PALAZZO DI ILDA
Nome originale: Hilda's Palace
Prima apparizione: Saint Seiya episodio 73 (anime).
Apparizioni: Episodi 73-100.
Visitato da: Ilda, Flare, Orion, Artax, Luxor, Thor, Mime, Megres, Alcor, Mizar, Pegasus, Sirio, Cristal, Andromeda, Phoenix, Tisifone, Syria, Eiji, soldati.
Anime
Storia: Il palazzo di Ilda, presumibilmente residenza dei Celebranti di Odino da generazioni e generazioni, è il fulcro del governo di Asgard, nonché il luogo dove vivono la donna, Flare e alcuni Cavalieri, tra cui Orion. In seguito alla possessione di Ilda da parte di Nettuno, e della visita dei Cavalieri di Atena ad Asgard, diventa prima la base dei guerrieri del Nord, e poi il luogo finale da raggiungere per recuperare la spada Balmung, venendo così visitato da tutti i protagonisti, ma anche da Tisifone e Syria. Questo lo rende l’unico luogo della serie ad essere visitato dai guerrieri di ben tre diverse divinità. In seguito alla sconfitta e liberazione di Ilda, il palazzo viene danneggiato abbastanza gravemente da una serie di terremoti e crolli, ma rimane comunque abitabile e agibile, servendo come base da campo per Pegasus e Andromeda durante le ricerche dell’ingresso per il regno di Nettuno. La storia precedente la serie classica è totalmente sconosciuta, ma le forme architettoniche sono medioevali, e all’interno non vi è traccia di oggetti moderni di alcun tipo. Dalla mappa di Asgard, si vede che la cittadella si trova a sud rispetto al palazzo e che, nella stessa direzione, più in lontananza, c’è lo scoglio sul mare da cui Isabel prega Odino. Ad est c’è la foresta di Megres, a nord-est le rovine della villa dei Luxor, e a ovest il lago dov’era nascosta l’armatura di Mizar.
Descrizione: Intuire la struttura del palazzo, specialmente quella esterna, è abbastanza complesso, perché, pur comparendo in quasi 30 episodi, viene quasi sempre mostrato solo di sfuggita e con immagini slegate tra loro. Ricostruendo il tutto, si evincono comunque diverse informazioni: il palazzo si trova all’interno della cittadella, nella parte più alta della rocca, subito prima della statua di Odino, posta su un’estremità rocciosa dall’altra parte del cortile interno. Per raggiungerlo, è quindi necessario attraversare le strade della città, fiancheggiate da costruzioni su ambo i lati, e spesso coperte da ponti di collegamento. Esistono però anche altri ingressi, visto che un lato del palazzo affaccia sulla foresta dove poi Megres si imbatte in Castalia, e che almeno una delle torri di guardia consente di entrare. Ciò viene dimostrato anche durante la fuga di Cristal e Flare, che raggiungono la costa senza passare per la città. A sua volta, la cittadella si trova in cima ad una scarpata, e in alcune immagini parrebbe addirittura posta su un picco roccioso circondato da uno strapiombo su tre lati su quattro, anche se questo viene contraddetto più volte nel corso della serie. Superata la cittadella, si arriva a un cancello squadrato con cancellata di ferro, visto brevemente durante la corsa di Andromeda, oltre il quale si trova una scalinata in salita. Questa zona, fiancheggiata da enormi pareti rocciose, dovrebbe essere a ridosso delle mura esterne del palazzo, che vengono raggiunte e varcate dopo aver salito una ripida scalinata e oltrepassata una porta ad arco. Le mura sono per lo più squadrate, tappezzate di piccole finestre e feritoie, e sormontate da parapetti merlati. Negli angoli si trovano delle torri semicilindriche, con tetti a punta. Superata la porta ad arco, si entra nell’anello tra le mura intermedie e quelle esterne, visitato prima da Pegasus e Cristal, e poi da Sirio. Dopo l’ennesima, lunghissima, scalinata in salita, l’anello termina con un altro cancello, stavolta ad arco e fiancheggiato da statue di grifoni, in tutto e per tutto simili a quelle poste ai lati del trono di Ilda. Varcato sia da Andromeda che da Sirio, che proprio qui perde i sensi per qualche minuto, questo può essere considerato l’ingresso alla zona privata del palazzo, come indicato sia dai grifoni che dallo stemma della casata dei Polaris posto sul vertice del cancello. Anche questo ingresso può essere chiuso con una cancellata in ferro, lasciata però aperta, forse perché progettata per rallentare invasori comuni e non dotati dei poteri dei Cavalieri. Pochissimi metri dopo, si trova l’enorme ingresso, sempre ad arco, che consente di entrare nei corridoi del palazzo. A differenza degli altri, quest’arco è molto più profondo e maestoso, nonché privo di portoni o cancellate, segno che difficilmente un invasore potrebbe arrivare fin qui.
