EL CID DI CAPRICORN

(CAPRICORN EL CID)

ETA': 26 anni

ALTEZZA: Sconosciuta, 1.86 M circa

PESO: Sconosciuto, 83 Kg circa

OCCHI: Neri

CAPELLI: Neri

DATA DI NASCITA: Sconosciuta

LUOGO DI NASCITA: Sconosciuto

GRUPPO SANGUIGNO: Sconosciuto

SEGNI PARTICOLARI: Nessuno.

PARENTI CONOSCIUTI: Nessuno. Da quel che sappiamo probabilmente è orfano.

COSTELLAZIONE / SIMBOLO: Capricorno, decima costellazione dello zodiaco.

ARMATURA / ARMI: Armatura d'oro del Capricorno. L'armatura di El Cid non ha caratteristiche particolari, ma come tutte le armature d'oro è pressochè indistruttibile e congela solo allo zero assoluto (- 273.16 °C). Viene leggermente danneggiata durante il combattimento contro Oniro.

STIRPE: Cavaliere d'oro di Atene, protettore della decima casa del Grande Tempio.

PRIMA APPARIZIONE: Lost Canvas N° 1, 3° capitolo (manga edizione originale).

EPISODI (SAGA): 19-23

NUMERI DEL MANGA: Lost Canvas n° 1, 9, 10.

COLPI SEGRETI / POTERI: Il colpo segreto principale di El Cid e la sacra spada Excalibur. Questa spada, il cui nome significa "rigenerazione" è come incarnata nelle braccia del cavaliere, così l'elsa risiede nella spalla, la lama nel braccio e la punta nelle dita. A differenza della maggior parte dei colpi segreti, Excalibur non è una tecnica ideata da El Cid, ma è un dono di Atena a tutti i cavalieri del Capricorno come premio per la loro fedeltà. Questo colpo può essere usato in vari modi, ma solitamente El Cid la adopera sollevando il braccio sopra la testa, e poi calandolo rapidamente, in modo da creare un fendente di energia. Questo fendente può tagliare praticamente qualsiasi materiale, inclusa l'energia cosmica, ed ha un ampio raggio d'azione, in modo da colpire contemporaneamente sia un nemico che il suolo sotto di lui. I danni causati dall'Excalibur variano a seconda dell'energia con cui El Cid la adopera e della resistenza del materiale che colpisce, ma può creare veri e propri burroni nella roccia. Il cavaliere inoltre è in grado di lanciare attacchi a ripetizione, in modo da formare dei veri e propri reticolati di luce tagliente. Essendo legata a filo diretto ad Atena, Excalibur può essere usata solo da un cavaliere giusto, mentre va in pezzi se usata da una persona malvagia. A differenza di Capricorn, El Cid possiede la spada solo nel braccio destro, e non ha il pieno controllo di Excalibur. Di conseguenza i suoi fendenti non sono altrettanto affilati, e questo limite sarà superato solo poco prima della morte del Cavaliere. El Cid inoltre può usare la spada anche se privo del braccio, ed in questo caso essa si manifesta come una lama di cosmo che fa da prolungamento alla sua spalla. Questa forma di Excalibur è più affilata ma consuma una grande quantità di cosmo, indebolendo El Cid.

Oltre ad Excalibur, El Cid possiede un altro colpo segreto chiamato Jumping Stone. Si tratta di una tecnica di gambe, simile ad un calcio volante, con cui il cavaliere, dopo aver saltato, colpisce e lancia via il nemico compiendo una capriola a mezz'aria. È un colpo puramente fisico e non necessita di cosmo, ma non provoca neanche gravi danni alla vittima. A parte questo colpo segreto, El Cid ha i poteri comuni di un cavaliere d'oro e può muoversi alla velocità della luce, ma è anche un provetto spadaccino, abile nel gioco di gambe, ed un discreto stratega. Infine, sembra capace di percepire a distanza i pezzi della sua armatura d'oro quando ne è separato.

