ASHER
(UNICORN JABU)
ETA': Serie classica: 13 anni. Omega: 26-31 anni circa
ALTEZZA: 1.65 M.
PESO: 65 Kg.
OCCHI: Verdi
CAPELLI: Castani
DATA DI NASCITA: 3 Novembre.
LUOGO DI NASCITA:.Giappone.
GRUPPO SANGUIGNO: B
SEGNI PARTICOLARI: Nessuno.
PARENTI CONOSCIUTI: Nessuno, Asher è orfano.
COSTELLAZIONE / SIMBOLO: L'Unicorno, creatura fantastica simile ad un cavallo con un corno al centro della fronte. Nel medioevo si diceva che il corno di un unicorno avesse proprietà magiche. Da notare che la costellazione dell'Unicorno è una delle poche non ispirate ai miti greci.
ARMATURA / ARMI: Armatura di bronzo dell'Unicorno. L'armatura di Asher è dotata di un corno, posto sull'elmo, che può servire da catalizzatore per alcuni poteri del cavaliere (vedi Note). Verosimilmente può anche essere usato come arma da taglio, anche se Asher non lo adopera mai in questo modo. A parte il corno, l'armatura di Asher non ha altri poteri o particolarità. Ha la resistenza delle comuni armature di bronzo e viene seriamente danneggiata due volte, la prima da Andromeda e la seconda da Thanatos. In entrambe le occasioni Asher riesce a ripararla, anche se non è noto come. A differenza delle armature di bronzo dei protagonisti, quella di Asher non subisce alcuna evoluzione durante la serie.
Negli ultimi episodi di Omega, Asher, avendo in precedenza rinunciato al suo ruolo di Cavaliere di Bronzo, indossa l’armatura di acciaio dell’Unicorno. La corazza, estremamente simile alla versione manga di quella classica, copre una discreta percentuale del suo corpo, ha buona resistenza e dovrebbe permettergli di lanciare raggi dal bracciale. Parrebbe più resistente delle armature d’acciaio ordinarie.
STIRPE: Cavaliere di bronzo fedele ad Atena.
PRIMA APPARIZIONE: Episodio 1, "Pegasus l'invincibile" (anime). Saint Seiya N° 1, 3° capitolo (manga).
EPISODI (SAGA): Episodi 1-7, 42, 61-66, 68-69, 71-73 (saga del Grande Tempio), 74 (saga di Asgard), 100, 114 (saga di Nettuno), 116, 120, 125, 137-145 (saga di Hades), OAV 5 (Artemide). Saint Seiya Omega 22-23, 93, 94, 96, 97.
NUMERI DEL MANGA: 1-3, 10, 19, 28-29. Saintia Sho n° 2,
COLPI SEGRETI / POTERI: Il colpo segreto di Asher è la Criniera dell'Unicorno. Non la vediamo spesso, ma a quanto pare consiste in una potente ginocchiata scagliata mentre Asher si lancia in avanti, in modo da trasferire nel colpo tutto il suo slancio. Asher la usa la prima volta nel 61° episodio, pertanto è possibile che la perfezioni nel periodo di riposo successivo alla sconfitta per mano di Andromeda nella Guerra Galattica. Nel manga la tecnica è leggermente diversa e viene lanciata con una serie di calci dall'alto. A differenza della maggior parte dei cavalieri, Asher non brucia il suo cosmo prima di usare questo colpo. La potenza precisa della Criniera dell'Unicorno non è nota, ma è comunque di molto inferiore a quella dei colpi dei cinque cavalieri di bronzo protagonisti. A parte questo, Asher possiede il cosmo di un normale cavaliere di bronzo, anche se vagamente più forte di quello di Aspides, Black, Geki e Ban. Concentrandosi, è in grado di sferrare a distanza scariche elettriche abbastanza potenti da abbattere un cavaliere inferiore o indebolito. E' probabile che Asher possa controllare l'intensità della scossa, in modo da ridurla se vuole solo rallentare un nemico invece di sconfiggerlo. Concentrando il suo cosmo inoltre, Asher può erigere una barriera per difendere se o altri, anche se la cosa gli costa molta energia. Sul piano fisico, Asher ha la normale forza di un cavaliere di bronzo, può muoversi con velocità e probabilmente frantumare la roccia con un pugno.
Nella parte finale di Omega, Asher mostra di essere diventato molto più potente, resistendo a tecniche che avevano messo in difficoltà Genbu di Libra, e riuscendo persino a sfiorare l’Omega ad un tratto. È probabile che il suo potere si assesti mai attorno al livello base di un Cavaliere d’Oro.
STORIA: Asher nacque a Nuova Luxor, in Giappone. In circostanze ignote rimase orfano e fu costretto ad imparare a vivere senza poter contare sull'aiuto di nessuno. Entrato in orfanotrofio, vi passò circa alcuni anni, durante i quali crebbe diventando testardo e attaccabrighe. Per motivi ignoti, Asher fu costretto ad abbandonare questo primo orfanotrofio e dovette vivere per qualche tempo da solo per strada (vedi Note). Ancora una volta testardaggine e forza gli permisero di sopravvivere, ma il bambinò soffrì molto questa situazione di incertezza, in cui si trovava privo di un pasto sicuro e di un tetto sopra la testa. Per sua fortuna, Asher venne alla fine notato da uno degli agenti di Alman di Thule, proprietario della ricca e vastissima fondazione Thule.
