DRAGONE NERO
(BLACK DRAGON)
ETA': 15 anni.
ALTEZZA: 1.73 M.
PESO: 62 Kg.
OCCHI: Neri.
CAPELLI: Blu notte.
DATA DI NASCITA: 10 Agosto.
LUOGO DI NASCITA: Polonia.
GRUPPO SANGUIGNO: A.
SEGNI PARTICOLARI: Sosia di Sirio.
PARENTI CONOSCIUTI: Nell'anime nessuno. Nel manga ha un fratello gemello, cieco, che combatte insieme a lui indossando una seconda copia dell'armatura nera del Dragone.
COSTELLAZIONE / SIMBOLO: Il Drago, costellazione ispirata a Ladone, custode del giardino delle Esperidi sconfitto da Ercole.
ARMATURA / ARMI: Armatura nera del Dragone. L'armatura di Dragone Nero non ha armi, eccezion fatta per lo scudo braccio sinistro, che comunque il cavaliere non usa mai. L'armatura è molto meno resistente di quella di Sirio e lo scudo non sembra possedere gli stessi poteri difensivi, a meno che non vadano considerati in proporzione alla resistenza delle altre armature nere.
STIRPE: Cavaliere nero fedele a Phoenix.
PRIMA APPARIZIONE: Episodio n° 9 "I Cavalieri Neri" (anime). Saint Seiya N° 3, 3° capitolo (manga edizione Star Comics).
EPISODI (SAGA): 9, 12-13 (saga del Grande Tempio).
NUMERI DEL MANGA: 3-4.
COLPI SEGRETI / POTERI: L'attacco più potente di Dragone Nero è una tecnica senza nome, che il cavaliere esegue semplicemente con l'indice della mano, solitamente destra. A differenza della maggior parte dei colpi segreti, non è preceduta da bagliori o dall'accumulo di cosmo, che probabilmente però avviene lo stesso visto il potere distruttivo del colpo. Una volta concentrate le energie nell'indice, Dragone Nero lo lancia in avanti, generando una violenta onda d'urto, capace di spazzare via il nemico e frantumare persino la roccia. Una possibile variante è quella di generare fiamme, ma la si vede solo nell'incubo che Phoenix vede dopo aver ricevuto il Fantasma Diabolico, quindi non è chiaro se Dragone Nero possa effettivamente farlo o meno. A parte questa mossa speciale, Dragone Nero possiede una forza superiore alla media dei Cavalieri Neri, ed uno stile di combattimento molto fisico. In assenza di Phoenix, sembra inoltre essere il capo dei Cavalieri Neri visto che in ben due occasioni dà dei suggerimenti/ordini ai compagni, che obbediscono senza troppe proteste. Sul piano fisico, Dragone Nero possiede i poteri tipici di un cavaliere, può eseguire grandi balzi e spaccare la roccia col pugno.
STORIA: Secoli fa, dopo la prima guerra tra i cavalieri di Atena ed Hades, venne scoperta l'esistenza dell'Inferno in terra, una piccola isola nell'Oceano Pacifico, l'Isola della Regina Nera. L'isola era in realtà tutto ciò che restava del continente Mu, distrutto in un'antica guerra tra Atena ed i Titani, ed in essa furono nascoste le prime armature nere, create da un alchimista ribellatosi ad Atena. Le armature, seppur potenti, non furono mai riconosciute da Atena. Gli alchimisti ribelli non avevano le conoscenze sufficienti per produrre qualcosa di superiore a copie delle armature di bronzo. Nel corso dei secoli molti ragazzi che non avevano la forza per diventare cavalieri si recavano sull'Isola Nera per ottenere un'armatura nera, in cambio della quale si asservivano alle forze del male.
In un periodo imprecisato, circa 10 anni fa, un ragazzo, verosimilmente orfano di entrambi i genitori, dopo essersi allenato per un certo periodo sotto la guida di un anziano maestro (vedi Note) venne a sapere dell'Isola della Regina Nera e vi si recò per cercare di ottenere una delle armature. La sua missione ebbe successo ed il ragazzo conquistò l'armatura nera del Dragone, prendendo così il nome di Dragone Nero. Per diversi anni Dragone Nero visse nella parte più desolata dell'Isola, in compagnia di altri cavalieri neri, ma, per quanto si rispettassero a vicenda, tra loro non si stabilì alcun rapporto di vera amicizia. Dragone Nero in particolare non credeva in questo sentimento, preferendo basarsi sulla solitudine e la forza. Forse in virtù del precedente addestramento ricevuto, il ragazzo assunse ben presto un ruolo di autorità tra i Cavalieri Neri, anche se solo come leader sul campo e non come vero sovrano.
