Pavone
presenta: "La Scalata dei cavalieri"ATTO TERZO:HEAVEN
"I cavalieri, risalito il Leté, si trovano di fronte ad un grande tempio, a guardia del quale vi è un uomo con un'armatura dorata che suona e balla gioiosamente finché non nota i 12, allora si ferma e dice: "Siete riusciti ad arrivare? Come avete potuto battere tutti quei cavalieri? Bé poco importa, io Pan dio dei boschi e servo di Dioniso, vi ucciderò", Pegasus si fa avanti fra i suoi compagni e li avvisa: "Amici, se volete battere gli dei dovete trovare dentro di voi lo spirito divino, come già avete fatto per il settimo senso, ed il modo migliore è combattendo!", sentendo ciò, Pan gli punta contro il suo flauto da cui partono dei raggi dorati che Pegasus evita con un salto, "Sei agile" gli dice Pan che lo riattacca con il suo flauto, ma il cavaliere d'oro dopo aver evitato il colpo, attacca con la "Meteora di Pegasus", di una forza impressionante, capace anche di distruggere l'armatura divina di Pan e di abbattere lo stesso dio.
I cavalieri varcano il tempo di Dioniso, dove trovano il dio dai rossi capelli ad attenderli con il suo scettro, Pegasus, vedendo il nemico, dice ai compagni: "Voi salvate lady Isabel, a lui penso io", i compagni accettano, "Insolente, parlare così di un dio!" lo ammonisce Dioniso, che ampia il suo cosmo e fà partire una sfera rossa dal suo scettro, la sfera stà per colpire il cavaliere d'oro che è però pronto ad evitarla, quando nota che qualcuno la stà bloccando: è Joes che dice a Pegasus: "Hai detto che combattendo risveglieremo lo spirito divino, giusto? allora facci combattere!" detto ciò cerca di trattenere la sfera di Dioniso, ampliando sempre più il suo cosmo, all'improvviso il dio del vino lancia una seconda sfera, che va ad ampliare la prima, Joes sente venir meno le forze, ma ricorda lo scontro con Deathmask avvenuto alcune ore prima ed il disprezzo provato per l'ex cavaliere del cancro; allora il suo cosmo aumenta tanto da essere pari a quello di Pegasus, il cavaliere rilancia la gigantesca sfera contro il dio del vino, che disorientato da tale potenza, viene colpito in pieno dalla sua stessa energia, morendo.
I due cavalieri raggiungo gli altri e notano che lady Isabel non è fra loro, allora Sirio dice: "Pegasus, stavamo per liberare milady, quando una forte entità si è precipitata qui e l'ha presa", "Deve essere stato Ermes", dice il cavaliere della nona casa, "Dobbiamo raggiungere il cielo dove risiede, il quarto". "Il quarto?" chiede Antar "Si, i cieli del paradiso sono nove, noi siamo solo al primo, mentre Zeus risiede nell'ultimo, il nono, con la moglie Era", spiega Sirio, "Ed in ogni cielo vi sono degli dei", conclude Pegasus; Antar ha però un'altra domanda: "Come saliamo al secondo cielo?" "Solo i cosmi divini posso passare da un cielo all'altro; quindi io e Joes trasporteremo noi e voi" gli risponde Pegasus.
I cavalieri salgono nel secondo cielo, che gli appare come l'Eliseo, qui trovano ad attenderli due vecchi nemici: Hypnos e Thanatos.
Il dio della morte li ammonisce: "Avete distrutto l'Eliseo ed ora volete distruggere il nuovo paradiso? Blasfemi", detto ciò cerca una sua prima vittima, Sirio gli si fa davanti dicendo: "Thanatos, attacca me, ora la mia armatura d'oro è divina, quindi non potrai distruggerla!", il dio decide di attaccarlo e gli lancia contro il suo colpo, che sposta Sirio, ma non lo danneggia, il cavaliere di Libra pensa: "Ciò è solo grazie alla mia armatura, devo riuscire ad essere altrettanto forte nell'attacco" , quindi ripensa alle battaglie affrontate e ai suoi amici che ha sempre avuto accanto ed al suo maestro; il suo cosmo inizia ad aumentare mentre Thanatos lo riattacca, non ascoltando il consiglio del fratello: "Lascialo stare, l'ultima volta che hai sottovalutato un uomo sei stato battuto!", ma Thanatos attacca e questa volta Sirio non ha bisogno dello scudo per difendersi, anzi para il colpo con una mano e dopo urla al nemico: "Ora proverai l'ultimo segreto della tecnica del dragone: il <SACRO LIBRA>", una gigantesca onda d'energia fra il verde e l'oro parte dal cavaliere, come un "drago nascente", ma dorato, il dio è battuto. Suo fratello Hypnos è già pronto ad attaccare Sirio con la sua arpa, ma Crystal, avendo aumentato mentre Sirio combatteva, è riuscito a trovare dentro di sé il suo spirito divino e lancia contro il dio del sonno il suo "sacro acquarius", congelando l'arpa e lo stesso dio.
