INTERVISTA A KEIICHI SATO

Qui di seguito un'intervista a Keiichi Sato, regista del film I Cavalieri dello Zodiaco - La Leggenda del Grande Tempio (Saint Seiya - Legend of Sanctuary), il primo della serie interamente in CGI. L'intervista è del 2014 e proviene dalla rivista Sports Hochi. Grazie a SUI per la traduzione in italiano.

Saint Seiya Legend of Sanctuary è il nuovo lavoro finalmente aperto al pubblico come un pezzo cinematografico di "Saint Seiya" dopo 10 anni. Il nuovo marchio è stato commercializzato in CG, che gioca un ruolo attivo anche nell’attuale linea di modellini in corso "Saint Cloth Legend". Abbiamo invitato il signor Sato per commemorare l’uscita del film, chiedendogli questa volta dei punti chiave della Saint Cloth di Saga dei Gemelli facendo riferimento a "Legend Of Sanctuary".

Prima di tutto vorrei chiederle di parlarci del nuovo lavoro Saint Seiya The Legend of Sanctuary; inoltre come avete strutturato i personaggi?

Sato: All’inizio era in progetto l’idea di mantenere l’animazione e i personaggi più vicini possibile all’opera originale, tuttavia ho ascoltato l’opinione del maestro Kurumada : "Non essere vincolato dall’opera originale". Penso che il maestro Kurumada volesse: "Ottenere una più recente rappresentazione di Seiya". Certo, è stato un lavoro duro però grazie all’aiuto del maestro Masami siamo riusciti a trovare una soluzione. C’è da tener conto che questa volta ho ‘deformato’ l'anime, ma ho pensato che, fondamentalmente, in qualche modo potevo bilanciare il tutto. Ho avuto il coraggio di ‘tagliare’ le scene tipiche dei capelli al vento che nascondono il viso, per adattarle al film esprimendo comunque lo ‘svolazzare dei capelli’ tipico dell’anime. Inoltre, basandosi sul manga originale, ogni personalità dei Bronze Saint conserva la sua indole originale in modo tale che all’interno del gruppo di protagonisti li si possa riconoscere facilmente. Questa volta nel film vogliamo che non si presti attenzione solo a Seiya: persino Sirio del Dragone è diventato un personaggio particolarmente interessante.

In che modo la trama è stata consolidata?

Sato: "Saint Seiya" è un racconto nel quale dei ragazzi e compagni lottano per proteggere una ragazza, Atena. Penso che questo "proteggere la dea Atena" non sia affatto un gioco. Inizialmente era "La ragazza che ignorava la propria vera identità" ma poi si optò per "Colei che si fa strada verso il futuro in compagnia degli amici" ed è proprio così che si presenta. Volevo mostrare la solitudine di Saori introducendo scene di vita quotidiana, come la sua vita scolastica, seppur in maniera limitata, fino all’arrivo al Santuario. Penso che l’indipendenza di Saori si scontro con il mondo dei Cavalieri.

Ci racconti come sono state rappresentate le Cloth, simbolo dei Cavalieri?

Sato: Per ottenere il consenso degli spettatori si è optato per una rappresentazione diversa da quella bidimensionale della CG. A questo scopo, abbiamo la qualità di dettagli delle Cloth, essendo consapevole della differenza di materiale come la plastica trasparente. Ho ricevuto una richiesta da Kurumada Sensei di: "Voler fare un qualcosa di diverso sia dal manga che dall’anime". Principalmente ero molto preoccupato su come creare le Armature d’Oro e d’Argento, anche perché non si può rischiare di creare un "Robot Saint" in termini di proporzioni e pose. Anche le spalle: non vedo come io non possa rappresentare un uomo con le "spalle inclinate", elemento base del disegno "live action". La regolazione finale l’abbiamo ottenuta quando ci è stato possibile aumentare o abbassare le parti della spalla. Inoltre abbiamo fatto riferimento alle proporzioni dei Myth Cloth. La taglia della figura prevede la testa grande e le spalle strette, tuttavia quando indossano l’armatura le proporzioni devono essere giuste. La regolazione della bilanciatura del progetto di queste figure è stata assai complicata, ma ora è solo un ricordo.

Quali sono i punti essenziali della rappresentazione dell’utilizzo del "Cosmo"?

Sato: La rappresentazione del "Cosmo" è stata piuttosto tormentosa. Ho pensato che gli effetti speciali del film dovessero essere differenti dalla linea originale dell’anime. D’altra parte Seiya risente molto della rappresentazione dei film occidentali, tuttavia ho cercato di scostarmi anche da questi ultimi creando un’espressione esclusiva per "Seiya". Mi è stato detto di riflettere più sul lato "fisico" del cosmo; abbiamo mirato all’espressione della rappresentazione della tecnica: il cosmo esce dal corpo di Seiya diventando una meteora, nasce dall’armatura e come una corrente arriva a trasformarsi in una cometa. Lo si può considerare come una "fotografia" degli effetti speciali hollywoodiani, inoltre ho scelto tali effetti per evitare la bidimensionalità.

