HYPNOS E THANATOS

 

"A te cavaliere dono le vesti della Bilancia, ne sei degno custode ora. Abbine cura e sii fedele sempre alla tua Dea ed ai valori della cavalleria. Vai ora Dauko… custode dorato."

Il pensiero del cavaliere della settima casa era sulle parole di Dugar, suo maestro e Grande Sacerdote nel vedere il suo avversario. Rhadamantis aveva sul viso un sarcastico sorriso, probabilmente era conscio della sua superiorità ed il giovane Dauko era, secondo lui, troppo inesperto sulle affinate tecniche di combattimento.

"Rhadamantis, farò risuonare altisonante il nome e l’orgoglio del mio maestro che tu hai ucciso"

"…e con altrettanta freddezza ti manderò dritto fra le sue braccia pivello!"

"Bada cavaliere, la differenza delle nostre armature farà la differenza, per quanto potente sia la tua Surplice, non può essere paragonata ad una sacra veste"

"Pazzo, di certo non mi baso sulla mia corazza, ma dal potere conferitomi dal mio vecchio maestro, aumentato dal Dio di Ade… come pensi di difenderti cavaliere?"

"Attaccando! Colpo dei Cento Draghi"

Il colpo di Dauko si infranse sulla mano aperta dello Spectre, il quale, tenendo saldamente il pugno del cavaliere della Bilancia nella sua mano con tono arrogante disse:

"Come puoi pensare di sconfiggermi con colpi che io stesso saprei lanciare meglio di te? Non ricordi forse che ciò che Dugar conosceva, lo conosco anch’io… la nostra differenza è palese Dauko, pagherai con la vita la tua insolenza!"

Strinse ancora più forte la mano e se non fosse stato per l’armatura d’oro probabilmente il pugno di Dauko si sarebbe spezzato; lanciò il cavaliere della Bilancia in aria lontano e questo ricadde a terra. Tutti rimasero colpiti dal potere dello Spectre, in effetti, era come combattere contro un cavaliere d’oro loro pari. Dauko comunque si alzò e si volto alla sua volta sempre più determinato.

"Con che coraggio osi affrontarmi cavaliere della Bilancia? Te l’ho detto, non puoi essermi rivale, mi muovo alla vostra stessa velocità, sono potente quanto voi, se non fosse per la mia Surplice sarei proprio come voi."

"Non dire bestemmie Rhadamantis, noi siamo nel giusto e noi vinceremo, non hai speranze Spectre! Colpo dei cento draghi!"

Mentre il colpo viaggiava verso il cavaliere oscuro egli urlò:

"Ancora non capisci? Grande Guardiano!"

La tecnica di Dauko venne assorbita da Rhadamantis e riscagliata al cavaliere d’oro con inaudita potenza, esso investito in pieno cadde colpito.

"Una tecnica simile al mio Muro di Cristallo con la variante che ritrasmette l’energia del colpo a chi lo lancia… incredibile!"

Shion era sorpreso di tale tecnica, come avrebbe potuto il cavaliere della settima casa tenere testa allo Spectre? Ma egli ancora si rialzò, con lo stesso sguardo, con la stessa passione.

"Adesso basta giocare Rhadamantis… sono stufo di te… Colpo dei cento draghi!"

"Vuoi forse suicidarti cavaliere, te l’ho già fatto vedere una volta… non esiterò a toglierti di mezzo! Grande Guardiano"

Di nuovo la stessa scena, Dauko a terra e Rhadamantis fermo con le mani unite protese in avanti.

"Ma … cosa?"

L’armatura dello Spectre era danneggiata all’altezza del torace, il colpo di Dauko l’aveva preso in pieno e colto di sorpresa.

"Come diavolo hai fatto cavaliere? Come hai fatto a colpirmi, ho assorbito il tuo colpo, non puoi avermi preso, è impossibile!"

"Ho trovato la maniera adatta Rhadamantis, e continuerò a farlo finche non cadrai!"

Dauko si alzò, il sangue colava copioso dalla fronte ed una riga rossa gli segnava crudelmente il mento. Non avrebbe resistito per molto… accortosi di questo Rhadamantis calcò la mano.

"Bene, sembra che tu sia vicino all’ottavo senso se riesci a colpirmi, ma stai bruciando troppo cosmo e troppe energie… per attaccare me devi farti investire dai miei colpi e non reggerai a lungo cavaliere… che vuoi fare dunque?"

"Continuare… continuare a lottare… Colpo dei cento draghi!"

"Incauto, a te allora! Grande guardiano!"

