EPISODIO N°1
PEGASUS L'INVINCIBILE
«LA LEGGENDA DEGLI EROI RIPORTATI IN VITA»
Disegnatori: Shingo Araki, Michi Himeno, Joji Yanasè
Personaggi presenti: Pegasus, Cassios, Castalia, Tisifone, Grande Sacerdote, soldati, Isabel, Asher, Ban
Siamo alla fine degli anni '90 e la terra è vittima di disastri naturali di dimensioni sempre maggiori. L'umanità esiste ancora, vivendo specie nelle grandi metropoli, ma sembra non poter far nulla contro i cataclismi che affliggono il pianeta. Un'antica leggenda però narra che nei momenti di maggior crisi, sorge a difesa dell'umanità una schiera di eroi, difensori della giustizia, i Cavalieri dello Zodiaco.
Nella città di Nuova Luxor, in Giappone, la gente è in delirio. E' infatti incominciata la Guerra Galattica, il grande torneo fra Cavalieri dello zodiaco promosso da una delle maggiori società del pianeta, la fondazione Toole. Per il primo incontro si affrontano nel palazzo dei tornei, un'enorme edificio simile al Colosseo, Asher, Cavaliere dell'Unicorno, e Ban, del Leone minore. Il premio per il vincitore del torneo e la Sacra Armatura d'oro, messa in palio dalla fondazione. Ogni Cavaliere possiede infatti un'armatura di bronzo, che rappresenta la costellazione di appartenenza, ma l'obiettivo di tutti è conquistare la Sacra Armatura d'oro, rappresentante la costellazione del Sagittario. Attenta spettatrice dell'incontro è Lady Isabel di Toole, attualmente a capo della fondazione e promotrice del torneo, grande sogno di suo nonno Alman. Osservando l'incontro, Isabel pensa preoccupata all'assenza del Cavaliere di Pegasus, che non è ancora giunto a Nuova Luxor nonostante il suo addestramento in Grecia dovrebbe essere ormai concluso. In effetti contemporaneamente in Grecia, Pegasus è pronto ad affrontare il gigante Cassios per ottenere l'armatura della costellazione di Pegasus. "Avete affrontato i nove giganti di Ebdera ed avete vinto!" afferma il Grande Sacerdote, la massima autorità del luogo, "Ora vi affronterete per il possesso dell'armatura di Pegasus!". Ascoltando il sacerdote, Pegasus osserva lo scrigno di bronzo contenente l'armatura, ed il suo rivale Cassios, approfittando della distrazione, lo atterra con un colpo terribile. Sulle gradinate dell'arena, moltissimi soldati osservano il duello, e con loro Castalia, maestra di Pegasus, e Tisifone, istruttrice di Cassios, entrambe sacerdotesse guerriere e per questo portanti una maschera sul volto. Castalia urla che il combattimento non era ancora iniziato, ma Tisifone risponde dichiarando che Pegasus è stato sciocco a distrarsi e per questo deve pagare. Cassios infatti ha sollevato Pegasus stringendolo con la mano destra e sta cercando di stritolarlo lentamente. Mentre il ragazzo si dimena, Cassios solleva l'altro braccio per staccargli un orecchio col taglio della mano, ma all'ultimo istante Pegasus si libera e colpisce Cassios alla testa, amputandogli proprio un orecchio. Sanguinante, Cassios si volta verso il nemico, ma Pegasus attacca rapidissimo colpendolo ripetutamente al volto e nello stomaco. Frastornato, Cassios cade a terra, ma poi si rialza gridando che l'armatura deve essere sua, che è greco, e non di Pegasus che è uno straniero. Dicendo ciò, Cassios scaglia un pugno poderoso verso Pegasus, ma il ragazzo lo blocca con una sola mano e senza alcuna difficoltà. Pegasus afferma che anche se Cassios ha una notevole forza fisica, non possiede dentro di lui la lucente forza delle stelle. Nel dire ciò, Pegasus ricorda un episodio del suo lungo addestramento con Castalia, durato cinque anni. In quell'occasione, Castalia aveva chiesto all'allievo di distruggere una pietra con un semplice pugno, ma il bambino non ne era stato capace. "E' una questione di forza di volontà " aveva spiegato allora la sacerdotessa. Tutti gli uomini hanno dentro di se un'enorme energia, il cosmo, l'energia di un'intera costellazione, e soltanto imparando ad usare quest'energia Pegasus diventerà un Cavaliere dello zodiaco. Il bambino allora riuscì per la prima volta ad espandere il suo cosmo e con un pugno distrusse non solo la pietra, ma anche le rocce sottostanti. Soddisfatta per la prova dell'allievo, Castalia gli indicò la sua costellazione guida, la costellazione di Pegasus. Cassios