Un giorno, un ragazzo di nome Phoenix, dopo aver conquistato l'armatura di bronzo della Fenice, l'unica corazza originale presente sull'Isola, decise di usare i suoi nuovi poteri per servire Arles, Sacerdote del Grande Tempio di Atene, e vendicarsi della famiglia Thule, che lo aveva obbligato a diventare cavaliere. A questo scopo, Phoenix prese il controllo dei cavalieri neri, incluso Dragone Nero. Ammettendo la superiorità fisica di Phoenix, Dragone Nero accettò di seguirlo incondizionatamente e di obbedire ai suoi ordini, diventando una specie di secondo in comando ai suoi ordini.
Per evitare di scoprire troppo in fretta le sue carte, Phoenix ordinò a Dragone Nero ed ai suoi tre compagni, Pegasus Nero, Andromeda Nero e Cigno Nero, di non seguirlo nel suo primo attacco alla famiglia Thule, nel corso del quale il ragazzo interruppe il torneo da loro organizzato, la Guerra Galattica, e ne rubò il premio, l'armatura d'oro del Sagittario. Cigno Nero però agì di sua iniziativa e, desideroso di dimostrare la sua forza, si recò lo stesso a Nuova Luxor, città in cui vivevano Lady Isabel di Thule, promotrice della Guerra Galattica, ed i suoi quattro cavalieri di bronzo: Pegasus, Sirio il Dragone, Cristal il Cigno e Andromeda. Fu soltanto dopo essere stato convocato da Phoenix insieme ai compagni che Dragone Nero raggiunse la città di Nuova Luxor, fermandosi però prima a raccogliere Cigno Nero, che aveva deciso di affrontare singolarmente la sua controparte, Cristal, e rischiava di venire sconfitto.
Dopo averlo avvisato che Phoenix voleva vederli subito tutti, Dragone Nero spinse autoritariamente il compagno ad interrompere il duello e seguire lui e gli altri fino ad una scogliera. Lì, Phoenix diede a ciascuno di loro un pezzo dell'armatura d'oro, con l'ordine di custodirlo e conquistate i quattro mancanti, nelle mani dei cavalieri di bronzo. A Cigno Nero venne affidato il pettorale. In seguito, Phoenix ordinò ai suoi seguaci di recarsi in una valle desolata chiamata Valle della Morte, dove avrebbero affrontato i cavalieri di bronzo, attirati in quello stesso luogo con una lettera.
Avendo sentito dire da Cigno Nero che la sua controparte, Sirio, era assente per far riparare la propria armatura e quella di Pegasus da un eremita chiamato Grande Mur, Dragone Nero non scese subito in campo direttamente, ma supervisionò la situazione, raggiungendo Andromeda Nero, impegnato in combattimento, e consigliandoli di uccidere il suo nemico, Andromeda, senza farlo soffrire troppo, visto che era il fratello di Phoenix. Andromeda Nero però non riuscì nell'intento e venne anzi ucciso sotto gli occhi di Dragone Nero, che però non ne fu affatto turbato. Interessato solo alla battaglia, il cavaliere provocò Andromeda, mettendo in palio il pettorale dell'armatura d'oro come premio per il vincitore, ma il duello tra i due venne sul nascere dall'arrivo di Sirio, da poco tornato dall'incontro con Mur e con indosso l'armatura riparata. Impossibilitato ad attaccare Andromeda, Dragone Nero fu obbligato ad iniziare lo scontro con Sirio, della cui forza, capace di invertire il flusso di una cascata, aveva sentito parlare ma non era spaventato.
