PAPILLON DELLA FARFALLA

(PAPILLON MYU)

ETA': 19 Anni

ALTEZZA: 1.78 M

PESO: 65 Kg

OCCHI: Fucsia

CAPELLI: Fucsia

DATA DI NASCITA: 27 Gennaio

LUOGO DI NASCITA: Austria

GRUPPO SANGUIGNO: B

SEGNI PARTICOLARI: Papillon assume tre sembianze differenti l’una dall’altra durante la serie. La prima ha un aspetto informe simile a un blob o a una poltiglia con molti occhi, nella seconda invece sembra un insetto di grandi dimensioni. Il suo stadio finale è in forma umana e la peculiarità è che i suoi occhi sono privi di pupille (vedi Note).

PARENTI CONOSCIUTI: Nessuno. È possibile che sia orfano ma non ci sono prove a riguardo (vedi Note).

COSTELLAZIONE / SIMBOLO: Farfalla del mondo della morte, Stella della Terra Misteriosa (Chiyo Sei).

ARMATURA / ARMI: Surplice della Farfalla del mondo della morte. La Surplice di Papillon compare unicamente nello stadio evolutivo finale dello Spectre (vedi Note), pertanto è plausibile che possa materializzarsi a seconda del volere di colui che la indossa o più semplicemente compare solo quando lo Spectre è nel suo aspetto definitivo.

STIRPE: Specter della Terra, facente parte dell’armata di Radamante della Viverna.

PRIMA APPARIZIONE: Episodio 121 (OAV 7° Sanctuary), "Oscura adunanza " (anime). Saint Seiya N° 20, 2° e 3° capitolo (manga).

EPISODI (SAGA): 121 (saga di Hades).

NUMERI DEL MANGA: 20.

COLPI SEGRETI / POTERI: La principale abilità di Papillon è la psicocinesi, ovvero il potere mentale di smuovere a piacimento oggetti, persone, animali o di immobilizzarli senza apparente sforzo e con o senza manifestazioni d’energia. Oltre a ciò, Papillon è molto abile pure nell’uso del teletrasporto (tecnica legata alla precedente), potendo cioè spostarsi a grandi velocità senza dare nell’occhio, sparendo alla vista del nemico. Papillon è piuttosto famoso nelle fila dell’esercito di Hades per queste sue doti e nel duello contro Mur, anche costui arriva a dichiarare che lo Spectre possiede una forza psicocinetica e una velocità teleportante elevate (lo stesso Mur è considerato un maestro in tali arti persino fra i cavalieri d’oro). Al netto di questi poteri extra-sensoriali, Papillon dispone di tre tecniche dirette che esegue ognuna in un differente stadio evolutivo del suo corpo (vedi Note). Il primo colpo che utilizza è l’Eruzione, ovvero una serie di raggi che partono dai numerosi occhi di cui è composto lo strato molliccio del primo stadio evolutivo dello Spectre. L’effetto dei raggi pare simile a quello di sostanze acide, sebbene la sua potenza non sia particolare visto che non impegnano o scalfiscono minimamente il Muro di Cristallo di Mur.

Il secondo attacco, eseguito nel secondo stadio evolutivo e sparandolo direttamente dalla bocca, è la Gabbia degli inferi, un nutrito fascio di filamenti che intrappolano l’avversario (o gli avversari) in bozzoli di grandi dimensioni. All’interno dei bozzoli si perde man mano conoscenza, svenendo, e se non si riesce a evadere in tempo si può anche morire di soffocamento. Questa tecnica può essere usata da Papillon anche su sé medesimo, visto che all’interno del bozzolo può evolvere nel suo stadio finale e più potente, assumendo le sembianze di un essere umano. In conclusione quindi, Papillon può ricorre a questa tecnica anche solo per guadagnare tempo e completare la sua mutazione.