Nuovamente a terra… più ferito, più stanco… ma sempre più determinato il cavaliere d’oro. La crepa nell’armatura di Rhadamantis si stava ingrandendo, egli pensò:

"Non so come faccia a colpirmi, di certo non con il suo colpo segreto, viene completamente assorbito dal mio, ma allora con cosa attacca?"

"Spectre di Hades, conoscerai la sconfitta…"

"Stenti a reggerti in piedi cavaliere, e tu vorresti sconfiggere me? Lo ammetto, la tua velocità è elevata e superiore alla mia, ma ciò non ti salverà… non pensare che la mia tecnica sia solo difensiva, non ti ho ancora mostrato il mio attacco."

"’aspetto con ansia Spectre…"

"Vedo che l’ironia non ti manca anche in punto di morte… addio Dauko. Furore di Wyburn!"

Dalle mani protese in avanti uscì un turbine di fuoco di intensità di calore tale come il nucleo del sole. Dauko rimase immobile e scrutò il vortice di fiamme avvicinarsi.

"Esecuzione d’Aurora!"

Dalla parte opposta Glacius, non avendo più resistito e vedendo il cavaliere della Bilancia in seria difficoltà intervenne con un colpo pari allo zero assoluto e le energie fredde e brucianti si annullarono a vicenda.

"Come osi cavaliere?"

"Glacius, lascialo a me, l’ho in pugno…non intervenire più."

"Ma Dauko io…"

"Lasciami fare, ormai so come sconfiggerlo."

"Farò come tu vuoi cavaliere."

"Tu sai come sconfiggere me? Avanti provamelo!"

"Mi basta solo che tu rilanci il tuo colpo e sarà la tua fine cavaliere."

"Ti accontento subito sbruffone, muori Dauko! Furore di Wyburn!"

Ripartì lo stesso colpo che investì il cavaliere della Bilancia che cadde stavolta tramortito ai piedi di Fulgore, che grazie al suo cosmo, cominciò a curarlo immediatamente.

Dall’altra parte, dalla bocca di Rhadamantis usciva del sangue…

"Non ci credo… io… sconfitto?…"

E cadde di schiena, rivelando agli occhi di tutti che nella crepa che Dauko aveva costruito sul suo torace, ora vi era conficcato uno dei suoi Tridenti dorati.

"Come hai fatto Dauko?"

"Kain, l’avevo detto all’inizio della battaglia, grazie ad Athena ho raggiunto quasi l’ottavo senso, la rabbia per la scomparsa del mio maestro era grande… tutto insieme ha creato in me la forza necessaria per combattere. Mentre lanciava il suo Grande Guardiano, dei semplici pugni hanno fatto la differenza."

"Non ti seguo cavaliere…"

"La mia armatura d’oro contro al sua… la resistenza della sua Surplice contro il materiale divino delle nostre vestigia… questo ha provocato la crepa nella sua corazza. E poi, grazie a Glacius ho avuto modo di vedere che nel suo colpo di attacco, intorno al turbine di fuoco c’era un vuoto; ho pensato che se avessi scagliato il tridente perfettamente al centro di esso lui non l’avrebbe visto arrivare, e per fortuna così è stato."

"Ingegnoso Dauko, ma ora fatti curare le ferite ti prego"

Fulgore stava curando il cavaliere della Bilancia, Shion dunque disse:

"Cavalieri, li davanti a noi c’è il sigillo di Athena, non perdiamo tempo, dobbiamo riapporlo nuovamente, ho con me l’armatura della Dea… avanti."

"Ti seguiamo."

Giunsero davanti all’otre che conteneva il Signore dell’Ade, qui Kharma e Pisces tenevano le vesti di Athena vicino al simbolo sacro… ma quando stavano per richiuderlo... una luce fortissima uscì dal vaso finemente ornato e i cavalieri d’oro si ritrovarono a parecchi metri di distanza tutti storditi.

"Ma che è successo?"

"Forse ce l’abbiamo fatta Kharma, magari si è richiuso!"

"Temo di no cavaliere dei Pesci… guarda li."

Pisces alzò lo sguardo alle parole di Kain, e rimase allibita tanto quanto gli altri nel vedere due gemelli, due cavalieri identici se non per il colore dei capelli e degli occhi… anche loro indossavano armature oscure, ma il loro cosmo era smisuratamente enorme, tanto che sovrastava tutti quelli dei cavalieri d’oro.

"Chi mai possono essere costoro?"

"Non lo so Yago, ma sicuramente sono rivali…"

"Li affronteremo allora Askara"

I due cavalieri si stavano guardando attorno, sembravano addirittura spaesati finchè uno disse all’altro:

"Dove siamo dunque Thanatos?"

