PAVONE PRESENTA:
UNA NUOVA GENERAZIONE DI EROI
ATTO TRENTAQUATTRESIMO: LO SCONTRO NEL REGNO SOMMERSO
"Non ho dormito molto quella notte, mi chiedevo chi sarebbe stato prossimo dio ad attaccarci, inoltre avevo un forte dolore alla schiena, fortunatamente la mia armatura aveva subito solo qualche graffio, provocatole dal cosmo del dio della guerra.
Il giorno dopo, nessuno di noi era allegro, non c'era motivo, e ve ne furono ancora meno, quando percepì un singolo cosmo giungere verso il grande tempio e poi sentì Edua urlare di dolore. Corsi subito verso la prima casa e vi trovai Lair, il maestro di Edua, con l'armatura distrutta e gravemente ferito, lui stava cercando di parlare e diceva: "Nettuno.... il dio dei mari..., vuole voi....", "Maestro chi è stato a fare questo?" chiese Edua, "Roza" furono le ultime parole del cavaliere di Hydrus, prima di morire, erano le 6 di mattina.
Quasi un'ora dopo ci riunimmo tutti intorno ad Atena e fu Edua a prendere parola: "Dico di attaccare il regno sommerso di Nettuno", "Sai che è un rischio?", chiese Seiya, "Si, ma lo devo al mio maestro e poi conosco quei luoghi, mi sono allenata la per 6 anni", non potevo stare li senza dire niente, quindi decisi di appoggiare la proposta di Edua, anche perché volevo battermi con Seadragon Saga, "Io sono con Edua per questa missione" dissi. "Nettuno ha già vinto uno scontro, quale?", chiese Raul, "Quello contro Artemide, le sue due ninfe, il suo cacciatore e le loro amazzoni", disse lady Isabel dispiaciuta, Callisto che fino a quel momento era in silenzio per il dolore, fu come fulminata dalla notizia che sua madre poteva essere morta, dopo Micene anche Mira aveva lasciato Callisto sola, ma la sacerdotessa della dodicesima casa, disse: "Allora voglio venire anche io a combattere nel regno sommerso", "Vengo anche io", disse quindi Raul, "Siete ancora in quattro a voler andare", disse Seiya, che non condivideva tale iniziativa, "Dì pure cinque", disse Mako, "No,sei" disse Lukas, "Facciamo sette, uno per colonna" disse Axe, "No, Argheios è mio" disse Alya, stupendoci tutti, "Tu,Axe ti puoi occupare di far crollare le colonne, se vuoi", "Forse lui non basta", disse allora Ryo, "io non lascio Atena sola, ma eccovi le spade della bilancia, sono già riuscite una volta in tale impresa" e consegnò le due spade ad Edua ed Alya.
Noi otto partimmo, arrivammo in fretta ad Asgard, dove salutammo i cavaliere del nord, io vidi Alcor e Mizar e loro mi dissero: "Buona fortuna amico, purtroppo non è una battaglia in cui Odino può intromettersi", ci gettammo nel mar glaciale artico ed in pochi secondi fummo nel regno di Nettuno.
Stavamo camminando verso la prima colonna, quando un cantò attirò la nostra attenzione e del corallo bloccò i nostri passi, "Ben tornati, miei vecchi compagni di giochi", disse Saba, "sono spiacente di dirvi che voi sette morirete per mano mia, non potrete incontrare i generali", dal quel <sette> che aveva detto fui colpito, poi notai che Axe era libero, quindi Saba continuò: "Axe, la tua bellezza mi enebria, vuoi unirti alle armate di Nettuno, intercederò io stessa con il dio dei mari per te", stavo per ridere, ma piuttosto feci attenzione a quanto fosse scarsa come tecnica quella di Saba, mentre Axe le rispondeva: "Ho una sola dea, Atena ed ora lascia i miei compagni", "Non serve, ci siamo liberati da soli" disse Lukas.