L’ultimo attacco a disposizione di Papillon, nonché il più potente, sono le Farfalle Spettrali, uno sciame di farfalle d’energia conosciute come Fairy che volteggiano attorno allo Spectre e che egli dirige verso il bersaglio sollevando in alto il braccio destro. Le Farfalle degli Inferi possono raggiungere il nemico in qualsiasi punto egli si nasconda o si teleporti e hanno la funzione di condurlo nel mondo dei morti (presumibilmente tramite teletrasporto, ma potrebbe anche essere una metafora per indicare un colpo fatale), uccidendolo. Oltre a ciò, le farfalle possono essere utilizzate anche per spiare o monitorare le azioni e le gesta di personaggi che interessano ad Hades o chi per lui.

Al di là di queste doti particolari, Papillon è sicuramente uno degli Spectre più insidiosi nelle fila di Hades, possiede un controllo del cosmo elevato e una notevole velocità (vedi Note).

STORIA: Nel 1743, "l'anno della luce", Hades, signore dell'oltretomba, si risvegliò dal sonno di secoli nel quale Atena lo aveva sprofondato al termine dell'ultima guerra sacra. Spinto dal disgusto verso gli uomini, Hades dichiarò loro guerra, ma, memore della sconfitta subìta dai Cavalieri della Dea, approntò un esercito di fedeli guerrieri, chiamati Spectre, e diede a ciascuno di loro un'armatura nera dal nome di Surplice. I tre Spectre più valorosi, i cui simboli erano il Grifone, il Garuda e la Viverna, vennero nominati comandanti dell'esercito. Gli Spectre si scontrarono con l'esercito dei cavalieri, ma la terribile battaglia si concluse con la vittoria di Atena e la sconfitta di Hades. In seguito a questa sconfitta, gli spiriti degli Spectre vennero imprigionati in una torre di pietra nascosta tra le montagne della Cina, e su di essa Atena appose il suo sigillo, destinato a durare per 200 anni.

Secoli dopo, Hades si risvegliò e, com'era stato predetto, il sigillo di Atena perse la sua efficacia. La torre di Cina si sgretolò e gli spiriti delle Spectre, nuovamente liberi, presero possesso di alcuni uomini predestinati, forse discendenti degli Spectre antichi. I tre comandanti vennero così ricomposti e con loro le rispettive armate, di cui Papillon figurava in quella di Radamante. Tutti gli Spectre si riunirono nell'aldilà al cospetto di Hades.

Hades affidò a Pandora (sua luogotenente in Terra) e a Radamante il compito d’invadere il Grande Tempio di Grecia e uccidere Atena. Il piano prevedeva di resuscitare e usare i precedenti cavalieri di Atena deceduti durante le battaglie al Grande Tempio, donandogli una temporanea vita di 12 ore affinché potessero portare a termine la missione. A differenza di Pandora, Radamante non si fidava del giuramento di fedeltà ad Hades di Gemini e degli altri e rimase sempre sospettoso. Pertanto il giudice inviò segretamente al Grande Tempio anche una ventina di Spectre, ignorando tuttavia che fra essi vi fosse pure Papillon, gesto che in seguito lo metterà in cattiva luce dinanzi a Pandora. Gli Spectre si manifestarono dopo che i cinque cavalieri d’oro resuscitati si mostrarono a Mur dell’Ariete dinanzi all’entrata della prima casa. Superato l’ostacolo di Niobe nella seconda casa, il Cavaliere d’Oro incrociò gli Spectre nella quarta. Subito una forza invisibile lo immobilizzò, mentre il leader del gruppo, Giganto, iniziò a domandargli dove fossero spariti Gemini e gli altri a seguito dello scontro di cosmi a distanza con Virgo. Mur li derise per averli persi di vista e quando Giganto stava per punirlo, giunse Pegasus a dare manforte al custode della prima casa, ancora immobilizzato addosso a una colonna.