I cavalieri salgano quindi al terzo cielo, dove trovano ad attenderli altri vecchi nemici: Ades e Nettuno. Il dio dell'Oltretomba dice rivolto verso Andromeda: "Vedo che l'aver rinunciato al tuo destino non ti ha fatto ricredere dal voler combattere", Phoenix allora si intromette e dice: "Il destino di mio fratello è combattere per Atena e tu pagherai per ciò che gli hai fatto", poi Andromeda si rivolge al fratello: "Phoenix, non serve che tu mi difenda, perché io ora combatterò insieme a te, però contro Nettuno, ho promesso di liberarlo", Phoenix accetta, i due fratelli si fanno avanti contro i due dei, anche essi fratelli.
I due dei puntano le loro armi, la spada ed il tridente, contro i due fratelli e dei colpi energetici partono da tali armi, i due cavalieri d'oro evitano i colpi, Phoenix urla quindi al fratello: "Andromeda scava dentro di te e trova lo spirito divino!", detto ciò ampia il suo cosmo, come già Pegasus, Joes, Sirio e Crystal avevano fatto, ed attacca Ades con i suoi "artigli del leone", con cui abbatte il dio. Andromeda, invece, carica il suo cosmo, ripensando alle tante battaglie ed ai tanti pericoli vissuti, quindi scatena il suo cosmo e riesce a battere il dio Nettuno con la sua "nebulosa d'Andromeda"; avvicinatosi quindi al corpo di Nettuno, Andromeda dice: "Io, ho mantenuto la parola data". I cavalieri salgono quindi nel quarto cielo, dove non trovano nessuno, ma percepiscono due cosmi, all'improvviso una parte del monte che si trova in quel cielo, cade quasi sui cavalieri, questi alzano quindi lo sguardo e notano una donna dall'armatura rossa, armata con una lancia, che si presenta: "Sono Vesta, la dea del focolare domestico e sorella di Ermes", la dea si lancia quindi fra i cavalieri maneggiando con grande abilità la sua lancia, Kiki usa il "crystal wall" per bloccarla, ma non vi riesce e la sua armatura viene graffiata, Kiki guardando il graffio, ripensa al fratello, cavaliere di Ariete e capace di riparare le armature, ripensando al fratello ed al sacrificio fatto da lui, Kiki trova la forza per giungere allo spirito divino, grazie al quale riesce a scagliare un "sacro Ariete", che abbatte la dea.
In quel momento i cavalieri percepiscono un altro cosmo, che si muove con tale velocità da non essere sempre visibile, fra i cavalieri si fa quindi avanti Alcor che dice: "Ermes, so che sei tu, combatti con me", ma Pegasus lo interrompe: "No! Deve prima dirci dove si trova lady Isabel!", il messaggero degli dei allora dice: "Bé se volete sapere dove l'ho portata: è da sua padre, che potrà completare il risveglio che voi avete impedito nel tempio di Dioniso; ora vogliamo combattere?" e riscompare per riapparire davanti ad Alcor, che viene colpito dal suo scettro; il cavaliere cade a terra, mentre Ermes lo colpisce ad una velocità tale che gli altri cavalieri non riescono quasi a seguirli, finché Alcor non ricorda le sue battaglie con il fratello, poi come cavaliere d'oro e trova in se il suo spirito divino; la battaglia acquista una nuova veduta, infatti Alcor riesce a muoversi alla stessa velocità di Ermes e lancia degli "artigli d'oro" di una velocità impercettibile per il messaggero degli dei, che muore.
I cavalieri, sapendo ora dove si trova la dea Atena, salgono verso il quinto cielo, dove incontrano altri due nemici precedentemente battuti: Apollo e Eris, i due avvisano i cavalieri: "Finalmente nostra sorella Atena tornerà fra noi e voi non potrete fare niente per impedirlo!", allora due cavalieri avanzano fra i dodici per smentirli: Axen ed Antar, che si preparano alla battaglia; Eris attacca il cavaliere del Capricorno con il suo tridente, mentre Apollo con il suo cosmo attacca il cavaliere dello Scorpione, i due cavalieri però riescono a trovare in loro stessi lo spirito divino, ricordando i loro difficili allenamenti rispettivamente con Castalia e Tisifone e le loro battaglie da poco vinte.
