DOUGLAS DELL'ORSA
(BEAR DOUGLAS)
ETA': Sconosciuta, 15 anni circa.
ALTEZZA: Sconosciuta, 1.88 M circa.
PESO: Sconosciuto, 102 Kg circa.
OCCHI: Neri
CAPELLI: Neri
DATA DI NASCITA: Sconosciuta
LUOGO DI NASCITA:. Sconosciuto
GRUPPO SANGUIGNO: Sconosciuto
SEGNI PARTICOLARI: Nessuno.
PARENTI CONOSCIUTI: Nessuno.
COSTELLAZIONE / SIMBOLO: La costellazione di Douglas è l'Orsa Maggiore, il più delle volte chiamata semplicemente "Orsa". Nel mito greco, è la costellazione in cui Zeus trasformò la sua amante Callisto, dalla quale aveva anche avuto un figlio, per salvarla dalla furia vendicativa di Era..
ARMATURA / ARMI: Armatura di bronzo dell'Orsa Maggiore. L'armatura di Douglas non ha poteri speciali e copre solo una ridotta parte del corpo. Ha la resistenza tipica delle normali armature di bronzo e congela a - 190° C. Viene danneggiata da Violate e poi distrutta dalle radici all'interno della nave di Atena.
STIRPE: Cavaliere di bronzo fedele ad Atena.
PRIMA APPARIZIONE: Saint Seiya Lost Canvas N° 11, 2° capitolo (manga edizione originale, n° 21 edizione italiana).
EPISODI (SAGA): /
NUMERI DEL MANGA: Lost Canvas 11, 13-15.
COLPI SEGRETI / POTERI: Douglas non mostra mai alcun colpo segreto o aura cosmica, e quando accenna un combattimento sembra basarsi esclusivamente sulla forza fisica, che viene detta essere superiore alla media dei compagni. Verosimilmente possiede il cosmo di un normale cavaliere di bronzo di bassa fascia. Con ogni probabilità può muoversi con rapidità e frantumare la roccia con un pugno.
STORIA: In circostanze sconosciute, Douglas venne molto giovane a sapere dell'esistenza dei cavalieri di Atena, protettori della giustizia sulla terra, e decise di entrare tra le loro schiere. Dopo alcuni anni di addestramento, dei quali non è noto nulla, riuscì nel suo scopo e divenne cavaliere di bronzo, conquistando l'armatura dell'Orsa, pur non riuscendo a sviluppare un cosmo particolarmente potente.
In quel periodo, l'esercito di Atena si stava preparando in vista dell'imminente ritorno di Hades, Dio dell'aldilà ed eterno nemico della Dea. Atena stessa era da poco risorta, incarnandosi nei panni della giovane Sasha, che, presa coscienza del proprio destino, aveva assunto il comando del Grande Tempio, base dei cavalieri, insieme al Grande Sacerdote. Come tutti i Cavalieri di Bronzo, Douglas si mise al servizio della Dea, occupandosi di compiti di minore importanza a causa del suo basso rango.
Circa due anni più tardi, i timori di tutti sembrarono trovare conferma quando il cosmo di Hades riapparve sulla Terra. Nella guerra sacra che seguì, Douglas rimase principalmente nelle retrovie, prendendo parte all'organizzazione delle difese agli ordini degli altri Cavalieri d'Oro. Le settimane che seguirono furono ricche di eventi, tra cui la comparsa del Lost Canvas in cielo, segno che il piano di Hades si avvicinava al compimento, e la morte di numerosi Cavalieri d'Oro. Settimane più tardi, il ragazzo prese parte ad un'altra missione in Italia, recandosi insieme al grosso dell'esercito di Atena nel luogo in cui si trovavano Hades ed i suoi Spectre. La presenza della barriera del Dio, capace di ridurre il cosmo di chi vi entrava, gli impedì però di partecipare alla battaglia, ed alla fine Hades stesso scomparve, salendo in cielo nel Lost Canvas. Poco tempo dopo, l'intera penisola italiana lo seguì, spostandosi in cielo.
Fino a questo punto, Douglas aveva giocato un ruolo minore nella guerra. Gli Spectre di Hades erano nemici troppo forti per la maggior parte dei Cavalieri di Bronzo e Argento, ed al ragazzo spettavano principalmente missioni di supporto, spesso in compagnia di Junkers del Lupo, Curtiss dell'Idra e Bleriot del Leone Minore. In particolare, Douglas era colpito dall'estrema determinazione di Junkers, che pur non essendo molto forte, era pronto a tutto per ciò in cui credeva.
Un giorno, tutti loro furono inviati in Jamir insieme a Yato, Yuzuriha della Gru ed il Cavaliere d'Oro Regolo del Leone, alla ricerca di un'antica nave sepolta tra i ghiacci grazie alla quale avrebbero potuto raggiungere il Lost Canvas nel cielo. Trovatala casualmente grazie a Yato, Douglas e gli altri si resero conto che era gravemente danneggiata a causa dei secoli trascorsi nel ghiaccio, ed iniziarono a ripararla sotto la guida di Junkers. Avvezzo a questo genere di lavori, Douglas seguì le istruzioni di Junkers per coordinare e dirigere i vari soldati e Cavalieri, spiegando loro quel che aveva sentito dire: la nave, costruita con il legno di un albero dell'Olimpo, conteneva in se gli spiriti di coloro che l'avevano utilizzata in passato, e reagiva positivamente se maneggiata da spiriti determinati e motivati. I lavori di riparazione iniziarono celermente, ma furono improvvisamente interrotti dall'arrivo di un nemico: Violate di Behemoth, Spectre agli ordini di Eaco di Garuda, uno dei comandanti di Hades.
