PAVONE PRESENTA:

UNA NUOVA GENERAZIONE DI EROI

ATTO DICIANNOVESIMO: ORO CONTRO ARGENTO

"Arrivati ad Atene, Ryo suggerì di coprire le armature con dei mantelli, non sapendo quali avversari avremmo potuto trovare sulla nostra strada.

Camminammo per un lungo tratto, io mi sentivo osservato, infatti ad un tratto uscirono allo scoperto un gruppo di soldati, che però fu subito annientato dalle "Chele di fuoco" di Lukas, questa fu la nostra mossa avventata, perché subito dopo una voce disse: "Fermi, il nome del Gran sacerdote di Grecia", e tre cavalieri d'Argento si posero dinanzi a noi, "Voi chi siete?", chiese Seiya, "3 Cavalieri d'argento a difesa del grande tempio," disse un altro di loro, "Io sono Sin di Lizzard", "Io Raio dei Canis venatici" disse la voce che ci aveva intimato di fermarci, "Io Joa della Balena", disse il terzo che aggiunse "Se non volete incorrere nella furia dei cavalieri d'argento cambiate direzione", ma Lukas gli rispose: "Se voi non volete incontrare la nostra furia cambiate direzione", "E chi sareste voi?" chiese Sin, Lukas si tolse il mantello e mostrò la sua scintillante armatura del Cancro, dicendo: "Guarda tu stesso", lo stupore si mostrò sugli occhi di Sin, che però disse: "Un cavaliere d'oro traditore?", gli punto il dito contro e disse:

"Preparati ad assaggiare la <spirale di fuoco>" e scatenò dal dito una fiamma che Lukas parò con una mano, intanto i suoi due compagni si stavano muovendo, quando Seiya chiese: "Dove avete intenzione di andare?", "Indovina", rispose Raio che iniziò a correre intorno a noi, mentre Joa aumentava il suo cosmo, allora Micene disse: "Lasciate questi due a me ed a Seiya" e si tolse il mantello.

Io rimasi a guardare i tre scontri: Lukas tentò di attaccare con le sue "chele di fuoco", ma Sin le aveva già viste usare, quindi le parò, poi lo attaccò con la "coda infuocata della lucertola", ma anche questo colpo non ebbe effetto sull'armatura d'oro di Lukas, che lo colpì con gli "anelli di fuoco" con cui lo uccise.

Più movimentato fu lo scontro di Micene, che corse insieme a Raio, il quale si muoveva alla velocità del suono, al contrario del cavaliere del Leone, che si muoveva alla velocità della luce.

Raio lanciò contro Micene una seria di pugni che chiamava: "Morsi dei cani", ma furono tutti evitati, fu poi il turno di Micene per attaccare, che provò con il "lighting volt", con cui riuscì a danneggiare la sua armatura, ma non ad ucciderlo, infatti Raio ritentò l'attacco, ma fu ugualmente inutile, stavolta Micene rispose con il "lighting claw", con cui lo spazzò via data la velocità a cui era portato in colpo, che appariva come tre strisce luminose, mentre in realtà erano una ventina, ho sempre fatto difficoltà a contarle.

Seiya, invece, si trovava davanti un gigante che con il movimento del pugno scatena dei tornado, ma il cavaliere d'oro del Sagittario, seppe resistere all'attacco e con un salto attacco il nemico con il "Volo del sagittario" con cui lo atterrò quasi immediatamente, dopo però il nemico si rialzò e gli lanciò nuovamente contro il suo "Respiro della Balena", fu un inutile tentativo, il cavaliere d'oro parò il colpo e gli scatenò contro il suo "comet fist", uccidendolo.

Tre cavalieri d'argento erano morti dopo il nostro passaggio, ciò non mi rendeva felice, perché ritenevo che i cavalieri d'argento dovevano essere alleati di Atena, non di qualche altra divinità.

Continuammo il nostro cammino verso il grande tempio, superammo la zona abitata di Atene con i mantelli, arrivati fuori della città, vicini all'acropoli, incontrammo il secondo gruppo di benvenuto: altri tre cavalieri d'argento.

Uno di loro disse: "Inutile nascondervi sotto quei mantelli, so che siete i cavalieri d'oro, lo sento nei vostri pensieri, io sono Frederich del Centaurus", "Io Laiga dell'Auriga", disse un cavaliere con due lame alle mani, "Ed io Salmoneo di Hercules", disse un gigante di quasi due metri.