è sconcertato dalla forza del suo avversario, ma non vuole comunque arrendersi e così si prepara ad attaccare di nuovo. Pegasus allora inizia ad agitare le braccia, disegnando nell'aria la costellazione di Pegasus ed espandendo il suo cosmo. Tisifone comprende la forza del ragazzo, ma non Cassios che, ignorando le sue urla di avvertimento, si lancia all'attacco. Pegasus allora urla "Pegasus, la tua forza è in me!" e per la prima volta lancia il suo colpo segreto, il "Fulmine di Pegasus", una serie di rapidissimi e potentissimi colpi alla velocità del suono. Cassios è completamente travolto dal colpo e cade al suolo svenuto. Vincitore, Pegasus corre allo scrigno dell'armatura, mentre il sacerdote afferma che ormai è diventato Cavaliere e l'armatura gli appartiene. Dovrà però usarla solo per difendere la giustizia e mai per la sua gloria personale. "Non finirà così!" sibila furiosa Tisifone prima di allontanarsi con i suoi soldati. Quella sera, Pegasus è curioso di vedere la corazza, ma Castalia glielo impedisce, ricordandogli le parole del sacerdote. All'improvviso però la sacerdotessa avverte un pericolo, e corre verso il porto insieme a Pegasus, che ha lo scrigno dell'armatura sulle spalle, inseguita da numerosi soldati. Correndo, Castalia afferma che Tisifone non li avrebbe lasciati andare così facilmente, ed infatti davanti ad un dirupo la figura della donna si para di fronte a loro. Tisifone chiede di avere l'armatura di Pegasus, ed al rifiuto della sacerdotessa si prepara a combattere. Castalia però va a sedersi su una roccia, dicendo a Pegasus che dovrà combattere da solo perché queste cose non la riguardano. Approfittando dello stupore di Pegasus per quest'affermazione, Tisifone lo attacca con il suo colpo segreto, il "Cobra incantatore". Preso alla sprovvista, l'eroe cerca di reagire lanciando il suo fulmine, ma Tisifone, che riesce addirittura a contarne i singoli colpi, circa 80 al secondo, scaglia di nuovo il Cobra incantatore, strappando le cinghie dello scrigno e facendo cadere Pegasus nel dirupo. Ferito, il ragazzo tende la mano verso la maniglia dello scrigno ed ode la voce telepatica di Castalia dirgli di aprirlo, ora è un suo diritto. Obbedendo, il ragazzo tira la maniglia ed in un lampo di luce lo scrigno si apre, mostrando la splendida armatura di Pegasus. Non appena Pegasus ne tocca l'elmo, l'armatura si scompone nei singoli pezzi per poi disporsi sul suo corpo. Tisifone avverte l'enorme energia presente nel dirupo, e subito dopo un fascio di energia la colpisce alla spalla, travolgendola. Voltandosi, la sacerdotessa vede Pegasus con indosso l'armatura. "E' la prova che è un protetto di Atena, nessun altro sarebbe riuscito ad indossare quell'armatura!" pensa Castalia. Pegasus si lancia contro Tisifone ed i due si scontrano in aria, ma anche stavolta il ragazzo ha la peggio e, colpito allo stomaco, cade al suolo. D'un tratto l'armatura gli sembra pesantissima e gli impedisce i movimenti "E' diventata un peso anziché un sollievo!" pensa mentre subisce i colpi di Tisifone. La donna afferma che Pegasus non ha ancora imparato ad usare l'armatura e quindi merita di morire. Telepaticamente, Castalia spiega a Pegasus che l'armatura non ha un valore assoluto, è potente solo se chi la indossa non dubita ed è sicuro della propria forza. Scagliato al suolo però, Pegasus afferma che non può combattere contro una donna, anche se guerriera, e chiude gli occhi per il colpo finale. I soldati di Tisifone fermano però la padrona e, dicendole di non sporcarsi le mani, iniziano a colpire Pegasus con numerosi calci. L'eroe allora brucia il suo cosmo e rialzandosi lancia il "Fulmine di Pegasus" che annienta i soldati. Lo spostamento d'aria spezza la maschera di Tisifone e Pegasus ne vede il volto "Sei più carina di quanto pensassi " afferma ironicamente allontanandosi, ma la donna risponde che la prossima volta che si incontreranno, anche lei indosserà la propria armatura. All'alba, Castalia indica a Pegasus il porto di Atene, da cui il ragazzo raggiungerà Nuova Luxor e gli chiede "Pegasus, seguirai i miei consigli?" "Mostrami il tuo volto ed avrai la risposta!" risponde il ragazzo, ma la sacerdotessa rifiuta comunque di togliersi la maschera.
