DOCRATES

(DOCRATES)

ETA': Sconosciuta. 25 anni circa.

ALTEZZA: Sconosciuta. 2.10 M. circa

PESO: Sconosciuto 130 Kg. circa

OCCHI: Neri.

CAPELLI: Viola.

DATA DI NASCITA: Sconosciuta.

LUOGO DI NASCITA: Grecia.

GRUPPO SANGUIGNO: Sconosciuta.

SEGNI PARTICOLARI: Nessuno.

PARENTI CONOSCIUTI: Cassios, fratello minore.

COSTELLAZIONE / SIMBOLO: Sconosciuta, verosimilmente Idra maschio.

ARMATURA / ARMI: Armatura di bronzo sconosciuta, probabilmente dell'Idra maschio (Idra femmina è Aspides), riconoscibile dalle numerose facce di rettile visibili sui vari pezzi. È coprente come un'armatura di bronzo o d'argento, ed è dotata di una buona resistenza, riuscendo a resistere a numerosi attacchi senza una crepa. Nel bracciali sono nascosti degli artigli retrattili, cinque per ciascuna mano, che sembrano non essere avvelenati come quelli di Aspides, ma solo utili come arma da taglio. A parte questi artigli, l'armatura non ha armi o poteri speciali. Viene alla fine distrutta da un attacco combinato di Pegasus e Andromeda.

STIRPE: Cavaliere di bronzo agli ordini di Arles, comandante delle forze speciali.

PRIMA APPARIZIONE: Episodio n° 15 "Il mistero svelato" (anime).

EPISODI (SAGA):. 15-17 (saga del Grande Tempio).

NUMERI DEL MANGA:./

COLPI SEGRETI / POTERI: Il colpo segreto di Docrates è il Pugno di Eracle. E' una tecnica dall'enorme potere distruttivo, che Docrates esegue unendo i pugni all'altezza del torace e poi sollevandoli in alto, mentre brucia il suo cosmo e lo concentra dentro di loro. Dopo averli caricati di energia, Docrates lancia i pugni in avanti, singolarmente o insieme, generando un vortice di energia distruttiva estremamente potente, capace di aprire intere voragini, abbattere edifici e mettere temporaneamente fuori combattimento ben tre cavalieri. Quando Docrates sferra il colpo, alle sue spalle compare l'immagine di Ercole, che nella mitologia uccise l'Idra, e non dell'Idra stessa (vedi Note). Il Pugno di Eracle è uno dei casi in cui, pur avendo già visto la tecnica, i cavalieri non riescono a pararla a causa della sua grande energia. A parte questo colpo segreto, Docrates è dotato di una forza fisica immane, persino per gli standard dei cavalieri, e di una notevole resistenza, grazie alla quale regge abbastanza bene numerosi attacchi nemici. E' in grado di fermare la Polvere di Diamanti o il Fulmine di Pegasus con una mano, e di stringere la catena di Andromeda senza risentire degli effetti della tensione elettrica. Pur essendo fisicamente imponente, è relativamente agile e veloce. Ha discrete doti strategiche, sa aspettare il momento giusto ed è un buon comandante per i suoi soldati, anche se spesso tende a lasciarsi andare all'ira. A causa delle sue dimensioni, è vulnerabile alle gambe.

STORIA: Docrates nacque in Grecia, primo di due figli. Rimasto ben presto orfano, visse col fratello minore Cassios finchè un giorno, venuto a sapere del Grande Tempio e dei cavalieri di Atena, decise di recarvisi ed allenarsi per ottenere l'investitura. Dopo circa sei anni di addestramento, Docrates divenne cavaliere e conquistò l'armatura di bronzo dell'Idra, ottenuta durante il periodo di regno del Grande Sacerdote Arles. Fisicamente imponente, forte in battaglia e con una naturale propensione al comando, Docrates conquistò ben presto una notevole fama al Grande Tempio, venendo rispettato dai suoi pari e temuto dai giovani apprendisti cavalieri, che, pur non avendolo mai incontrato, avevano sentito parlare di lui e lo consideravano un gigante dalla potenza mostruosa. Questa fama non dispiaceva al ragazzo, che anzi ne era fiero e orgoglioso, ed in un certo senso contribuiva anche a farla crescere, con un atteggiamento sprezzante e numerosi successi nelle missioni affidategli da Arles.

