HOOK DEL COMPASSO

ETA': Sconosciuta, 13 anni circa.

ALTEZZA: Sconosciuta.

PESO: Sconosciuto.

OCCHI: Rossi.

CAPELLI: Viola.

DATA DI NASCITA: Sconosciuta.

LUOGO DI NASCITA: Sconosciuto.

GRUPPO SANGUIGNO: Sconosciuto.

SEGNI PARTICOLARI: Nessuno.

PARENTI CONOSCIUTI: Nessuno.

COSTELLAZIONE / SIMBOLO: Compasso.

ELEMENTO: Terra

ARMATURA / ARMI: Armatura di bronzo del Compasso, versione Cloth Stone. L’armatura di Hook copre quasi per intero il corpo, nella media delle Cloth Stone di bronzo, ma non è dotata di poteri speciali o armi di alcun tipo, eccettuando gli spuntoni sui coprispalla, che, pur essendo principalmente decorativi, potrebbero servire in caso di corpo a corpo ravvicinato. Come tutte le Cloth Stone, può essere evocata solo parzialmente e potenzia il cosmo e le tecniche di chi la indossa, soprattutto se legate agli elementi. Non sappiamo che forma abbia il gioiello in cui si trasforma quando non viene indossata, ma dovrebbe corrispondere al fregio ovale rosso sul torace.

STIRPE: Cavaliere di bronzo di Atena.

PRIMA APPARIZIONE: Saint Seiya Omega episodio 5 "Esame di selezione! La mortale sfida del campo!" (anime).

EPISODI (SAGA): 5-6, 9, 25 (saga di Mars); 61, 74, 96 (saga di Pallas).

NUMERI DEL MANGA: /

COLPI SEGRETI / POTERI: Hook possiede come elemento la terra, che utilizza per il suo colpo segreto Ground Needle. Si tratta di una tecnica abbastanza semplice ma potenzialmente pericolosa: poggiando a terra le mani, Hook imprime il suo cosmo nel suolo e fa emergere ad alta velocità spuntoni di roccia verticali o obliqui con cui sorprendere ed investire il nemico. Hook può far uscire più di uno spuntone la volta, e sembra poterne controllare almeno in parte la lunghezza, in modo da colpire l’avversario se quest’ultimo tenta di schivare o saltare. Può inoltre usare la tecnica su se stesso, per sollevarsi di scatto ed allontanarsi, ma sembra limitato dal dover sempre mantenere il contatto con il suolo. Inoltre, consciamente o meno, le rocce del Ground Needle ripetono uno schema preciso, che può essere imparato e schivato con un po’ di pratica. In termini di forza, sembra un colpo abbastanza mediocre, visto che numerosi assalti portati a segno non bastano per sconfiggere Koga. Per il resto, Hook viene definito uno studente abbastanza debole e con scarso potenziale, ma riesce comunque a qualificarsi alle fasi finali del Saint Fight, segno che è tra i 17 studenti più abili dell’anno di Palaestra mostrato nella serie. Dal punto di vista fisico, Hook dovrebbe avere i poteri di un comune cavaliere, come la capacità di frantumare la roccia con un pugno e saltare grandi distanze, ma probabilmente un po’ sotto la media. È però un abile osservatore ed un discreto stratega, in grado di studiare le strategie più adatte per ciascun nemico.

STORIA: La storia di Hook è quasi totalmente sconosciuta. In qualche modo, venne a conoscenza dei Cavalieri di Atena e, completato l’addestramento, ottenne l’armatura di bronzo del Compasso, rinata da pochi anni sotto forma di Cloth Stone. Non sappiamo chi sia stato il suo maestro, né dove si sia addestrato, ma, nel risvegliare il cosmo, scoprì che il suo elemento era la terra. Cosmo e armatura gli permisero di accedere alla Palaestra, l’accademia fondata da Atena per permettere ai Cavalieri di perfezionarsi e migliorare nel controllo degli elementi, entrati in gioco solo da relativamente poco tempo. Pur non spiccando come Ryuho del Dragone o Mirapolos della Lince, dalla cui abilità era ammirato, ben presto Hook si distinse per essere un guerriero più teorico che pratico, non molto forte ma in grado di formulare strategie appropriate all’avversario. Consapevole dei suoi limiti, Hook girava portandosi sempre dietro un diario, sul quale annotava i punti deboli o gli stili di lotta degli altri Cavalieri, studiando eventuali strategie per affrontarli. Al tempo stesso però, era abbastanza sensibile all’essere ignorato, e tendeva a portare rancore verso chi lo liquidava troppo facilmente, paragonandoli alle persone che, intente a pensare al cielo, inciampano e cadono a causa di un sasso.