Quindi Antar colpisce con le sue "Cuspidi assemblate" il dio Apollo che muore per le ferite, mentre Axen distrugge l'arma della dea della discordia con la sua excalibur e poi uccide la stessa dea.
I cavalieri possono così salire al sesto cielo. Qui trovano una grotta da cui escono una bellissima donna dai biondi capelli ed un vecchio con degli attrezzi da fabbro, ambedue hanno armature divine e si presentano come: "Afrodite, dea della bellezza, ed Efeso, dio del fuoco"; fra i cavalieri avanzano gli unici due che ancora non hanno raggiunto lo spirito divino: Zalon e Mayil. La dea attacca la ragazza con il suo specchio, da cui emana un fascio di luce distruttivo, mentre Zalon è inseguito dagli attrezzi di Efeso. I due cavalieri tentano di schivare i colpi, ma intanto sanno che devono anche trovare in loro gli spiriti divini: Mayil riflette sui combattimenti fatti, in particolare con il cavaliere di Fish, divenuto cavaliere di Afrodite, e sente in se il bisogno di ridare onore alla dodicesima casa, mentre Zalon riflette sulle battaglie vinte e sugli allenamenti fatti con Geki per avere l'armatura del toro; i due cavalieri, trovati i loro spiriti divini, attaccano i due dei con i loro colpi sacri, Efeso muore nella sua stessa grotta ed Afrodite viene travolta dal "sacro pisces".
I cavalieri giungono quindi nel settimo cielo, dove percepiscono un cosmo distante ma che li sovrasta, non capiscono di chi sia, finché una voce non si intromette fra loro, rispondendogli: "Siete giunti nel settimo cielo, cavalieri, qui il cosmo del sommo Zeus si inizia già a percepire, nell'ottavo è molto presente e nel nono è onnipotente; ma non vi preoccupate, non arriverete al nono cielo, noi, Eolo, dio dei venti, ed Artemide, dea della caccia e della luna, vi fermeremo prima." Dopo questo discorso, i cavalieri vedono apparire una giovane dai capelli azzurri e dall'armatura dorata, con una luna dietro ed armata di un arco, ed un uomo dai capelli e dall'armatura fra il bianco ed il celeste; Phoenix e Zalon lanciano i loro colpi alla massima potenza contro i due dei, ma i colpi non hanno effetto, gli dei allora si mettono a ridere, Eolo soffia su Phoenix, spingendolo sul fratello, mentre Artemide fa partire dal suo cosmo un'energia dorata che si abbatte su Zalon spedendolo contro Kiki, i quattro cavalieri decidono quindi di unire i loro colpi: Phoenix avverte il dio del vento: "Ora proverai il <sacro virgo> unito con il mio <sacro leo>", infatti Andromeda risveglia la sua catena dorata e scatena il suo "sacro virgo", mentre Phoenix lancia il "sacro leo", una gigantesca sfera di fuoco che unita alla catena dorata sprigionante energia di Andromeda, abbatte il dio del vento. Zalon, invece, unisce il suo "sacro toro" con il "sacro ariete" di Kiki, così da riuscire a vincere Artemide. I cavalieri possono quindi passare all'ottavo cielo, dove quel cosmo già percepito, si fa così pressante da fargli sentire l'armatura pesante, qui i cavalieri notano due dei dalle armature molto complesse: una dea con in mano un scettro ed un dio con uno scudo ed una lancia, i due avanzano verso i cavalieri e la dea dice: "Noi siamo Demetra, dea dei raccolti, ed Ares, dio della guerra, vi consiglio di andarvene, se no dovremo fare a modo suo", indicando Ares.
