PAVONE PRESENTA:

UNA NUOVA GENERAZIONE DI EROI

ATTO PRIMO: FLASHBACK INTRODUTTIVO

"Sono due giorni che cavalco, e sono due giorni che ripenso alla mia vita passata che ora non sarà più la stessa.

Il mio nome è Kanon, figlio di Josef e Jade. Sono cresciuto in un'isoletta di pescatori italiana, il mio unico amico era un ragazzo della mia età, solo alcuni mesi più piccolo, di nome Mako, i suoi genitori, Cassios e Sarah, erano amici dei miei.

La vita scorreva abbastanza quieta e felice, finché pochi giorni dopo il mio nono compleanno non ricevemmo la visita di un uomo scortato da una grande quantità di guardie: quando entrò a casa mia fui sorpreso dalla quantità di guardie, ma quando poi andò a chiamare Cassios e Sarah, che erano anche nostri vicini di casa e Cassios disse: "Il gran sacerdote di Atene è qui?" io rimasi sconvolto dall'importanza di quel uomo minuto che era entrato a casa mia. Il gran sacerdote parlò con i miei genitori e con quelli di Mako, mentre noi da dietro una finestra cercavamo di seguire la scena, intuendo soltanto che stava nascendo un litigio fra i nostri genitori ed il gran sacerdote. Due giorni dopo il passaggio del gran sacerdote i nostri genitori iniziarono a riceve ed inviare missive, finché una settimana dopo, il padre di Mako dovette partire per un'isola chiamata isola di Andromeda e mio padre e la madre di Mako ci dissero: "Da domani dovrete iniziare gli allenamenti".

Ed in effetti dal giorno dopo iniziarono due allenamenti distinti che durarono ben 6 anni, dopo quei 6 anni, cioé quasi 3 anni fa, mio padre ci fece sedere nel nostro salotto ed iniziò il più lungo discorso che mi avesse mai fatto: "Ragazzi, voi sapete dell'esistenza del grande tempio ricostruito da Chun il nuovo gran sacerdote e cavaliere di bronzo del Piscis Austrinus; ma vi sono altri cavalieri, in tutto 88, i più forti sono da sempre i cavalieri d'oro, che sono 12. I primi cavalieri d'oro di cui mi parlò il mio maestro, Phoenix, erano quelli della generazione di Sion dell'ariete, Mynok del Toro, Navas di Gemini, Angel di Cancer, Brihos del leone, Siddarta di Virgo, Dauko della bilancia, Nedl di Scorpio, Seiya di Sagitter, Blade di Capricorn, Ice di Acquarius e Aphos di Pisces morti quasi tutti 259 anni fa, solo in due sopravvissero a quella battaglia, Sion e Dauko.

La generazione successiva di cavalieri d'oro era composta da Mur dell'Ariete, Aldebaran, mio zio Saga, Deathmask, Ioria, Shaka di Virgo, Dauko, Milo, Micene, Shura, Camus e Aphrodite. Parte di loro morirono per seguire Saga, il cui spirito era stato deviato dal dio degli inferi Ades, parte morì proprio contro Ades, fra loro anche mio padre, Kanon, macchiato con il nome di traditore", pensai che non era confortevole come notizia quella di avere il nome di un traditore, intanto mio padre continuava: "Poi venne la generazione di cui faceva parte il mio maestro: Kiki, Zalon, Alcor, Joes, Phoenix, il mio maestro, Andromeda, suo fratello, Sirio, Antar, Pegasus, reincarnazione del Seiya che già aveva battuto Ades 243 anni prima, Axen, Crystal e Mayil. Fra loro vi erano cinque che prima erano stati cavalieri di bronzo ed avevano già sconfitto i cavalieri d'oro guidati di Saga, il dio dei mari e i suoi generali, i guerrieri di Odino, il dio Apollo e la dea Eris. Come cavalieri d'oro guidarono le battaglie contro Zeus, Ra ed il Mantra, dove anche noi due ed i nostri sposi combattemmo, prima come cavalieri di bronzo e poi come generali dei mari. Poi però apparve Urano, il dio più antico e per vincerlo i cavalieri d'oro dovettero sacrificarsi.

Dopo la morte dei cavalieri, per un breve periodo le armature d'oro restarono al grande tempio, ma un giorno scomparvero. Il gran sacerdote è venuto qualche anno fa per chiedere il nostro aiuto nel ritrovare le armature, così da poter lui conquistare tutte le terre emerse, e non, in nome di Atena. Noi abbiamo sentito il male nelle sue parole ed abbiamo rifiutato, poi ci siamo messi d'accordo con coloro di cui potevamo fidarci per trovare i 12 eletti al possesso delle armature d'oro. Pensiamo che due di loro siate voi, Kanon di Gemini e Mako di Scorpio.", a queste parole noi ci guardammo in faccia dicendoci con gli occhi, perché avevamo una grande intesa, che probabilmente erano tutti pazzi da legare, mio padre lo intuì e continuo dicendo: "Non siamo pazzi, voi siete due degli eletti ed è per questo che tu, Kanon, sei stato addestrato ad utilizzare l'antimateria ed il <fantasma diabolico>, e nel posto in cui andrai imparerai a usare a pieno l'ambiguo potere dei gemelli che travolse il tuo prozio Saga." "Tu, invece, Mako", continuò Sarah che finora aveva ascoltato ed approvato con la testa, "Andrai in Grecia, da Tisifone dell'Ofiuco, la mia insegnante, che ti insegnerà gli ultimi trucchi per poter usare il velenoso potere della cuspide".

Due giorni dopo quel discorso partimmo, con due navi diverse, Mako verso la Grecia da Tisifone, ed io verso la Germania, dove un prescelto guerriero di Ades, Minosse II, mi avrebbe indicato la via.