Di ritorno da un break primaverile, Hook fece indirettamente conoscenza dell’ultimo arrivato nella Palaestra, Koga di Pegasus, e subito iniziò a documentarsi su di lui, scoprendo che era un guerriero molto fisico dotato solo di tecniche a distanza ravvicinata, ma innocuo dalla distanza. Ben presto, i suoi studi ebbero modo di essere messi alla prova. Per i ragazzi era infatti arrivato il momento di cimentarsi con un torneo, il Saint Fight, il cui vincitore avrebbe ricevuto il titolo di Cavaliere d’Argento direttamente da Atena. Per accedere al Saint Fight però, era necessario superare un esame di selezione, svolto nei pressi di una montagna chiamata Cosmo Delta. Lì, una barriera assorbiva rapidamente il cosmo, obbligando gli studenti ad affrontare in condizioni svantaggiose i numerosi ostacoli naturali e non. Nonostante le difficoltà però, Hook riuscì a superare la prova ed a raggiungere la cima di Cosmo Delta, pur tra gli ultimi. Per questo motivo, entrò di diritto a far parte dei sedici contendenti per la vittoria finale.

Il Saint Fight vero e proprio era un torneo ad eliminazione diretta. Hook scoprì subito che il suo avversario sarebbe stato proprio Koga ed iniziò ad elaborare una strategia per sconfiggerlo. Approfittando di una batosta subita dal ragazzo per mano di un altro studente, Eden di Orione, Hook lo andò a trovare nell’ala medica della Palaestra, e rimase nel contempo infastidito e rassicurato nel sentire che Koga non pensava ad altro che a vendicarsi di Eden. Da una parte, ciò confermava che Koga era sostanzialmente un sempliciotto. Dall’altra, essere ripetutamente ignorato irritò non poco il Cavaliere del Compasso, che, prima di andar via, avvertì il futuro avversario sui rischi di sottovalutare il nemico. Nei giorni seguenti, Hook perfezionò la propria strategia, arrivando preparato alla cerimonia di apertura del torneo. Qui, la sua irritazione crebbe nel notare che Koga non continuava a guardare che Eden, ignorandolo completamente.

Venne il momento dello scontro, il terzo della prima giornata, ed Hook e Koga scesero finalmente in campo. Deciso a vendicarsi per il modo in cui era stato sottovalutato, Hook mise subito in pratica la sua strategia, usando il Ground Needle per colpire l’avversario tenendosi a distanza, ed impedirgli quindi di reagire in qualsiasi modo. In netto vantaggio, criticò aspramente Koga, sottolineando come fosse stato così arrogante da non informarsi affatto su di lui, certo che lo avrebbe sconfitto facilmente. Anche queste frasi erano un po’ una tattica per destabilizzare psicologicamente Pegasus, e per poco non ebbero successo, ma alla fine Koga, rincuorato dagli incoraggiamenti dell’amico Soma del Leone Minore, iniziò a formulare a sua volta una strategia. Troppo sicuro di sé per accorgersene, Hook si trovò spiazzato quando Koga riuscì a schivare il Ground Needle, e finì per essere sconfitto dal Pegasus Senkou Ken, che frantumò anche la maschera della sua armatura. Hook venne così eliminato dalla competizione.

Qualche giorno dopo, le armate di Mars, antico nemico di Atena, attaccarono la Palaestra. Hook e gli altri studenti tentarono eroicamente di resistere, ma, fiaccati da un potente cosmo di tenebra, che impediva loro anche di indossare le armature, vennero sconfitti. In seguito, furono imprigionati in una colonna di cristallo all’interno della Torre di Babele, eretta da Mars al posto del Grande Tempio. Lì, i loro cosmi vennero lentamente risucchiati.

Hook rimase in questa situazione per mesi, ma, alla fine, Koga, Ryuho e altri giovani Cavalieri riuscirono a sconfiggere Mars e salvare Atena, salvando anche tutti i prigionieri della colonna di cristallo. Finalmente libero, Hook fece brevemente ritorno alla Palaestra, ma dovette ben presto essere schierato sul campo a causa del comparire di una nuova minaccia, rappresentata da Pallas, sorella mitologica di Atena. In seguito, insieme a molti parirango e compagni, fu inviato a proteggere Palaestra, diventata nel frattempo un rifugio per le persone comuni che erano state salvate dall’esercito nemico. Hook era presente durante l’attacco di Aegir di Phantom Arm, Pallasite di seconda classe, ma non partecipò alla battaglia perché Genbu della Bilancia, il Cavaliere d’Oro in comando, chiese di combattere da solo. Nello scontro, Hook fu anche brevemente pietrificato, salvo poi essere liberato insieme agli altri grazie al sacrificio di Genbu.