Subito dopo il portone, si dispiegano gli interminabili corridoi del palazzo, teatro del combattimento tra Andromeda, Phoenix, Alcor e Mizar. Alti diversi metri, caratterizzati da un pavimento lucido in quadroni di marmo scuro e illuminati da candelabri fissati occasionalmente alle pareti, questi corridoi dovrebbero condurre anche a diverse stanze private, forse destinate alla servitù, alle guardie o ai Cavalieri, ma di cui non si vede mai traccia. Le pareti laterali sono costituite da una serie di arcate, poste su ambo i lati e utili anche a dividere il corridoio in varie navate. A loro volta, le arcate sono sormontate dalla parte superiore dei muri, che non solo sorreggono il soffitto, ma si aprono anche in anfratti e porte laterali ad arco. La loro presenza suggerisce che almeno due piani del palazzo si aprano sul corridoio, visto che è dall’alto, nascosto proprio in uno di questi archi, che Alcor segue lo scontro tra Andromeda e Mizar prima di intervenire. Il soffitto del corridoio invece separa direttamente l’interno del palazzo dall’esterno, come dimostrato da Andromeda quando lo danneggia con la Nebulosa. Una seconda immagine esterna mostra che la zona del corridoio si trova relativamente in basso, ed è affiancata da mura, parapetti e torri.
L’uscita del corridoio conduce di nuovo fuori, su un ponte sospeso posto all’altezza delle mura più interne. Questi dislivelli tra le varie parti del palazzo confermano che l’edificio è stato costruito su una superficie in salita piuttosto che su una pianeggiante, e che torri e ponti servono non solo a difendere, ma anche a collegare, uniformare e appianare le diverse zone tra loro. Proseguendo, si arriva finalmente all’ingresso delle mura interne, posto una buona ventina di metri più in alto rispetto a quelle esterne. Anche le mura interne sono squadrate e geometriche, con torri laterali cilindriche o esagonali a seconda delle immagini, e due torri centrali che fiancheggiano ambo i lati dell’ingresso, posto su due piani e diviso da tre colonnati. Queste torri centrali sono quadrate e soprattutto hanno il tetto piatto, con mura merlate e piccole torrette su ciascun vertice. Le mura sono centralmente verticali, ma protrudono a spiovente verso l’esterno in corrispondenza dei vertici.
Come nei castelli medioevali europei, la parte più interna del palazzo è costruita attorno ad un cortile o piazzale, che conduce alla statua di Odino. Ponendosi di fronte alla statua, la zona reale del palazzo si trova a destra ed ha una forma ad L, caratterizzata al centro da una doppia scalinata che conduce alle vetrate dietro le quali si trova la sala del trono. È ben evidente che questa parte non è stata progettata per la difesa, visto che le scalinate sono perfettamente agibili da chiunque. Al centro tra loro si trova una terrazza rettangolare, delimitata da un parapetto, luogo da cui Ilda segue le ultime parti della guerra e in cui Orion le fa rapporto. Torri a parte, dovrebbe essere uno dei punti più alti di Asgard, e consentire di vedere buona parte della cittadella. Otto colonne ricurve in avanti sorreggono il soffitto, piatto e coperto di neve, caratterizzato da diversi comignoli sui bordi, a conferma dell’uso prevalentemente residenziale di questa parte di fortezza. Il porticato si estende lungo tutta l’ala più lunga di questa parte di palazzo e il soffitto sembra coprirne all’incirca metà. L’ala più corta invece è una semplice parete di pietra, con appena qualche finestrella sparsa. Come detto, l’interno del porticato è costituito da una lunga vetrata, alta fino al soffitto e con una porta-finestra centrale, esattamente di fronte alla terrazza, che conduce alla sala del trono. Da notare che, nella prima parte della serie, la terrazza affaccia piuttosto su una zona rocciosa, e ha dei vasi coperti di fiori ai vertici. Il resto però è identico, incluse le colonne ricurve, quindi è probabile si tratti di un errore. La zona alla sinistra della statua invece è principalmente muraria, con pareti verticali alla base delle quali si trovano delle semitorri cilindriche, collegate da ponti di pietra, che vengono in buona parte distrutti durante lo scontro tra Orion e Phoenix.