Dopo una breve situazione di stallo, Dragone Nero si portò subito in vantaggio, mettendo in crisi Sirio con il proprio colpo speciale e facendolo sanguinare copiosamente. Nonostante i suoi sforzi però, l'armatura del Dragone continuava a resistere senza nemmeno una crepa, e questo fece ricordare a Dragone Nero una cosa dettagli dal suo vecchio maestro, ovvero che è necessario sangue di cavaliere per riparare una corazza. Intuendo che Sirio aveva donato molto sangue per la propria armatura e quella di Pegasus, Dragone Nero gli chiese per quale motivo fosse sceso in campo pur essendo così indebolito, rimanendo molto stupito quando il ragazzo rispose di averlo fatto per amicizia verso i suoi compagni. Sirio gli parlò con passione dell'amicizia, dicendo di essere pronto anche a sacrificarsi per i suoi amici, ma Dragone Nero, molto scettico a riguardo, continuò a colpirlo fino a metterlo quasi fuori combattimento.
Pensando di essere liberato di Sirio, Dragone Nero cercò di uccidere Andromeda e Pegasus, in quel momento alle prese con una situazione molto intricata, ma fu sorpreso dal ritorno del suo avversario che, toltosi l'armatura, decise di tentare il suo colpo migliore, il Drago Nascente. Dragone Nero fu profondamente colpito da questa decisione, visto che il Drago Nascente sarebbe stato fatale per un cavaliere indebolito come era Sirio, ma quest'ultimo non esitò e, in nome dell'amicizia, sferrò il proprio colpo segreto a rischio della vita. Dragone Nero venne colpito duramente e travolto, riuscendo a sopravvivere ma solo allo stremo delle forze. Sirio invece, ormai esanime per lo sforzo, rischiava di morire per l'emorragia seguita all'uso del Drago Nascente.
La forza, la passione e lo spirito di sacrificio di Sirio però avevano profondamente colpito Dragone Nero, spingendolo, per la prima volta nella sua vita, a credere nell'amicizia. Allo stremo, il cavaliere nero usò le sue ultime forze per fermare l'emorragia di Sirio, e pagando con la vita quest'ultimo sforzo. Con le poche energie rimastegli, Dragone Nero spiegò le ragioni del proprio gesto a Sirio, confessandogli di aver voluto credere nell'amicizia, e complimentandosi per la sua abilità con le parole. Subito dopo, Dragone Nero morì tra le braccia del nemico, sorridendo perchè l'aver finalmente compiuto un nobile gesto avrebbe salvato la sua anima.
NOTE: Le informazioni presenti in questo profilo provengono dagli episodi 9 e 12-13 dell'anime, dai numeri 3 e 4 del manga (edizione Star Comics) e dall'Hypermyth ufficiale di Kurumada.
Nel manga, Dragone Nero ha un fratello gemello, cieco, che sfruttando gli altri sensi riesce a orizzontarsi nel buio e colpire il nemico. Dragone Nero tiene segreta la presenza di quest'ultimo, in modo da sfruttarlo come arma segreta, ma Sirio, grazie ad un avvertimento di Andromeda, riesce a scoprire il trucco e ucciderlo. Il fatto che questo secondo Dragone Nero muoia con un pugno solo indica che era molto più debole del fratello. La sua corazza invece implica l'esistenza di due armature nere del Dragone, suggerendo che lo stesso sia possibile anche per altre, cosa possibile secondo l'Hypermyth. Nell'anime tutta la faccenda venne ignorata, anche perchè lo scontro si svolge all'aperto e non nel buio di una caverna.
Nel corso del duello con Sirio, Dragone Nero fa un riferimento al suo "vecchio maestro", dando quasi a intendere che possa trattarsi di una controparte nera del Maestro dei Cinque Picchi. Visto il background dei Cavalieri Neri, ciò è improbabile, anche se Dragone Nero sembra decisamente il più informato tra i suoi compagni, e conosce cose su Mur che persino Sirio ignorava prima del viaggio in Jamir. Nel manga questo elemento non compare, e viene anzi stabilito che Dragone Nero era già sull'Isola della Regina Nera quando Phoenix conquistò l'armatura, affrontandolo e venendo sconfitto da lui. Sempre nel fumetto viene implicato che sia stato allenato da Jango.
Pur essendo quello maggiormente di poche parole tra i Cavalieri Neri, Dragone Nero è quello con il ruolo più ampio, ed è anche l'unico a sopravvivere al colpo segreto del nemico. Nel manga, è l'unico ancora in piedi dopo l'attacco di Phoenix, anche se più per volontà di quest'ultimo che per meriti propri.
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