PAVONE PRESENTA
GLI DEI SOPRAVVISSUTI
ATTO VENTITREESIMO: IL PORTATORE DI LUCE
"Entrammo nell'ultima sala del castello e ci trovammo di fronte il nostro ultimo avversario, così almeno credevamo, era gigantesco e completamente bianco, aveva due grandi ali sulla schiena.
Anteo ci spiegò: "Lui è il serafino destinato a portare la luce, il primo a ribellarsi all'essere onnipotente", il nostro avversario rise di questa definizione, poi disse: "Speravo che almeno tu, reincarnazione di Dive, avessi dato una definizione migliore di me. Io sono Lucifer, colui che porta la luce, alcuni mi chiamano Seth, ma per voi sono semplicemente la fine delle vostre vite, cavalieri delle divinità olimpiche." Quindi ci investì con il suo cosmo, dopo aver mosso le ali, noi tutti fummo scagliati a terra, tranne Anteo e mio fratello Josef, che si era difeso con il suo scudo.
Il cavaliere della decima casa non gli diede il tempo di riattaccare e lo colpì con la "croce d'acciaio", che però Lucifer evitò dicendo: "Proprio tu dovresti conoscere il mio potere meglio di altri", quindi lo colpì con il suo cosmo, che stavolta lo prese in pieno, scagliandolo contro una parete.
Noi altri ci rialzammo, Lucifer ci scrutò, poi disse: "Cavalieri, siete troppo deboli per combattere con me", quindi ci lanciò contro un'altra ondata del suo cosmo, stavolta la evitammo tutti.
Noi 7 che aveva raggiunto come Anteo lo spirito divino lo colpimmo insieme, i nostri colpi lo presero in pieno, ma il demone li bloccò con le mani, dicendo: "I vostri colpi sono potenti, cavalieri di Atena, ma purtroppo voi siete indeboliti dagli scontri ed io ho già visto usare questi colpi attraverso gli occhi dei miei soldati 7 demoni".
Quindi spense i nostri colpi, che riuscirono solo a produrre qualche scottatura sulle sue mani.
Lui allora aumentò ancora il suo cosmo e ci scagliò a terra, solo i 4 che non avevano ancora trovato lo spirito divino rimasero in piedi, Ivan lo attaccò con la "Carica d'oro", che Lucifer evitò per poi scagliarlo a terra, toccò quindi a Sea, che cercò di invocare le "anime della natura", ma come il demone le spiegò: "Qui la natura non ha vita", e la colpì, facendola volare lontano, toccò quindi a mio fratello che provò con il "colpo dei 100 draghi", ma nemmeno quello ebbe successo.
Lucifer scagliò mio fratello lontano, colpendolo violentemente, Elektra urlò: "Josef," poi si voltò verso il suo nemico, il suo cosmo andava aumentando ed usò il "Celestial thunderbolt", ma il colpo non partì nemmeno, mentre Lucifer rideva di lei e le spiegava: "se la natura non può entrare in questi angusti sotterranei, ancora meno ciò è permesso ai fulmini del cielo", quindi la prese in una morsa, attraverso il suo cosmo, mentre le urlava: "Io un tempo portavo luce, ma ora la luce mi è avversa e tu, con il tuo thunderbolt, avresti voluto mostrarmi tutta l'intensità della luce".
Eelktra urlava dal dolore, mentre mio fratello le diceva: "Non ti arrendere a lui", dopo pochi minuti però, Elektra riuscì ad ampliare il suo cosmo e ad un tratto si liberò dalla morsa di Lucifer e disse: "Ora, demone, soffrirai il mio massimo potere", quindi iniziò una preghiera, "Io invoco voi, tuoni e fulmini del cielo, il potere sommo di Virgo si risvegli nel suo sacro colpo", un tuono si udì in lontananza mentre la maschera di Eelktra, all'altezza degli occhi, si illuminava, come caricata da fulmini e la sacerdotessa diceva: "Sacro tuono della Vergine"; improvvisamente un fulmine frantumò i 7 piani del castello e arrivò su Elektra, che lo scagliò sul nostro avversario, che cadde a terra.
Io, personalmente, rimasi stupito da quella potenza, ma oltre me, credo, anche gli altri furono stupiti.
Lucifer si rialzò a fatica, dicendo: "Complimenti, spero però che tu abbia di meglio, perché la mia essenza è immortale e nessuno può uccidermi", "Però noi possiamo rimandarti nel tuo abisso, serafino traditore", dissero delle voci, provenienti dal cielo, tutti ci fermammo, mentre tre esseri bianchi con delle armature dorate e delle armi, con grandi ali scendevano fra di noi.
Anteo fu il primo a dire: "Voi?", sia nella sua faccia, che nelle nostre vi era stupore, ma per la prima volta vidi su quella di Lucifer la paura.
Uno dei tre, quello con la spada disse: "Traditore, siamo qui per rimandarti nel tuo abisso, affinché nessuno ti liberi di nuovo", quindi gli altri due si avvicinarono al primo, puntarono le loro tre armi, una spada, un bastone ed uno scudo, contro Lucifer, una grande luce partì dai tre, colpendo il nemico, che scomparve nel nulla.
Scomparso Lucifer, i tre si voltarono verso di noi e dissero: "Venite con noi, dobbiamo risolvere la questione, dovremo combattere!", quindi scomparimmo tutti nei loro cosmi luminosi, io mi chiedevo che cosa ci sarebbe successo".