PAVONE PRESENTA:
UNA NUOVA GENERAZIONE DI EROI
ATTO TRENTACINQUESIMO: MORTE NEL TEMPIO DELL'AMORE
"Dormì di più quella notte, forse perché il dolore al fianco mi aveva stremato. All'alba percepì un forte cosmo muoversi nelle case del grande tempio, mi alzai di scatto e vidi all'entrata della terza casa una freccia dorata con un messaggio, dieci minuti più tardi ci riunimmo tutti ed ognuno di noi aveva trovato una di queste frecce, il messaggio diceva:
<La dea dell'amore, considerate le sconfitte di Nettuno e di Apollo, oltre a quella causata da lei ad Eris, sfida ufficialmente i cavalieri d'oro di Atena, che dovranno prima trovarla in uno dei due tempi a lei più cari: Zante e Cipro. La dea si augura che accettiate, così poi dovrà sfidare solo Ades, l'altra divinità al momento sopravvissuta.>, il biglietto era firmato <Eros>.
"Che facciamo?", chiese Ryo, io non mi curavo di lui, quanto di Callisto, che aveva appena scoperto che anche suo padre era morto, per mano di Ades, il dolore che provava doveva essere indescrivibile.
Seiya intanto rispose a Ryo: "Dovremmo dividerci, ma non possiamo lasciare milady da sola", "Resto io, che oltretutto devo trovare un oggetto nel mio tempio", propose Alya, nessuno di noi obbiettò.
"Dobbiamo solo decidere come dividerci", affermò quindi Raul," 5 a Cipro, 5 a Zante, io conosco il tempio di Zante fino alla sala ultima, vi ho preso l'armatura", disse Axe, "Io vengo con te a Zante", disse Lukas, allora io e Mako ci guardammo e ci capimmo con uno sguardo, "Veniamo anche io e Mako", dissi, "Allora io sarò la quinta, se non vi dà disturbo", concluse Edua, "Perfetto, voi a Zante, mentre io, Ryo, Seiya, Raul e Callisto a Cipro", disse Camus, "Però se non troviamo nessuno, dobbiamo tornare entro due ore dalla partenza, bene?" affermò Ryo, noi ci guardammo e fu Mako a rispondere: "Va bene".
Ci dividemmo. Noi arrivammo a Zante in poco tempo, qui controllammo ogni sala: Edua si occupò della voliera delle colombe, io del giardino di narcisi e rose, Mako della sala dove un tempo vi erano gli scrigni, mentre Lukas ed Axe visitarono la sala in cui io non ero mai entrato e mai entrai. Controllammo quel luogo per due ore, poi ritornammo al grande tempio.
Alya aveva trovato una strana collana con diversi pallini bianchi e 8 neri, noi approfittammo della calma per riposare, quando dopo altre tre ore tornarono i nostri compagni.
Camus e Ryo erano i primi ad arrivare ed erano stranamente tristi, non capivo il perché, quando passarono lo capì: Seiya portava in braccio il corpo senza vita di Raul, cavaliere del toro, Callisto si trascinava a pena sotto il peso di tutto il dolore che un essere umano poteva provare.
Dopo le onoranze funebri, chiesi a Seiya come fosse accaduto e lui ci raccontò tutti gli avvenimenti a Cipro: "Appena arrivati, siamo stati accolti da Pulcra, che ci disse: <Cavalieri, sono spiacente di dover essere io la vostra carnefice>, ed iniziò un canto che chiamava <messaggio di pace>, quel canto ci intorpidì tutti, io svenni, quando mi risvegliai, Pulcra era a terra morta, uccisa dalla <thunder song> di Callisto. Entrammo quindi nel tempio dell'amore e trovammo nella sala centrale i cinque scrigni aperti e di fronte a noi Naci di Narciso, il sacerdote di Afrodite, il quale mi attaccò con i <petali del Narciso>, colpo piuttosto debole, un calcio rotante praticamente, che evitai, però lui cercò di attaccarmi più volte, ma a me bastò un <comet fist> per ucciderlo. Entrammo quindi in una sala interna li trovammo ad attenderci due individui con cosmi semidivini, che si presentarono come <Eros ed Anteros, figli di Afrodite>, il dio dell'amore si alzò in volo ed iniziò ad attaccarci con le sue frecce, mentre Anteros stava a guardare, io volevo affrontarlo, ma Ryo mi disse:
<Lascialo a me>, quindi, proteggendosi con lo scudo, avanzò verso Eros, che lo attaccava con le sue frecce, Ryo non riusciva ad attaccare, mentre il suo avversario lo minacciava: <Se vieni colpito ti innamori della prima persona che vedi e non sei più capace di difenderti>, ma Ryo credo lo stesse studiando, perché all'improvviso si tolse l'armatura ed Eros, sicuro del suo prossimo colpo, scagliò la freccia, ma Ryo con una capriola all'indietro evitò il dardo e prese il tridente con cui saltò verso il dio dell'amore, uccidendolo con un colpo solo.