In seguito a questi eventi, la guerra si spostò a PallasBelda, città fortificata in cui si trovava il Quartier Generale di Pallas e del suo esercito. Hook prese parte all’assalto, combattendo nelle strade contro i plotoni di soldati semplici, e difendendo il campo base in cui Kiki dell’Ariete riparava le armature durante l’attacco del Pallasite Dione. Non prese comunque parte ad alcun combattimento di primo piano, rimanendo sempre con il resto dell’esercito.

Verso la fine del conflitto, si scoprì che la vera minaccia non era Pallas ma Saturno, Dio del Tempo. Vicino alla vittoria finale, quest’ultimo dallo spazio sferrò il Chrono Conclusion Eternal sul mondo, pietrificando tutti gli abitanti, Hook incluso. Grazie ad Atena però, il Cavaliere riuscì lo stesso a donare il suo cosmo a Koga, e ultimo superstite tra le schiere della Dea. Forte dei cosmi di tutti, Koga tenne testa a Saturno abbastanza a lungo da convincerlo a liberare tutti dal Chrono Conclusion Eternal e ritirarsi, ponendo fine al conflitto. In seguito, verosimilmente Hook tornò al Grande Tempio.

NOTE: Le informazioni presenti in questo profilo provengono dagli episodi 5-10, 25, 61, 74 e 96 della serie Saint Seiya Omega, ambientata circa 13 anni nel futuro dopo gli eventi della serie classica. Di conseguenza, Hook non esiste nel manga. In questa serie, le armature, se non indossate, vengono trasportate sottoforma di gioielli di vario tipo, ma, nelle poche occasioni in cui vediamo Hook, non c’è traccia di ciondoli, orecchini, braccialetti o altro. In teoria, Hook è tra gli studenti che accolgono Koga alla fine del terzo episodio, anche se non viene mai mostrato. La sua prima vera apparizione è nel quinto, dove si dimostra abbastanza abile da raggiungere la cima di Cosmo Delta, anche se non sembra essere tra i primi e non è presente all’arrivo di Yuna e Ryuho. La cosa è interessante perché questo tipo di prova, incentrata su resistenza e forza fisica, avrebbe dovuto rappresentare un problema abbastanza grosso per un Cavaliere con le caratteristiche di Hook, che però riesce lo stesso a superarla. Non sappiamo tuttavia se abbia collaborato con qualcun altro nella scalata.

Hook è uno dei tanti Cavalieri della nuova serie che porta gli occhiali, cosa risibile considerando che dovrebbero essere in grado di vedere i colpi alla velocità del suono. Si tratta in realtà più che altro di un modo per sottolinearne l’aria da studioso e teorico, ed infatti scompaiono quando indossa l’armatura. Ryuho, con una parafrasi, lo definisce sostanzialmente un Cavaliere un po’ scarso, e nel complesso sembra il classico tipo più abile nella teoria che nella pratica. Ciò viene sottolineato anche dalla breve scena di allenamento, che lo mostra intento a scrivere sul suo diario piuttosto che a potenziare il cosmo o il fisico. Bisogna però riconoscergli la lungimiranza di essersi informato persino sull’ultimo arrivato Koga e di aver preparato una strategia apposta per lui senza sottovalutarlo. Considerando che, in quel momento della serie, Koga aveva usato il Senkou Ken solo nel breve scontro con Ryuho, Hook deve aver trovato un modo per assistere di nascosto o per farselo descrivere.

Pur essendo il nemico nel 6° episodio, Hook mostra lo spirito di un vero Cavaliere di Atena nel 9°, quando è tra i primi a lanciarsi contro i soldati di Mars, pur essendo senza armatura e senza aver formulato un piano. Viene però sconfitto facilmente insieme a Guney del Delfino, e catturato. In seguito non lo vediamo più, ma dovrebbe essere tra gli studenti imprigionati nel 10° episodio. Assente per il resto della prima stagione a parte una comparsata sullo sfondo nel 25° episodio, personaggio ritorna nella seconda, sempre però in secondo piano e senza alcuna linea di dialogo. Nell’episodio 96 compare tra i Cavalieri che donano il proprio cosmo a Koga, mostrando di essere comunque sopravvissuto alla guerra.

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