"Credo che ci troviamo nelle lande del dolore nel mondo di Ade Hypnos, ma il nostro Signore dov’è?"

"Guarda il sigillo fratello!"

"Incredibile, è ancora semi integro… pazienza, vorrà dire che lo toglieremo noi…"

A sentire i loro nomi a Yago vennero dei brividi lungo la schiena, e si voltò verso i suoi compagni:

"Rammentate ciò che vi dissi in Grecia riguardo i Semidei?"

"Come dimenticarlo Yago"

"Ce li abbiamo davanti…"

Thanatos notò i cavalieri d’oro… era abituato ai Campi Elisi, e non aveva fatto caso a loro… erano troppo insignificanti.

"Hypnos, fratello, chi sono quelli umani?"

"Non lo so, ma dalle vesti sembrano fedeli ad Athena, se non sbaglio quelle sono le vesti dorate dello zodiaco create da Zeus stesso all’alba dei tempi… andiamo da loro Thanatos"

I due si avvicinarono ai cavalieri d’oro e subito Askara si mise sulla difensiva e li ammonì:

"State indietro cavalieri o combatteremo!"

Al che Hypnos si girò verso Thanatos e disse:

"Fratello, ci sono dunque ostili, pensi che dovremmo affrontarli?"

"…e sprecare inutili energie? Non fare ironia Hypnos"

I cavalieri d’oro si guardarono allibiti

"Cavaliere, come ti permetti di sminuirci così, abbiamo sconfitto i generali preposti alla guardia del Sigillo sacro, e faremo lo stesso con voi!"

Il tono di Askara era ora pieno di collera verso quelle figure così uguali.

"Hai sentito Hypnos? Hanno sconfitto Aiace, Minosse e Rhadamantis, dobbiamo preoccuparci?"

E sorrise ironicamente, alzò un braccio e lo punto verso Askara e disse quasi silenziosamente:

"Oscuro Seguace vai…"

Dalla mano di Thanatos partì alla volta del cavaliere del Toro un fascio di luce nera che avvolse completamente il suo corpo… ciò che videro i cavalieri fu terribile:

"Dal corpo di Askara videro uscire la sua stessa immagine in trasparenza ed essere dissolta nel nulla da un ombra armata di falce. Alla scomparsa di questa presenza eterea, il corpo del custode della seconda casa cadde tra la fredda sabbia nera delle Lande dell’Oblio.


Subito Kain gli fu vicino:

"Cavaliere, Askara… riprenditi… ti prego!"

Ma Thanatos tuonò:

"Stai parlando ad un corpo senz’anima cavaliere… come puoi pretendere che ti ascolti? È come parlare ad un pezzo di marmo…"

E sorrise.

Era infatti così, Askara era morto… di una morte cruenta e non aveva avuto nemmeno la possibilità di contrattaccare.

"Bene, ora basta giocare, siamo stufi di vedervi in questa terra del nostro Signore… vi cancelleremo con estrema facilità, non potete essere pari a degli Dei!"

"Esatto fratello, in più fra poco il sigillo di Athena sarà spezzato e Hades camminerà ancora fra i viventi e non… e voi sarete suoi schiavi!"

"Lo vedremo cavalieri, Cuspide Scarlatta!"

il colpo di Kain si infranse prima di arrivare ai Semidei…

"Ben misera cosa cavaliere… non spererai certo di batterci con queste sciocchezze vero? Puoi fare di meglio spero no?"

E Hypnos creò un onda d’urto che si diresse verso Kain, che con maestria ed agilità lo evitò.

"Ecco… appunto, sapevo che potevi dare di più…"

"Il tuo inutile sarcasmo sarà la tua rovina cavaliere! Per ciò che hai fatto ad Askara non c’è punizione che la Morte!"

"la morte cavaliere d’Ariete? … io sono la Morte! Io sono immortale e controllo la vita stessa, sono io la fine, la meta di tutti gli esseri viventi… e tu vorresti dare morte a me?"

"Combatterò Thanatos, non mi tirerò indietro e avrai modo di accorgerti che la tua superiorità è solo dettata da un impulso divino e nulla più… esternamente sei un essere umano ed altrettanto fragile come uno di essi."

"E tu… miserabile… riuscirai ad avvicinarti abbastanza senza prima perire?"

"Questo non lo so, ma di sicuro anche se mi costasse la vita ci proverò!"

Ed eccoli, maestosi, impassibili, un Dio contro un uomo, la Morte contro una missione per la vita… Athena contro Hades.

Coraggio Shion, per la giustizia!