STORIA: Verosimilmente orfano di entrambi i genitori, El Cid venne in qualche modo a sapere dell'esistenza di Atena e dei suoi cavalieri, protettori della giustizia, e decise di addestrarsi per entrare nelle loro schiere. Nel corso dell'addestramento per l'investitura di cavaliere del Capricorno, El Cid imparò pian piano ad usare la leggendaria spada Excalibur, da sempre tramandata dai Cavalieri della Decima Casa, ed a sferrare fendenti di energia con il taglio della mano. Nonostante i suoi sforzi però, non riuscì mai a renderla perfettamente affilata come avrebbe voluto.

Dopo un lungo addestramento, di cui non si sa nulla, El Cid divenne finalmente cavaliere d'oro del Capricorno e custode della decima casa dello zodiaco. Introverso, freddo e di poche parole per natura, non creò particolari legami con i compagni, con la sola eccezione di Sisifo di Sagitter, verso il quale nutriva profondo rispetto e ammirazione. Insieme, i due passarono molto tempo a raccogliere informazioni sugli Dei gemelli, Ipno e Tanato, e ben presto anche sugli Dei dei Sogni, Oniro, Fantaso, Icelo e Morfeo, sottoposti di Ipno e probabili alleati di Hades. Nel corso delle loro ricerche, scoprirono che le quattro divinità erano esistite sin dai tempi più antichi, e che erano in grado di formare una creatura dall’aspetto di centauro alato, talmente potente da poter distruggere un paese in un colpo solo. Nel frattempo, El Cid proseguì anche i suoi allenamenti, sempre nel tentativo di rendere più affilata la sua spada.

Poco dopo, la vita al Grande Tempio si fece più frenetica. Atena, che si era reincarnata nel corpo della giovane Sasha, venne riportata nella zona sacra dopo aver vissuto i primi anni in un orfanotrofio in Italia, ignara delle proprie origini, ed il Grande Sacerdote riunì quanti più cavalieri possibile in vista dell'imminente guerra contro Hades, sovrano dell'aldilà e nemico storico della Dea. El Cid venne informato dell'imminente Guerra nel corso di una riunione con il Sacerdote e gli altri cavalieri d'oro. A condurre Sasha al Grande Tempio fu Sisifo, che però soffrì nel separarla dalla sua vita di ragazza normale e dai suoi amici d’infanzia. El Cid fu uno dei pochi a sapere di questo dolore, ma la sua personalità fredda gli impedì di offrire supporto morale all’amico.

Nonostante i preparativi alla guerra comunque, per circa due anni la vita continuò a scorrere tranquilla al Grande Tempio, cosa che permise a vari cavalieri di bronzo di completare i propri addestramenti. In questo periodo, El Cid completò l'addestramento di quattro allievi: Tsubaki, Rusk, Lacaille e Pakia. I primi tre ottennero le armature di Vele, Bussola e Poppa, ma il quarto, dopo aver sconfitto il suo ultimo avversario, nel corso della notte fu colto dai dubbi, sentendosi indegno di affiancare in battaglia un uomo forte e integro come El Cid. Informato da Tsubaki, Rusk e Lacaille, Capricorn raggiunse Pakia tra le strade del villaggio, chiedendogli una spiegazione. Quando il ragazzo crollò in lacrime, El Cid alzò il braccio per finirlo come imposto dalla legge del Grande Tempio in caso di tradimento. Sisifo però lo fermò, inducendolo a essere più clemente e consolando Pakia. Senza dir nulla, El Cid si dileguò nella notte.

Pur non dandolo esteriormente a vedere, El Cid era comunque molto legato ai suoi restanti allievi, e cercava di proteggerli non portandoli mai in missione con sé. A loro volta, i tre ragazzi impararono ad ammirarne la forza ed a rispettarlo. Sempre in questo peiodo, El Cid continuò a far pratica con la sua spada, temprando il proprio spirito e migliorandola ulteriormente, ma non riuscendo ancora a raggiungere la perfezione. Un giorno però, Sisifo gli disse che sebbene tutto ciò fosse importante, per un Cavaliere vi era qualcosa di persino maggior valore, rifiutandosi tuttavia di dire cosa.