Nonostante tutto comunque, la forza di Docrates era reale, e dopo alcuni anni Arles gli affidò la guida di un gruppo speciale di soldati, capaci di usare il cosmo in maniera rudimentale e di tenere testa a dei cavalieri di bronzo in battaglia. Più o meno nello stesso periodo, Docrates seppe che Cassios, che aveva passato gli ultimi sei anni ad allenarsi per diventare a sua volta cavaliere, era stato sconfitto da un ragazzo di nome Pegasus, il quale non solo aveva conquistato l'armatura al posto suo, ma gli aveva anche staccato un orecchio in combattimento. Colmo di rancore, Docrates si ripromise di vendicare il fratello alla prima occasione, ma continuò comunque ad obbedire fedelmente ad Arles senza imbarcarsi in missioni personali.

Un giorno, Arles ordinò a Docrates ed i suoi uomini di recarsi ad Oriente, nella zona chiamata Valle della Roccia del Leone. Lì era in corso una battaglia tra un cavaliere di bronzo agli ordini di Arles stesso, Phoenix, i Cavalieri Neri suoi seguaci e altri quattro cavalieri di bronzo, Sirio il Dragone, Cristal il Cigno, Andromeda e, per un fortuito disegno del destino, Pegasus. La missione di Docrates era di intervenire se lo scontro fosse volto a sfavore di Phoenix, e soprattutto di conquistare quel che quest'ultimo aveva precedentemente invano cercato di rubare, ovvero i pezzi dell'armatura d'oro del Sagittario. Insieme ai suoi uomini, Docrates obbedì, assistendo di nascosto al combattimento e alla disfatta finale di Phoenix. Quando per quest'ultimo pareva non ci fosse più niente da fare, Docrates ordinò ai suoi uomini di intervenire, sconfiggendo i cavalieri e rubando l'armatura d'oro. La battaglia andò però più per le lunghe del previsto, e così il guerriero scese personalmente sul campo di battaglia presentandosi ai nemici e venendo riconosciuto di fama da Pegasus e Phoenix. Dopo aver dato una dimostrazione di forza con il Pugno di Eracle, Docrates chiese a Phoenix dove si trovasse l'elmo dell'armatura d'oro, l'unico pezzo che i suoi uomini non erano riusciti a trovare. Phoenix aveva lui stesso l'elmo, ma avendo ormai deciso di abbandonare Arles, lo gettò a Pegasus, causando poi una frana che seppellì Docrates e perdendo apparentemente a sua volta la vita.

Ferito più nell'orgoglio che nel fisico, Docrates impiegò alcune ore a liberarsi, ed ordinò subito ai suoi uomini di seguirlo a Nuova Luxor, città dove si trovavano Pegasus e gli altri, per recuperare l'elmo. Trovato il palazzo in cui i cavalieri abitavano, il guerriero lo attaccò di prima mattina, danneggiandolo pesantemente ed affrontando uno dopo l'altro Andromeda, Cristal e Sirio. Liberatosi di loro con il Pugno di Eracle, il guerriero dovette però prepararsi ad affrontare Pegasus, appena sopraggiunto. A causa di tutti questi combattimenti l'attacco al palazzo si protrasse più a lungo del previsto, dando tempo alla polizia di giungere sul posto. Non volendo attirare troppa attenzione pubblica, Docrates decise di ritirarsi, ma prima di farlo rapì Lady Isabel, la fanciulla che guidava Pegasus e gli altri, ed il suo maggiordomo Mylock, proponendo uno scambio e chiedendo l'elmo per la loro liberazione.