I cavalieri si preparano quindi alla nuova lotta, ma Ares è più veloce di loro: muove la lancia e le armature dei dodici cavalieri si danneggiano, alcuni si rialzano e si preparano ad attaccare: Alcor e Mayil scagliano i loro due colpi sacri contro Demetra, che incapace di difendersi viene sconfitta immediatamente, Axen e Joes, invece lanciano la "meridiana d'oro" e un colpo di excalibur contro il dio della guerra, che para i due colpi con lo scudo, che anzi li riflette contro i due cavalieri, allora Joes ha un'idea e dice all'amico: "Axen, io blocco Ares da dietro, attaccandolo con il <sacro cancer>, tu utilizza il tuo colpo sacro, mentre lui non può muoversi", "Ma rischierai la vita", replica Axen, "Allora mira bene!", conclude Joes, che scatta quindi dietro al dio della guerra, bloccandogli le braccia e colpendolo così con il suo "sacro cancer", mentre Axen lo prende in pieno con il "sacro capricorn", Ares non può resistere ai due colpi combinati e muore; i cavalieri salgono quindi nell'ultimo cielo, il nono.
Nell'ultimo cielo i cavalieri percepiscono tutto intorno a loro in modo strano, i piani gli appaiono inclinati e il cielo stesso si muove intorno a loro, quando notano due donne, dee, una con un'armatura celeste, l'altra con un'armatura fra l'oro ed il rosso, la prima si fa avanti e si presenta come: "Eos, dea dell'aurora e serva personale di Era, regina degli dei", i cavalieri capiscono quindi che l'altra deve essere Era.
La dea dell'aurora si pone fra i cavalieri ed Era e dai sui occhi partono dei raggi di luce che accecano i cavalieri, fra i quali avanzano Crystal ed Antar, che decidono di unire fuoco e gelo eterno contro la dea: lanciano quindi il "sacro acquarius" ed il "sacro scorpio" contemporaneamente, mancando la dea, Sirio allora gli urla: "Chiudete gli occhi, colpite con lo spirito!", i cavalieri seguono il consiglio e stavolta i due colpi sacri combinati vanno a segno, uccidendo Eos. I cavalieri avanzano quindi verso Era, che apre davanti a se un ventaglio, ed uno molto più grande si apre sul retro della sua armatura, i due ventagli producono un canale energetico che si scaglia contro i cavalieri, Sirio si pone davanti a questo canale e lo blocca con lo scudo, poi insieme a Pegasus scagliano il "sacro libra" combinato con il "fulmine di Pegasus", così da abbattere il primo ventaglio della dea, ma non sufficiente a battere Era stessa, Pegasus dice quindi a Sirio: "Amico mio, dovrai unire il tuo colpo sacro con il mio" ed i due scatenano i loro colpi sacri: il "sacro libra" ed il "sacro sagitter", una gigantesca freccia di energia dorata dalla velocità inaudita, che impreme maggiore velocità anche al colpo sacro di Sirio, Era, ormai senza alcuna difesa, non può resistere ai due colpi sacri combinati e muore.
I cavalieri avanzano quindi verso una grande sala illuminata. Appena entrati i cavalieri notano in un angolo lady Isabel, chiusa in un sarcofago e di fronte a loro un trono vuoto, i cavalieri avanzano con attenzione in quella sala, cercano di aprire il sarcofago, ma non vi riescono, tutti provano a frantumarlo con le armi della bilancia, ma falliscono, ad un tratto una voce cala dal cielo: "Solo un dio può aprire quel sarcofago, quindi o io o mia figlia possiamo, voi no" ed all'improvviso cala dal cielo Zeus (a sinistra)
Il re degli dei si rivolge ai cavalieri: "Voi avete grandi poteri, si deve ammettere: siete padroni del settimo senso, sapete controllare l'ottavo ed avete risvegliato i vostri spiriti divini, siete davvero dei grandi cavalieri, purtroppo siete impuri come tutti gli altri uomini che popolano questa terra. Tutto ciò che avevo creato è stato rovinato dall'uomo e voi ne siete l'esempio; perché, nella vostra scalata, non vi siete forse macchiati di tracotanza nel voler essere i cavalieri più forti e nell'assomigliare agli dei? Bè non importa più, ora morirete, dopo l'intero genere umano verrà cancellato, gli altri dei sono ormai puri spiriti potrò farli rinascere meglio dopo aver usato la loro energia combinata alla mia per distruggere gli esseri viventi", detto ciò punta il suo scettro contro i cavalieri ed una corrente immensa di energia li investe, danneggiando ulteriormente le loro armature e aumentando le ferite sui loro corpi. Zeus nota la resistenza delle armature