RECENSIONI: DODICESIMA CASA
AUTORE: Axia
GENERE: OneShot
REDATTO DA: Therealpisces
Il personaggio di spicco in questa Oneshot è il Santo della Fenice: Ikki
La fanfiction è un’intera introspezione del Santo della Fenice, che parte dopo il risveglio al Sesto Tempio della Vergine, dopo uno tra i migliori scontri che Kurumada ci ha voluto offrire, ricordando le parole di Shaka che gli rammentavano di correre verso le stanze di Arles dove Seyia stava già battagliando da solo.
Inevitabilmente arriva all’ultimo baluardo di difesa del grande Tempio, la Dodicesima casa di Aphrodite, e qui, vede il corpo ormai privo di vita del fratello Shun, risvegliando in Ikki quella personalità sensibile di cui non si ha ricordo nell’anime. Si denota l’amore fraterno, ed il Santo della Fenice si esprime in un monologo dove trasuda tutti quei sentimenti che fino a prima non sembrava possibile essere presente nel cavaliere di bronzo più freddo che l’anime / manga ci abbia mai presentato.
La fanfiction termina come il proseguo dell’anime, dove vediamo Ikki raggiungere le stanza di Arles per la battaglia definitiva del Grande Tempio.
NOTE PERSONALI:
Mi sono tenuto volontariamente breve nella descrizione, poiché è assolutamente inopinabile la capacità dell’autore di saper muovere un animo apparentemente insensibile come quello di Ikki; e sarebbe stato pressoché inutile spingere oltre la trama della storia. Ho deciso quindi di scrivere nelle note personali ciò che ho intravisto come "lettore e recensore".
La storia interpretata da Axia ( l’autore ) ci dona questo sguardo su uno dei cavalieri più emblematici tra i Santi di Bronzo. Sembra impossibile al lettore che Ikki sia capace di una tale profondità come riscontrato nella lettura, dove, pur conoscendo bene la sua missione la quale non gli permetterà di piangere la morte del fratello, si lascia finalmente andare ad un compassionevole monologo, tenendo stretto il SUO Shun. Molto bello anche l’aver messo in risalto il "dubbio" per il quale Ikki interroga la sua Dea, cioè il fatto che tutte le vittime che ci sono state siano state effettivamente nei disegni degli Dei, ed il fatto che lo stesso "anello debole" dei Santi di Bronzo, fosse in realtà la forza del più valoroso degli stessi.
Interessante anche lo spunto di Ikki di credere che tutto il dovuto sia stato per colpa sua, che al suo posto doveva esserci proprio Shun, facendo così rimembrare i primi episodi della Saga nel quale Ikki prese il posto di Shun per il suo allenamento per essere investito dell’armatura della Fenice.
Aggiungo solo che vedere l’immagine del Santo della Fenice lasciare la stanza come una "marionetta vuota" è stato come una ciliegina sulla torta, pur sapendo che sarebbe morto in quella battaglia, Ikki non aveva più nulla da perdere, dato che il suo "tutto" giaceva riverso sul terreno a fianco di Aphrodite.
Dal punto di vista grammaticale la storia non presenta particolari errori ed è molto scorrevole, consigliata a chi vorrebbe conoscere di più qualcosa sul santo della Fenice.