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Ciò che è perso sarà trovato"Passo le notti insonni a rivedere gli ultimi attimi in cui lei era con me su quell’isola dimenticata da dio e dagli uomini. Era l’unico raggio di sole nella mia vita: lei e il ricordo di mio fratello mi davano la forza di continuare a vivere. Prima lei incarnava la mia ragazza…ma assomigliava tanto a Shun…. E poi è morta, morta per causa mia, per farmi diventare cavaliere.
Ogni volta che stavo per morire sentivo la sua voce che mi diceva di resistere, perché il mondo aveva bisogno di me, che Phoenix non doveva morire ma rinascere dalle proprie ceneri.
E io sono rinato, tante, troppe volte ormai. Hyoga prendendomi in giro dice che potrei fare concorrenza a Virgo come custode dell’Ade. Ormai il biondino ha smesso di scherzare su questo da quando l’effettivo successore di virgo ci ha lasciato sacrificandosi per noi.
Eh si, Shun, il mio fratellino è morto quasi due mesi fa: ha seguito il suo destino rinchiudendosi con un demone all’interno della sua amata isola di Andromeda.
Qui al palazzo della "duchessa"niente è come prima, neanche il matrimonio di Shunrei e Shiryu ha dato un gran giovamento al nostro morale: Seiya cerca di mantenere gli ultimi brandelli di ironia che gli restano, Hyoga avrà fatto cinque viaggi in Siberia in due mesi, ma dopo neanche tre giorni ritorna sempre più triste; Shiryu con la sua calma che prima era rilassante ora inizia a diventare troppo flemmatico e saccente.. o forse sono io che ho perso la poca innocenza che avevo grazie a mio fratello.
Quando c’era lui ogni tanto riuscivo anche a vedere le cose dal suo punto di vista: sognante, da bambino, accettando tutto e tutti senza polemizzare.
Gli ho ripetuto tante volte che doveva essere coraggioso, sia da bambino ma anche quando ormai era già cavaliere.
Gli rimproveravo le sue lacrime.
Ora che è morto ho capito che non piangeva per paura o per viltà, ma perché riusciva a vedere il lato bello d qualsiasi cosa: lui riusciva a vedere tutta la poesia di un fiore che sboccia.tante volte durante la notte lo sentivo lamentarsi nel sonno: qualche volta esasperato ho letto i suoi sogni; le immagini di tutti i nemici che aveva affrontato e uccise gli tornavano in mente torturandolo: Aphrodite, Mime, Kira…..
Eppure non aveva mai paura quando doveva affrontarli, pur non avendo un animo guerriero.
Purtroppo non ha avuto paura, o almeno timore, quando ha decifrato quel segno nel vento e ha visto la strada che il destino gli indicava.
Shun ed Esmeralda: le uniche persone a cui ho votato la mia vita, oltre Atena, ora riposano in pace. E io sono sopravvissuto, il solito sopravvissuto: la Fenice che rinasce dalle sue ceneri.
E io mi trovo vuoto, ho un tale freddo dentro……….. le fiamme della fenice non bastano a scaldarmi, quello che mi serve è il sorriso di Esmeralda, la voce morbida di mio fratello che discute pacatamente con Seiya, le risate mentre ci alleniamo…. Cinque risate e non quattro silenzi.
La prima sera ch’è morto l’ho passata sul molo di nuova Luxor vicino a casa sua, a guardare le stelle,cercando la sua, cercando di sentire ancora una volta quel bagliore calmo.
Non l’ho vista, ma c’erano delle meravigliose stelle cadenti: fenomeni stupendi che rimangono in vita poco, troppo poco. Come Esmeralda. Come Shun.
Poco dopo le due di notte è venuto Hyoga. Siamo rimasti un bel pezzo in silenzio…. Poi ho notato che piangeva. silenziosamente. E’ difficile vederlo piangere, sempre stato un bambino riservato e algido.
Non ho detto niente, non volevo umiliarlo; ma lui ha parlato per primo:
"Tuo fratello era il mio migliore amico. Gli ho sempre detto tutto, ma mi sono reso conto che non l’ho mai ascoltato veramente…. Se l’avessi fatto me l’avrebbe detto quello che stava per fare: il gesto più stupido ed egoistico che gli ho mai visto compiere"-ha detto con stizza.
"egoistico?CI ha salvato la vita!"- gli ho replicato, ma so perfettamente quello che vuole dire: anch’io ho odiato mio fratello questa notte.
"Certe volte il sacrificio…. Diventa un terribile peso per chi resta. Anche la mia mamma si è sacrificata per me e io ho iniziato a sentirmi meglio solo quando al collegio ho conosciuto Shun…. Parlare con lui era meglio di qualsiasi medicina o di qualsiasi discorso mi avessero mai fatto… e ora è morto anche lui. Tu ancora non ti rendi conto di come cambierà il nostro gruppo ora….. vedremo il fantasma di Shun che ci invita ad essere felici eppure non lo saremo mai, non completamente almeno"- parlava piano, come se ogni parole dovesse giungere da molto lontano. Io non sono un ascoltatore molto quotato, o per meglio dire io non ascolto mai, eppure Hyoga si stava lentamente aprendo in onore di mio fratello.
