CASSIOS

(CASSIOS)

ETA': 15 Anni

ALTEZZA: 2.01 M

PESO: 128 Kg

OCCHI: Gialli (vedi Note)

CAPELLI: Bianchi

DATA DI NASCITA: 14 Dicembre

LUOGO DI NASCITA: Grecia

GRUPPO SANGUIGNO: 0

SEGNI PARTICOLARI:.Orecchio sinistro mancante, occhi gialli.

PARENTI CONOSCIUTI: Docrates (fratello maggiore).

COSTELLAZIONE / SIMBOLO: /

ARMATURA / ARMI: Cassios non indossa armature, ma solo delle protezioni di cuoio rinforzato, simili a quelle dei soldati semplici.

STIRPE:.Apprendista cavaliere.

PRIMA APPARIZIONE: Episodio 1, "Pegasus l'invincibile" (anime), Saint Seiya N° 1, 1° capitolo (manga).

EPISODI (SAGA): 1, 52-53, 59 (saga del Grande Tempio).

NUMERI DEL MANGA:.1, 9.

COLPI SEGRETI / POTERI: Cassios non è cavaliere, e di conseguenza non ha mai sviluppato un vero cosmo e non possiede colpi segreti. Ha però una grande forza fisica, non paragonabile a quella di un cavaliere ma comunque molto superiore a quella di un uomo normale, che gli permette ad esempio di sollevare enormi pesi. Il forte amore per Tisifone inoltre gli ha permesso, in una sola occasione, di sviluppare una sottile aura di energia bianca, capace di aumentare ulteriormente la sua forza fisica e la sua resistenza ai colpi. Avendo ricevuto un parziale addestramento a cavaliere, è probabile che Cassios conosca le tecniche basilari di lotta, anche se non ha mai mostrato particolari abilità strategiche. In quanto abitante del Grande Tempio, il gigante conosce bene la zona e gran parte dei cavalieri.

STORIA: Cassios nacque in Grecia, secondo di due figli. Rimasto ben presto orfano, visse col fratello maggiore Docrates, seguendolo anche quando quest'ultimo, venuto a sapere del Grande Tempio e dei cavalieri di Atena, decise di recarvisi ed allenarsi per ottenere l'investitura. Dopo circa sei anni di addestramento, Docrates divenne cavaliere e conquistò l'armatura di bronzo dell'Idra, ottenuta durante il periodo di regno del Grande Sacerdote Arles.

Provando un forte sentimento di ammirazione nei confronti del fratello, la cui fama si diffuse rapitamente in tutto il Grande Tempio, Cassios si ripromise di emularlo e di diventare anche lui cavaliere. Orgoglioso della propria nazionalità, e convinto che l'essere Greco gli desse maggiori diritti di conquistare un'armatura rispetto a degli stranieri, Cassios decise di provare ad ottenere l'armatura di bronzo della costellazione di Pegaso, una delle poche ancora custodite al Grande Tempio, e comunicò la sua decisione al Grande Sacerdote.

Pur consapevole che erano necessari sei anni per diventare cavaliere, e che l'armatura di Pegaso sarebbe stata consegnata tra soli quattro al vincitore di un torneo (vedi Note), il ragazzo decise di non desistere dai suoi propositi, convinto che la sua notevole stazza gli avrebbe agevolato il compito, anche perchè l'altro principale pretendente all'armatura era un minuto bambino di nome Pegasus. Nel venire a sapere che quest'ultimo era Giapponese, Cassios, già prepotente per natura per via della sua notevole mole, lo reputò indegno di diventare cavaliere e si accanì spesso su di lui, picchiandolo ripetutamente e cercando invano di convincerlo con la forza ad abbandonare l'addestramento (vedi Note).

Accolta la sua richiesta, il Grande Sacerdote ordinò ad una sacerdotessa guerriero, Tisifone, di addestrarlo. Tisifone era da poco diventata cavaliere d'argento dell'Ofiuco, ma accettò comunque, segretamente motivata anche da una certa avversione per Pegasus, e da una forte rivalità con la sua istruttrice, una sacerdotessa guerriero di nome Castalia. Consapevole però che quattro anni non sarebbero bastati per insegnare al suo allievo l'uso del cosmo, Tisifone preferì concentrare i suoi esercizi sullo sviluppo della forza fisica. Negli anni che seguirono così, la donna sottopose Cassios ad una serie massacrante di esercizi, esortandolo a non mollare mai e permettendogli di aumentare di molto la sua forza muscolare.