Mentre Giganto si apprestava a concludere il breve duello contro Pegasus, una voce fermò lo Spectre e destò l’attenzione di tutti: era Papillon, nascosto ai presenti e segretamente responsabile della paralisi di Mur, che reclamava per sé i due cavalieri di Atena. Consapevoli del valore di Papillon, Giganto e gli altri Spectre se ne andarono lasciando a lui i due nemici. Papillon, che all’apparenza sembrava una specie di poltiglia informe, liberò Mur dal blocco psicocinetico per combatterlo ad armi pari. Conosceva la fama di Mur e della sua psicocinesi e ci teneva a confrontarsi con lui. Sebbene poco considerato dal nemico, Pegasus rimase perché voleva combattere anch’egli. Papillon scagliò quindi l’Eruzione su entrambi, ma Mur spostò Pegasus in tempo e parò facilmente l’attacco col Muro di Cristallo. Lo Spectre si stupì del fallimento del suo colpo e poco dopo fu attaccato dal cavaliere d’oro, che lo centrò in pieno con la Rivoluzione Stellare. La tecnica ebbe sì l’effetto di sfaldare l’ammasso di melma, ma una sorta di grande insetto lasciò tale involucro gelatinoso e si parò dinanzi a Mur e Pegasus. Era il secondo aspetto di Papillon, che lasciò nuovamente esterrefatti i due.

Papillon ne approfittò e scagliò la Gabbia degli Inferi, che imprigionò i due avversari in altrettanti bozzoli. Lo stesso Papillon si ricoprì all’interno di un bozzolo personale per evolvere e passare al suo stadio definitivo. Poco dopo Mur riuscì a evadere dal bozzolo e aiutò lo stesso Pegasus a fare altrettanto. I due comunque notarono un terzo bozzolo, in cui la voce di Papillon li avvertì che a breve avrebbero visto e affrontato il suo vero aspetto. Difatti in pochi secondi Papillon uscì dal bozzolo e si mostrò con un corpo umano e indossando la versione definitiva della sua Surplice.

Data l’insistenza di Pegasus, Papillon attaccò lui per primo e lo mise in difficoltà con la psicocinesi. Mur tuttavia consigliò a Pegasus di lasciar perdere e inseguire gli altri specter, mentre a Papillon avrebbe pensato lui. A malincuore, Pegasus accettò il consiglio del cavaliere d’oro e abbandonò il luogo dello scontro. Così i due si affrontarono e Papillon, dopo aver fatto comparire le Fairy, lo colpì proprio con la tecnica Farfalle Spettrali. Dopo aver evitato gli effetti del colpo ricorrendo per un paio di volte al teletrasporto, Mur si rivolse a Papillon dicendo che la sua sconfitta era ormai vicina. Incurante delle parole del nemico, Papillon si ritrovò intrappolato in una ragnatela e con lui anche le sue farfalle.

Era la tecnica Trappola di Cristallo che Mur aveva eretto col teletrasporto, sfuggendo agli attacchi delle farfalle. Ormai alla mercé del cavaliere d’oro, Papillon fu definitivamente eliminato con l’Onda di Luce Stellare e quasi tutte le sue Fairy furono distrutte. Non una tuttavia, che sfuggendo anche alla vista di Mur, continuò a restare al Grande Tempio e a sorvegliare Gemini, Capricorn e Aquarius nella loro missione per conto di Hades.

NOTE: Le informazioni presenti in questo profilo provengono dall'episodio 121 dell'anime, dal manga Saint Seiya n° 20 (2° e 3° capitolo) e n° 28 (The encyclopedia of the Saint II), edizione StarComics, e dall'Hypermyth ufficiale di Kurumada.

Non ci sono prove sul fatto che Papillon sia orfano perché, a differenza dei cavalieri di Atena, gli Spectre sono dei predestinati che vivevano come uomini normali fino al risveglio delle costellazioni demoniache. È quindi possibile che Papillon abbia abbandonato la sua famiglia solo di recente. È anche possibile che Papillon non sia il vero nome del ragazzo, ma quello del primo Spectre della Farfalla. Non ci sono prove a riguardo, ma va notato il fatto che Papillon è un nome francese, mentre il ragazzo dovrebbe essere originario dell’Austria (così come nel manga Myu, vero nome dello Spectre, non è un appellativo austriaco ma chiaramente orientale). Da notare poi che nelle prime traduzioni del manga il suo nome era Mi.