All'epoca, Alman stava cercando dei bambini che potessero essere adatti, un giorno, a diventare cavalieri di Atena. Giudicando Asher un possibile candidato, Alman lo fece trasferire nel collegio St. Charles, dove man mano venivano mandati i bambini destinati all'addestramento per diventare cavalieri. Pur consapevole che lo aveva fatto per i suoi scopi, Asher fu sempre grato ad Alman per averlo portato fuori dalla strada ed avergli dato un posto in cui stare. Nel collegio St. Charles poi il bambino conobbe altri possibili candidati a diventare cavalieri. La sua naturale tendenza a diventare leader di un gruppo lo pose ben presto in conflitto con alcuni coetanei, ed in particolare con un bambino di nome Pegasus, testardo quanto lui ma del tutto insofferente a qualsiasi forma di controllo. Nello stesso periodo, Asher strinse particolarmente amicizia con altri quattro bambini, Black, Aspides, Geki e Ban, e divenne presto il capo di questo piccolo gruppo. Vittima prediletta dei loro scherzi era Andromeda, il più piccolo dei bambini dell'orfanotrofio, e la cosa portò ad alcuni scontri con Phoenix, fratello maggiore di Andromeda. A differenza del fratello però, Phoenix era ben capace di difendersi, anche con la forza se necessario, e quindi Asher e gli altri ben presto desistettero dal fare dispetti ad Andromeda. Oltre a Pegasus e Phoenix, Asher non prese immediatamente in simpatia un bambino di nome Cristal, che era per metà Russo. Nonostante questi occasionali scontri comunque, Asher passò un periodo sereno nell'orfanotrofio St. Charles, studiando geografia e le altre materie base ma anche giocando spesso a calcio con gli altri bambini.
Dopo un paio d'anni circa, Alman decise che era il momento di preparare i bambini all'addestramento per diventare cavalieri, e li fece portare tutti nel suo palazzo, allo scopo di farli allenare per circa un anno nella sua palestra, prima di mandarli dai vari maestri sparsi in giro per il mondo. Asher ebbe così modo di allenarsi a lungo in esercizi come i pesi, il salto, la corsa, il nuoto e la lotta. Nonostante i suoi sforzi però, il bambino non riuscì ad arrivare al livello di Phoenix e Pegasus che, spronati da maggiori motivazioni, ottenevano risultati migliori di lui.
Nello stesso periodo, Asher conobbe lady Isabel, la piccola nipote di Alman. La bambina, cresciuta da sola nella villa del nonno circondata da servitori, era molto viziata e considerava i vari ospiti non come esseri umani ma quasi come giocattoli o schiavi. Di conseguenza spesso li usava per i suoi capricci, ad esempio prendendoli a bacchettate con un frustino o facendoli camminare a quattro zampe e sedendosi sulla loro schiena. Sebbene la maggior parte dei bambini detestasse Isabel, Asher non poteva dimenticare che era grazie a suo nonno che tutti loro avevano una casa in cui dormire, e quindi spesso si offriva volontario per farle da vittima, nonostante la cosa spesso gli procurasse lividi e tagli. Il suo servilismo però non fece che aumentare il conflitto con Pegasus, che al contrario si ribellava apertamente agli ordini di Isabel.
Alla fine venne il giorno in cui tutti i bambini dovettero scegliere, pescando a sorte, i luoghi in cui sarebbero diventati cavalieri. Asher pescò per primo ed il destino scelse per lui la località di Orano, in Algeria. Pochi giorni dopo, Asher lasciò quindi Nuova Luxor ed il Giappone e raggiunse l'Algeria, dove passò i successivi sei anni ad allenarsi allo scopo di conquistare l'armatura di bronzo dell'Unicorno.
Nulla è noto del periodo dell'addestramento se non che fu estremamente duro, ma alla fine Asher riuscì a conquistare l'armatura ed il titolo di cavaliere. Soddisfatto dei suoi progressi e fiducioso nella sua nuova forza, il ragazzo tornò a Nuova Luxor, al palazzo della fondazione Thule. Qui ritrovò Lady Isabel, oramai cresciuta e maturata, ma venne anche a sapere che, circa 5 anni e mezzo prima, Alman era morto. Addolorato, ma anche desideroso di mettersi in mostra e servire Isabel, Asher accettò senza esitazioni quando la ragazza lo informò che avrebbe combattuto in un torneo per cavalieri, la Guerra Galattica, al cui vincitore sarebbe andata la più potente tra le armature conosciute, l'armatura d'oro del Sagittario.
Ad insaputa di Asher, Isabel era in quel periodo bersaglio della dea Eris. Una mattina, intento ad allenarsi nei giardini della villa, si imbatté in Toki, uno dei bambini raccolti tredici anni prima da Alman. Dopo averlo inizialmente creduto un Cavaliere, Asher scoprì che in realtà era un Ghost, un uomo che aveva ceduto al male e permesso ad un Seme Malefico di Eris di insinuarsi nel suo corpo. Ora fedele ad Eris, era dotato di una nuova armatura chiamata Leaf, per vendicarsi della fondazione Thule. Dopo essersi trovato inizialmente in difficoltà e aver visto il suo nuovo colpo segreto, la Criniera dell’Unicorno, inutile sul compagno di un tempo, Asher riuscì in qualche modo a vincere, anche a causa della scomparsa del Seme Malefico. Comparendo sulla scena, Isabel chiese perdono al morente Toki per quello che la Fondazione Thule gli aveva fatto e lo purificò. Poco dopo, Eris in persona sopraggiunse, e mise rapidamente fuori combattimento Asher, senza però causargli ferite gravi.
In qualche modo dimentico di quanto accaduto, nei giorni successivi, Asher continuò a vivere alla villa di Isabel, e man mano accolse l'arrivo degli altri cavalieri. Tra loro vi erano Aspides, Ban, Geki e Black, ma anche Andromeda e Sirio, un altro dei suoi compagni di orfanotrofio. In generale comunque le vecchie ruggini erano ormai state messe da parte ed anche con Andromeda non c'erano più tensioni. In attesa dell'inizio del Torneo, Asher si mise completamente al servizio di Lady Isabel, posando in armatura per la foto del volantino del torneo e facendole anche da accompagnatore in alcune occasioni.