Mentre Ryo si rimetteva l'armatura, Anteros si fece avanti verso di noi ed un terzo individuo si nascose nell'ombra; il dio dell'amore corrisposto disse: <Chi di voi vuole essere investito per primo dalla mia vendetta?>, Camus si fece avanti verso di lui e disse: <Io combatterò contro di te>, il giovane dall'armatura blu e bianca e dai capelli rossi, saltò contro il cavaliere dell'undicesima casa gridando: <ora sarai investito dal mio potere: la passione>, e quasi lo toccò con le sue dita, ma Camus fu abbastanza veloce da evitarlo, <Bravo, hai evitato le dita della passione>, ma quando Camus stava per lanciare contro di lui la <polvere di diamanti> si accorse che era solo un'immagine, il vero Anteros era già alle sue spalle, ma Ryo lo avvisò in tempo: <Attento Camus>, quindi il cavaliere lo evitò, il dio tentò nuovamente lo stesso gioco, ma stavolta Camus non dovette evitarlo, lo bloccò con i suoi <cerchi del cigno>, per poi finirlo con l'<aurora del nord>. A quel punto, il terzo individuo iniziò ad applaudire e disse: <Bravi, battete sempre i vostri avversari>, aveva l'altra armatura che avevamo visto dieci anni prima a Zante, quella della Rosa, poi ci disse: <Voi non mi conoscete, ma io conosco voi, in particolare te, Callisto, tu che hai ucciso mio padre>, Callisto fu sconvolta da tale affermazione, <Chi sei?>, chiese, <Mi chiamo Omar, figlio del Cavaliere dei Pesci Aphrodite, mia nonna Afrodite, dea dell'amore mi ha concesso quest'armatura data la parentela ed ora io la userò per vendicarmi, ricambiandoti il favore di aver ucciso l'unica persona a me cara. Tu hai già perso i genitori e colui che amavi, ora perderai colui che ti ama>, quindi lanciò verso di lei una rosa verde che la circondò e legò, <Le mie rose sono particolari,> spiegò il guerriero, <verde per bloccare, grigia per distruggere, viola per soffocare, blu per accecare, poi ho anche una rosa di mio padre, ma questa è una sorpresa.> Poi concluse, < Tu, cavaliere del Toro, sarai il mio avversario>; Raul gli si fece incontro mentre Callisto gli diceva: <Stai attento>.
