PAVONE PRESENTA

GLI DEI SOPRAVVISSUTI

ATTO TREDICESIMO: I QUATTRO GUARDIANI

"Il tempio di Era all'esterno era quasi completamente d'oro, attraversammo la porta, che era stranamente aperta, e ci ritrovammo in una sala con una piccola fontana al suo interno.

La stanza sembrava vuota, fu quindi Moreo a dire: "Proviamo oltre quella porta", "Si," confermò Star, "ma attenzione, cavalieri".

"Non vi è concesso passare da qui, almeno che prima non vi dia io il permesso", disse una voce femminile, "Chi sei? Rivelati?", urlò al tetto del tempio Sea, "Sono Hebe", disse una giovane donna dall'armatura in parte bianca in parte verde, con i capelli biondi e gli occhi azzurri, "Coppiera degli dei e prima guardia di Era", eravamo tutti pronti alla lotta, ma per prima si fece avanti l'ultima arrivata: Elektra.

La coppiera attaccò con lo "scorrere delle acque", la sacerdotessa di Virgo evitò l'attacco con dei movimenti veloci, poi si spostò alle spalle della sua avversaria e con il solo ampliamento del suo cosmo la scagliò metri lontano dalla fontana.

Hebe si rialzò e disse: "Brava avversaria, l'ultima volta che sono tornata in vita, sono stata uccisa sulla cima del monte Olimpo, ma oggi non verrò sconfitta, non facilmente." Quindi le sue mani si posero come quelle di Sasha nell'usare l' "esecuzione dell'aurora", ma lei disse: "Scorrere della coppa di ambra" ed una luce color smeraldo si scagliò verso Elektra, che aveva alzato il dito indice verso il cielo ed urlato: "Tuono celestiale", un fragore ruppe il silenzio del luogo e dalla mano della sacerdotessa partì un bagliore luminoso che si scontrò con quello di Hebe, l'impatto creò una luce insopportabile, mi dovetti voltare.

Quando tornai a guardare, Hebe era a terra, la sua armatura era mezza distrutta, mentre Elektra era ancora in piedi, la sua armatura era come carica elettricamente, poi lei si voltò e ci disse: "Credo che ora possiamo andare".

Avanzammo verso la porta, ma notammo che non aveva maniglie, ne riuscivamo ad aprirla, all'improvviso dalla porta apparve un occhio, poi due, poi quattro e via via fino a 100 occhi. La porta quindi parlò: "Cavalieri di Atena, non vi è concesso entrare dalla divina Era, io sono il secondo guardiano di Era, Argo dall'armatura con 100 occhi". All'improvviso si mosse, era gigantesco, la sua armatura era bianca e rossa con occhi in ogni parte, che ci puntavano tutti.

"Lasciatelo a me", disse Jora, che subito gli scagliò contro il "lighting volt", che il guardiano evitò con facilità. "Sei patetico, cavaliere, i miei occhi mi permettono di vedere tutti i raggi della tua rete luminosa. Lanciali pure alla velocità della luce, sono comunque visibili per me."

Jora non sembrava spaventato, aveva sempre quel sorriso sicuro, quando disse: "Non te lo hanno detto?" "Cosa cavaliere?", chiese Argo, "Che la mano è più veloce dell'occhio", rispose Jora, lanciando il "meteor fist", che Argo, comunque evitò.

"Ora è il mio turno di attaccare", quindi Argo aumentò il suo cosmo ed urlò: "100 occhi distruttori", i suoi occhi si illuminarono di una luce rossa poi quella luce si scagliò come tanti raggi luminosi contro Jora, che però riuscì ad evitarli, non tutti però, uno lo colpì al ventre. Jora, non sentì quasi il colpo e si rialzò dicendo: "Guardiano, eccoti un colpo migliore, il mio <arrow fist>", quindi lanciò un colpo quasi simile a quello del vecchio cavaliere del Leone, che allora chiamava "lighting plasma", questo, invece, era una serie di sfere energetiche lanciate tutte sullo stesso punto, ma ad una velocità tale da rendere visibile solo la prima.

