PAVONE PRESENTA:
UNA NUOVA GENERAZIONE DI EROI
ATTO TRENTASETTESIMO:NEL REGNO DEI MORTI IN CERCA DI ATENA
"Attraverso la bocca dell'Averno in Campania, entrammo nel regno dei morti, eravamo già padroni dell'ottavo senso dai tempi della ricerca delle armature.
Oltrepassata la porta e la sua iscrizione che stavolta non guardai nemmeno, ci dirigemmo verso l'Acheronte e trovammo lì il nostro primo avversario. Era un uomo un pò più vecchio di noi, il suo elmo era anche una maschera ed aveva in mano un remo, "Sono Caronte, il custode dell'Acheronte", disse, "Vi aspettavo, Cavalieri d'oro, se volete passare dovete darmi almeno un pezzo della vostra armatura", rimasi sorpreso da quelle parole, quando sentì fra di noi una voce dire: "Ci penso io", era Seiya.
Il cavaliere del Sagittario avanzò verso lo spectre e gli disse: "Battimi ed avrai la mia armatura come pagamento per i miei compagni d'arme", quindi Seiya lanciò il "meteor fist", che lo spectre parò con una rotazione velocissima del remo, fu quindi Caronte ad attaccare con il remo, ma Seiya si mosse così velocemente da evitarlo ed attaccarlo con il "comet fist", con cui gli fece volare via il remo. Allora Caronte disse: "Speri di potermi battere così? Anche senza remo sono micidiale" e mosse le braccia alla medesima velocità, ma il cavaliere del Sagittario era molto più veloce, quindi evitò il suo colpo per poi lanciargli contro l'"Atomic punishment", con cui lo scagliò dentro il fiume, oltre la sua barca lì ancorata. "Un altro spectre è morto" disse Alya guardando un grano del suo rosario diventare nero.
Io raccolsi il remo da terra e dissi: "Chi lo sa usare?", "Io" mi rispose Mako, "Ma tutti non ci entriamo la sopra", disse Camus, "Io propongo di seguire il fiume, ci porterà da Ades senza passare per le varie prigioni", disse Lukas, "Dividiamoci, facciamo prima", disse Seiya; tutti eravamo d'accordo quindi ci dividemmo: io, Edua e Mako avremmo seguito la strada fatta dalle anime, Alya, Camus e Ryo si sarebbero addentrati fra i monti dell'Ade, mentre Axe, Lukas e Seiya avrebbero seguito il corso del fiume infernale.
Noi tre oltrepassammo facilmente il fiume con la barca di Caronte.
Arrivati dall'altra parte, ci trovammo davanti ad un grande palazzo dove le anime aspettavano il loro giudizio, vi era a giudicarle un uomo con i capelli biondi, una tunica ed una frusta.
Noi tre cercammo di rimanere nella fila, ma uno strano spectre ci disse di uscire da tale fila, poi si presentò: "Marchino dello Scheletro" e si lanciò contro di noi con la sua falce, Mako non si curò tanto di lui, con le "onde di scorpio" lo bloccò a terra e con una "cuspide scarlatta" lo uccise.
"Che succede?" urlò allora il giudice della prima prigione, che si tolse la tunica mostrando un'armatura da spectre, poi mi guardò e mi disse "Tu?" mi lanciò contro la sua frusta, con cui mi legò, io allora aumentai il mio cosmo e frantumai quella frusta, poi con una semplice sfera energetica, feci scomparire lui ed il suo trono.
Avanzammo quindi verso la seconda prigione, ma lungo la strada trovammo un ponte colpito da forti raffiche di vento, "La mia reincarnazione passata si è conosciuta qui con il tuo antenato", disse una voce, "Tu probabilmente non sai chi sono, ma spero che riuscirai ad arrivare da me alla Giudecca", poi si mostrò aveva un'armatura un pò più imponente delle altre, capelli marroni ed occhi verdi, si pose dinanzi a me e si presentò: "Un tempo ero John, ma or che lo spirito del grande comandante si è risvegliato in me, mi chiamo nuovamente Rhadamantis di Wydern", quel nome lo conoscevo, era l'avversario contro cui era morto mio nonno Kanon, ma perché si mostrava ora a me non lo sapevo. "Devo alla tua famiglia una vita, pareggerò il conto, anche subito se vuoi", si stava preparando per attaccare, quando un gruppo di spectres arrivò lì e disse: "Signore, il re degli inferi le chiede di tornare a difendere la sua dimora alla nona prigione e di lasciare le prime prigioni al suo pari Minosse", "Come sempre interrotti, ma non ti preoccupare, avrò la mia vendetta", mi disse, poi scomparve.