Nel corso della serie, compaiono anche altri ambienti, più difficili da collocare. Esiste almeno una seconda terrazza, caratterizzata da statue ghiacciate di uomini e animali, poste sopra delle colonne circolari in stile greco dorico. Anche questa terrazza ha un piccolo parapetto, ma dall’altro lato si vedono gli alberi della foresta, quindi dovrebbe trovarsi da qualche parte sul lato orientale. È qui che Ilda parla ad Alcor dopo l’investitura, aizzandolo contro Mizar, ed è sempre qui che vediamo uno dei crolli verso la fine della saga. La forma a piramide rovesciata del parapetto conferma che sempre da queste parti, rialzata sopra una piccola scalinata, si trova una fontana circolare ormai ghiacciata, altro luogo in cui Orion fa occasionalmente rapporto. Da qui è possibile raggiungere un giardino interno, che nei mesi estivi è rigoglioso con alberi, piante e fiori, e nel quale si trovano altre fontane rotonde, ciascuna con una statua diversa posta sopra (a differenza di quella ghiacciata, che ne è priva). Tra le tante, si scorgono una sirena, durante il flashback di Orion, e una statua in miniatura di Odino, prendendo per reali i luoghi che si vedono durante l’incubo di Flare. Questo giardino, raggiungibile anche attraverso una vetrata ad arco, termina a sua volta in una terrazza panoramica rivolta a sud, dalla quale si vede tutta la città. Anche se l’aspetto è un po’ diverso, è probabile che le due terrazze siano in realtà lo stesso luogo, e che le colonne con le statue adornino un’altra parte del giardino interno.
Una terza terrazza si trova, infine, da qualche parte lungo la parete che si affaccia verso le montagne. Costruita in pietra rossa, più piccola e squadrata rispetto alle altre, e raggiungibile scendendo una scalinata diretta, sembra mal posizionata per avere funzioni strategiche o difensive, ed è separata dalla montagna da uno strapiombo. La vediamo durante il flashback dell’addestramento di Artax, e parrebbe trovarsi alla base delle mura esterne, visto che sotto di essa ci sono solo roccia e dirupo. Nonostante il burrone, la presenza di un punto debole così palese in fortificazioni altrimenti perfette sembra però sospetto, e fa pensare che la parete rocciosa dall’altro lato sia irraggiungibile se non saltando dalla terrazza stessa, come potrebbe aver fatto Artax.
Interni: A parte il corridoio, di cui si è già parlato, e la sala del trono, le segrete e le stanze di Ilda, trattate separatamente altrove, l’unico ambiente interno del palazzo che vediamo è la sala in cui Orion, Mizar e Megres confabulano prima della partenza di quest’ultimo. È una stanza molto ampia, abbastanza buia nonostante la presenza di grandi finestre con vetri finemente decorati in metallo, e con un pavimento lucido in lastroni quadrati di marmo. La principale fonte di luce sono due bracieri, posti ai lati in cima ad una larga scalinata interna che conduce ad una sorta di soppalco, a sua volta collegato con il resto del palazzo. In presenza di Ilda, funge da sala del trono secondaria, ma è evidente che si tratti di ambienti diversi. Curiosamente, qui sia Orion che Mizar in una scena sono senza armatura, forse a suggerire che sia un ambiente privato o personale. Parrebbe trovarsi nella parte superiore laterale delle mura interne.
Manga
Nel manga, Asgard non compare.
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