In questi anni, Tisifone trattò sempre Cassios con distacco e freddezza, donandogli ben poco affetto e limitandosi ai consigli necessari all'addestramento, anche perchè, a causa della legge del Grande Tempio, le donne per diventare cavalieri dovevano rinunciare alla propria femminilità, e nascondere perennemente il proprio volto dietro una maschera inespressiva. Il gigante però vide oltre le apparenze e riuscì a scongere la delicatezza nascosta nel cuore della donna, finendo lentamente per innamorarsi di lei. Ciò lo motivò ulteriormente, spingendolo a dare il massimo per conquistare l'armatura in modo da onorare la sua istruttrice, e sperando anche che tale conquista gli avrebbe permesso di rivelarle il suo amore e di essere contraccambiato. In questo periodo comunque Cassios incontrò anche altri cavalieri, tra cui Ioria del Leone, uno dei dodici guerrieri più potenti di tutti. Pur non avendo modo di conoscerlo bene, Cassios venne ben presto a sapere della sua immensa forza, grazie alla quale nel recente passato era riuscito persino ad affrontare i Titani del Dio Crono, e sviluppò nei suoi confronti una certa soggezione (vedi Note).

Finalmente, l'addestramento finì e Cassios potè affrontare le prove per ottenere l'investitura, prima tra tutte un combattimento contro i potenti giganti di Ebdera. In tale scontro, Cassios lottò al fianco dei numerosi altri pretendenti all'armatura, tra cui Pegasus, ma alla fine solo lui ed il ragazzo uscirono vincitori. Il Sacerdote dunque stabilì che, per decidere il degno possessore della corazza, i due si sarebbero affrontati a duello, e Cassios, particolarmente desideroso di umiliare ed uccidere Pegasus, fu felice di dare il via al combattimento, cogliendo di sorpresa l'avversario. Bloccato Pegasus nella sua morsa, Cassios decise di ucciderlo lentamente, e di cominciare strappandogli via un orecchio. A sua insaputa però, Pegasus negli anni aveva imparato ad usare il cosmo, fonte di forza per un cavaliere, ed aveva sviluppato una forza enorme, grazie alla quale non solo si liberò facilmente della stretta, ma riuscì persino a staccare lui l'orecchio sinistro a Cassios, con un colpo del taglio della mano.

Tale ferita improvvisa rese Cassios furioso, impedendogli di riconoscere la superiorità dell'avversario, che, dopo aver fermato i suoi pugni con facilità irrisoria, lo umiliò colpendolo decine e decine di volte e riempiendolo di ferite. Consapevole che Tisifone stava osservando dagli spalti, Cassios tentò il tutto per tutto in un attacco disperato, ma Pegasus lo annientò grazie al suo nuovo colpo segreto, il Fulmine di Pegasus. Nonostante i sorprusi subiti negli anni però, Pegasus decise di risparmiare Cassios e non lo uccise.

Nelle settimane che seguirono, Cassios ebbe modo di ristabilirsi dalle ferite, e passò la maggior parte del suo tempo in una casetta di pietra costruita alla periferia del Grande Tempio. La sconfitta subita contribuì a renderlo più umile e meno arrogante, ma fece anche aumentare il suo profondo odio per Pegasus, che crebbe ulteriormente quando al Grande Tempio si diffuse la notizia della morte di Docrates, avvenuta proprio per mano di un gruppo di cavalieri di bronzo, tra i quali vi era lo stesso Pegasus. Pur sconvolto dal dolore e dalla rabbia però, Cassios decise di non cercare la via della vendetta, anche perchè consapevole che Tisifone stava tentando a più riprese di uccidere il ragazzo, sia per ordine del Grande Sacerdote che per ragioni personali. A causa dell'umiliazione subita comunque, Cassios scelse di non rivelare alla donna il suo amore, e visse per di più in isolamento, limitandosi alle normali faccende domestiche ma non partecipando alla vita del Grande Tempio, e non ricevendo alcun ordine dal Sacerdote o dal capitano della guardia, che avevano ben scarsa considerazione di un semplice apprendista.

Passarono così altri mesi, nei quali Cassios seppe dei ripetuti fallimenti di Tisifone e delle numerose vittorie di Pegasus e dei suoi compagni, Sirio il Dragone, Cristal il Cigno, Andromeda e Phoenix. Costoro si erano riuniti sotto l'egida di Lady Isabel, duchessa di Thule proclamatasi reincarnazione della Dea Atena, e stavano diventando un problema serio anche per il Grande Sacerdote, che vedeva in pericolo il proprio ruolo di potere. Sperando di eliminarli una volta per tutte, l'uomo inviò così Ioria, cavaliere d'oro, ad ucciderli. Cassios non seppe nulla dell'esito della missione, ma il giorno dopo ricevette un messaggio proprio di Ioria, che gli diede appuntamento in un luogo isolato.