Quei dieci si posero intorno a noi, ma Mako li attaccò tutti insieme con la "Tempesta di cuspidi", bastò una cuspide per uno per ucciderli.
Andammo quindi alla seconda prigione, qui trovammo Cerbero, il cane degli inferi, che stranamente appena ci fiutò si allontano, "Scusatelo," disse una voce, "non ha il coraggio di attaccare i vivi dall'ultima volta che se ne è trovati due di fronte", e si mostrò a noi uno spectre dai chiari lineamenti egizi, "io sono Faraone, chi di voi vuole morire per primo?", Edua allora si fece avanti, "Bene una donna, preparati al suono della mia arpa" , in quel momento iniziò a suonare la sua arpa, ma Edua fu più veloce ed evitò l'attacco di Faraone qualunque fosse, lo spectre però si accorse del suo movimento e tentò nuovamente di colpirla, stavolta si trovò davanti la "crystal illusion", che lo ingannò, così la sacerdotessa di Ariete poté colpirlo con la "Stardust revolution", così da ucciderlo.
Andammo avanti e trovammo un giardino fiorito, dove una donna intrappolata nella pietra ci disse: "Voi siete cavalieri di Atena?", "Si", rispose Mako, "Io sono Euridice..." e ci raccontò la sua storia e quella di Orfeo cavaliere d'Argento dell'Arpa di cui vedemmo anche l'armatura lì accanto a lei. Ad un tratto sentimmo un forte gelo provenire da poco lontano, ci guardammo e Mako disse: "Camus", "Proveniva dalla terza prigione", ci indicò Euridice.
La salutammo e ci incamminammo verso la terza prigione, lì trovammo due cadaveri uno morto congelato, l'altro un gigantesco essere con uno strano elmo ovale, frantumato contro la roccia, probabilmente opera di Ryo, mentre l'altro ovviamente opera di Camus, corremmo più avanti e trovammo una zattera vicino ad una riva del fiume che in quel punto era di lava bollente. Mako ci indicò due cadaveri morti per gravi bruciature, uno aveva un elmo che sembrava il volto di un lupo o qualche animale simile, prendemmo la zattera ed andammo verso la prossima prigione.
Qui trovammo due cadaveri, uno gigantesco diviso in due da un colpo di spada, Axe, l'altro da una serie di pugni, Seiya.
Andammo avanti ed alla prigione successiva non trovammo nessuno, ma Edua ci indicò poi un cadavere sbattuto contro una parete rocciosa, "Come da una corrente potentissima" suggerì Edua, ovviamente si riferiva ad Alya.
Scendemmo più in basso, alla sesta prigione, qui trovammo ad attenderci ben 11 spectres, Mako disse "Lasciateli a me" e ne eliminò 10 con la sua "Tempesta di cuspidi", poi però una voce lo interruppe da attaccare l'ultimo: "Allievo, sei qui, bene, vuoi essere il primo ad attaccarmi?" non ci potevo credere era Minosse II, il mio maestro, ma il suo sguardo era diverso, era pieno di odio.
"No," si intromise Mako, "sarò io il tuo avversario", io ero come inebetito di fronte al mio maestro, che ora, come mi aveva preannunciato anni fa, era diventato mio nemico.
Minosse attaccò Mako con la "Cosmic marionette" molto simile alla "gold net" di Edua, il cavaliere dello Scorpione rimase bloccato in balia di Minosse che lo scaraventò contro diverse rocce e lo fece colpire dall'unico spectre rimasto in vita, Edua cercò di chiamarmi e di farmi smuovere, ma io rimasi così, fermo.
Alla fine Mako scatenò tutto il suo cosmo e frantumò i fili di Minosse, uccise con la "tempesta di cuspidi" l'altro spectre e poi andò verso il mio vecchio maestro e lo colpì con le sue cuspidi, Minosse, però non si perse d'animo e colpì nuovamente Mako con la sua "cosmic marionette", con cui gli ruppe una gamba, Mako fece un ultimo sforzo e saltò verso di lui, i loro due cosmi si fusero in una grande esplosione, i loro corpi caddero a terra, le armature erano in pezzi, Mako disse queste ultime parole ad Edua: "Sapevo che non avrebbe avuto la forza di combatterlo", poi morì e morì anche Minosse II.