A tarda notte, Docrates ed i suoi uomini, insieme ad Isabel e Mylock, si incontrarono con i cavalieri, o meglio con due di loro, Pegasus e Andromeda, venuti a consegnare l'elmo. Preso il pezzo, Docrates lo affidò ad alcuni dei suoi uomini, ordinando loro di portarlo via, e potè finalmente mettere da parte la missione e dedicarsi alla sua vendetta contro Pegasus, rivelandogli di essere fratello di Cassios. Ne seguì una grande battaglia, in cui il gigante si mostrò costantemente in vantaggio: dopo aver annullato il Fulmine di Pegasus, tecnica segreta del nemico, ed averlo abbattuto con il Pugno di Eracle, Docrates cercò persino di staccargli un orecchio con gli artigli della sua armatura, per vendicare quel che era successo a Cassios, ma venne fermato da Andromeda, che aveva sconfitto alcuni dei suoi seguaci e voleva vendicare Phoenix. Neppure lo sforzo congiunto dei due però sembrava funzionare, e Docrates quasi sconfisse Andromeda quando sopraggiunse anche Cristal, che nel frattempo aveva recuperato l'elmo del Sagittario.

Ora da solo contro tre, Docrates continuò comunque ad attaccare, finchè Cristal non gli congelò le gambe, che erano il suo punto debole a causa della mole. Impossibilitato a difendersi, il guerriero dovette poi subire l'assalto congiunto di Pegasus e Andromeda, che alla fine riuscirono a frantumare la sua armatura ed ucciderlo. In seguito, il suo corpo venne trasportato e sepolto al cimitero del Grande Tempio.

NOTE: Le informazioni presenti in questo profilo provengono dagli episodi 15-17 dell'anime. Docrates è il primo dei personaggi creati appositamente per l'anime, in modo da allungare la vicenda ed aumentare le distanze con il manga. Pur essendo, verosimilmente, un cavaliere di bronzo, la sua forza è paragonabile a quella dei cavalieri d'argento, ed i protagonisti faticano più a sconfiggere lui che gente come Agape o Moses. La vittoria contro di lui è una delle poche della serie basate sulle strategia, ed indica anche la prima volta in cui Cristal usa la variante della Polvere di Diamanti che congela le gambe, una tecnica che ha solo nell'anime.

Le dimensioni di Docrates variano molto da scena a scena. In alcune è così enorme da poter stringere una persona nella mano (!), in altre è semplicemente molto grosso.

Il titolo di Docrates non viene mai rivelato apertamente, ma la presenza di quei cavalieri al seguito suggeriscono che sia una specie di capo delle forze speciali. Anche se l'armatura di Docrates rappresenta l'Idra, il suo simbolo è Ercole. Visti anche il fisico, la forza e lo stile di combattimento, è ipotizzabile che gli sceneggiatori dell'anime volessero far di lui proprio il cavaliere di Ercole, anche perchè il guerriero di questa costellazione, Argetti, era comparso nel manga solo la settimana prima, quando ormai l'episodio era stato già realizzato.

La parentela tra Cassios e Docrates è un'invenzione dell'anime, e quindi non viene più citata nel corso della serie. Nonostante il loro legame di sangue, i due hanno carnagioni diverse, visto che Docrates non è nero come il fratello. Il passato di Docrates prima della sua apparizione nel 15° episodio non viene mai svelato, se non attraverso gli accenni di Pegasus e Phoenix, che conoscono la sua fama. È possibile che Phoenix abbia persino visto il suo colpo segreto e ne è spaventato, cosa estremamente rara per il cavaliere della Fenice.

APPENDICE: I SOLDATI DI DOCRATES

Sono un piccolo gruppo di soldati, di corporatura nella media e con indosso un'uniforme nera vagamente simile all'armatura di Docrates stesso. Sono probabilmente i soldati semplici più forti del Grande Tempio, possiedono un cosmo limitato (bianco, come quello di chi non ha costellazione) e, pur non sapendo eseguire colpi segreti, sono capaci di frantumare la roccia con i pugni, aprendo interi crepacci. Sono fisicamente in grado di tenere testa a Pegasus, Sirio, Cristal e Andromeda per svariati minuti, anche se sono avvantaggiati dal numero ed i cavalieri non sfruttano i loro colpi segreti. Nella battaglia al Palazzo dei Tornei, tre di loro mostrano una rudimentale tecnica di gruppo, afferrandosi mani e caviglie e formando una ruota umana, con cui si danno la spinta per lanciarsi contro il nemico, separarsi e colpirlo con pugni e ginocchia. Possono correre veloce quanto un cavaliere. Vengono sconfitti da Cristal, Andromeda e Pegasus, ma non è mai chiarito se siano morti o meno.

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