ZEUS CHAPTER

VIAGGIO AD ASGARD

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7° Parte

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Nelle ore successive Alcor guidò i cavalieri fino alle pendici della montagna, poi li dovette salutare, obbligato dalle dure leggi del suo paese a restare lì, e li osservò intenti ad iniziare la scalata, aiutati dalla catena di Andromeda. La scalata era resa difficile dalla neve, che ostacolava i cavalieri e non permetteva loro di vedere con chiarezza, e dal ghiaccio, che aveva reso le rocce scivolose, ma dopo molte ore, raggiunsero finalmente la cima. Era ormai il tramonto ed i quattro amici si accucciarono in un angolo, in qualche modo riparato da una roccia, stringendosi il più possibile nei mantelli dati loro da Flare, mentre la temperatura si abbassava sempre di più, e dentro di loro i ragazzi ringraziarono di nuovo Flare per quel dono semplice ma veramente indispensabile. Pegasus, con le labbra bluastre per il freddo, disse ai compagni "Non possiamo continuare così, se restiamo qui fermi non riusciremo a superare la notte !"

"Abbiamo bisogno di un fuoco, e forse so come accenderlo !" affermò Sirio alzandosi. I tre amici osservarono il loro compagno guardarsi attorno per qualche minuto, per poi chinarsi verso il suolo e ritornare verso di loro con in mano due pietre e degli sterpi. Sedutosi di nuovo, Sirio batte fra loro le due pietre, e quasi istantaneamente delle piccole scintille cadono sugli sterpi, che presero immediatamente fuoco. I quattro cavalieri si accoccolarono intorno al debole fuoco e, rannicchiati nei mantelli, dormirono per qualche ora, poi, poco prima dell'alba, si alzarono in piedi, in attesa dell'apparizione di Bifrost. Non appena i tiepidi raggi di sole comparirono all'orizzonte, uno spettacolo naturale straordinario si svolse davanti ai quattro amici, ed a poche decine di metri da loro apparvee l'estremità di Bifrost. Senza perdere nemmeno un secondo, i cavalieri corsero verso il ponte, e, senza esitare, iniziarono la loro corsa. Dopo soli pochi attimi l'arcobaleno alle spalle dei cavalieri iniziò a svanire, ma dopo pochi metri i ragazzi sentirono di nuovo una superficie solida sotto i piedi. Voltandosi, si resero conto di essere come sospesi nel vuoto, la montagna alle loro spalle era scomparsa, avvolta nelle nubi, mentre davanti non si vedeva la fine di quello strano ponte. Consapevoli di non avere tempo da perdere, i cavalieri ripresero la corsa verso la loro destinazione. All'inizio del vento di cui aveva parlato Ilda sembrava non esserci traccia, ma ben presto i ragazzi si resero conto della veridicità delle parole della celebrante. I cavalieri avevano appena deciso di rallentare quando una raffica di vento improvvisa fece perdere l'equilibrio a Cristal, che scivolò e cadde dal ponte sotto gli occhi degli amici. "Cristal !!!" urlò Dragone lanciandosi in avanti, ma Andromeda fu più rapido e lanciò subito la sua catena. Le nubi però impedirono di vedere se la catena aveva svolto il suo compito, così Andromeda, con il cuore che gli martellava in petto per la paura, gridò "Ci seiiiii ???" e dopo attimi di silenzio giunse la risposta affermativa di Cristal. Tutti i cavalieri sorrisero mentre Andromeda tirava su l'amico richiamando la catena, e Pegasus e Sirio aiutarono il compagno a risalire sull'arcobaleno.