Come previsto, alla fine la Guerra Sacra contro Hades scoppiò in pieno. Inizialmente, El Cid rimase nelle retrovie, supervisionando l'organizzazione delle difese del Grande Tempio insieme agli altri Cavalieri d'Oro, e venne a sapere dei numerosi eventi in corso, come la morte di Albafica dei Pesci e Asmita di Virgo, o l'importanza di Tenma di Pegaso, legato ad Hades dal filo del destino. Una sera, El Cid avvertì l'arrivo di Hades stesso al Grande Tempio, ma non potè intervenire a causa del potere del suo cosmo. La catena di eventi che seguì portò alla caduta di Sisifo, trafitto dalla sua stessa freccia d'oro e, seppur ancora in vivo, imprigionato in uno stato simile al coma, segno che la sua anima ed il suo cosmo erano stati sigillati da qualcuno. Pur soffrendo per il fato dell'amico, El Cid non potè far nulla per aiutarlo e si limitò a vegliarne il corpo alla nona casa.

Passò un altro po’ di tempo, durante il quale anche Aldebaran del Toro perse la vita. Un giorno, El Cid era alla nona casa insieme a Sasha quando vennero sorpresi da uno degli Dei dei Sogni, Icelo, che rubò a morsi l’anima di Sisifo. El Cid provò a fermarlo, ma i suoi fendenti non riuscirono ad andare a segno, venendo misteriosamente deviati. Dopo la scomparsa di Icelo, El Cid giurò a Sasha che avrebbe salvato l’anima di Sisifo e si gettò all’inseguimento, incontrando brevemente Tsubaki, Rusk e Lacaille ed ordinando loro di non muoversi. Senza perdere tempo, Capricorn partì, raggiungendo rapidamente l'Italia e la zona boschiva oltre la quale si trovava la cattedrale di Hades. Quasi contemporaneamente, il cavaliere venne attaccato da un gruppo di Spectre, ma riuscì ad ucciderli facilmente, pur ammettendo che la sua spada non era ancora del tutto pronta.

Nel momento in cui stava per riprendere la corsa, El Cid venne fermato dalle quattro divinità: Fantaso, Icelo, Morfeo e Oniro. El Cid li attaccò immediatamente, ma Icelo aveva il potere di distorcere lo spazio, e così il fendente del Cavaliere tornò indietro, tranciandogli il braccio destro all'altezza dell’avambraccio, e subito dopo qualche altro scambio di colpi il guerriero venne spinto giù da una rupe.

Pur ferito nella caduta, e indebolito dall'emorragia al braccio, El Cid non si diede per vinto. Colpendo alcuni punti di pressione, ridusse drasticamente la perdita di sangue, e percependo la presenza del bracciale della sua armatura, portato via da Fantaso insieme alla mano mozzata, raggiunse il mondo dei sogni, riuscendo a penetrarvi con un fendente. El Cid aveva infatti intuito che la chiave del coma di Sisifo si trovava proprio nel mondo dei sogni, e deciso di cercare un modo per salvare l'amico. Appena entrato, il Cavaliere si imbattè proprio in Fantaso, arrivando quasi ad ucciderlo al primo colpo. Il Dio rispose usando il Grim Fantasia, una tecnica che fa addormentare la vittima, ma il subconscio del guerriero fece materializzare la spada Excalibur, che ferì Fantaso facendo comparire il suo vero aspetto. Ripresosi, con un altro colpo El Cid finì il nemico. La caduta di Fantaso non passò inosservata, venendo avvertita da Oniro, Icelo e Morfeo.