Finalmente, la Guerra Galattica iniziò, sebbene solo 7 dei 10 partecipanti fossero tornati a Nuova Luxor. Riguardo i tre assenti, Asher sapeva solo che Cristal era diventato cavaliere del Cigno, mentre ignorava chi avesse conquistato le altre due armature. Nel torneo, i cavalieri vennero divisi in gironi in modo che potessero combattere a turno. Asher capitò nel primo girone e fu quindi il primo a dover scendere in campo contro Ban, oramai divenuto cavaliere del Leone Minore. Il giorno prefissato, Asher si recò quindi al Palazzo dei Tornei, l'enorme edificio simile al Colosseo costruito dalla fondazione Thule per ospitare gli scontri, e, sotto gli occhi del vasto pubblico, salì sul ring. Sicuro di se e desideroso di fare bella figura davanti a Lady Isabel, nei cui confronti ormai provava un misto di ammirazione e soggezione, Asher si impegnò al massimo contro l'avversario, ma finì per sottovalutarne la forza fisica. Dopo un iniziale svantaggio però, il cavaliere seppe reagire e, grazie alla sua agilità ed ai poteri del suo cosmo ottenne la vittoria e gli applausi del pubblico entusiasta.
Il giorno dopo, alla villa, Asher fu testimone del ritorno dell'ottavo cavaliere, che si rivelò essere Pegasus. Il ragazzo, in apparenza per nulla cambiato, non prese bene l'ordine di Isabel di partecipare alla Guerra Galattica e rifiutò con decisione. Infastidito dal vedere Isabel trattata in quel modo, Asher intervenne nella discussione tra i due e con tono arrogante disse a Pegasus di lasciare lì almeno la sua armatura. In tutta risposta Pegasus lo derise, ricordando il suo servilismo quando erano bambini, e tra i due nacque un diverbio, che ben presto si trasformò in uno scontro. Asher fu stupito nel vedere Pegasus bloccare con facilità i suoi attacchi, ma prima che potesse impegnarsi sul serio il duello fu interrotto da Isabel, che rimproverò bruscamente entrambi per i loro modi. Asher obbedì all'istante e smese di combattere, ma quando Pegasus stava uscendo usò i suoi poteri per fargli cadere lo scrigno dell'armatura. In tutta risposta, Pegasus lanciò un fascio d'energia, ferendo di striscio Asher alla spalla e sfondando il muro dietro di lui. Il cavaliere dell'Unicorno fu sbalordito dalla forza e velocità di Pegasus, e comprese che sarebbe stato un difficile avversario nella Guerra Galattica.
Alla fine, Pegasus decise di accettare di combattere nel Torneo, ed il giorno dopo Asher assistette con attenzione al suo duello con Geki dell'Orsa Minore. Dal combattimento uscì vincitore Pegasus, ed Asher, pur criticando Geki per la sua scarsa abilità, dovette ammettere a se stesso il valore del nemico. Per via della disposizione degli incontri, Asher avrebbe dovuto combattere di nuovo solo al quinto turno, quindi anche nella terza giornata, dopo aver aiutato Lady Isabel a presentare i cavalieri al pubblico, si fece da parte. I combattenti di quel giorno dovevano essere Cristal, ancora assente, ed Aspides. Considerando ancora Cristal un vigliacco perché mezzosangue, Asher pensò che non si sarebbe presentato al combattimento, ma il cavaliere del Cigno lo sorprese arrivando all'ultimo momento e vincendo con facilità lo scontro. Come per Pegasus, Asher dovette ammettere che la forza di Cristal era molto aumentata, ma ciò non lo fece comunque dubitare delle proprie possibilità. Dal canto suo, Cristal, molto più sprezzante rispetto al passato, provocò Asher dicendo apertamente che gli sarebbe piaciuto affrontarlo per scaldarsi in vista di incontri più impegnativi.
Ad ogni modo, l'animosità tra i due venne messa da parte il giorno successivo, quando entrambi assistettero con grande attenzione allo scontro tra Pegasus ed il suo nuovo avversario, Sirio il Dragone. Asher fu impressionato dalla potenza sia difensiva che offensiva di Sirio, il cui pugno e scudo sembravano invincibili. Convinto che stavolta per Pegasus fosse giunta la fine, il cavaliere d'Unicorno fu stupito nel vederlo reagire e rischiare la vita per frantumare il pugno e lo scudo di Sirio con una mossa spericolata, talmente veloce che Asher stesso dovette rivedere al rallentatore per rendersi conto dell'accaduto. Poco dopo, in seguito ai gravi danni subiti alle loro armature, Sirio e Pegasus decisero di toglierle e combattere senza difese. Andromeda, che stava assistendo con gli altri al combattimento, cercò di convincerli a rinunciare per timore che fossero feriti gravemente, ma Asher gli fece notare che avevano il diritto di fare quel che volevano delle loro vite. In realtà, i timori di Andromeda andarono molto vicini alla realtà. Pegasus infatti vinse il duello, ma venne gravemente ferito, e Sirio fu addirittura ridotto in fin di vita. Ben presto Fiore di Luna, amica d'infanzia di Sirio, spiegò che solo un altro colpo di Pegasus avrebbe potuto salvare la vita di Dragone, ma viste le condizioni critiche del ragazzo la situazione sembrava disperata. Non potendo far nulla, Asher si limitò a guardare mentre Pegasus, pur allo stremo delle forze, cercava di salvare Dragone aiutato da Cristal e Andromeda. Sebbene non fosse legato a Sirio da una particolare amicizia, Asher era comunque molto preoccupato per lui, e così fu il primo ad esultare quando Pegasus riuscì nell'impresa.
Finalmente, il giorno dopo, Asher tornò sul ring, e per uno strano scherzo del destino il suo avversario era proprio la sua vecchia vittima Andromeda. Appena salito sul ring, Asher si accorse che Andromeda era molto popolare tra le ragazzine del pubblico e, sottilmente irritato, lo derise dicendo che assomigliava più ad un attore che ad un guerriero. Andromeda non accolse la provocazione ed anzi si mostrò rattristato dal dover combattere, spiegando che l'unico motivo per cui aveva accettato di partecipare al Torneo era la speranza di ritrovare suo fratello Phoenix. Per nulla interessato e desideroso di fare una bella figura, Asher si lanciò all'attacco, ma Andromeda lo schivò con facilità irrisoria e poi dispose attorno a se la catena della sua armatura, in modo da formare una spirale al suolo. Andromeda avvisò Asher di non cercare di attaccarlo ora, ma il cavaliere non lo ascoltò e si lanciò contro di lui. Questa tattica però si rivelò un errore, con grande stupore di Asher infatti la catena si comportava come una creatura vivente, capace di intuire qualsiasi sua tecnica di attacco e reagire di conseguenza. Per di più la catena colpiva con violenza inaudita, capace di danneggiare l'armatura dell'Unicorno, e così Asher venne duramente atterrato.