Io rimasi lì, non avevo la forza di muovermi, fu Edua dicendomi che altrimenti Mako era morto inutilmente a spingermi a muovermi.
Andai con lei alla settima prigione, lì trovammo Lukas, Axe e Seiya, che si erano fermati sentendo il cosmo di Mako spegnersi, quando gli dissi che Mako era morto, loro si trattennero a stento dal piangere, come d'altronde anche io.
Avanzammo tutti insieme e ci trovammo di fronte a tre spectres, uno di loro disse: "Sono Giant di Cyclop e vi ordino di fermarvi", il dolore in me era tale, che non mi curai di lui e colpì uno degli altri con il mio "tocco dei gemelli" più volte, finché non perse tutti i sensi, allora lo finì con un calcio, "Rubicante!" urlò Giant, un altro degli spectres fu ucciso dalla "scia delle stelle" di Edua, Giant si ritrovò quindi solo, stava indietreggiando ed ad un tratto urlò: "Soldati a me!", una decina di spectres arrivarono dall'ottava prigione, ma Lukas con il suo "Fuoco degli inferi" lì uccise tutti, allora Seiya disse a Giant: "Tu sei solo un codardo" e lo colpì con il "meteor fist", uccidendolo.
"Li uccidiamo tutti con facilità questi guerrieri della morte", disse scherzosamente Lukas,
"Già" gli rispose Axe, ma ad un tratto Lukas fu tirato verso l'ottava prigione da qualcosa come un tentacolo, noi lo inseguimmo, ma non riuscimmo a stargli dietro, eravamo ormai stanchi, quando arrivammo, Lukas era morto, una mezzaluna ficcata nella gola e tre spectres erano intorno al suo cadavere, "Chi è stato?" tuonò Axe, in preda al dolore, "Noi due", rispose uno, "Adego di Semimoon e Befisto di Devil", Axe non gli fece dire altro e corse verso di loro, li colpì più volte con le sue due lame, quando finì di quei due erano rimasti solo dadini, il terzo invece non ebbe nemmeno il tempo di presentarsi, Seiya gli andò contro con il "comet fist" e lo uccise subito.
Arrivammo alla nona prigione, dove ritrovammo i nostri tre compagni occupati a combattere, Camus unì le mani sopra la testa ed uno spectre gigantesco fu travolto dall'"Aurora execution", diventando ghiaccio, proprio come il Cocito su cui camminavamo, Alya invece con il suo "Respiro dell'Oriente", travolse altri 6 spectres, "Ora sono rimasti in 11" concluse, guardando il suo rosario.
uando notarono noi quattro, Ryo chiese: "Dove sono Mako e Lukas?", "Morti" rispose Seiya, eravamo tutti rattristati da queste perdite.
Avanzammo insieme verso la giudecca, sentivo che vi era uno spectre nascosto al Cocito, ma non mi interessava trovarlo.
Quando entrammo nella sala di Ades, ci trovammo di fronte Rhadamantis con altri 6 spectres, più indietro altri tre appoggiati ad un muro, da dietro una tenda uscì un uomo, con i capelli neri e gli occhi profondi come il mare, che parlò: "Cavalieri, come mai adesso qui?
L'esecuzione è solo fra 12 ore, avevate ancora tempo per vivere. Io sono il signore degli inferi, Ades, purtroppo mio fratello proibisce che lo scontro si sposti di nuovo nell'Elisio quindi non potrete conoscere Hypnos e Thanatos, i miei due alleati, ma basteranno i miei spectres per uccidervi tutti quanti", fummo quindi circondati da quei 6 spectres, ma dietro di me sentì urlare: "Greatest caution" ed un colpo di energia ci investì tutti, io caddi a terra stremato e l'ultima cosa che vidi prima di perdere i sensi fu il corpo di Axe dilaniato da un secondo colpo di Rhadamantis.
Ora sono qui nella nona prigione, intrappolato insieme ai miei compagni sopravvissuti nel Cocito."