Poco dopo, fu proprio Icelo a comparire davanti a El Cid, pronto ad un secondo duello. Ancora una volta, il Cavaliere si ritrovò in crisi a causa del potere del Dio, capace di rimandare al mittente i suoi fendenti, di scomparire nelle pieghe spaziali e di comparire di sorpresa e colpirlo duramente. Inoltre, il dolore per il braccio mozzato iniziava a farsi sentire, unito a quello per i numerosi calci e pugni subiti da Icelo. Nonostante la difficile situazione, El Cid riuscì a mantenere la calma, e pian piano si accorse che gli schizzi del suo stesso sangue potevano permettergli di anticipare di una frazione di secondo il punto in cui sarebbe comparso Icelo. Concentrandosi al massimo, il Cavaliere mise all'opera il suo piano, riuscendo a colpire prima che il Dio potesse deviare i suoi affondi, e così facendo lo ferì prima al viso e poi alla gola, decapitandolo. Al nemico morente, che fino a poco prima aveva insultato la pochezza degli esseri umani, El Cid spiegò che essi sono capaci, attraverso l'impegno e la forza di volontà, di superare i propri limiti.

Abbandonato Icelo, El Cid continuò il suo cammino nel mondo dei sogni, che iniziò improvvisamente a crollare perchè nel frattempo anche Morfeo era stato abbattuto, stavolta da Tenma. Il Cavaliere di Capricorn arrivò giusto in tempo per salvare Tenma dal crollo di alcune colonne, e si offrì di accompagnarlo e proteggerlo, spiegando però che in questo momento il suo primo obiettivo era salvare Sisifo. Insieme, i due raggiunsero il portale del sogno di Sisifo, l'unico ancora in piedi, ma neppure i fendenti di El Cid riuscirono ad abbatterlo perchè esso era protetto dall'ultimo Dio dei sogni, Oniro. Vedendolo, Capricorn lo avvertì che presto avrebbe fatto la fine dei suoi fratelli, ma il Dio, con una mossa a sorpresa, chiamò a se gli spiriti di quest'ultimo, fondendosi con loro e trasformandosi in una potentissima creatura a forma di centauro. Ciò diede il via ad una nuova, durissima battaglia, resa ancora più complicata dal fatto che in questa forma Oniro poteva rigenerare istantaneamente le ferite, persino le più gravi. Pur unendo le forze, El Cid e Tenma si ritrovarono in netto svantaggio e rischiarono la sconfitta.

A salvarli dal colpo segreto del Dio, il Guardian’s Oracle, fu l'intervento di Atena in persona, che dopo averli protetti con il proprio scettro li salutò per entrare nel sogno di Sisifo. Colpito e reinvigorito dal suo amore, El Cid ritrovò la speranza e, unendo ancora le forze con Tenma, riuscì ad elaborare una strategia e spingere Oniro fuori dal mondo dei sogni.

Nel mondo reale però la situazione non migliorò, e Capricorn, già allo stremo delle forze per le ferite e la stanchezza, subì un colpo molto duro quando Tsubaki, Rusk e Lacaille, giunti per cercare di aiutarlo nonostante i suoi ordini, vennero annientati da Oniro. Tsubaki si spense tra le braccia del maestro, dicendosi comunque fiero delle sue azioni e della sua vita come discepolo. Pur stravolto dal dolore, il Cavaliere strinse i denti, incoraggiando anche Tenma a mantenere la calma, e avvisandolo che non avrà speranze se si lascerà trascinare dalle emozioni o smarrirà la via della giustizia. El Cid inoltre poteva sentire la sua spada diventare sempre più forte e affilata, e comprese che il momento in cui avrebbe raggiunto la perfezione era vicino. Dopo aver distrutto ancora una volta, inutilmente, il corpo di Oniro, il custode della decima casa comprese che l'unico modo per ucciderlo era colpire contemporaneamente i punti in cui risiedevano le quattro anime che lo componevano. Pur sentendosi umiliato dal dover chiedere l'aiuto di un Cavaliere di Bronzo, Capricorn mise in atto un nuovo piano con Tenma, e per poco non distrusse le quattro anime. Alla fine però la stanchezza ebbe la meglio, e dopo esserne riuscito a colpire solo tre, il guerriero crollò esausto in ginocchio.

