PAVONE PRESENTA:
UNA NUOVA GENERAZIONE DI EROI
ATTO QUARTO: I PROBABILI DODICI ELETTI
"Siamo
rimasti ad aspettare in quella specie di spelonca per un intero giorno, nel tempo passato insieme noi otto ci siamo conosciuti meglio: Edua ha raccontato dei suoi allenamenti con Lair e poi con mio padre; Mako degli allenamenti con la madre e poi con Tisifone, che era la madre di uno degli altri quattro, Seiya; io dei miei allenamenti con mio padre e poi nel labirinto di Minosse II; Lukas dei suoi allenamenti prima con Ashes e poi con Mark della Corona. Poi loro iniziarono a presentarsi: per primo Micene, lui era il più grande fra tutti noi, suo padre era cavaliere del Leone durante la battaglia contro Ades e lui era nato poco tempo dopo, aveva 22 anni, era stato allenato prima dalla sua stessa madre quando ancora vivevano in Grecia, poi andò ad allenarsi con Esculos, discepolo di Ermes, che viveva in Thailandia; Seiya, che era cresciuto con lui ed aveva un anno più di me, 19, era stato allenato prima dall'allievo di suo padre, Alen del Paradisebird, e poi dall'insegnante dell'ultimo cavaliere del Sagittario suo padre, Castalia, la madre di Micene, che si era trasferita in Giappone; poi si presentò Alya, aveva la stessa età di Seiya e come lui era figlia di uno dei 5 guerrieri che indossarono le armature divine, suo padre si chiamava Andromeda e sua madre June. Lei fu addestrata dapprima da un cavaliere di nome Cassios, il padre di Mako, nella sua isola natale, poi in India da uno dei due discepoli del primo cavaliere di Virgo, Shaka, che era sopravvissuto al suo maestro ed era diventato cavaliere di Eolo; infine si presentò Tortus, cresciuto sull'isola di Andromeda con Alya, fu addestrato da due tipi di nome Reda e Spica e poi concluse gli allenamenti con un samurai giapponese.Percepivo tutti i nostri cosmi: quello di Edua era bellissimo e luminoso, quello di Mako si ampia ad onde, quello di Lukas era infuocato, quello di Micene conteneva una grande velocità, quello di Alya era come un tornado compresso, quello di Seiya era come un fulmine, il mio lo conoscevo fin troppo bene, ma la cosa che mi sorprese era che quello di Tortus era di molto minore a quello di chiunque altro di noi: lui non era potente come gli altri eletti.
Mentre riflettevo su questo, arrivò Jabu che ci disse: "Venite ad accogliere gli ultimi quattro eletti", ci indirizzammo tutti verso la spiaggia.
Il primo a scendere dalla nave fu un gigante con i capelli corti e neri e di origine indiane, intendo da nativo americano, il secondo fu un altro tipo molto alto, ma non muscoloso come il primo, anche se era più alto di me e di molto, non aveva una grande massa muscolare, Lukas lo salutò come "Axe"; poi scese un giovane dai capelli biondi e con gli occhi azzurri che sembrava piuttosto triste; per ultima scese una ragazza con una tunica verde, gli occhi del medesimo colore ed i capelli marroni che aveva in mano un flauto d'oro.
Jabu fece nuovamente le presentazioni: prima presentò noi otto, poi iniziò con loro quattro: "Lui è Raul, l'eletto del Toro", disse dell'indiano, "Lui Axe, l'eletto del Capricorno; lui Camus, figlio di Crystal, ed eletto dell'Acquario" disse del ragazzo triste, poi presentò la ragazza, "Lei è Callisto, l'eletta dei pesci".
Concluse le presentazioni ci dirigemmo verso la villa di lady Isabel, la reincarnazione di Atena. Arrivati nei pressi del cancello, Jabu ci avvisò: "C'è una folta schiera di soldati che il gran sacerdote ha posto qui in difesa della dea contro quelli che si dicono gli eletti, temo che per entrare dobbiate combattere", detto ciò ci lasciò soli e scomparve. Noi ci siamo preparati ad attaccare e siamo andati tutti insieme come un'armata contro un ricco gruppo di soldati, penso che doveva essere bellissimo visto da fuori, io lo vidi da dentro: non volendo usare l'"esplosione galattica" con accanto i miei compagni, potevo ferire qualcuno di noi, lancio un globo di energia che abbattè una decina di soldati, e mentre avanzavo guardai i miei compagni. Edua colpì i soldati con delle sfere di luce atterrandone molti, chiamava quel colpo "Stardust revolution"; Lukas gli attaccò con le sue "Chele di fuoco"; Raul con la tecnica propria di ogni cavaliere del Toro, il "grande corno"; Micene con dei fasci di luce ne atterrò quasi quanto me; Seiya con delle sfere elettriche fece altrettanto; Mako utilizzò nuovamente la "cuspide scarlatta"; Alya utilizzo il suo respiro che si rivelò come un tornado; Axe muovendo le braccia dilaniava i suoi nemici; Callisto suonando li uccideva; Camus utilizzò una tecnica chiamata "Polvere di diamanti"; Tortus li colpiva con la sua catena. Dopo il nostro passaggio, di quel ricco esercito non rimanevano che nemici atterrati ed alcuni morti.