e capisce che devono essere state bagnate da sangue divino, quindi li colpisce ancora ed ancora, ormai, dopo tre colpi le armature dei cavalieri sono piene di danni, i cavalieri stessi sono feriti, ma non demordono si alzano e Pegasus dice: "Amici, combattiamo insieme per l'ultima volta, uniamo tutti e 12 i nostri colpi, per Atena, per la giustizia e per il mondo intero", i cavalieri pronunciano quindi i loro colpi sacri, ma questi non si attuano e Zeus li deride: "Voi volete usare tecniche <sacre> di nome e di fatto contro l'essere più sacro che vi sia? non credete che la cosa sia contraddittoria" e colpisce nuovamente i cavalieri, ma Pegasus è il primo a rialzarsi e suggerisce ai compagni: "Amici, non perdiamoci d'animo abbiamo anche altre tecniche, giusto? Usiamo quelle alla massima potenza", Kiki allora lancia la "Starlight Extinction", che si unisce al "Grande corno" di Zalon a cui si uniscono gli "Artigli d'oro" di Alcor e la "Meridiana d'oro" di Joes, anche Phoenix ed Andromeda si uniscono con gli "Artigli del Leone" e la "Nebulosa di Andromeda", anche Sirio lancia il suo "colpo dei 100 draghi", mentre Antar scatena le sue "15 cuspidi assemblate" e Pegasus lancia il suo "fulmine", Axen si unisce brandendo l'excalibur e Crystal con la "Polvere di diamanti", Mayil utilizza, infine, il suo "canto della sirena". Zeus guarda i colpi degli avversari ed urla: "Pazzi", ma improvvisamente altri due cosmi si uniscono ai loro, due cosmi divini, uno più debole che è quello della figlia ed un altro che non riconosce, ma che permettono al colpo di andare a segno facendo perdere l'equilibrio al re degli dei.
Zeus si rialza infuriato, scatena la sua massima potenza contro i cavalieri, ma qualcuno para il colpo, un dio, che con il suo azzurro e gelido cosmo frantuma il sarcofago in cui si trova lady Isabel, il misterioso alleato si rivela come un dio sconosciuto dall'armatura azzurra, che lascia sbalorditi tutti, persino Zeus, che non si aspettava l'intromissione; il dio avanza verso Atena, nessuno dei cavalieri d'oro si pone in mezzo sia perché nessuno ne ha la forza, sia perché considerano il dio misterioso un alleato: infatti è così, il dio pone vicino ad Atena l'armatura della dea, che i cavalieri avevano lasciato al grande tempio.
Ad un tratto Alcor e Pegasus si guardano e l'uno dice a l'altro: "La sua armatura e la sua spada, tu credi che sia....?" , Zeus interrompe il dialogo fra i due cavalieri urlando al nuovo arrivato: "Cugino, questo è un affare fra me, i miei figli e le genti del sud!" "No", gli risponde il dio, " Tu ed i tuoi famigliari avete più volte cercato di prendere il controllo dei miei territori del nord, ultimo tuo fratello Nettuno. I nostri padri erano fratelli e si sono divisi le terre, ma voi spesso ve ne dimenticate, bé ora me lo dimentico io. Forza, vediamo se il tuo scettro è più potente della mia spada!" "Bene Odino, ora morirai per mano mia", gli risponde Zeus rivelando l'identità del dio, ma una terza voce interrompe il dialogo: "No padre, tu non ucciderai nessuno, non oggi" afferma Atena, che ha intanto indossato la sua armatura, alzato quindi lo scettro verso il cielo, lo incrocia con la spada di Odino ed una potente energia viene emanata dalle due armi, che si scontra con lo scettro di Zeus: la lotta fra le due energie sembra senza vincitori, ma i cavalieri si avvicinano agli dei loro alleati ed uniscono i loro cosmi a quelli delle divinità, Zeus non riesce più a contenere tale energia e da questa viene spazzato via.
I cavalieri riescono ad abbandonare il paradiso, grazie ad Atena ed ad Odino. Al grande tempio, nessuno dei 12 cavalieri riesce a tenersi in piedi, ma Alcor, con un grande sforzo, dice al dio del nord: "Mi scusi, o potente Odino, se ho tradito lei e la mia gente", Odino si avvicina a lui e gli dice: "Cavaliere, tu non hai tradito nessuno, hai salvato il genere umano in nome di Atena e della giustizia, entrambe alleate della gente del nord. Chiedo solo una cosa a tutti voi: se un giorno la gente di Asgard avrà bisogno di aiuto, spero che voi siate presenti" "Ti assicuro che li aiuteremo il più possibile", gli risponde lady Isabel; Odino, sorridente, saluta i cavalieri e ritorna nel Valhalla, mentre i cavalieri possono finalmente sperare un lungo periodo di pace."
THE END