Mostrando ancora una volta una tenacia fuori dal comune, Asher continuò ad alzarsi e ad attaccare, ma tutti i suoi sforzi continuarono ad infrangersi contro la difesa della catena, ed il cavaliere venne travolto più volte. Oramai allo stremo, Asher guardò verso la postazione da cui lady Isabel seguiva il combattimento e, volendo mostrarsi degno della sua fiducia, si rialzò ancora una volta. Alla ricerca di un modo per evitare la catena, Asher provò ad attaccare dall'alto, ma anche questo piano si rivelò fallimentare perché l'arma si sollevò e lo colpì a mezz'aria. Completamente inerme e con l'armatura quasi distrutta, Asher precipitò al suolo. Inaspettatamente, l'offensiva di Andromeda si bloccò di colpo, e la catena del cavaliere si dispose al suolo formando la parola "AXIA". Cercando di capire cosa quella parola significasse, Andromeda interruppe il combattimento, ma Asher, vedendo l'occasione propizia, ne approfittò per afferrare la catena, sperando così di impedire al nemico di difendersi. Il cavaliere ignorava però che, quando era toccata da un nemico, la catena veniva attraversata da una potente tensione elettromagnetica, e così venne colto di sorpresa dalla potente scarica ed atterrato di nuovo.
Rialzatosi di nuovo, Asher vide la catena di Andromeda muoversi da sola per indicare la direzione in cui era posta l'armatura del Sagittario, premio del torneo, e comprese che in effetti qualcosa non andava. A conferma di ciò, attimi dopo le luci del Palazzo dei Tornei si spensero e dallo scrigno d'oro emerse il decimo cavaliere, l'unico ancora mancante, il cavaliere della Fenice, il cui volto era coperto da una mashera. A differenza di Andromeda, Asher intuì subito che costui altri non era che Phoenix, ma fu comunque confuso dal suo atteggiamento apertamente ostile. Dopo aver infatti rivelato il suo volto, Phoenix saltò sul ring e attaccò brutalmente Andromeda, ferendolo alla spalla. Non volendo interferenze in un combattimento che ancora sperava di vincere, Asher bloccò il pugno di Phoenix per fermarlo, ma in tutta risposta il cavaliere della Fenice lo attaccò. Muovendosi con un balzo Asher pensò di aver schivato il colpo, ma in realtà Phoenix era stato più veloce e lo aveva centrato alla spalla, frantumando parte dell'armatura. Già indebolito dal combattimento con Andromeda, Asher non resse il colpo e perse i sensi.
Il giorno dopo, il ragazzo si svegliò in un letto della clinica della Fondazione Thule, dove venne a sapere che Phoenix era fuggito portando con se la Sacra Armatura, e che Pegasus, Sirio, Cristal e Andromeda erano riusciti a recuperarne quattro pezzi. Nei giorni di convalescenza a letto, Asher ebbe modo di riflettere sulla facilità con cui Andromeda e Phoenix lo avevano sconfitto, e, mettendo da parte l'orgoglio, ammise a se stesso di non essere al loro livello o a quello di Pegasus, Sirio e Cristal. Ora più umile, Asher decise di imparare dalla sconfitta subita e, dimesso dalla clinica, si incontrò con gli altri cavalieri usciti umiliati dalla Guerra Galattica, Ban, Geki, Aspides e Black, che Phoenix aveva sconfitto con un colpo solo. I cinque ammisero di avere bisogno di più allenamenti e decisero di tornare dai rispettivi maestri per fortificarsi (vedi Note). Ottenuto il consenso di Lady Isabel, i cinque lasciarono così Nuova Luxor.
Tornato ad Orano dal suo maestro, Asher passò mesi ad allenarsi senza sosta. In questo periodo gli giunse notizia delle numerose imprese di Pegasus e compagni, che avevano sconfitto vari potenti nemici inviati dalla Grecia per ucciderli. Asher venne anche a sapere che Phoenix si era ora unito al gruppo di Pegasus e la cosa non potè che rallegrarlo (vedi Note). La notizia più sorprendente però giunse in un comunicato di Mylock, maggiordomo di Isabel, che gli rivelò una sorprendente verità: lady Isabel era in realtà la reincarnazione di Atena, la Dea a cui tutti i cavalieri devono fedeltà e obbedienza. Tale scoperta fece comprendere ad Asher la futilità del cercare di conquistare la gloria paragonata alla missione di proteggere Atena. Deciso ad aiutare Pegasus e gli altri in questa missione, Asher capì di dover aumentare ancora la sua forza e si impegnò ancora più a fondo negli allenamenti. Soddisfatto, Asher decise di poter finalmente tornare a Nuova Luxor. Qui ritrovò Geki, Aspides, Black e Ban, ma venne anche a sapere che Isabel era appena partita per la Grecia insieme a Pegasus, Cristal e Andromeda per affrontare Arles, usurpatore del Grande Tempio di Atena.