Ci spieghi cosa c'è stato dietro il "design" delle armature?

Sato: Il design delle armature combacia con i prodotti della Bandai. La persona incaricata doveva rendere visibile a prima vista la differenza del design delle armature rispetto a quelle dell’anime. Le 12 Armature d’Oro sono state realizzate mescolando i miei gusti con quelli del signor Ando Kenji, ed il sensei Kurumada ci ha dato molti suggerimenti: inizialmente volevamo "Disporre in fila i 12 Gold Saint", dopodiché illustrare una storyboard di ognuno. Tuttavia mentre i Gold Saint dell’opera originale combattevano in maniera solitaria, noi volevamo creare una "sensazione solenne" a quest’opera così importante. Ad ognuno abbiamo dato una silouette che spicca e pensavamo inoltre di provare a cambiare il colore alle Gold Cloth: il Toro è rosso abbastanza da potergli dare un’armatura di color rame, mentre per lo Scorpione stiamo applicando un rosa molto particolare. Coloravamo ogni singolo Cavaliere d’Oro una alla volta, per evitare lo stesso schema di colori, eppure mi sono sorpreso nel vedere che il bronzo, di per sè, non ha colore come placcatura.

L’armatura d’oro di Gemini spicca in particolar modo rispetto alle altre, tuttavia questo assortimento di colori da quale idea è scaturita?

Sato: I colori fino a metà busto dell’immagine dei Gemelli sono differenti rispetto alla proposta iniziale, oltre al fatto che la sua armatura volevamo renderla unica e differente rispetto agl'altri Gold Saint. Con questo contrasto di colori volevamo mettere in luce la sua arroganza, ma anche la possibilità per un uomo, che è stato rinchiuso in questo sentimento universale di malvagità, di passare ad essere una brava persona. Nella proposta iniziale del signor Ando la parte destra del corpo era di colore argento, però oltre a farlo sembrare un Bronze Saint, il colore risultava essere troppo spento. Allora abbiamo optato per un colore blu profondo che sembra addirittura nero, a seconda della luce. Volevo inserire anche il verde brillante: nella prima bozza di Oddai non l’avevo inserito perché sembrava tecnicamente difficile, tuttavia poi l’ho introdotto per aumentare la differenza con gli altri personaggi.

Dov’è la parte maggiormente supervisionata del modellino: "Saint Cloth Legend Gemini Saga"?

Sato: Ci venne chiesto di fare attenzione ai dati originali della CG per il film in produzione. Siccome i dati fornitici normalmente sono quelli del modellino che chiude la bocca con un’espressione seria, non volendo che l’espressione apparisse come una bambola, l’immagine è stata modificata dell’ 8%. Siccome la guancia risultava troppo "luminosa" ho pensato di rimuoverne un po’ e decorarla successivamente, tuttavia non ero soddisfatto del lavoro, così rimisi tutto com’era. In realtà anche l’immagine di Seiya risulta essere dal volto un po’ più tondeggiante rispetto al modello fornitoci, questo perché ci permette di renderlo più giovane e quindi di differenziarlo dagli altri personaggi più adulti.

Non abbiamo rispettato al 100% i dati delle figure dei modellini (myth cloth) che ci hanno fornito, perché questa differenza ci permette di far cambiare l’espressione a nostro piacimento. Questa volta la supervisione editoriale voleva un modello specifico per Saga, ovvero un'altezza di 190cm, con un uso troppo eccessivo di particolari, che rende sgradevole l’immagine.

Per concludere, lasci un messaggio di ringraziamento a tutti i fan nazionali di modellini di Saint Seiya.

Sato: Penso che il cast col quale ho avuto a che fare sia stato grande, abbiamo dato una nuova vita ad un personaggio (Saga) amato da più di 20 anni, per questo ringrazio per la realizzazione di questo modellino. Pur rispettando l’originale, volevamo presentare uno stile più "cool" dei vari Cavalieri in quest’epoca odierna. A tutti quelli che guarderanno il film: grazie infinite! Questo è un modo per rendere interessante la grande opera di "Saint Seiya". Avrete voglia di urlare Pegasus RyuSeiKen!, quando uscirete dal cinema. Questo "Saint Seiya, Legend of Sanctuary" ha un concetto fondamentale di "Un ragazzo che cresce e diventa adulto", un messaggio, quindi, molto prezioso che dovrete conservare.