Arrivati al cospetto della dea ci inginocchiammo, lei ci salutò come "cavalieri d'oro" e poi ci diede congedo fino a sera.
Io mi diedi una ripulita, ero finalmente in Giappone al cospetto della dea, passai il resto del tempo a parlare con Lukas, Mako ed Axe, che raccontò dei suoi allenamenti prima con il padre adottivo di Lukas, Lucres, poi in Islanda con un fabbro di Efeso, che dopo averlo addestrato al controllo della natura gli forgiò delle armi che divennero tuttuno con le sue braccia: una spada per il braccio destro ed un'ascia per quello sinistro.
Passato così il pomeriggio, la sera feci la prima vera cena dopo un mese di viaggio, tralasciando le portate, notai che noi avevamo quasi tutti la stessa età: Micene era il più grande, 22 anni; Raul ne aveva 20; Alya, Seiya, Camus e Tortus in quell'anno ne dovevano fare 19, Edua ed io avevamo da poco 18 anni; Lukas, Mako ed Axe ne dovevano fare 18; Callisto aveva da poco 17 anni.
Dopo la cena lady Isabel iniziò a parlarci: "Cavalieri, voi siete gli eletti, ognuno di voi ha fatto un particolare allenamento, avete conosciuto diversi combattenti, molto fedeli ad Atena, altri fedeli a dei che come me temono la minaccia che il gran sacerdote ha portato nel mondo. L'ordine dei cavalieri di bronzo non è più sotto il controllo della dea: dei 48 cavalieri di bronzo, i miei cinque paladini prima diventarono d'oro e poi morirono. Le loro armature divine sono da molto tempo dei semplici monumenti posti ad Atene, Cina, Asgard, Isola di Andromeda ed isola del riposo; per difenderli ho mandato li cinque cavalieri a me fedeli: Alen a difesa di Pegasus, Sarah a difesa del dragone, Cassios a difesa del cigno, dopo la triste scomparsa di Erik per mano di uno sconosciuto nemico", a quelle parole Camus trattenne a stento le lacrime, pensai che Erik dovesse essere il suo maestro, intanto la lady continuava: "Jade e June a difesa di Andromeda e Josef a difesa della Fenice. Oltre ad Erik altri due cavalieri di Bronzo ci hanno abbandonato: Calypso, morta dando alla luce l'eletto dell'Acquario e Ichi dell'Idra, maestro del gran sacerdote, morto per mano di sconosciuti, la sua armatura è un monumento al di sopra della meridiana dello zodiaco. Tre cavalieri di bronzo sono qui come mia difesa personale: Ban del leone minore, Jabu dell'unicorno, che avete già conosciuto, e Nachi del lupo. Lair e Geki, i vostri due maestri, non sono qui, ma sono che sono sempre dalla parte della giustizia. Chun è il nostro problema. Dei cavalieri d'argento sappiamo che sono tutti in Grecia a difesa del grande Tempio, tranne Castalia e Tisifone, le vostre madri che sono fedeli alla dea della Giustizia e le armature di Cefeo, dell'indiano o loto e quella della corona boreale sono nascoste rispettivamente nell'Isola di Andromeda, nell'Isola del Ripose e nei ghiacci siberiani, vicino alle armature divine.
Le vostre armature d'oro sono sparse per il mondo, diversi sono i metodi con cui sono state nascoste per essere protette, ma vi dirò dove sono" in quel momento entrò un cavaliere piuttosto muscoloso con un'armatura arancione che disse: "Milady, il gran sacerdote ha mandato qui dodici cavalieri di bronzo per prendere gli eletti", noi dodici iniziammo a parlare fra di noi e Lukas ebbe un'idea niente male, così uscimmo tutti fuori e Micene, il più grande, iniziò a parlare ai cavalieri di bronzo: "Voi volete riportarci ad Atene come traditori, giusto?" uno di loro rispose: "Si", "Bene, domani vi concederemo di tentare tale impresa: uno di voi contro uno di noi, dodici scontri leali, accettate?" il gruppetto bisbigliò qualche parola, poi ci diede la sua risposta: "Va bene". Dopo quest'accordo, andammo tutti a dormire, dovevamo riposarci per gli scontri del giorno successivo".