Sempre decisi a portare aiuto, i cinque raggiunsero Atene. Appena arrivati, vennero a sapere che Isabel era stata ferita al cuore da una freccia d'oro e che sarebbe morta in poche ore se Arles non avesse estratto quel dardo. Per portare Arles da Isabel, Pegasus e gli altri avevano lasciato la fanciulla nel cuore del Grande Tempio, ai piedi della prima delle dodici case dello zodiaco. Per raggiungere Arles era infatti necessario superare, in non più di dodici ore, i dodici templi dedicati alle dodici costellazioni zodiacali, ma a difesa di ciascun tempio vi era uno dei cavalieri d'oro, i più potenti tra tutti i cavalieri. Asher e gli altri dovettero ammettere con riluttanza di non essere al livello dei cavalieri d'oro, ma decisero lo stesso di raggiungere Isabel, in modo da proteggerla da eventuali attacchi. La loro idea si rivelò provvidenziale ed i cinque arrivarono giusto in tempo per salvare lei e Mylock da un manipolo di soldati. Facendo sfoggio della loro nuova forza, i cavalieri sconfissero con facilità i nemici e rimasero a vegliare lady Isabel.
Nell'attesa del ritorno di Pegasus, Asher chiese a Mylock maggiori dettagli sulla storia di Isabel, e venne così a sapere di Micene di Sagitter, il cavaliere d'oro che tredici anni prima aveva sacrificato la sua vita per salvare la fanciulla all'epoca in fasce. Asher fu anche testimone della ricomparsa dell'armatura del Sagittario, invocata dallo scettro di Atena, e del senso di celeste quiete che portò in tutto il Grande Tempio. Nelle ore che seguirono, Asher seguì, attraverso l'energia dei cosmi, lo svolgersi degli scontri, senza mai perdere la fiducia in Pegasus e gli altri. La rivalità nei loro confronti era infatti ormai dimenticata, ed il ragazzo soffrì profondamente quando, circa un paio d'ore dopo il suo arrivo, vide il cosmo di Sirio svanire nel cielo in un lampo di luce, segno che il cavaliere del Dragone aveva sacrificato la sua vita per sconfiggere un nemico. Un'ora dopo, Asher sentì svanire anche il cosmo di Cristal e pianse per lui.
Temendo per Isabel, Mylock e gli altri decisero di attraversare a loro volta le Dodici Case. Asher tuttavia li fermò, sia perché contro i cavalieri d'oro avrebbero avuto ben poche speranze e sia perché per Pegasus e Andromeda, oramai ben affiatati dopo tante battaglie affrontate insieme, sarebbero probabilmente stati più un peso che un aiuto. Poco più tardi, quando ormai restava meno di un'ora alla morte di Isabel, Asher avvertì anche il cosmo di Andromeda spegnersi, ma ciò non gli fece cambiare idea e il ragazzo continuò a vegliare la fanciulla.
Ancora più tardi, Asher si accorse che mancavano solo pochi minuti alla morte di Isabel e per la prima volta temette davvero per lei. All'ultimo momento però, una luce dorata proveniente dalla sala del Grande Sacerdote illuminò il corpo della ragazza, dissolvendo la freccia e guarendo la ferita. Col cuore colmo di gioia, Asher vide Isabel rialzarsi finalmente in piedi. Ora più sollevato, il cavaliere accompagnò Isabel verso le stanze di Arles, salendo insieme a lei, Mylock, Geki e gli altri le scale delle dodici case. Asher conobbe così per la prima volta i cavalieri d'oro superstiti: Mur dell'Ariete e suo fratello Kiki, Toro, Ioria del Leone e Scorpio. Nelle case di Capricorn, Acquarius e Fish poi vide Isabel donare nuove energie ai corpi quasi privi di vita di Sirio, Cristal e Andromeda, che, sebbene allo stremo delle forze, si rialzarono per raggiungere anche loro Arles. Vedendo le molto precarie condizioni di Andromeda, Asher lo sostenne, portandolo quasi in braccio lungo l'ultima scalinata. Raggiunte le sale di Arles, Asher e gli altri proseguirono fino alla statua di Atena, dove giunsero appena in tempo per salvare Pegasus e Phoenix da colui che si celava sotto la maschera di Arles, Gemini della terza casa.
Sbalordito, Asher vide Sirio, Cristal e Andromeda trovare ancora le forze di aiutare gli amici contro Gemini. Quando anche questo tentativo fallì contro l'apparentemente invincibile nemico, Asher vide Pegasus stesso rialzarsi nonostante le gravissime ferite ed unire il suo cosmo a quelli di Phoenix, Dragone, Cristal e Andromeda. Il terribile attacco che ne seguì, pur facendo perdere i sensi a Pegasus e gli altri, riuscì a travolgere Gemini, che venne poi affrontato verbalmente da Isabel. Le parole della fanciulla risvegliarono la parte buona di Gemini che, abbandonato anche dalla sua armatura, si suicidò davanti a lei.
Felice per la vittoria, Asher giurò nuovalmente fedeltà ad Atena ed aiutò Isabel e gli altri a prendersi cura dei cinque eroi feriti. Quando Pegasus e gli altri iniziarono a ristabilirsi, Asher tornò a Nuova Luxor con i compagni e si stabilì ancora una volta alla villa di Lady Isabel. Oramai Asher era molto maturato e, messi da parte i desideri di gloria, desiderava solo aiutare Atena nella sua missione di giustizia. Nelle settimane che seguirono, il ragazzo visse pacificamente insieme agli amici, occupandosi però di mantenere i contatti con il Grande Tempio in modo da poter informare Isabel di qualsiasi fatto grave.
Purtroppo, la quiete non durò a lungo. Un giorno infatti ad Asher giunse notizia che il cavaliere d'oro del Toro era stato sconfitto con un colpo solo da un misterioso assalitore, che era poi fuggito senza lasciare tracce. Non appena la notizia venne confermata, Asher radunò Geki e gli altri e corse ad avvisare Isabel, giusto in tempo per assistere all'arrivo del misterioso nemico, che si presentò come Mizar, cavaliere di Asgard, la terra del Dio Odino. Mizar non fece mistero di essere venuto per uccidere Atena, e così Asher, pur essendo privo della sua armatura, cercò di fermarlo attaccando insieme ai compagni. Purtroppo per loro, Mizar rivelò una velocità ed una forza temibili e li sconfisse con un colpo solo, lasciandoli al suolo privi di sensi. Al risveglio, ore più tardi, Asher seppe che Isabel era stata salvata da Pegasus e Andromeda. La fanciulla aveva deciso di andare ad Asgard ad investigare con i cavalieri ma Asher, rendendosi conto di non essere all'altezza dei guerrieri del Nord, decise di non partecipare alla missione e rimase a Nuova Luxor insieme a Black, Aspides, Geki e Ban. Isabel comprese le sue ragioni e non si oppose a questa scelta.