Ormai certo che la sua spada fosse spezzata, El Cid fu sorpreso nell'avvertire le parole di incoraggiamento di Sisifo, che nel frattempo era stato salvato da Atena, e comprese che la vittoria era vicina. Rialzandosi, El Cid dichiarò che la sua lama non era mai stata affilata come ora, perchè quella che dorme nel suo braccio è la divina Excalibur. In quel momento, comparve in cielo la freccia di Sagitter, scoccata da Sisifo e potenziata dal cosmo di Atena. Con un preciso fendente, El Cid riuscì a tagliarla in quattro parti uguali, che si conficcarono nelle quattro anime di Oniro, ferendolo mortalmente.

Non del tutto domo, prima di svanire il Dio voleva portare con se almeno Tenma, ma El Cid si frappose tra loro e, dopo aver compreso il grande amore di Atena, e aver ricordato al ragazzo l'importanza delle loro missioni, per le quali vale la pena di opporsi persino alle divinità, trafisse Oniro con la sua stessa mano mozzata, scomparendo insieme a lui in un lampo di luce.

In seguito alla morte, la sua armatura venne riportata al Grande Tempio, ma il suo ricordo restò vivido nel cuore di Tenma, spingendolo a diventare più forte.

NOTE: Le informazioni presenti in questo profilo provengono dai numeri 1, 9 e 10 di Lost Canvas (numerazione Giapponese, corrispondenti ai numeri 2, 17-20 Italiani, edizione Manga Planet, Lost Canvas è al momento ancora in corso) e dagli episodi 19-23 della serie animata. Proprio l’anime ha aumentato le informazioni sul personaggio attraverso una serie di flasback, per lo più dedicati al suo rapporto con Sisifo e gli allievi. Il nome di El Cid potrebbe essere uno scherzoso riferimento a El Cid Campeador, il celebre mercenario spagnolo dell'11° secolo.

Tra il primo ed il nono numero, El Cid non compare mai, e non viene mai rivelato cosa stesse facendo, se non nel secondo volume, dove Libra accenna al fatto che i Cavalieri d'Oro stanno supervisionando le difese del Grande Tempio. Non è inoltre chiaro quando El Cid abbia addestrato i tre allievi, ma visto che hanno già l'armatura, e che in media un allenamento di questo tipo dura sei anni, dovrebbe essere successo prima ancora che Tenma arrivasse al Grande Tempio.

Nel corso di tutto il lungo arco narrativo, viene spesso dato a intendere che El Cid non ha ancora risvegliato del tutto Excalibur, e che i suoi fendenti sono simili a quelli che possiede Capricorn nella prima parte della Side Story "La storia segreta di Excalibur", privi quindi della forza della spada sacra. Ciononostante, il fendente di El Cid taglia la sua stessa armatura d'oro, mozzandogli il braccio in un altro riferimento alla serie classica. Nella maggior parte del tempo, El Cid combatte con una spada di cosmo, simile a quella che si intravede nel flashback dell'anime in cui Capricorn dona Excalibur a Sirio. Altro riferimento alla serie classica è l'amicizia tra El Cid e Sisifo, che ricalca quella tra Capricorn e Micene vista nella suddetta side story ed in Episode G. In una veloce scena, El Cid usa anche il Jumping Stone, che però è un pò diverso da quello della serie classica e compare come semplice calcio volante.

Nel manga, i due numeri di Lost Canvas con gli Dei dei Sogni sono tra i peggiori della serie, con trovate bizzarre e caratterizzazioni superficiali. El Cid stesso riceve pochissimo approfondimento, venendo mostrato principalmente come una fredda macchina da combattimento, ricca di amor proprio e poco incline a mostrare i sentimenti. L’anime invece migliora un po’ le cose grazie a flashback e scene mirate.

APPENDICE: PAKIA

E’ il quarto allievo di El Cid, probabilmente destinato a completare la Nave di Argo con l’armatura della Carena. Dopo aver sconfitto il suo ultimo avversario, probabilmente un allievo di Hasgard del Toro, cedette alla pressione e, sentendosi inferiore al maestro ed incapace di aiutarlo, fuggì via nella notte. Per poco non venne giustiziato dal maestro, ma Sisifo di Sagitter intervenne, incoraggiando il ragazzo a continuare a seguire la giustizia anche senza essere un guerriero. In seguito, divenne un fioraio a Rodorio.

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