BELZEBU'

(BELZEBU')

ETA': Sconosciuta.

ALTEZZA: Sconosciuta. 1.86 M. circa

PESO: Sconosciuta. 79 Kg. circa

OCCHI: Celesti

CAPELLI: Blu

DATA DI NASCITA: Sconosciuta.

LUOGO DI NASCITA:. Sconosciuto.

GRUPPO SANGUIGNO: Sconosciuto.

SEGNI PARTICOLARI: Carnagione pallida.

PARENTI CONOSCIUTI: Inapplicabile.

COSTELLAZIONE / SIMBOLO: Garuda, aquila gigantesca col busto d'uomo che nel brahmanesimo è re degli uccelli e cavalcatura del dio Visnu. In eterna lotta contro i serpenti, è il rapitore dell'ambrosia che reca in seguito come cibo agli Dei.

ARMATURA / ARMI: Armatura di Garuda. Il materiale dell'armatura di Belzebù è sconosciuto, ma è possibile che sia legata al suo cosmo, dal momento che quando il cavaliere muore la corazza diventa polvere. L'armatura sembra priva di elmo e non ha poteri speciali. E' mediamente resistente e viene distrutta dalla Cometa di Pegasus.

STIRPE: Demone della passione al servizio di Lucifero.

PRIMA APPARIZIONE: OAV 4, "L'ultima battaglia" (anime).

EPISODI (SAGA): OAV 4 (Lucifero).

NUMERI DEL MANGA: /

COLPI SEGRETI / POTERI: Il colpo segreto di Lucifero sono le Ali degli Inferi. Per usare questa tecnica, il demone balza molto alto in aria, per poi allargare le braccia come se fossero le ali di un uccello, e lanciarsi in picchiata contro il nemico. Contemporaneamente, Belzebù brucia il suo cosmo che, unito alla velocità di esecuzione del colpo, provoca seri danni alla vittima. Quando la tecnica viene eseguita, i capelli del demone si spostano, coprendogli le braccia come se fossero delle vere ali. E' possibile che questo particolare aumenti la mobilità di Belzebù, che dopo aver colpito il nemico può planare e riprendere quota, evitando quindi di schiantarsi a sua volta al suolo. La forza delle Ali degli Inferi è tale da frantumare un'armatura di bronzo al primo colpo. Nonostante questo colpo segreto, Belzebù non sembra in grado di volare, ma possiede altri poteri demoniaci, che gli permettono di controllare una specie di cavalcatura volante il cui corpo pare composto da fuoco fatuo. Non è chiaro se il demone possa plasmare il fuoco, se questa creatura sia solo un'emanazione cosmica o se appartenga a lui o a Lucifero, ma di certo Belzebù può cavalcarla senza problemi ed usarla per spostarsi rapidamente. A parte questo, il demone può muoversi a grande velocità e trasformarsi in una figura di luce. Il suo corpo, seppur apparentemente fatto di carne ed ossa, è probabilmente tenuto in vita dal potere di Lucifero, ma può comunque essere distrutto da un colpo abbastanza potente.

STORIA: Molti secoli or sono, Lucifero, il più bello tra gli angeli di Dio, accecato dal desiderio di conquista, si ribellò al Creatore e cercò di prenderne il potere. Ispirati dal suo gesto e corrotti dal male, altri angeli seguirono Lucifero nella sua battaglia contro le legioni celesti, ma alla fine vennero tutti sconfitti ed imprigionati nel luogo più lontano dal Paradiso. Per ulteriore punizione, fu tolto loro il nome di angeli e vennero chiamati demoni. Uno di questi angeli era Belzebù che, un tempo depositario dell'amore passionale, prese il nome di demone della passione (vedi Note).

Nonostante l'esito della ribellione, Belzebù rimase fedele a Lucifero e verosimilmente combattè al suo fianco insieme agli altri demoni nelle tre occasioni in cui il diavolo cercò di tornare sulla Terra. Ogni volta però Lucifero ed i suoi seguaci vennero fermati dalle divinità protettrici della Terra, come Atena, il Dio Cinese Malishi Tien e l'Arcangelo Gabriele. In seguito ad ogni sconfitta, Lucifero e gli altri vennero di nuovo imprigionati nelle profondità infernali, nella speranza che non ne uscissero mai più. Indebolito ed incapace di liberarsi da solo, Lucifero fu in effetti obbligato a passare svariati secoli imprigionato insieme a Belzebù e gli altri demoni. Dal momento che Belzebù era il più fedele tra i seguaci di Lucifero, il suo nome col passare dei secoli ne divenne sinonimo, ed entrambi vennero a volte chiamati col nome di Satana (vedi Note).

