I MITI DEI PROTAGONISTI: UNICORNO

By Aledileo, Death Mask

Introduzione

L'unicorno o liocorno è un animale immaginario il cui nome deriva dal latino unicornis ("un solo corno"). Il liocorno era raffigurato come un cavallo dotato di attributi magici, dal manto bianco, con un unico corno, chiamato Alicorno, della lunghezza di circa 50 cm, avvolto a torciglione sulla fronte. Simbolo di saggezza, nell'immaginario cristiano poteva essere ammansito solo da una vergine, simbolo della purezza. Si credeva che se il corno fosse stato rimosso, l'animale sarebbe morto. I denti del narvalo (un mammifero marino) furono identificati con le corna dei liocorni, aumentando la credibilità del mito. Alcuni pensano che questo animale sia stato ispirato ad una antilope africana della specie Orice.

L'unicorno o liocorno è anche una figura immaginaria raffigurata secondo la tradizione, ma con gli zoccoli biforcati dei cervidi ed una barba di capra sotto la gola. Frequente soprattutto tra gli ornamenti esteriori dello scudo.

L'unicorno è uno degli emblemi della Scozia e, in quanto tale, compare come supporto negli stemmi del Regno Unito e della Nova Scotia in Canada.

La costellazione dell'Unicorno (nome latino: Monoceros) è una costellazione "moderna", cioè compare per la prima volta, con tale nome, in un atlante celeste del XVII secolo. Fu l'astrologo e teologo danese Petrus Plancius (Pietro Plancio) a definirla, e pare che la scelta dell'animale Unicorno fu dovuta proprio alle sue credenze religiose, scelse cioè un animale "magico", facente parte dei bestiari medievali, simbolo della Purezza!

Nel 1624 fu cartografata da Jakob Bartsch, ma studi successivi suggeriscono che essa fosse già nota in precedenza, addirittura dall'Antichità.. Pare infatti che comparisse in una mappa stellare persiana!

Mitologia - 1° versione

Il mito dell'Unicorno è diffuso dall'età precristiana..

- L'arcano cavallo doveva le sue origini già agli antichi, e in particolare al greco Ctesia di Cnido; costui, medico appartenente alla congrega dei sacerdoti Asclepiadi, nel 416 a. C. decise di recarsi presso la corte del re persiano Dario II, ove rimase per ben 17 anni, compiendo anche numerosi viaggi in Oriente. Quando fece ritorno in patria, portò con sé molte storie favolose su tutte le cose straordinarie che aveva visto durante le sue spedizioni. In particolare, narrò di alcuni strani animali che aveva visto in India e che avevano colpito fortemente la sua fantasia.

Erano, queste bestie, una specie di asini selvatici molto simili ai cavalli, ma dai bizzarri colori: pur essendo per la maggior parte bianchi, avevano però la testa di colore rosso, gli occhi blu e un lungo corno che spuntava dalla fronte e che, bianco alla base, aveva la parte centrale nera e la punta rosso vivo. Questi "unicorni" erano inoltre animali molto forti e molto veloci.

Probabilmente, l'immaginazione di Ctesia riunì in un solo animale fantastico le caratteristiche di due specie effettivamente esistenti in India: il rinoceronte indiano, che è appunto dotato di un corno colorato come quello da lui descritto, e l'onagro, asino selvatico dal pelame grigio chiaro, rossiccio sul dorso.

- Ben presto, l'unicorno divenne animale miracoloso: si diceva che chi bevesse dal suo corno fosse immune da malattie e disgrazie; era però difficilissimo vederne uno, poiché viveva solitario, e ancor più catturarlo, data la sua indomita ferocia.

- L'unicorno era noto anche agli antichi popoli dell'estremo oriente, per i quali il corno rappresentava l'Albero o Asse del Mondo ed era simbolo di regalità.

- In seguito, grazie alla traduzione alessandrina dell'Antico Testamento in cui venne identificato con un fiera chiamata in ebraico re'em, l'Unicorno entrò anche nella tradizione cristiana; tra il II ed il IV sec. d. C. esso comparve nel primo bestiario cristiano, Il fisiologo. In tale libro, l'Unicorno veniva considerato come un simbolo di Cristo stesso, la cui croce era rappresentata proprio dal corno; la sua venuta sarebbe stata l'annuncio di una nuova età dell'oro.

- Tutto il Medioevo fu sensibilissimo a questa tradizione, che si sviluppò ulteriormente creando nuove leggende: si diceva che l'unicorno simboleggiasse la vita dei monaci, poiché amava la solitudine; il Cavaliere medievale, per la sua forza e vigoria; ed anche la Castità, poiché esso diventava docile di fronte alle vergini, prima di tutte alla Madonna. Il suo corno, come in passato era stato simbolo di salute e forza esteriori, diventò presso la cristianità emblema della salvezza dell'anima in quanto strumento per combattere contro il peccato e le tentazioni diaboliche.