AXIA PRESENTA:
PROLOGO
Una pallida alba risorge sul rogo che va estinguendosi:
tutto tutto è arso; agonizzano le ultime fiamme; i venti
si allontanano; il mare arruffato e urlante si stende,
si spiana e ritorna, nella prima luce intrisa di
malinconia, a rammaricarsi sommesso
sul lido sanguinoso.
E dopo anni e anni di speranze, di battaglie, di sangue, di
pianti, di dolore, in noi si fa silenzio e buio: pace:
una pace funerea. Per qualche istante, ancora affiorano
e si sciolgono fluttuando immagini: la corsa...
la spada...il capo inerte oscillante al passo del
portatore...il sorriso...la fiamma nella notte...
brace e cenere... un riflesso sui templi...
Più nulla.
Coma quando nel giorno chiudiamo gli occhi stanchi: dal
buio fondo sgorgano luci d'oro, di porpora e di viola;
pullulano, vibrano, danzano, si compongono in
magici, mutevolo, labili disegni; si fondono,
impallidiscono, riemenrgono, si spengono;
il buio le risucchiain sè. Poi, più nulla.
Un buio funereo. Ora tutto è finito.
E tutto ricomincia.
L'alba che era sorta pallida sul rogo agonizzante trascorrerà
in un giorno di sole. La luce ha purificato dalle
tenebre; la vita ha purificato dalla morte.
Ricomincia la vita. Dopo la notte,il giorno:
dopo la morte, la vita.