Completamente impotente di fronte a Violate, Douglas tentò comunque il possibile per impedirle di danneggiare la nave, arrivando anche a cercare di bloccarla con la forza fisica. Il cosmo della Spectre però lo travolse, danneggiando la sua armatura ed obbligandolo ad assistere da spettatore allo svolgersi degli eventi, ed in particolare all'intervento di Regolo, che iniziò a duellare da solo contro la nemica. I problemi però non erano finiti, insieme a Violate vi era infatti un esercito di Skeletons, i soldati semplici di Hades, capeggiati da un altro Spectre, di nome Stand. Quest'ultimo sconfisse facilmente Yato, minacciando di distruggere il veliero.
Consapevole dell'importanza di quella nave nella guerra, e ispirato dalla determinazione di Junkers, impavido di fronte al nemico, Douglas appoggiò l'amico, formando insieme a soldati e Cavalieri una barriera umana a difesa del vascello. La forza dei loro cosmi e dei loro spiriti eresse una barriera che tenne Stand a distanza per qualche attimo, e quando Eaco scese personalmente in campo, il sopraggiungere di Sisifo del Sagittario risolse la situazione.
Douglas udì il Cavaliere d'Oro ordinare a Junkers e Tenma, anche lui appena arrivato, di entrare nella nave ed attivarla. Il veliero però possedeva tracce di una volontà propria, mirata a mettere alla prova i legami che univano i Cavalieri per decidere se fossero degni o meno di utilizzarlo, e così Douglas, temendo per Tenma e Junkers, salì a sua volta a bordo insieme a Bleriot e Curtiss, arrivando appena in tempo per liberare Yato, intrappolato dalle pareti della nave, e riproverando Lupo per aver cercato di andare senza di loro.
Quasi subito, il corridoio in cui i Cavalieri si trovavano iniziò a restringersi, minacciando di schiacciare tutti loro con delle radici in continua espansione. Approfittando della sua mole e della sua stazza, Douglas usò il proprio corpo per mantenere aperto il passaggio, in modo da permettere ai compagni di proseguire. Per esortarli, il Cavaliere promise loro che avrebbe mantenuta aperta la strada per tutto il tempo fino al loro ritorno, e, pur rimproverando Junkers per la sua eccessiva determinazione, ammise che era stato interessante proteggere tutti insieme quella nave, unendo i loro cuori verso un comune obiettivo. Istanti dopo, sorridendo serenamente, Douglas venne schiacciato dalle radici.
Alla fine, solo Junkers, Bleriot, Tenma e Yato raggiunsero il punto in cui si trovava l'albero maestro, ed in cui andava inserito un cristallo d'Oricalco, carico del potere divino. La forza del cristallo e quella della nave si opponevano a vicenda, e per questo motivo tentare di inserirlo sarebbe sicuramente costato la vita di chi vi avesse provato. Volendo risparmiare Tenma, Junkers decise di agire personalmente, ma rischiò di essere distrutto dalla forza del cristallo prima di farcela. Sorridendogli, Bleriot gli diede allora una mano, anche se ciò avrebbe significato sacrificare la vita, ed anche lo spirito di Douglas comparve per appoggiarli insieme a quello di Curtiss.
In pochi attimi, Bleriot e Junkers vennero distrutti dall'energia liberata, ma prima di cadere i ragazzi riuscirono a incastrare l'Oricalco all'interno della nave, che si riattivò. Come in segno di rispetto verso il loro coraggio, il vascello smise di opporre resistenza agli sforzi dei Cavalieri, e gli spiriti di Douglas, Junkers, Bleriot e Curtiss si unirono a quelli di tutti coloro che in passato avevano dedicato la vita a quella nave, diventandone parte integrante. Come ultimo atto, le loro anime comparvero davanti a Tenma e Yato, affidando loro la cura di quella nave.
NOTE: Le informazioni presenti in questo profilo provengono dai numeri 13-15 del manga Lost Canvas (edizione originale, corrispondenti ai numeri 25-30 edizione italiana Panini Comics). Douglas compare occasionalmente sullo sfondo, ma il suo nome non viene rivelato fino al capitolo della sua morte nel volume 14. Nel complesso, ha pochissime linee di dialogo, restando principalmente nell'ombra di Junkers. Nel corso della seconda missione in Italia, viene mostrato chiaramente partire, ma poi rimane evidentemente nelle retrovie, non subendo gli effetti della barriera di Hades.
Per essendo sicuramente dotato di cosmo, o non avrebbe conquistato l'armatura, Douglas combatte usando esclusivamente la forza fisica, come visto quando cerca di trattenere Violate. Tale forza dovrebbe essere superiore alla media dei compagni, ma evidentemente non sufficente a tener testa allo Spectre. L'unico accenno al cosmo lo si vede quando erige la barriera a difesa della nave, unendo la propria aura a quella dei compagni. Sembra invece avere delle discrete conoscenze di falegname, visto il modo in cui collabora a dirigere le riparazioni della nave, ma anche in questo compito sembra avere un ruolo minore rispetto a Junkers o Bleriot.
L'amicizia con Junkers e gli altri è testimoniata dall'evidente affiatamento mostrato nel riparare e poi difendere la nave, e poi dai dialoghi che precedono i loro sacrifici. Come anche Bleriot e Curtiss, Douglas accenna all'aver spesso trovato eccessiva la determinazione di Junkers, ma di averla comunque apprezzata. Ovviamente, si tratta di un riferimento al legame tra Geki, Asher e gli altri Cavalieri di Bronzo nella serie classica. Dopo la morte, l'anima di Douglas diventa parte integrante della nave, comparendo insieme a quelle dei compagni e di tutti coloro che si erano presi cura dell'imbarcazione in passato. Non è però chiaro se questo significhi che non sarà mai intrappolata in Ade.
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