Circa un paio di giorni dopo la partenza di Isabel per Asgard, a Nuova Luxor e nel resto del mondo iniziò ininterrottamente a piovere. Asher, già preoccupato per la mancanza di notizie da parte di Isabel ed i cavalieri, seguì con apprensione le notizie delle continue inondazioni che stavano sconvolgendo la Terra causando migliaia di vittime. Fortunatamente, alcuni giorni dopo, le piogge cessarono ed il sole tornò a splendere sul mondo. Solo in seguito Asher seppe che le piogge erano state causate da Nettuno, Dio dei mari, e che Atena ed i cavalieri lo avevano sconfitto salvando il mondo.
Poche settimane più tardi, Asher venne convocato al Grande Tempio da Lady Isabel, che si era stabilita lì per riprendersi dalle fatiche dello scontro con Nettuno. Asher fu stupito dal fatto che Isabel avesse convocato lui, Geki e gli altri ma non il gruppo di Pegasus, ma comunque obbedì senza esitazioni. In Grecia, Isabel ordinò ad Asher di collaborare con Tisifone per sorvegliare il Grande Tempio e supervisionare i soldati di guardia, ma non diede dettagli circa il perché di tale ordine. Un paio di notti dopo, Asher percepì delle presenze ostili e corse ad investigare. Pur non trovando nessuno, Asher scoprì che le tombe del cimitero dei cavalieri erano state profanate ed i cadaveri scomparsi. Nel cimitero, Asher incontrò Tisifone, Aspides e Black, e proprio la sacerdotessa, comprendendo che dietro tutto ciò si nascondeva un attacco di Hades, il signore dell'aldilà, diede ordine di bruciare le tombe.
Poco più tardi, Asher, sempre in compagnia di Tisifone, Black ed Aspides, fu testimone dell'arrivo di Cristal ed Andromeda, giunti al Grande Tempio dopo aver percepito un cosmo ostile ed essere stati attaccati da alcuni cavalieri d'argento redivivi. Asher fu felice di rivedere gli amici ma Tisifone, obbedendo ad un ordine di Isabel, che voleva risparmiare loro la battaglia contro le forze di Hades, li attaccò. Non sapendo cosa fare, Asher rimase immobile mentre la tensione tra Tisifone e Cristal cresceva. Alla fine comunque, la sacerdotessa decise di lasciar proseguire i cavalieri senza affrontarli, non volendo impedir loro di proteggere Atena. Asher non venne coinvolto nelle battaglie che seguirono, ma alcune ore più tardi percepì il cosmo di Atena svanire e comprese disperato che Isabel era morta.
Nonostante il dolore, Asher decise di restare al Grande Tempio in modo da poter essere a disposizione se ci fosse stato bisogno di lui. Varie ore dopo, il ragazzo notò un'imprevista eclisse di sole che stava oscurando la Terra, e quasi contemporaneamente fu testimone del ritorno di Castalia. La sacerdotessa, da lungo tempo assente dal Grande Tempio, aveva portato con se una ragazza, ed Asher fu sbalordito nel sentire che si trattava di Patricia, la sorella di Pegasus scomparsa anni prima. Asher sapeva bene quanto Patricia fosse importante per Pegasus e quindi fu felicissimo per l'amico, che in quel momento era lontano a battersi contro l'esercito di Hades. Castalia raccontò che Patricia aveva perso la memoria anni prima, mentre si trovava in Grecia alla ricerca del fratello, e che aveva vissuto da allora in un villaggio nelle vicinanze. La gioia per il ritorno di Castalia venne tuttavia interrotta da un attacco improvviso, opera di Thanatos, Dio della Morte. Thanatos non si trovava fisicamente al Grande Tempio e stava combattendo con Pegasus nei Campi Elisi. Volendo far soffrire il ragazzo, che era riuscito a farlo sanguinare, aveva deciso di uccidere Patricia usando il suo cosmo.
A causa del potere di Thanatos, Patricia iniziò a sentirsi male ed a sanguinare. Non disposto a tollerare tutto ciò e volendo proteggere la sorella del suo amico, Asher seguì l'esempio di Castalia, Tisifone e Kiki e corse a proteggere la ragazza. Gli altri cavalieri di bronzo fecero lo stesso ed eressero uno scudo attorno a patricia usando i loro corpi ed i loro cosmi. Alla fine il potere divino di Thanatos ebbe la meglio ed i cavalieri caddero con le armature quasi in frantumi, ma nonostante questo i loro sforzi riuscirono a salvare Patricia. Più tardi, ripresi i sensi, Asher si accorse che l'eclisse era scomparsa e comprese che Pegasus e gli altri erano riusciti a sconfiggere Hades. A conferma di ciò, i cinque cavalieri e Lady Isabel riapparverso al Grande Tempio. La gioia di Asher nel rivedere Isabel viva fu grande, ma venne accompagnata dal dolore di scoprire che Pegasus era stato trafitto al cuore dalla spada di Hades e, seppur vivo, era ridotto ad un vegetale privo del cosmo e dei sensi.
Nei mesi che seguirono, Asher rimase a guardia del Grande Tempio insieme a Tisifone e gli altri cavalieri. Un giorno, percepì un cosmo immenso raggiungere la zona e vide materializzarsi davanti a se Artemide. La Dea della Caccia impugnava loscettro di Atena ed informò lui e gli altri che il Grande Tempio d'ora in avanti le apparteneva, così come il controllo su tutti i cavalieri. Per motivi sconosciuti (vedi Note) Asher accettò questo cambiamento e si mise agli ordini di Artemide. La Dea, prevedendo l'interferenza del redivivo Pegasus e degli altri quattro cavalieri gli ordinò di uccidere chiunque entrasse nel Grande Tempio. Qualche ora più tardi, com'era prevedibile, Pegasus, privo d'armatura ed ancora pesantemente convalescente, raggiunse il Grande Tempio. Asher, Aspides e Tisifone, obbedendo agli ordini di Artemide, lo attaccarono e, approfittando delle sue condizioni, lo sconfissero facilmente. Credendolo morto, Asher non investigò oltre e tornò a pattugliare insieme ad Aspides e Tisifone.