Fu proprio il gigante il primo ad attaccare, correndoci incontro, ma Raul gli si pose davanti e lo blocco, lo scontro fra i due non fu granché, il gigante gli lanciò contro il suo "pugno d'argento" e Raul gli rispose con il "pugno dorato", con cui polverizzò il suo attacco, poi lo finì con il "grande corno".

Laiga ci lanciò contro le sue due lame, ma io, che mi ero stancato di aspettare, mi feci dinanzi ai miei compagni e con il mio "scudo oscuro" bloccai le lame, il cavaliere d'argento, però mi attaccò con un calcio aereo, io gli urlai: "Cavaliere, non tentare la fortuna" e gli bloccai la gamba per poi scaraventarlo lontano, lui riuscì però a riprendere le sue lame e mi attaccò, io parai il colpo e lo colpì con un attacco piuttosto sleale, forse, il mio "demone oscuro", con cui gli ordinai dirigere una lama contro l'altro cavaliere d'argento e l'altra contro se stesso, lui morì ma il terzo cavaliere d'argento si salvò creando una sua illusione.

A quel punto ero pronto ad incontrarmi anche con lui, quando Edua mi disse: "Lascialo a me, sono quella più in vantaggio, dato che anche io leggo nel pensiero", a malincuore accettai, non potevo dire no ai suoi occhi, e mi misi di lato.

Edua si pose di fronte al suo avversario, il quale le disse: "A che gioco vogliamo giocare?", quella frase devo ammettere che mi fece innervosire, ma molto di più quella che mi rivolse dopo: "Non ti preoccupare, Kanon, non le farò molto male", lei guardò prima me, poi il suo avversario, quando lui le disse: "Si, lo so, mi sento sicuro di me, ma sai a poter leggere i vostri pensieri so anche come attaccare" e scatenò contro di lei il suo "galoppo del centauro", che lei parò con il "crystall wall", loro due si scrutavano, l'una sapeva ciò che pensava l'altro e stranamente Frederich mi lanciò contro un fascio energetico, che devo dire parai con facilità, poi sorrise in modo beffardo ad Edua, quindi fu il suo turno di attaccare, usò la "Stardust revolution", che lui riuscì ad evitare avvicinandosi a lei, allora cercò di attaccarla con un pugno infuocato, urlando: "E' inutile non pensare", quando con quel pugno la frantumò come cristallo, io stavo per scagliarmi contro di lui, ma notai che il suo corpo era circondato da tanti fili dorati, era un colpo che già una volta aveva usato: la "gold net", poi sentì la sua voce e sorriso tornò sul mio volto. "Sei caduto in un vecchio trucco che mi ha insegnato il mio maestro", "Cioé?", chiese l'avversario, mentre lei controllava i suoi movimenti, "Porre il <crystal wall> a livello mentale, funziona sempre, poi è bastato sviluppare sul momento un colpo che creasse una mia illusione di cristallo, la <crystal illusion>, per farti cadere nella mia <gold net>." Quella ragazza è un genio, pensai, e lei mi guardò sorridente, poi si rivolse verso di lui, che ora era in una posizione piuttosto dolorosa, gambe e braccia aperte allo stremo, e gli scagliò contro la "scia delle stelle", con cui lo uccise.

Feci i miei complimenti ad Edua, e come me tutti gli altri. Arrivammo quindi all'acropoli, poco distante dal grande tempio, dove trovammo due sacerdotesse guerriero, che ci accolsero dicendo: "Salve cavalieri d'oro, noi siamo Michelle e Camille, delle costellazioni del pittore e dello scultore", disse una con l'armatura piena di colori, " Ed ora perfezioneremo la vostra immagine dopo il passaggio della nostra alleata", disse l'altra con uno scalpello in mano, "Chi è?" chiese Mako, "Io, Arianna di Perseus, padrona dello scudo di Medusa", ci disse, poi ci arrivò di fronte e ci avvisò: "Preparatevi a scontrarvi con lo <sguardo della medusa>", "Attenzione non guardatela", furono le ultime parole che sentì le pronunciò Alya, poi fui colpito da quello sguardo e rimasi di pietra, non ricordo niente di ciò che successe fino a quando non mi risveglia da quello che credo fosse un sonno profondo e vidi Alya con gli occhi chiusi e la sacerdotessa di Perseus morta, sentì poi un urlo: la sacerdotessa del pittore era stata sconfitta dal "colpo segreto del drago nascente" di Ryo.