Finalmente, nell'era moderna, Lucifero potè liberarsi ancora una volta, grazie alla presenza in Ade di tre divinità Greche, Apollo, Nettuno e Discordia. Dopo aver scoperto che anche loro erano state sconfitte da Atena, Lucifero chiese ed ottenne di poter attingere ai loro poteri e li usò per tornare sulla Terra insieme ai quattro demoni. Fatto ciò, Lucifero ordinò loro di conquistare il Grande Tempio, il luogo della Terra votato al culto di Atena. Belzebù e gli altri obbedirono all'istante e, attaccando di sorpresa e sfruttando i loro poteri, riuscirono a sconfiggere rapidamente i cavalieri d'oro custodi del Grande Tempio. Soddisfatto, Lucifero fece allora comparire la sua residenza, il Palazzo degli Intrighi, posto in cima ad un'altissima scalinata, e vi si recò insieme ai suoi demoni in attesa di una risposta di Atena. Tale risposta non tardò ad arrivare, ben presto l'attuale reincarnazione di Atena, una fanciulla di nome Lady Isabel, giunse al Grande Tempio ad investigare insieme ai suoi guerrieri più fedeli, tre cavalieri di bronzo di nome Pegasus, Cristal ed Andromeda. Informato del loro arrivo, Belzebù accompagnò Lucifero e gli altri demoni ad incontrarli. Nel vedere i cavalieri, Belzebù si vantò con loro della facilità con cui aveva battuto i cavalieri d'oro, poi, quando i tre cercarono di attaccare Lucifero, li affrontò insieme ai compagni, ferendoli gravemente e sconfiggendoli con rapidità. Per ordine di Lucifero, che voleva per Atena una fine lenta e dolorosa, Belzebù risparmiò però le loro vite e tornò con gli altri al Palazzo degli Intrighi.

Alcune ore più tardi, il demone seppe che Atena aveva deciso di accettare le condizioni di Lucifero e si stava recando da lui per sacrificarsi. Sospettando che i cavalieri avrebbero cercato di seguirla, Belzebù si mise di guardia all'ingresso del palazzo insieme ad Astaroth, Demone della Sapienza. Non molto più tardi i suoi sospetti trovarono certezza e Pegasus, Andromeda e Cristal giunsero sulla scalinata del palazzo degli Intrighi. A differenza di prima però, i tre adesso indossavano le armature, e per di più con loro c'era un quarto cavaliere, Sirio il Dragone. Non preoccupandosi di ciò, Belzebù sbarrò il passo ai nemici insieme ad Astaroth. Per permettere ai compagni di passare, Sirio decise di affrontarli entrambi da solo e li trattenne abbastanza a lungo per far allontanare i compagni.

Inizialmente Astaroth volle affrontare il nemico da solo e Belzebù, seppur tentato di intervenire, lo lasciò fare. Il Demone della Sapienza venne però sconfitto e distrutto da Dragone, che nello scontro rimase ferito. Per nulla spaventato dalla scomparsa del compagno, Belzebù approfittò delle condizioni di Sirio e lo attaccò di sorpresa con le Ali degli Inferi, frantumando la sua armatura e lasciandolo ferito al suolo. Il demone criticò la scelta del cavaliere di affrontare da solo due demoni, ma il ragazzo rispose di aver fatto tutto per permettere agli amici di andare avanti. Credendo il cavaliere ormai in punto di morte, Belzebù decise di tornare immediatamente da Lucifero e, invocata una cavalcatura di fuoco fatuo, volò via.

Raggiunto il trono del Dio, Belzebù dovette affrontare Pegasus e, schivato il suo colpo segreto, riuscì a ferirlo gravemente con le Ali degli Inferi. Uno dopo l'altro però tutti i cavalieri, incluso Sirio, giunsero in soccorso di Pegasus, seppur feriti e sanguinanti. I cavalieri erano troppo malconci per riuscire a sconfiggere Belzebù, ma riuscirono a rallentarlo abbastanza da permettere a Pegasus di dar fondo a tutte le sue energie e raggiungere il settimo senso, ovvero il livello dei cavalieri d'oro. A riprova di ciò, il ragazzo indossò l'armatura d'oro del Sagittario, con la quale si lanciò contro Lucifero. Belzebù provò a fermarlo con le Ali degli Inferi, ma il cosmo del ragazzo era divenuto molto più potente ed il demone venne spazzato via dal colpo del nemico, la Cometa di Pegasus. In seguito alla morte, il suo corpo andò in polvere e la sua anima tornò ancora una volta nella prigionia infernale (vedi Note).

NOTE: Le informazioni presenti in questo profilo provengono dal 4° OAV. Non ci sono flashback o accenni al passato di Astaroth, ma i demoni vengono presentati come gli angeli che si ribellarono insieme a Lucifero contro Dio, quidi è plausibile che siano vecchi di millenni ed abbiano passato l'eternità imprigionati insieme al loro Maestro. Parimenti, è improbabile che esseri del genere possano davvero essere uccisi. Probabilmente, la distruzione del loro corpo li rimanda semplicemente all'Inferno sotto forma di spiriti, finché Lucifero non avrà di nuovo a disposizione abbastanza energia da farli tornare sulla Terra. E' anche difficile stabilire se quelli attuali siano i loro veri corpi, cioè quelli che avevano da angeli, o una specie di riproduzione creata dal cosmo di Lucifero. Il fatto che scompaiano in polvere dopo la sconfitta suggerisce la prima ipotesi, perché altrimenti il cosmo di Lucifero li continuerebbe a tenere in vita, ma non ci sono prove certe.

E' Belzebù stesso a presentarsi come demone della passione. E' plausibile che un tempo fosse semplicemente un angelo dell'amore, e che il nuovo titolo gli sia stato dato dopo l'alleanza con Lucifero. Tradizionalmente, i nomi di Belzebù e Lucifero possono essere usati come sinonimi ed intendere Satana. Visto che il nome del demone è lo stesso nella versione originale, è possibile che nel corso dei secoli Belzebù sia stato confuso con Lucifero, oppure si sia finto lui per spaventare la gente e seminare caos e paura.

Belzebù viene spesso considerato il capo dei demoni di Lucifero, ma non ci sono prove che sia effettivamente così, anche perché Astaroth non gli parla con particolare rispetto durante lo scontro con Sirio. È quindi probabile che tra i quattro demoni non ci sia una vera gerarchia.

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