Omar lo attaccò subito con la rosa viola, con cui cercò di soffocarlo, ma a Raul bastò trattenere il respiro per evitare il potere della rosa e poi schiacciarla, quindi Omar utilizzò la rosa grigia, che si scontrò con il <pugno dorato> del prode cavaliere, Omar fu travolto dal colpo, ma il bracciale destro di Raul andò distrutto, allora il cavaliere della Rosa lo attaccò con un intero mazzo di quelle rose grigie e gli distrusse mezza armatura, ma Raul non si perse d'animo e lo colpì con il suo <grande corno> distruggendo a lui mezza armatura, a quel punto il cavaliere gli lanciò contro tre rose verdi con cui gli bloccò i movimenti. Noi tre stavamo per intervenire, quando Eros, che aveva ancora un soffio di vita non si fece esplodere creando un baratro tra noi e lo scontro, in quel momento Omar prese una rosa blu, che brillava incredibilmente e la lanciò contro Raul, che urlò dal dolore, <Ormai sei cieco>, gli disse l'avversario, <presto morirai, cavaliere>, ma Raul aumentò al massimo il suo cosmo e distrusse le rose verdi, poi però era spaesato, ma Omar, che in quel momento credevo stupido, parlò: <Pronto alla morte?>, Raul sapeva dove andare, scatenò la <Corsa del toro> e poi andò verso il suo avversario, che intanto aveva preso qualcosa in mano, quando Raul lo toccò e colpì insieme con la <Massima scossa>, Omar cadde a terra a qualche metro di distanza e le ultime parole furono: <Ho avuto la mia vendetta>, quindi morì. Non avevo capito cosa intendeva finché Raul non si voltò, aveva una rosa conficcata nel petto, era bianca, ma a poco a poco stava diventando rossa, il cavaliere del Toro cadde a terra e morì da grande combattente.
Callisto era ormai libera dalla rosa verde, ma lo stesso non riusciva a muoversi, intanto Camus disse a me ed a Ryo: <Andiamo ad occuparci di Afrodite>, credo che come me anche lo trattenessero a stento le lacrime.
Arrivammo dalla dea, che era bellissima nella sua armatura, quando lei ci vide, con un movimento della mano ci lanciò contro il suo cosmo e noi andammo a sbattere contro delle colonne. La dea ci disse: <Cavalieri di Atena, siete stati malvagi a sporcare di sangue il mio tempio, ora dovrò punirvi>, quindi ci stava per puntare contro il suo specchio, ma il dolore per la morte di Raul era tale che chiesi ai miei compagni: <Dobbiamo morire senza attaccare?>, Ryo prese uno scudo e lo diede a Camus, poi disse <Attacchiamo insieme la dea, con la freccia ed i due scudi> e così abbiamo fatto, riuscendo solo a distruggere il suo specchio, ma lei ci scaraventò di nuovo contro le colonne, allora io dissi: <uniamo i nostri colpi migliori, per Micene, per Raul, per Atena e per la giustizia>, quindi lanciammo insieme l' <atomic punishment>, il <colpo dei 100 draghi> e l'< aurora execution>, la dea dell'amore fu travolta dai tre colpi e la sua armatura andò distrutta, ma lei era viva e rideva di noi dicendo: <Sperate di battere così la dea dell'Amore?>, <Amore?>, sentì urlare da dietro di me, mi voltai ed era Callisto che portava in braccio il corpo senza vita di Raul, anche se non so come una ragazza minuta come lei potesse ciò e cosa ancora più strana uscivano lacrime dalla sua maschera d'oro, <Dici di essere la dea dell'amore, ma tuo nipote aveva solo odio nel cuore e così i tuoi figli che usavano l'amore come un'arma per schiavizzare.>
Disse e poi continuò: <Come puoi, se sei la dea dell'amore, tollerare ciò? In tre giorni ho perso l'uomo che amavo, la madre, il padre e l'unico uomo che mi guardasse con un affetto diverso, come puoi tollerare ciò, tu dea dell'amore?> concluse, noi ci voltammo verso Afrodite, che stava piangendo, e la dea disse: <Il dolore nel tuo cuore riempie anche me, ora capisco l'inutilità di questa guerra sacra, vi dico addio cavalieri, Afrodite lascia il campo di battaglia, che a lei non è adatto>, detto ciò si spense nel suo stesso cosmo.
Callisto fu la prima a parlare dopo ciò: <Il nemico è sconfitto, ma a quale prezzo>, poi io presi il corpo di Raul e tornammo qui", così Seiya concluse il suo racconto degli avvenimenti accaduti quel giorno a Cipro.
Dopo alcuni minuti di comune dolore, decisi di tornare alla terza casa, quel giorno avevo perso un amico ed il giorno dopo saremmo stati attaccati dall'ultima divinità ancora in vita: Ades."