In qualche modo (vedi Note), le cose eventualmente tornarono alla normalità, con Isabel di nuovo in controllo del Grande Tempio ed Asher ai suoi ordini. Fece seguito un breve periodo di pace, durante il quale Sirio e Fiore di Luna ebbero un figlio, il piccolo Ryuho, e Pegasus venne promosso a Cavaliere d’Oro di Sagitter. Come sempre, la pace fu di breve durata, stavolta a causa dell’attacco di Mars, dio del pianeta Marte, e del suo esercito. Pegasus ed i compagni di sempre corsero ad affrontarlo, e seguì una violenta battaglia. Prima della conclusione, lo scontro in qualche modo attirò sulla Terra un meteorite dai misteriosi poteri che, esplodendo, si fuse con tutte le armature esistenti, cambiandone l’aspetto e trasformandole, quando non indossate, in cristalli chiamati Cloth Stone. La caduta del meteorite interruppe per un po’ la guerra, anche perché un suo secondo effetto era stato modificare il cosmo, permettendo ora ai Cavalieri di dominare uno tra sette elementi: luce, tenebre, vento, acqua, fuoco, terra e fulmine. Il risvolto della medaglia era che tutto ciò richiedeva tempo, e che, senza il controllo del proprio elemento, non era praticamente possibile combattere. Poco tempo dopo, Mars tornò alla carica, forte dei poteri dell’oscurità. Pegasus lo affrontò per primo e riuscì a ferirlo, ma venne trascinato nelle tenebre e scomparve. Il suo sacrificio bastò a debellare la minaccia di Mars per qualche tempo, ma il risvolto della medaglia era che anche Isabel era stata ferita, ed ora non poteva più usare il suo cosmo. Prima di ritirarsi su un’isola insieme a Tisifone e Mylock, Atena fece costruire la Palaestra, un’accademia per Cavalieri ove potessero imparare a dominare i loro elementi.
Passarono così 13 anni, durante i quali Geki decise di smettere i panni di Cavaliere e diventare istruttore alla Palaestra. Pur essendo ancora in grado di bruciare il suo cosmo e combattere, Asher preferì invece ritirarsi e si trasferì in America dove, da amante degli animali e della loro purezza, aprì una specie di rench e iniziò a fare il mandriano. Un giorno, venne attirato da un flebile cosmo, e incontrò Soma, il ragazzo che ora indossava l’armatura del Leone Minore. Dopo averlo curato, si accorse che era spinto da odio e desiderio di vendetta, e non dai sentimenti puri che dovrebbero spingere un Cavaliere. Ribadendo di aver sempre combattuto per proteggere chi amava, accettò di allenarlo per un po’, insegnandogli cose di ogni tipo. Grazie al suo aiuto, Soma riuscì a creare un nuovo colpo segreto, chiamato Lionet Bomber in onore di Ban. Soddisfatto, Asher lo lasciò partire per farlo tornare dai suoi amici.
Asher rimase in disparte per il resto del conflitto, che si concluse con la sconfitta di Mars ed il ritorno della vera Atena. Qualche tempo dopo però, la pace venne spezzata dalla comparsa della Dea Pallas, sorella mitologica di Atena ora decisa a vendicarsi di lei, e del suo esercito di guerrieri, chiamati Pallasite. Fece seguito una lunga guerra tra i due eserciti, nella quale rimasero inevitabilmente coinvolte anche le persone comuni, spesso attaccate da eserciti di soldati semplici di Pallas. Con il grosso dei Cavalieri impegnati ad attaccare PallasBelda, la città fortificata della Dea, Asher prese su di sé il compito di proteggere le persone comuni, e iniziò a dare la caccia e annientare i Pallasite semplici in tutto il mondo. Per far ciò, indossò una versione personalizzata d’acciaio della sua vecchia armatura, vagamente simile alla precedente per forme e colori. Le sue imprese gli valsero la nomea di cacciatore di Pallasite, e il suo nome venne ben presto conosciuto e temuto dai nemici.
Dopo aver fatto piazza pulita un po’ ovunque, Asher si diresse finalmente a PallasBelda, arrivando appena in tempo per le fasi finali della guerra. Saturno, Dio del Tempo, era emerso come vero nemico alle spalle di Pallas, e contro di lui stavano combattendo Pegasus, sempre come Cavaliere di Sagitter, e la nuova generazione di eroi che aveva sconfitto Mars, tra cui anche Soma. Asher raggiunse le mura interne di PallasBelda mentre diversi suoi compagni erano impegnati ad affrontare Aegir di Phantom Arm, un Pallasite di secondo livello agli ordini di Saturno, e pose fine alla battaglia sconfiggendolo personalmente con la Criniera dell’Unicorno. Fatto ciò, prese il comando dei Cavalieri radunati e li guidò contro i Pallasite semplici radunati in città.
Poco dopo, Saturno, dallo spazio, sferrò il Chrono Conclusion Eternal sul mondo, pietrificando tutti gli abitanti, Asher incluso. Grazie ad Atena però, il Cavaliere riuscì lo stesso a donare il suo cosmo a Koga, novello Cavaliere di Pegaso e ultimo superstite tra le schiere della Dea. Forte dei cosmi di tutti, Koga tenne testa a Saturno abbastanza a lungo da convincerlo a liberare tutti dal Chrono Conclusion Eternal e ritirarsi, ponendo fine al conflitto. In seguito, verosimilmente Asher tornò al suo ranch in America.