Censure mediaset:
L'episodio non ha subito censure, sebbene manchi la scena in cui si vede l'orecchio di Cassios a terra. Quella scena infatti, pur presente nella serie originale giapponese, non è mai arrivata in Europa e non appare neppure nelle videocassette in vendita. La scena è però nota ai fan di vecchia generazione perché presente molto più avanti in un flashback del 53° episodio, che stranamente non venne tagliato. Al momento è presente anche nei DVD del primo episodio, ma solo con l’audio originale giapponese non essendo mai stata doppiata all’epoca. Lo stesso discorso vale per un flashback di una ventina di secondo in cui Cassios picchia e tortura Pegasus da bambino.Dati originali: Pegasus: Seiya; Cassios: Cassios; Castalia: Marin; Tisifone: Shaina; Asher: Jabu; Ban: Ban; Isabel: Saori; "Fulmine di Pegasus": Pegasus Ryuseiken (Colpo delle Stelle Cadenti di Pegasus); "Cobra Incantatore": Thunder Crow.
Prima trasmissione: Sabato 11 ottobre 1986.
Manga: L'episodio è stato tratto dal n° 1 del manga. Rispetto alla serie animata, il manga si apre con le immagini di due turisti che, per caso, trovano in una zona di rovine, in Grecia, il giovane Pegasus pieno di ferite. I due cercano di aiutarlo, ma poi scappano all'arrivo di Castalia, con indosso la sua armatura. La donna rimprovera Pegasus, che ha cercato di scappare dal Grande Tempio, e gli ricorda che, se non si allena, sarà ucciso da Cassios, il quale viene raffigurato come un mostruoso gigante che ama fare a pezzi i suoi nemici e collezionarne le teste mozzate. Pegasus decide allora di mostrare a Castalia la sua forza e colpisce il suolo, aprendo un'enorme voragine. Poco dopo i due turisti ritornano e non trovano più nessuno, eccetto la voragine al suolo. Tornati ad Atene, i due parlano con un prete, che narra loro la leggenda dei Cavalieri di Atena. Più avanti, lo scontro tra Pegasus e Cassios nel manga Tisifone accusa Pegasus di aver cercato di fuggire dal Grande Tempio la notte scorsa, e Castalia lo difende dicendo che sono usciti dalla zona sacra per allenarsi, non per fuggire. Sopraggiunge Ioria (che nel cartone fa la sua prima apparizione molto più avanti) il quale afferma che lo scontro va comunque combattuto, anche per dimostrare se Pegasus è un vigliacco o meno. Il sacerdote è d'accordo e mostra lo scrigno dell'armatura. Mentre lo osserva, Pegasus è bloccato da Cassios. Da qui le cose proseguono come nell'anime. C'è una piccola differenza nel flashback dei primi allenamenti di Pegasus: nel manga durante le flessioni a testa in giù sul precipizio, Pegasus cade e precipita nel torrente sottostante, salvandosi a stento. Leggermente diverso anche il discorso del sacerdote quando affida a Pegasus l'armatura, nel manga afferma che se userà l'armatura per motivi personali, se lo farà, tutti i Cavalieri del mondo lo inseguiranno per ucciderlo. Qualche differenza anche nel discorso di Castalia a Pegasus durante la notte. Nel manga afferma che lo scrigno dell'armatura è come il vaso di Pandora e, se qualcuno lo apre senza motivo, i suoi occhi saranno distrutti. Durante lo scontro con Tisifone, quando Pegasus apre lo scrigno dell'armatura, all'inizio scambia la corazza per una statua, poi si accorge che è scomponibile e ne indossa da solo i pezzi.