Saba tentò nuovamente l'attaccò, ma stavolta Axe la superò in velocità e ricominciò quella sua invocazione: "Chiamo a me voi, anime della natura" e Saba si trovò bloccata braccia e gambe dalle alghe, Axe ci disse: "Lasciamola viva", "No", disse la messaggera dei mari, "non è concesso che qualcuno dei propri avversari viva è uno scontro a morte il nostro, quindi uccidimi", "Non posso rovinare la tua bellezza, ma devo comunque togliere la vita al tuo corpo", quindi, mentre piangeva, aprì le mani e disse: "Teca d'oro d'ametista" e Saba fu completamente avvolta nella sua bara d'oro che non avrebbe deturpato la sua bellezza.
Andammo quindi alla prima colonna, quella del Mar glaciale artico, ma prima di arrivarci Raul si fermò e disse: "Cavalieri, è saggio dividerci, tre vadano ad est e tre ad ovest, lasciata a me ed ad Axe tale colonna, faremo da soli".
Ci guardammo tutti, poi io per primo dissi: "Bene, ci rivediamo alla colonna portante", "No, vi raggiungiamo appena terminato qui", disse Raul con il sorriso sul volto, "Chi viene con me ad ovest, verso l'Atlantico e poi all'antartico?" chiese Edua, io non ci pensai due volte, volevo la colonna dell'Atlantico del nord distrutta e dissi: "Io", poi Callisto disse: "Anche io, voglio battermi con Prezia", "Allora a noi il Pacifico e l'Indiano", disse Alya, "A me in particolare l'Indiano", concluse.
Ci dividemmo le spade e poi andammo ognuno per la propria strada. Arrivati vicino alla colonna dell'Atlantico del Nord, sentimmo un grande terremoto, "E' la colonna dell'artico che crolla, quello stupido di Ron si è fatto battere", era Saga che ci spiegava gli avvenimenti, poi mi chiese: "Sei tu il mio primo avversario?", non aspettavo altro, mi tolsi l'elmo e dissi: "Si", lui gettò via il suo elmo e mi disse: "Perfetto", io ripetei tale parola, poi lui mi lanciò una sfera di energia, che io parai con il mio "scudo oscuro", ricambiai la sfera con un'altra simile, che lui evitò con un veloce movimento.
A quel punto mi disse: "Se stai pensando di usare trucchi mentali, scordatelo, non funzionano su di me!", io stavo pensando di usare il "secondo gemello" in verità, ma gli risposi: "Neanche su di me", rinunciai ad usare il secondo gemello, avrebbe tolto ogni piacere allo scontro.
Lo stavo studiando e lui studiava me, improvvisamente però mosse le mani a mezz'aria e creò un triangolo dorato, dicendo: "Triangolo d'oro portalo via", fui risucchiato in quel triangolo, in un luogo simile, probabilmente, alla mia "dimensione oscura", ma che conoscevo bene, merito degli allenamenti con Minosse II in Germania, uscì facilmente da quella dimensione e vidi Raul prepararsi ad attaccare Saga, ma gli dissi: "Raul, lui è mio", non mi avevano visto tornare ed erano tutti scioccati, in quel momento sentimmo un altro terremoto, "Anche Typhon generale del Cavallo Marino è stato sconfitto, incompetente", disse Saga, io allora ritrovai sicurezza e dissi al mio avversario: "Basta giocare, niente altre dimensioni e niente giochetti mentali, facciamo sul serio, galassia contro galassia, ok?", poi mi voltai verso i miei tre compagni e dissi: "Allontanatevi", loro lo fecero senza dire niente, anche se credo Edua volesse impedirlo, ma non lo fece, quindi sia io che Saga preparammo l'"esplosione galattica", "Finalmente si saprà se è più potente Saga o Kanon", mi disse prima di urlare: "Esplosione galattica", io ripetei la medesima tecnica e scatenammo i nostri colpi, il botto credo che fu assordante, fatto stà che poi non sentì più per alcuni minuti.