La sacerdotessa dello scultore, insieme a me ed ai miei compagni, rinvenne in quel momento e, vedendo i compagni morti, chiese: "Cosa è successo?", fu Ryo a rispondere: "Quando Arianna ha utilizzato lo scudo della medusa, solo io, Alya, Camus e voi due vi siete salvate dal diventare pietre, poi tu sei stata tanto stupida da cadere da sola nella vostra trappola, io ho battuto facilmente la pittrice, mentre Alya ha dovuto sacrificare la vista per battere la sua avversaria", ci girammo tutti verso Alya che ci rassicurò: "Non è stato doloroso, ho utilizzato una tecnica di annullamento dei sensi imparatami dal mio maestro, inoltre riesco perfettamente a muovermi anche senza vedere", purtroppo, pensai, non avremmo potuto più vedere i suoi tristi occhi verdi.

La sacerdotessa sopravvissuta disse: "Bene, cavaliere d'oro della Bilancia, sarai il primo a morire, poi la guerriera cieca", "No", le disse Camus, "Il tuo primo avversario sono io", lei annuì con il capo e lo attaccò con i "100 scalpelli furenti", da cui Camus si difese con una barriera di ghiaccio, poi la colpì con gli "anelli del cigno", con cui la paralizzò, poi le disse: "Rinunci alla battaglia? non voglio uccidere una donna", lei rispose "Ovvio, sarà la donna ad uccidere te", ma Camus la liberò per parare di nuovo il suo colpo e scagliarle poi contro l'"aurora del nord" con cui la batté, poi si rivolse a Ryo: "E' la seconda volta che mi difendi con il tuo scudo d'oro, non potrai restituirmi così ciò che mi hai tolto, ma malgrado abbia perso un maestro, sento di aver trovato un grande amico" ed i strinsero la mano come già successo ad Asgard.

Arrivati ai piedi del grande tempio, trovammo altri tre cavalieri d'argento, Mako nel vederli disse:

"Incominciano a diventare fastidiosi", due erano al primo scalino partendo dalla base, il terzo due gradini più in alto, fu lui a parlare: "Benvenuti cavalieri d'oro, noi siamo gli ultimi tre cavalieri d'argento sacri ad Atena ed a voi sopravvissuti, io sono Robert di Sagitta e loro sono Fez di Corvus e Fuga del Canis Major", furono proprio loro due i primi ad attaccarci, Axe rispose all'attacco dei corvi di Fez, da lui guidati mentalmente invocando le "anime della natura" e con il vento spinse lontano i corvi, poi con un colpo di spada uccise il suo avversario.

Contro Fuga si mise Callisto, il cavaliere usava delle gigantesche palle chiodate che muoveva con delle catene, Callisto però si muoveva più velocemente e non le fu difficile evitare i colpi del nemico per poi attaccarlo con le sue "corde dell'arpa", con cui lo sconfisse.

Era rimasto solo il cavaliere della Sagitta, che disse: "Bravi, la nostra dea ed Eris ci avevano messo tanto a controllare le menti di tutti loro, ma voi siete riusciti con poco a sconfiggerli, solo una di voi a riportato gravi ferite, bé vediamo cosa potete fare contro la sagitta oscura al servizio della discordia, il mio nome non è Robert, è Maya", "Bene Maya, ti batterai con me, Mako, cavaliere d'oro dello Scorpione".

Il mio vecchio amico, come al solito, cercava la rissa. Maya fu il primo ad attaccare con le sue "frecce", che si dimostrarono essere solo illusioni, che Mako comunque parò con il suo "magnetic shield", poi fu uno scontro impressionante se pur breve, Mako saltò verso di lui lanciando a ripetizione la sua "cuspide scarlatta", mentre Maya gli salto contro lanciando le sue frecce, atterrarono contemporaneamente. Sul terzo scalino, Mako si inginocchiò e si estrasse una freccia dalla gamba, mentre di fronte a me, Maya cadde a terra, rotolandosi dal dolore di aver subito ben dodici cuspidi, nei suoi ultimi attimi di vita, Maya sorrise, blaterando qualcosa come: "il mio dovere è fatto", Mako invece dal terzo scalino ci disse: "Che fate, non venite?"

Tutti insieme corremmo verso la prima casa dello zodiaco, pronti ad affrontare i cavalieri dell'oro nero, dovunque si fossero presentati".