PAVONE PRESENTA:
UNA NUOVA GENERAZIONE DI EROI
ATTO DECIMO: VIAGGIO NELL'ADE
"Durante il viaggio dalla Grecia all'Italia, la mia mente era piena di pensieri: ripensavo ad Arles, il cui nome mi ricordava l'antico disonore, ripensavo all'abbraccio di Edua e come i suoi occhi fossero pieni di preoccupazione, e pensavo all'ottavo senso che dovevamo trovare in noi per entrare nell'Ade da vivi. Ero inoltre impressionato dalla leggerezza della mia armatura, che malgrado fosse completamente d'oro, non pesava più dei miei normali vestiti.
Per tutto il viaggio, tutti noi cercammo il modo migliore per acquisire l'ottavo senso e lo trovammo nella concentrazione. Mi ricordavo le parole di mio padre sulle capacità umane durante questa ricerca interiore, "I sensi di ogni uomo sono 5, poi vi è il sesto, cioé l'intuizione, poi ve ne è un settimo proprio dei cavalieri d'oro di Atena. Vi sono poi altre due capacità proprie dell'uomo, ma molto ben nascoste in ognuno di noi: l'ottavo senso, che permette di camminare da vivo fra i morti, e lo spirito divino, che ti rende quasi pari ad un dio". Io sapevo di avere il controllo dei primi sei sensi ed avendo un'armatura d'oro anche del settimo, ma l'ottavo mi era ancora ignoto, mentre lo spirito divino mi sembrava impossibile da raggiungere.
Arrivati alla bocca dell'Averno in Campania, tutti noi scuotemmo il nostro cosmo ed entrammo a due a due: prima Lukas ed Axe, poi Seiya e Micene, quindi Ryo e Camus, poi Raul e Callisto, quindi stavo per avanzare insieme a Mako, quando una voce da dietro mi dice: "No, prima io, il mio maestro mi dovrebbe aver indicato la via per l'ottavo senso" era Alya, che entrò insieme a Mako. Eravamo rimasti solo io ed Edua, entrammo insieme, guardandoci negli occhi, malgrado il luogo in cui mi dirigevo ero felice.
Poi il buio, mi ripresi in una vallata piena di ombre, fu Mako a svegliarmi ed a dirmi: "Amico mio, siamo nel regno dei morti"; oltrepassammo una grande porta con l'incisione: "Lasciate ogni speranza, o voi che entrate", non ci badai molto a tale consiglio; ci ritrovammo quindi sulla riva di un fiume dove molte anime vagavano senza meta, quando una voce disse: "Alcuni aspettano il loro traghettatore, ma dovranno aspettare molto, fino alla rinascita del sommo Ades e delle sue schiere infernali." Disse un uomo con un'armatura nera che si avvicinava da lontano, "Altri sono invece condannati a restare qui, perché nella vita si sono macchiati di ignavia e nessun luogo dell'oltretomba li vuole, ogni girone li rifiuta". La figura ormai era così vicina da mostrarsi come un uomo con un'armatura completamente nera e piena di spine, "Sono Red dello Stelo, del cielo dell'Armonia. Unico spectre a cui è stato concesso di rivivere prima del tempo per controllare l'armatura del cancro" ed indicò uno scrigno al centro del fiume. "Non sarà facile prenderlo. Questo è il fiume Acheronte e se uno di voi ci mettesse un piede le anime lo tirerebbero verso il fondo".
Poi Edua notò delle armature sull'altra spiaggia e disse: "E' una trappola", no rispose Red, sono le armature dei miei compagni, noi siamo 108, divisi in tre legioni, la prima guidata da Minosse di Griffon, le cui armature sono divise fra le prime 3 prigioni: barlog, il nocchiero, il grifone, alcuni scheletri, golem, il trool, la sfinge, il verme ed il ciclope. La seconda armata, quella di Aiace della Garuda, nella quarta, quinta e sesta prigione, la mia armata: lo scarafaggio, niobe, il licaone, la chimera, l'ombra, il rospo, la mia a stelo di rosa ed alcuni scheletri. Infine l'armata di Rhadamantis nelle ultime tre prigioni: l'harper, il wydern, il basilisco, la farfalla, il minotauro, l'alrune, l'elfo, la gorgona ed altri. Solo che sono l'unico ad aver ripreso vita e armatura per la mia fedeltà ad Ades e per il rispetto della breve pace con Atena. L'eletto del Cancro si prepari piuttosto al tuffo".
Lukas si preparò alla sua impresa, io intanto vedevo preoccupazione negli occhi di Micene ed insieme a Seiya gli chiesi: "Cosa ti preoccupa?", lui rispose: "Sarà perché mio padre è morto combattendo Ades, ma io non mi fido, sopratutto mi preoccupa la facilità con cui siamo arrivati qui". Non l'avesse mai detto, in quel momento apparvero dal nulla un gruppo di soldati guidati da un guerriero il cui dito indice brillava di una luce oscura. Quest'ultimo disse: "Chiedo scusa per il ritardo, sono Car il prescelto di Cancer, siamo arrivati in ritardo perché gli <strati di spirito> mi conducevano sempre nel luogo sbagliato. Tu, spectre, sei stato informato dalla tua divinità che deve un favore alla mia?"
"Si, infatti stavo aspettando te per uccidere i tre con le armature d'oro. L'ultima volta sono morto per mano di uno con la tua armatura, che anche ti assomigliava" mi disse, poi attaccò con le <spine della rosa>.
Intanto i soldati attaccarono i miei compagni senza armatura, mentre Car correva, proprio come Lukas, verso il fiume.
Io parai con lo "scudo oscuro" le spine di Red, poi gli lanciai contro un globo di energia e lui morì subito, ero sconcertato della debolezza degli spectre, come poteva mio nonno Kanon essere stato ucciso da uno di loro? lo avranno colpito alle spalle? domande a cui tuttora non so dare risposta.
Intanto i miei compagni combattevano, finché Callisto non fu raggiunta da un fendente che le distrusse il flauto, allora Raul scatenò un "pugno dorato" con i soldati, che volarono via come birilli. L'eletta dei pesci era ormai senza alcun attacco, ma questo problema si sarebbe risolto con il tempo. Lukas era arrivato al centro del fiume con un salto, proprio come Car, ma Car lo attaccò con dei cerchi dorati che lo sollevarono per aria, fortunatamente Lukas utilizzò i suoi "anelli di fuoco" che circondarono il nemico e si strinsero tanto da incenerirlo. Sconfitto Car, lo scrigno si aprì e l'armatura del cancro si pose su Lukas, che con un salto arrivò quasi alla porta dell'Ade, lontana qualche chilometro.
Usciti dall'Ade, ci dirigemmo con la nave verso Atene, dove avremmo trovato la quinta armatura dello zodiaco, il leone. Ma una domanda mi riempiva la testa per tutto il viaggio: "Chi era questa divinità a cui erano sacri i cavalieri d'oro nero e a cui Ades doveva un favore?", questa domanda non avrebbe avuto una risposta ancora per molto tempo".