Arrivato in Germania, dopo tre settimane di viaggio, lo incontrai aveva i capelli biondi ed un volto triste, mi disse: "Benvenuto figlio di Peacock Josef, seguimi verso la strada per il castello." Lo seguì senza problemi, arrivati al castello, mi indicò le scale per i sotterranei e disse: "Ecco quale sarà il tuo addestramento: uscire dai sotterranei del mio castello".

Scesi le scale ed entrai, appena svoltai la prima parete la mia baldanza scomparve: mi ritrovai in una dimensione astratta che non conoscevo. Vagai in quei cunicoli per quasi due anni avendo contatti solo con materia informe o dalle forme più strane, sempre sentendo una voce che mi diceva: "Continua!", un giorno, girando una parete, lo vidi: era quasi simile a me, avevamo molti lineamenti in comune, ma non tutti, io avevo il naso e gli occhi di mia madre, mio padre gli era quasi identico; lui mi disse: "Sai chi sono?" io risposi "Forse", "Sono Kanon di gemini, il tuo antenato", allora chiesi: "Siamo nell'Ade", "Qualcosa di diverso" mi disse e continuò: "Tu devi andare avanti per te e per me, per ridare onore al nostro nome, dando la vita per Atena io ripulì il mio spirito, ma non il mio onore, questo lo devi fare tu" parlammo per un pò dell'onore e della gloria, della loro differenza, poi continuai il mio vagare. Qualche volta mi parve di sentire mio padre o mia madre o Mako addirittura. Ma non sapevo ancora quale era l'uscita, finché non vidi lui: mi assomigliava, anzi ero io, ma il colore degli occhi non era nero, ma rosso ed i capelli non erano blu, ma grigi. Mi chiese: "Sai chi sono io?" io risposi: "No", "Io sono te e tu sei me", disse, "sai dove sei?" , risposi "no", "Errore, tu lo sai incosciamente, ma non l'hai mai voluto ammettere" mi disse, in effetti un dubbio mi era nato sulla natura di quel luogo, ma non avevo mai indagato, "Hai mai sentito parlare del Tao cinese? Certo che si, io lo conosco lo conosci anche tu, nel bene c'é del male e nel male del bene. Vale anche per noi? Oppure siamo due opposti che devono scontrarsi per un destino superiore? Piuttosto hai capito dove siamo?" mi disse, "Conosco il Tao cinese", risposi, "E non so cosa tu voglia fare, ma so dove siamo, siamo nella mia", "No, nella nostra", mi interruppe, "Come vuoi, nostra, mente" dissi e lui iniziò a battere le mani, mentre io continuavo a parlargli: "Quindi il mio avo non era altro che una proiezione della mia mente, come tutto questa dimensione" "Esatto", rispose lui, "il labirinto di Minosse non è intorno a te, è in te, in questo caso in noi." Poi mi guardò e mi lancio un pugno che parai, mentre lui diceva: "Ho deciso che lo Ying e lo Yang si scontrino" lui tirava pugni, io li paravo e rispondevo, finché non arrivammo che lui evitò un mio calcio e cercò di tirarmi un montante che io bloccai. Allora disse: "E' dunque vero che bene e male non completano nei gemelli, io sono il nero che non attacca slealmente il bianco e tu sei il bianco che risponde all'attacco", "Uno di noi è l'inizio, ma insieme siamo la fine del viaggio" continuai io, unimmo le mani e lui, o meglio l'altro io, disse: " Esatto, due volontà...", "..Due dimensioni...", "...Due energie cosmiche...", "...In un solo guerriero...", "...Quasi perfetto perché...", "...Ha piena coscienza del suo..." "Essere", concludemmo insieme mentre il labirinto intorno a me scomparve.

Mi ritrovai nella sala sotterranea del castello, Minosse II, che era in una specie di balcone interno, mi disse: "Ci sei stato solo due anni e mezzo per uscire da là dentro, devi essere tu l'eletto dei gemelli, ora lo vedremo, per aprirti la strada verso l'esterno devi sfondare quel muro ed il potere di un solo uomo non potrebbe mai riuscirvi. Devi usare l' <esplosione galattica>", concluse.

Avevo già sentito parlare di quel colpo, mio padre era stato, "L'esplosione galattica è il colpo più forte dato ad un uomo, ma costui deve essere padrone tanto del suo corpo quanto di membra del suo spirito, altrimenti potrebbe venirne travolto o potrebbe semplicemente non riuscirvi, a me è riuscito solo quando ho controllato il mio spirito divino", mi aveva detto una volta.

Mi misi davanti a quella parete a pensare, il mio fiato era l'unico rumore che sentivo, quando ripensai al mio io che avevo incontrato in me, mi guardai intorno e vidi solo le pareti ed il mio cosmo, una luce in parte bianca in parte nera, due colori che si fondevano in più punti del mio cosmo, allora alzai il braccio destro, "Mai usare il sinistro, l'energia dell'esplosione potrebbe farti avere un infarto", mi aveva detto mio padre, sentì la forza scorre nel mio braccio e posizionarsi sulla mia mano; lanciai il colpo contro la parete urlando: "Esplosione galattica!", la parete andò in frantumi. Da sopra Minosse II mi disse: "Complimenti eletto di Gemini, ora hai il potere ambiguo in tuo possesso sappilo usare e forse un giorno ci scontreremo, quando sarà passata la grande minaccia, il mio dio, Ades, rinascerà forse e se saremo ancora vivi combatteremo." Poi fece un inchino e mi mandò.

Presi un cavallo e dei vestiti nuovi da un venditore lì vicino.

Ora corro verso casa per vedere quale sarà il mio destino."