pegasus, trascinò il nemico in mare, ferendolo mortalmente.

Uscendo dalle acque, tutto sporco e con una ferita sanguinante sulla fronte, Eris riconobbe i suoi errori, ammettendo di essere stato accecato dall'orgoglio e di aver appena imparato una lezione importante. Chiedendosi quante altre avrebbe potuto apprenderne se il suo essere fosse stato più umile e migliore, il cavaliere cadde a terra privo di vita. Il suo corpo fu in seguito trasportato al Grande Tempio e seppellito nel cimitero locale.

Diversi mesi dopo, Eris fu uno dei cavalieri resuscitati da Hades per prendere la testa di Atena. Il signore dell'aldilà offrì infatti una nuova vita a numerosi ex cavalieri di Atena in cambio della loro fedeltà, ed ordinò loro di recarsi al Grande Tempio ed uccidere Lady Isabel. Se fossero riusciti nell'impresa avrebbero avuto la vita eterna, mentre nell'altro caso sarebbero scomparsi dopo dodici ore. Cambiato dopo la sconfitta subita per mano di Pegasus, Eris aderì invece al piano di Sion, antico Grande Sacerdote, e fece solo finta di accettare, nella speranza di poter raggiungere ed uccidere Hades, o almeno di far risvegliare l'armatura divina di Atena. Hades, ignaro dei loro piani, diede a ciascuno un'armatura nera chiamata surplice, copia quasi perfetta delle corazze che i cavalieri avevano indossato in vita.

Eris non fece parte dei cavalieri che attaccarono il Grande Tempio ma, insieme a Babel e Moses, a loro volta resuscitati, si recò in Siberia, apparentemente per trovare ed uccidere Cristal, ma in realtà per mettere alla prova la sua forza in vista della battaglia imminente contro gli eserciti di Hades. Trovato Cristal, i tre lo attaccarono insieme, ma il potere del cavaliere del Cigno nel frattempo era molto aumentato ed egli riuscì a sconfiggerli con un colpo solo senza neppure aver bisogno dell'armatura.

NOTE: Le informazioni presenti in questo profilo provengono dagli episodi 23-24, 118 e 126 dell'anime e dal numero 5 del manga, edizione Starcomics. Eris è spesso definito "il" Cavaliere d'Argento da Phaeton, Castalia e Tisifone, nonostante queste ultime abbiano il suo stesso grado, in segno di rispetto. Numerosi cavalieri cercano inoltre di vendicarne la morte, tra cui Tisifone stessa, Asterione, Moses e Babel, suggerendo che nonostante i suoi modi sia alquanto apprezzato al Grande Tempio, o se non altro tenuto in considerazione, forse come orgoglio della categoria.

Non sappiamo se Eris sia orfano o meno, anche se la cosa è possibile visto che parecchi cavalieri sembrano essere in questa situazione. D'altra parte, il suo atteggiamento e l'attenzione all'aspetto sembrano suggerire piuttosto una famiglia nobile o qualcosa del genere. Ovviamente, non vi sono prove nè in un senso nè nell'altro. Un'idea molto diffusa è che Eris sia in qualche modo legato a Fish, visto che i due hanno abitudini simili, ma nè il manga nè l'anime toccano la questione.

Eris è uno dei pochi personaggi maschili ad indossare palesemente del trucco, in questo caso una specie di rossetto o lucidalabbra color pesca. Anche per questo dettaglio, Pegasus lo canzona chiamandolo "signorina". A differenza di molti altri cavalieri d'argento, non è chiaro se Eris sia sotto l'influsso di Arles o meno, ma pare seguirlo di sua iniziativa. Il cambiamento dopo la morte è infatti più facilmente riconducibile alla lezione ricevuta da Pegasus.

Il fatto che Eris debba restare dietro la Barriera, senza potersi spostare, non viene detto esplicitamente, ma è evidente perchè la corrente d'aria compressa resta dove è stata creata, e non segue il cavaliere in giro. Inoltre, con il passare dei minuti la pressione creata da Eris si affievolisce, indebolendo la barriera che ha poi bisogno di essere eretta di nuovo. A riprova di ciò, dopo essere stato colpito la prima volta da Pegasus, Eris alza di nuovo la sua difesa.

I dettagli del piano di Sion sono spiegati nel 126° episodio, durante il quale si vede Eris tra i cavalieri che ascoltano e acconsentono. Nella serie di Hades, i capelli di Eris sono di un colore verdino, a causa della mancanza di sole sotto terra.

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