Dopo alcuni secondi di <volo>, mi schiantai contro una parete rocciosa, una delle mie spalliere era in pezzi, ed anche un parte all'altezza del fegato, ma Saga non era stato altrettanto fortunato: la sua armatura non aveva retto il contraccolpo e lui era morto, il suo colpo era quasi irriconoscibile per le ferite. Mi alzai un pò a fatica e ripresi l'elmo da Edua, che mi accarezzò, poi le dissi: "La spada per favore", quindi con un colpo ben assestatofeci cadere la colonna dell'Atlantico del nord.
Durante il cammino verso la colonna dell'Atlantico del sud, chiesi a Raul, mentre Edua mi sosteneva: "Come è andata con Ron?", "Bene", mi rispose, "appena mi ha riconosciuto, mi ha attaccato con un colpo che chiamava <aurora boreale>, una tecnica di energia fredda, io la prima volta fui colpito in pieno volto", vedevo infatti una nuova cicatrice sul suo volto senza più l'elmo che teneva in mano, "ma io risposi con il <grande corno>, e lo travolsi, lui però non si perse d'animo e mi attaccò di nuovo con quel colpo, che stavolta evitai, io allora usai di nuovo il mio attacco, che lui evitò, continuammo così per un pò, alla fine mi disse: <Ti offendi se cambio tecnica?>, Ron era sempre stato così, comunque mi attaccò con un colpo che chiamò: <pugno boreale>, che si andò a scontrare con il mio <pugno dorato>, i due colpi si scontrarono e come prima per te, solo la mia armatura d'oro mi ha impedito di rompermi il braccio come è successo a Ron, poi il mio vecchio compagno mi ha attaccato con un calcio, io però l'avevo bloccato e lo finì con un <pugno dorato>, che ha quella distanza gli frantumò corazza e petto".
Arrivammo dopo un pò alla colonna dell'Atlantico del Sud, lì Callisto ci disse: "Restate indietro e non ascoltate", Prezia ci vide subito, ed iniziò a suonare il suo flauto, ma Callisto non fu colpita da ciò, anzi la attaccò quasi subito con le sue "corde dell'arpa", che Prezia non evitò nemmeno, ma con il suo flauto fece un cerchio in sua difesa, il colpo di Callisto si schiantò contro quel cerchio, poi Prezia iniziò a suonare il suo flauto con una melodia che ci paralizzò tutti, dopo due o tre minuti, finì di suonare e parlò alla sacerdotessa guerriero: "Ora che sei immobilizzata, sfonderò il tuo petto con questo flauto". Guardandoci, stranamente non notò preoccupazione e disse: "Tanto vi stà antipatica la vostra compagnia?", quindi lanciò il flauto contro di lei, lo strumento la trapassò e la sua immagine vibrò, proprio come un sasso dentro un lago, quindi Callisto, che da tanto era al sicuro, disse: "Non sei mai stanca di sentirti parlare? non hai notato il mio <scudo sonoro>, fatto con lo schiocco delle dita, poi non mi hai notato creare il mio <riflesso acquatico>, tutte cose che un vero cavaliere avrebbe saputo fare", in quel momento sentimmo un altro terremoto, "Anche Guò di Scylla ha perso", disse Prezia, poi Callisto disse: "A te la medesima morte che tu volevi dare a me", e scatenò la "thunder music", con cui uccise la sua avversaria. Callisto distrusse quindi la colonna del sud Atlantico.
Corremmo poi alla colonna dell'Antartico, io ero preoccupato per Edua, non sapevo come avrebbe potuto affrontare Roza, arrivati alla colonna non sentimmo alcun cosmo, ma all'improvviso un rumore ci fece voltare, non ci credevo: era Polluce, nostro figlio.