Argo fu travolto da quel colpo e si schiantò nell'altra sala, "Fallito!" urlò una voce nell'ombra, quindi il guardiano fu colpito da un raggio luminoso bianco, che lo polverizzò.

Dal lato opposto a quello del raggio, uscì un'altra guerriera "Sono Iris, la terza guardiana, la messaggera dell'arcobaleno". La sua armatura sembrava quella di un uccello, con tanto di ali, lei alzò le braccia ed alle sue spalle si alzarono le sue ali, quindi Iris ci avvisò:

"Cavalieri verrete travolti dalla <Color flap>" e mosse le braccia, due striscie luminose di vari colori ci arrivò incontro, sentì mia sorella urlare: "Crystal wall", mentre bloccava il colpo.

Star si fece quindi avanti e disse: "Veditela con me, terza guardiana", quindi le si lanciò contro usando la "gold net", Iris invece aumentò il suo cosmo ed un colore violastro la circondò impedendo alla tela di mia sorella di bloccarlo.

Quindi Iris attaccò di nuovo con un altro colpo, la guardiana aprì le braccia ed un arcobaleno apparve fra loro, quindi Iris lo pose dinanzi a se, come un vero arco ed urlò: "Arco dai mille colori", Star fu raggiunta da mille fasci luminosi, che non colpirono la "crystal illusion" che mia sorella aveva preparato, ma lei, che riuscì ad evitarne alcuni.

Iris iniziò a ridere soddisfatta, ma Star le saltò contro ed urlò: "Eccoti un colpo che ti finirà, <Stardust revolution>" e la colpì in pieno, Iris non venne uccisa, ma fu ferita gravemente, la sua armatura andò quasi distrutta, quando lei si rialzò, mia sorella utilizzò la stessa tecnica, la guardiana era troppo debole per evitarla, quindi, stavolta il colpo fu mortale.

Dal lato opposto apparve una nuova avversaria, che subito ci disse: "Cavalieri, se cercate la dea Era si trova dietro la porta, ma non vi è concesso vederla, la dea è stata punita da colui che comanda l'Alleanza, che le ha tolto la sua natura divina, così come a me, io sono Eos, la quarta guardiana, ed ero la dea dell'Alba, ora sono solo la guerriera dell'Alba".

"Lasciatela a me", disse Moreo, "sono l'unico cavaliere che non ha ancora vinto uno scontro", nessuno di noi gli rifiutò questa possibilità.

L'ex dea attaccò per prima con il "Sorgere del sole", un colpo di energia che partiva dalla sua mano come una sfera bianca dai riflessi mortali, Moreo evitò l'attaccò e la colpì con la "cuspide scarlatta", "Cavaliere, forse non sono più una dea, ma ancora il dolore e la morte mi sono ignote, in questa vita", quindi ritentò l'attacco, che fallì di nuovo, il cavaliere dello Scorpione, infatti, l'aveva bloccata prima ancora che lei potesse attaccarlo, "Sono le <onde dello scorpione>, che ti bloccano, lasciandoti in balia della mia cuspide", quindi la colpì altre tre volte, ma Eos non provava alcun dolore, anzi, riuscì a liberarsi e, arrivata alle spalle di Moreo, lo colpì con la potente "White dawn", con cui lo scagliò contro un muro.

Moreo non si diede per vinto, anzi, quando Eos era a pochi passi da lui, le disse: "Sei sconfitta, quarta guardiana, eccoti il <veleno del ragno>" ed aprì le mani, da cui partirono dei fili violacei, che si legarono intorno ad Eos (avevo già visto quella mossa, ma non ne avevo ancora notato i particolari), la guerriera dell'alba si chinò a terra e morì, come dilaniata da delle profonde ferite.

"Andiamo cavalieri", disse quindi Wild, "oltre quella porta ci attende Era", io entrai, come i miei compagni, sperando che vi fosse Era ad attenderci e non che avevamo fatto un viaggio a vuoto".