Il cavaliere del Leone gli consegnò il corpo di Tisifone, gravemente ferita, e gli chiese di prendersi cura di lei. Spinto dall'amore per la donna, Cassios accettò senza esitazioni, ma Ioria si rifiutò comunque di spiegargli quel che era successo a Tisifone, limitandosi a dire che, se l'avesse voluto, gliene avrebbe parlato lei stessa. Nei giorni seguenti, Cassios si prese amorevolmente cura di Tisifone, resistendo alla tentazione di guardarla in volto, dandole da mangiare, accudendola e lavandole persino la schiena. Seppur brevi, questi furono giorni felici per il ragazzo, che non si curò troppo dei lunghi silenzi della donna e del suo rifiuto di raccontargli l'accaduto.

La felicità di Cassios però fu di breve durata. Un giorno, durante la spesa al mercato, venne infatti a sapere che Pegasus ed i suoi compagni avevano invaso il Grande Tempio, ed erano impegnati in una tremenda battaglia contro i cavalieri d'oro, custodi delle dodici case dello zodiaco e protettori del Grande Sacerdote. A raccontare la cosa erano le guardie private delle sale del Sacerdote (vedi Note), e da loro Cassios seppe anche che, praticamente dopo avergli lasciato Tisifone, Ioria si era recato dal celebrante, dando vita ad una discussione che era degenerata in un vero e proprio scontro, nel quale era rimasto coinvolto anche il misterioso Virgo, cavaliere d'oro della Vergine. La battaglia si era conclusa solo quando il Sacerdote, usando il proprio colpo segreto "Fantasma dell'Oscurità", aveva piegato la volontà del Leone, che sarebbe tornato in se solo dopo aver ucciso un nemico in battaglia. Dal momento che Pegasus era arrivato proprio alla casa del Leone, molto probabilmente sarebbe stato lui la sua vittima.

Turbato, Cassios tornò a casa, decidendo di non dire nulla a Tisifone per non preoccuparla. La donna però si accorse subito del suo strano atteggiamento, e lo costrinse a parlare. Cassios le raccontò dunque la situazione, e, nel vedere la reazione preoccupata di Tisifone, comprese che, pur ostinandosi a negarlo, la sacerdotessa era in realtà innamorata di Pegasus. Tale verità sconvolse il cuore di Cassios, spingendolo a maledire con tutte le sue forze il ragazzo che gli aveva portato via l'orecchio, l'investitura, il fratello ed ora anche la donna amata. Ancora di più però Cassios si preoccupò nel vedere che Tisifone aveva intenzione di correre alla quinta casa e di affrontare Ioria al posto di Pegasus. Terrorizzato all'idea di perderla per sempre, Cassios la colpì a tradimento, facendola svenire. Pur stravolto dall'odio e dalla gelosia per Pegasus, il ragazzo aveva però capito quanto profondo fosse l'amore di Tisifone nei suoi confronti, e così, temendo il dolore che la morte del cavaliere le avrebbe procurato, decise di andare lui stesso al palazzo del Leone per salvarlo.

Grazie ad una via segreta, Cassios raggiunse molto in fretta le scale che conducevano alla casa del Leone. Prima di entrare nell'edificio però, il guerriero intercettò Sirio e Andromeda, più indietro nella corsa rispetto a Pegasus a causa delle battaglie combattute contro gli altri cavalieri d'oro. Temendo che i due potessero interferire col suo piano, Cassios spiegò loro la particolare situazione in cui si trovava Ioria e cercò di convincerli a non intromettersi, ma nascose le sue reali intenzioni. Temendo che fosse lì per assistere alla sconfitta di Pegasus, Sirio e Andromeda tentarono di superarlo, ma Cassios, approfittando della loro stanchezza a causa dei recenti combattimenti, riuscì a rallentarli abbastanza da entrare per primo nella quinta casa.

Lì, Cassios finse di voler essere lui ad uccidere Pegasus, ma poi attaccò di sorpresa Ioria, sperando in questo modo di permettere al ragazzo di fuggire. Obbligato a superare la casa del Leone per poter salvare Isabel, Pegasus però esitò, e Cassios, sorretto solo dall'amore per Tisifone, che sembrò aumentare la sua forza, permettendogli di tenere bloccato il potente nemico per alcuni secondi, continuò a fargli da scudo ed a subire in pieno i colpi di Ioria. Pur non essendo venuto lì per sacrificarsi, Cassios comprese che solo la sua morte avrebbe risvegliato la vera personalità di Ioria e salvato Pegasus, così, in un disperato gesto d'amore per Tisifone, protesse col suo corpo il cavaliere dal colpo segreto di Leo, venendo mortalmente ferito.