Edua mi disse subito: "Non è Polluce è Roza, il potere della Salamandra consiste nel mutare forma in colui che mai si ucciderebbe", in quel momento la figura si rivelò come Roza, l'avevo visto solo una volta, dieci anni prima, ma non era cambiato molto, era solo cresciuto, come anche noi d'altronde. Roza le sorrise e scrutò nei suoi occhi, poi le lanciò contro la "Stardust revolution", ma Edua lo parò con il suo "Crystal wall", dicendogli poi: "Non puoi usare contro di me un colpo che già conosco", allora Roza disse: "Ne sei sicura?" e fece una cosa che non mi aspettavo: si tramutò in me e disse, con la mia voce: "Vuoi che usi adesso un colpo energetico?", Edua si muoveva con incertezza, non sapeva che fare, in quel momento avrei voluto polverizzarlo, ma Edua non avrebbe accettato il mio intervento, in quel momento pensai però che lei sapeva ciò che stavo pensando, quindi iniziai a dirle che io ero dietro di lei, non di fronte, colui che aveva davanti era l'assassino del suo maestro, Edua quindi scatenò il "fantasma diabolico", Roza cadde a terra, dopo alcuni minuti si rialzò, aveva ripreso il suo aspetto, disse: "Bellissimo colpo, cara, nuovo? Ora ti faccio vedere un mio colpo che tu non conosci, eccoti gli <occhi della salamandra>", quindi lanciò un colpo che colpì in pieno Edua, o meglio la sua illusione di cristallo, Edua era dietro di lui e gli disse: "Roza eccoti il mio colpo nuovo: la <scia delle stelle>" e scatenò quel colpo simile alle "ali della fenice", con cui gettò Roza a terra, ma non lo voleva uccidere così: aprì la mano e lo intrappolò nella "gold net" e si divertì un pò a stritolarlo e a farlo muovere convulsamente prima di ucciderlo, dopo fece crollare la colonna, mentre crollava anche quella di Argheios nell'Oceano indiano.
Ci dirigemmo quindi verso la colonna portante, qui percepimmo un cosmo potente, quasi quanto quello di Ares, un uomo apparve di fronte a noi otto che lì ci eravamo riuniti, aveva i capelli lunghi ed azzurri ed un tridente, oltre ad un'armatura simile a quella degli altri cavalieri.
Lui ci disse: "Bravi, cavalieri di Atena, ma ora dovete vedervela con me, con il dio dei mari, Nettuno", quindi puntò verso di noi il suo tridente e scatenò contro di noi il suo potere, che ci schiantò tutti contro le varie pareti.
Il primo a parlare fu poi Lukas: "Ragazzi, come direbbe Seiya, dobbiamo unire i nostri poteri contro il nostro avversario, uniamo i nostri 8 colpi", tutti noi accettammo, fu Edua la prima a lanciare la sua "Starlight extinction", quindi Raul aggiunge la sua "Scossa massima", quindi io vi unì la mia "Esplosione galattica", poi Lukas lanciò il "Fuoco degli inferi", quindi Alya il "Respiro dell'Oriente", poi Mako lanciò la sua "Tempesta di cuspidi", poi Axe usò la "Croce del Capricorno" ed infine Callisto lanciò la sua "Thunder song": i nostri 8 colpi si unirono e si scagliarono contro Nettuno distruggendo la sua armatura ed il suo tridente, il dio cadde a terra, ma cercò di rialzarsi, ma Edua ed Alya, di loro iniziativa, gli lanciarono contro le spade di libra, con cui lo finirono.
Risalimmo quindi in Grecia, dopo aver visto crollare la colonna portante, che cadde dopo la morte di Nettuno. Mentre tornavamo al grande tempio, Lukas e Mako ci raccontarono delle loro vittorie, Mako contro i grandi vortici di Typhon e Lukas delle bestie di Guò, poi ci dissero della vittoria di Alya contro Argheios, tutte storie per me di minore importanza, io guardavo Edua e intanto sentivo dolore al fianco.
Arrivati al grande tempio, raccontammo i particolari ai nostri compagni e poi andammo a riposarci per la battaglia che ci avrebbe certamente aspettato il giorno dopo".