Papillon è l’unico Spectre che dimostra un aspetto fisico del tutto singolare. Dispone infatti di tre stadi di evoluzione, ognuno molto differente dall’altro. Nel primo ha un aspetto informe, come una melma dotata di più occhi violacei. Il secondo aspetto, simile a quello di un insetto o larva di notevoli dimensioni, sembra stipato all’interno della melma e fuoriesce da essa quando viene attaccata. È possibile quindi che il primo stadio sia un involucro del secondo. Il terzo stadio nasce e, per così dire, germoglia, dopo che la larva passa un periodo d’incubazione all’interno del bozzolo creato con la tecnica della Gabbia degli Inferi. Da esso fuoriesce un essere umano di aspetto comune e si presume sia questo il suo vero corpo. In un’intervista successiva alla sua apparizione, Kurumada spiegò che questa abilità mutaforma di Papillon deriva dalla surplice. Secondo l’autore infatti, le surplici hanno la capacità di mutare l’aspetto di coloro che le indossano adeguando il loro corpo all’armatura. Tuttavia Papillon è, come detto, l’unico caso di personaggio mutaforma apparso nel manga e nell’anime classico (fatta eccezione per le divinità).

Pur essendo uno Spectre della Terra, Papillon dimostra di essere un fuoriscala fra i suoi parigrado e probabilmente più forte anche di molti altri Spectre del Cielo. Ciò lo rende uno degli Spectre più potenti in assoluto, tanto che lo stesso Radamante lo reputa capace perfino di sconfiggere da solo tutti i Cavalieri d’Oro (cosa che ovviamente è un’esagerazione), mentre gli altri Spectre regolari inviati al Grande Tempio mostrano di stimarlo e temerlo al tempo stesso. D'altra parte, Pegasus con la sola forza di volontà riesce a resistere alla sua psicocinesi, a suggerire che un cosmo adeguatamente determinato possa sconfiggerlo anche senza possedere poteri psichici. Non è chiaro se nel suo stadio finale e completo possa utilizzare i due attacchi usati negli stadi evolutivi inferiori, oppure se ogni attacco sia esclusivamente legato a un unico aspetto. Rimangono dubbi anche sul fatto se possegga settimo senso e velocità luce, in quanto nel duello contro Mur riesce sì a evitare gli attacchi del Cavaliere d’Oro (lanciati alla velocità della luce), ma non si capisce se raggiungendo effettivamente quella velocità o usando solo il teletrasporto.

Il combattimento in cui Papillon è protagonista cambia molto fra anime e manga. Nell’anime, come descritto, si confronta con Pegasus e Mur e dopo aver raggiunto il suo stadio finale, lancia la sua psicocinesi solo su Pegasus. Nel manga non avviene nulla di ciò. Anzitutto, Pegasus non compare proprio, e nella casa del Cancro, pertanto, Papillon fronteggia soltanto Mur. La parte finale del duello è anch’essa molto diversa fra anime e manga. Nell’anime è abbastanza sbrigativa e Mur e Papillon non si confrontano coi rispettivi poteri psicocinetici. Nel manga invece avviene un deciso scambio di colpi mentali, con Papillon che lancia più colonne contro Mur e quest’ultimo che gliele ribatte indietro. Lo stesso Mur inoltre, sempre con la psicocinesi, immobilizza Papillon a mezz’aria e lo fa roteare vorticosamente pensando di averlo messo ormai in scacco. Dopo che Papillon si è liberato dal blocco, Mur prova a colpirlo con qualche tecnica ma lo Spectre ricorre al teletrasporto evitando gli attacchi. Nell’anime non c’è alcun accenno a ciò e manca quindi la parte in cui il cavaliere d’oro si domanda se il nemico sappia muoversi alla velocità della luce.

Profilo by Zenon di Scorpio. Disegno di copertina di Juni-Anker