Nel cadere, Cassios sperò Tisifone potesse almeno ricordarlo come colui che aveva dato la vita per salvare il suo amato, poi si spense serenamente tra le braccia di Pegasus, in lacrime per l'accaduto. Pur non risvegliando del tutto Ioria, il suo sacrificio non si rivelò vano, perchè diede a Pegasus la forza di reagire e di sconfiggere il cavaliere d'oro, che tornò così in se. Profondamente addolorato dall'accaduto, Ioria pianse a sua volta la morte di Cassios, e ne portò personalmente il corpo a Tisifone, che ne riconobbe finalmente l'amore e lo seppellì in cima ad un'altura a poca distanza dalla sua casa.

NOTE: Le informazioni presenti in questo profilo provengono dagli episodi 1, 52-53 e 59 dell'anime e dai numeri 1 (1° capitolo) e 9 (3° capitolo) del manga, edizione Star Comics.

L'aspetto di Cassios è strano sotto vari punti di vista, la sua altezza varia di gran lunga a seconda delle puntate, ed i suoi occhi hanno l'iride verticale ed il bulbo oculare giallo, simile a quella dei gatti. Inoltre, nel manga il ragazzo è di carnagione bianca ed ha i capelli neri, mentre l'anime ha del tutto invertito questi colori. La parentela tra Cassios e Docrates viene rivelata nell'episodio 17 dell'anime, ma non nel manga, dove il secondo non esiste. Di conseguenza, i riferimenti a Docrates da parte di Cassios sono praticamente inesistenti nel resto della serie. Considerando che Docrates è già cavaliere mentre Pegasus sta portando avanti l'addestramento, si deve comunque supporre che Cassios sia più piccolo di lui. Curiosamente, Docrates è di carnagione bianca e, altezza a parte, non ha alcun segno in comune con Cassios.

Anche se non viene mai detto esplicitamente, si deve supporre che l'addestramento di Cassios sia stato più breve di quello di Pegasus in quanto il ragazzo non ha mai imparato a sviluppare il cosmo, ed in condizioni normali questa sarebbe una mancanza imperdonabile da parte di Tisifone. Inoltre, il flashback del 36° episodio mostra che Tisifone stessa ha ricevuto l'armatura solo poco tempo dopo l'inizio dell'addestramento di Pegasus, quindi è verosimile che siano passati un paio d'anni prima dell'allenamento di Cassios.

Le vere e proprie torture di Cassios a Pegasus sono una delle pochissime scene tagliate in tutte le versioni televisive dell'anime in Italia, ma di recente sono state inserite nei DVD della serie, in un flashback del primo episodio. Il primo incontro con Ioria invece non viene mai mostrato, ma nel 52° episodio Cassios mostra di conoscerlo, e sa della sua forza. Si deve quindi ipotizzare che l'abbia incontrato in qualche momento durante l'addestramento e, col senno di poi, si possono collegare i commenti sulla sua forza al manga prequel Episode G, di cui Ioria è protagonista.

Sempre nel 52° episodio, Cassios scopre dell'arrivo di Pegasus in Grecia, e verosimilmente anche della possessione di Ioria da parte del Sacerdote. Dal momento che quest'ultimo fatto in particolare dovrebbe essere assolutamente segreto, si deve ipotizzare che i soldati che lo raccontano siano gli stessi visti di guardia alla sala del trono nel 41° episodio. Egualmente misterioso è il fatto che Cassios arrivi direttamente alla quinta casa in pochi minuti, precedento persino Sirio e Andromeda. Visto che è impossibile che abbia superato in pochi minuti le prime quattro case, di deve ipotizzare l'esistenza di una via segreta, simile a quella che, nel 71° episodio, permette a Castalia di raggiungere il palazzo di Fish.

Nel combattere con Ioria, Cassios dice di non volersi sacrificare, indicando che il suo gesto successivo è una decisione dell'ultimo momento, motivata dalla disperazione e dal desiderio di salvare Pegasus. Nel corso del combattimento inoltre, attorno al suo corpo compare una sottile aura bianca, verosimilmente una sorta di cosmo, che gli permette di tener testa a Ioria anche abbastanza a lungo, e di metterlo persino in difficoltà per qualche attimo.

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