NOTE: Le informazioni presenti in questo profilo provengono dagli episodi 1-7, 42, 61-66, 68-69, 71-74, 100, 114, 116, 120 e 125 dell'anime, dal 5° OAV, dagli episodi Omega 22-23, 93, 94, 96 e 97 del nuovo anime Saint Seiya Omega, dai numeri 1-3, 10, 19, 28-29 del manga (edizione Starcomics) e dal numero 2 del manga Saintia Sho. Che Asher sia orfano è evidente dal fatto che ha vissuto sin da piccolo in orfanotrofio. Non ci sono flashback del suo passato, quindi è impossibile determinare a che età sia rimasto orfano, ma il modo in cui apprezza l'ospitalità di Alman fa dedurre che abbia passato almeno un certo periodo in mezzo alla strada prima di essere portato all'orfanotrofio St.Charles. Che la vittima preferita dei suoi dispetti fosse Andromeda lo si vede solo dal flashback / illusione del 58° episodio. Non è detto che quella scena sia almeno in parte reale, ma visto il carattere di Andromeda ed alcuni commenti di Black in un flashback del 7° episodio la cosa è comunque probabile. Il disprezzo nei confronti di Cristal per il suo essere mezzo Russo è invece evidente da una frase del 3° episodio.
Che al collegio St.Charles Asher abbia studiato un pò di geografia lo si deduce dal fatto che, nel flashback del 7° episodio, sa dove si trova Orano. Le partite a calcio con gli altri bambini sono invece mostrate in vari flashback dei personaggi sparsi per l'anime. Dopo l'addestramento, Asher sembra stabilirsi nella villa di Isabel. La cosa è indicata dalla mancanza di accenni ad una casa tutta sua, dal modo in cui appare nel 2° episodio e dal fatto che, almeno fino al 16° episodio, tutti i cavalieri eccetto Pegasus sembrano vivere nella villa.
I poteri elettrici del cosmo di Asher vengono visti nel 2° episodio e nel secondo caso il ragazzo non sta indossando la sua armatura, segno che non è il corno del suo elmo a generare la scossa. Il perché Asher non la usi contro Andromeda è ignoto. La convalescenza di Asher in clinica dopo la sconfitta per mano di Andromeda e Phoenix non viene mai mostrata o accennata, ma viste le sue ferite appare abbastanza scontata. La decisione di tornare dal suo maestro per continuare ad allenarsi è invece implicitamente accennata nel 61° episodio. Il periodo esatto della sua partenza è sconosciuto, ma probabilmente è precedente alla vittoria di Pegasus e gli altri su Phoenix, visto che 16° episodio non c'è traccia di lui nella villa di Isabel. Una frase del 61° episodio indica che Asher ha sentito delle vittorie di Pegasus contro i vari nemici affrontati. Il fatto che non consideri più Phoenix un nemico e che parli di Isabel come di Atena mostra inoltre che è a conoscenza dei fatti visti negli episodi 22 e 25.
Le ragioni per cui Asher non si reca ad Asgard non vengono dette nella serie, ma vista la sconfitta per mano di Mizar sono abbastanza ovvie. Per di più, nel 100° episodio il ragazzo è ancora nella villa di Isabel e sembra ignaro dei dettagli della battaglia di Asgard.
Gli avvenimenti del V OAV, Overture al Tenkai, sono difficili da spiegare, dal momento che Asher si comporta in modo completamente diverso rispetto al resto della serie. I dialoghi negano la possibilità che il ragazzo abbia solo fatto finta di voler uccidere Pegasus, e nulla viene detto a suggerire che Artemide abbia soggiogato lui e gli altri con i suoi poteri. Per di più il V OAV ha il finale tronco per preparare alla serie vera e propria del Tenkai, e quindi non sappiamo se e come continuino le avventure di Asher in quella storia.
Saint Seiya Omega è una serie animata del 2012, con nuovi protagonisti ed ambientata circa 13 anni nel futuro. A detta della Toei, è in continuity con l’anime, Hades incluso, ma non con il manga o con il suo seguito Next Dimension, anche se, per ora, le due serie non si escludono a vicenda. La serie Omega introduce numerose novità, a partire dalle armature Cloth Stone e gli elementi nel cosmo, indispensabili per combattere. Dopo essere stato a lungo assente, Asher compare nel 23° episodio, come temporaneo maestro di Soma. In una scena, afferma di non essere più un Cavaliere, ma le ragioni che lo hanno spinto non solo a ritirarsi, ma anche dall’abbandonare del tutto i suoi vecchi compagni non vengono mai spiegate. Per di più, è ancora in grado di bruciare il suo cosmo, tanto da stendere Soma in armatura pur essendone lui stesso sprovvisto, e non ha ferite di oscurità come Sirio, Cristal o Andromeda. La cosa più strana è che lascia andare Soma senza unirsi a lui, ma non sappiamo se sia stato informato del rapimento di Isabel da parte di Mars. Purtroppo, in quell’occasione non ne viene indicato l’elemento.
In seguito, Asher ricompare nella seconda stagione, con indosso un’armatura d’acciaio dal design chiaramente ispirato alla sua V1 del manga. L’uso di questa armatura conferma che Asher ha rinunciato al titolo di Cavaliere di Bronzo, magari lasciando la corazza originale dell’Unicorno a qualche nuovo apprendista. Ciononostante, appare rispettato da compagni ed avversari, e mostra di essere diventato molto più forte rispetto alla serie classica, sconfiggendo un avversario che, in precedenza aveva tenuto brevemente testa a Gembu della Bilancia.
Asher compare anche nel manga Saintia Sho, ambientato parallelamente alla serie classica. Vagamente ispirato al primo OAV dell’anime, questo manga racconta di un conflitto tra Isabel, una nuova casta di guerriere chiamate Saintie, e la dea Eris, ma presenta qualche contraddizione con la serie classica, in particolare quando Asher vede Isabel purificare Toki pur non potendo sapere che la fanciulla in realtà è la dea Atena. Saintia Sho conferma che Asher fu il primo a fare ritorno tra i dieci orfani sopravvissuti all’addestramento.
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