Fonti: Il nome Castalia deriva da quello di una giovane fanciulla di Delfi che, per sottrarsi all'insistente corteggiamento di Apollo, si annegò in una fonte, cui diede il suo nome. La fonte Castalia, situata ad Est del santuario di Apollo a Delfi, era sacra alle muse. Il nome Tisifone deriva da une delle tre Erinni o Furie, dee vendicatrici. Pegasus invece deriva chiaramente da Pegaso, il mitico cavallo alato nato dopo che Perseo decapitò Medusa.
Videocassette: L'episodio è presente nella cassetta n° 1 Yamato e nella cassetta n°1 DeAgostini.
DVD: L'episodio è presente nel primo DVD Yamato e nel 4° DVD DeAgostini.
La logica, questa sconosciuta: Gli abiti di Pegasus cambiano colore dopo la vestizione, ed in alcune immagini la benda rossa che ha sul braccio scompare. Tisifone, in quanto Cavaliere d’Argento, dovrebbe sapere che Cassios non ha speranze di conquistare un’armatura non essendo dotato di cosmo, ma solo di forza fisica. Durante lo scontro notturno, in alcune immagini la maglietta di Castalia è argentata anziché rossa. Poco dopo, quando Pegasus prepara per la prima volta il Fulmine con indosso l’armatura, gli occhi dell’elmo cambiano più volte colore da bianco a rosso. Quando Pegasus ancora senza armatura si prepara a lanciare il Fulmine contro Tisifone, quest'ultima ha per un attimo la spalla destra ferita, quella stessa ferita che si procurerà solo dopo, quando il Cavaliere indosserà l'armatura.
Note: "Pegasus, la tua forza è in me!". Il primo episodio della serie, magistralmente disegnato e diretto, in modo da dare al cartone un tono epico e di introdurre il protagonista e gli elementi base, dal cosmo alle armature. Si nota comunque ancora qualche "indecisione" sia in fase di realizzazione che di doppiaggio. Pegasus infatti è autore di molte scene comiche (quando abbraccia lo scrigno dell'armatura o quando scappa durante la notte) che, mentre continueranno ad abbondare nel manga, presto scompariranno nell'anime, che assumerà un tono più serio. Nel doppiaggio, alcuni discorsi non hanno riscontro, specie quelli di Tisifone "E' la prima volta che avverto la magia in lui […] il suo spirito è sul grande sentiero", probabilmente i doppiatori erano incerti su come descrivere il cosmo. Le scene in cui Pegasus indossa l'armatura saranno utilizzate in moltissimi episodi successivi, come quelle in cui prepara e lancia il Fulmine, disegnando le tredici stelle a mezz’aria. In questo episodio e nel successivo il titolo è senza la musica di sottofondo. Le immagini del titolo per di più sono uniche e mostrano uno scontro "aereo" tra Pegasus e Phoenix, le cui armature hanno le ali. Questo perché sono state utilizzate le immagini della sequenza del titolo originale, che varia da puntata a puntata. Praticamente tutti i personaggi visti in questa puntata ritorneranno più avanti, molti dei quali diventando comprimari occasionali fino alla fine della serie. Il Grande Sacerdote in particolare dovrebbe essere Arles, che finge di appartenere alla giustizia, o forse la sua metà buona temporaneamente in controllo. Al contrario, le frasi apocalittiche dell’introduzione non trovano riscontro, se non in qualche occasionale scena di guerre fomentate o portate avanti dal Grande Sacerdote per gettare il mondo nel caos. In realtà, queste stesse sequenze sono per certi versi estemporanee e create più che altro perché ancora non si sapeva dove l’autore del manga, Masami Kurumada, intendesse andare a parare circa le intenzioni di Gemini. All’inizio intravediamo anche un volantino promozionale della Guerra Galattica, per il quale parrebbero aver posato Asher, Ban e Geki.