PAVONE PRESENTA

GLI DEI SOPRAVVISSUTI

ATTO UNDICESIMO: LA MORTE DI ALYA

"Stavo per avvicinarmi a mio fratello, quando arrivò nostra madre insieme ad un altro uomo, che inizialmente non avevo riconosciuto, ma poi mi venne in mente chi era: Chun, il gran sacerdote che ai tempi dell'investitura di mio padre era stato posseduto dalla dea Ate.

Fu nostra madre a parlare per prima: "Cavalieri, la sacerdotessa del segno della Vergine, Alya, è morta, essendo rimasta l'unica sopravvissuta dei cavalieri d'oro della passata generazione, prenderò il posto della mia compagna d'arme ai 5 Picchi, mentre Chun tornerà ad essere il gran sacerdote, finché Atena gli darà vita." Poi ci guardò e vide Sea, quindi concluse: "Sembrerebbe che malgrado la scomparsa di Alya, il destino ci abbia mostrato in tempo le custodi della sesta e della dodicesima casa."

Dopo aver detto tali parole, diede il simbolo del gran sacerdote a Chun e si diresse verso la porta, dopo aver salutato noi, i suoi tre figli.

Il nuovo gran sacerdote disse: "Capisco che il momento è triste, ma devo chiedervi di informarmi su ciò che è successo ad Asgard ed ai 5 Picchi."

Sasha raccontò dei nostri scontri con i 7 cavalieri neri del Nord, dell'arrivo di Sea e dell'intervento di Thor, per volere di Odino.

Fu quindi il turno di mio fratello e di Moreo, fu proprio quest'ultimo a raccontarci gli avvenimenti in Cina: "Io e Josef eravamo arrivati da poco nel luogo dei nostri allenamenti, quando sentimmo un forte cosmo apparire di fronte a noi, Alya era sempre indirizzata verso lo scorrere della cascata, quasi la vedesse, quando ci disse: "Attenti, cavalieri, un pericolo è qui fra noi", "Esatto, sacerdotessa di Virgo, e questo pericolo si chiama Riko della Tartaruga sommo guerriero di Ermes, dio dei mercanti e dei ladri, oltre che unico messaggero degli dei", detto ciò un guerriero dalla grande armatura verde con una corazza sulla schiena scese fra noi, si trovava di fronte ben quattro nemici: io, Josef, Alya e sua figlia Elektra, che era l'unica senza una sua armatura era già pericolosa. Il guerriero di Ermes mostrò quattro coltelli e li lanciò contro di noi, Alya lo fece deviare con il suo solo cosmo, Josef lo parò con lo scudo, io lo bloccai con le <onde dello scorpione>, mentre ad Elektra bastò un veloce movimento per parare il coltello indirizzatole contro.

Riko allora ci guardò attentamente e fu allora che Josef gli si fece avanti e lo affrontò, il guerriero di Ermes, vedendolo avanzare, gli si lanciò contro con un colpo che chiamò: <Bomber turtle>, Josef si difese dal suo devastante impatto con il suo scudo, però fu lo stesso schiantato contro una parete rocciosa, allora io decisi di intervenire. <No>, mi urlò il mio compagno d'arme, <E' mio>, quindi gli si lanciò contro con il <Colpo segreto del drago

Nascente>, a cui Riko resistette ponendosi di spalle, per poi lanciarsi di nuovo in quel suo colpo, stavolta Josef lo evitò e gli si lanciò contro con il <drago nascente>, che ebbe lo stesso effetto sulla corazza di Riko. Il cavaliere di Ermes allora si lanciò nuovamente contro il cavaliere della Bilancia, che fu gettato nella cascata; Riko allora chiese: <Chi è il prossimo>, ma quando mi vide ridere mi chiese cosa avessi, io gli risposi: <Sei uno stolto, l'acqua è il luogo in cui Josef trova la sua forza, quindi sarà proprio dall'acqua che arriverà la tua sconfitta>, infatti pochi secondi dopo il guerriero della Tartaruga fu travolto ed ucciso dal <Colpo dei 100 draghi>.

Uscito dalla cascata, Josef si riunì a noi, quando un vento oscuro si sparse su tutta la cascata ed all'improvviso apparve lui, il suo cosmo non era esattamente divino, ma Ermes ci guardò e ci disse: <Bravi cavalieri, siete riusciti a sconfiggere Riko, ma non avrete la stessa fortuna con me, il messaggero degli dei.> In quel momento Alya parlò: <Divino Ermes, il tuo cosmo è stranamente umano>, <Hai ragione, sacerdotessa di Atena, colui che mi ha tolto la mia divina essenza promette di ridarmela in cambio delle vostre teste>.

Alya, proprio in quel momento iniziò a brillare di una luce dorata, mentre l'armatura della Vergine apparve, uscendo dalla cascata, pensavo che la mia insegnante avrebbe combattuto il divino avversario, ma l'armatura si andò a posare su sua figlia, Elektra, che ora è tra noi. Alya invece scomparve nel suo stesso cosmo, per riapparire alle spalle di Ermes e dirci: <Cavalieri, dovete ancora trovate il vostro cosmo ultimo, quindi sarete pronti per combattere una divinità, fino ad allora, combattete per la giustizia>, poi si rivolse direttamente alla figlia: <Figlia a te la difesa della sesta casa dello zodiaco, dai tutta te stessa per questa causa, vi saluto miei allievi, voi non so se avreste potuto battere Ermes>, quindi scomparve insieme al messaggero degli dei nell'immensità del cielo." Qui Moreo fece una piccola pausa, aveva perso la sua insegnante ed il ricordo lo rendeva ancora triste, poi concluse: "Non abbiamo saputo niente su questa Alleanza, ma chi ne è a capo può togliere l'essenza divina anche ai nostri dei. Questo lo abbiamo scoperto a costo della vita di colei che ci ha reso degni di essere cavalieri, Alya della Vergine".

In quel momento entrarono di corsa alcune guardie, dicendo a Chun, dopo essersi inginocchiati, "Vostra eccellenza, ci sono alcuni cavalieri d'oro e d'argento ai piedi del grande tempio e sono feriti", i cavalieri mandati da Camus verso una qualche missione erano tornati, ma feriti, il mio primo pensiero corse verso mio fratello Polluce, mentre correvo per le scale del grande tempio, dietro al gran sacerdote ed agli altri cavalieri d'oro".