Ma quel giorno ero talmente depresso e amareggiato che non ho potuto evitare di diventare cinico:
"Saresti così commovente se Shun non ti avesse salvato la vita alla casa della bilancia, Hyoga? La tua è solo ipocrisia oppure ti mancherà davvero mio fratello? Mio fratello che nessuno si è mai sforzato di capire, io per primo!"
non si è minimamente scomposto, sembrava avessi parlato al vento, aveva anche smesso di piangere:
"Guarda il cielo Ikki, pensa che forse Shun ci sta guardando da lassù…. Tutte queste stelle cadenti… sono un messaggio, ne sono sicuro".
E allora sono stato zitto anch’io , e ho osservato il cielo per la prima volta in un modo diverso.
In queste sette settimane (sembra uno scioglilingua) ho cercato di dimenticare la mia amarezza con molte donne diverse, ma di loro ho tutt’ora un ricordo confuso, come di qualche ora di ossigeno non proprio pulitissimo, ma migliore di quello che respiro di solito. L’ultima, quella con cui ho appuntamento questa sera neanche non me la ricordo, credo proprio che aspetterà in eterno davanti quel bar..o era una discoteca?
Comunque…
Il maestro di Shiryu e Lady Isabel stanno cercando qualche modo per riportare su mio fratello dal posto dov’è: Virgo è solo riuscito a sapere che ha definitivamente ucciso il demone ma ha perso la vita nel fare questo.
Hanno già fatto innumerevoli tentativi, sono stato quasi tentato di dirgli di lasciarlo in pace, che nella mia cultura i morti sono la cosa più sacra che esista… ma non l’ho fatto. Ho rinnegato tutti i miei principi solo per sentire ridere un’altra volta mia fratello nella sua maniera fresca e spigliata, da bambino.
Mentre sono immerso in questi pensieri squilla il telefono: E’ Seiya, agitatissimo.
"Ikki, maledizione sbrigati! Qua ci sono novità, grosse novità"
"Che è successo? Milady ci ha trovato qualcun altro con cui rischiare la vita oppure Asher è caduto dalle scale e si è rotto il ditino?"- chiedo sardonico.
"ma quanto sei spiritoso! Si tratta si di Saori, ma questa è una cosa importante: hanno trovato il modo di far tornare in vita Shun. L’unica cosa che la persona, o meglio il dio che ci dovrebbe dare il permesso di fare ciò, ha posto una piccola condizione." - sempre più agitato.
Il cuore mi si ferma per un attimo nel petto: sarebbe troppo bello per essere vero. Darei anche la mia vita per Shun.. perché lui può essere i miei occhi da morto ma io non posso essere i suoi da vivo.
"Che condizione, Seiya? "- chiedo.
Sento un tramestio attorno al telefono, poi Hyoga strappa il telefono a Seiya, non prima di avergli dato qualche epiteto mezzo in russo e mezzo in giapponese.
"Insomma, Ikki vuoi muoverti e venire qui, oppure dobbiamo venire noi da te?"- chiede tutto allegro
da dietro sento la voce di Seiya dire piano: "Shi, che cavolo m’ha detto Hyoga?"
"E io che ne so, chiedilo a lui quando attacca!"
E questi sarebbero cavalieri d’Atena che mi comunicano che c’è una possibilità di far rivivere mio fratello? Certo che ci vado al palazzo… ma per prenderli a calci!
Quando arrivo non trovo neanche una guardia, contrariamente al solito, e Mylock in persona mi aspetta davanti al cancello: " Muoviti, riesci a far aspettare anche un dio.!"
"per dirla tutta io rischio anche la vita per questo dio, quindi la tua padroncina può benissimo aspettare!"- replico acido.
"non sto parlando di milady, razza di teppista dalla lingua lunga."
Ecco, ora lo riconosco. Ma ora chi sarà questo dio?
Lo scopro ben presto entrando nel grande salone,ed è la cosa più ridicola che mi sia mai capitata.
Sul divano sono seduti scompostamente, come se dovessero alzarsi da un momento all’altro, Seiya e Shiryu; Hyoga è appoggiato alla finestra e su tre grandi poltrone ci sono il maestro di Shiryu, lady Isabel e… Lucifero, il dio che avevamo sconfitto qualche tempo fa.
"ma certo, come aveva fatto a non venirmi in mente prima? Chiedere aiuto a uno che ci voleva morti e sepolti.. al dio dell’oscurità!"- dico sprezzante. La situazione è talmente paradossale che mi metterei a ridere se non perdessi così la speranza di vedere nuovamente Shun.
"Ikki, la tua maledetta linguaccia! Ascolta per dieci minuti prima di disprezzarci."- prova a calmarmi Seiya, con un tatto da elefante.
"Allora Ikki, l’unico che può adempiere alla mia condizione sei tu. Dovrai batterti contro un mio guerriero molto forte, se lo vincerei tuo fratello tornerà in vita…e anche Esmeralda!"- mi dice Lucifero con la sua voce dalle mille sfumature.
Resto senza parole, per la prima volta in vita mia.
Sarebbe il realizzarsi del sogno della mia vita, il mio grande amore di nuovo con me,ma con mio fratello vicino.
" e come mai mi faresti una proposta così conveniente?"-replico caustico.
Lucifero sorride enigmatico,poi dice: "Conveniente? Io non credo. Ricordati che se perdi non li rivedrai mai più. Tuo fratello ha fatto un patto con me, si è fidato di te a tal punto da accettare l’oblio eterno in caso di una tua sconfitta. E lo stesso ha fatto Esmeralda.carini no?"
Non ci perdo neanche tempo, chiedo direttamente il luogo e il giorno del combattimento.
"il luogo è l’isola di Andromeda, dove riposa lo spirito di tuo fratello e il giorno l’anniversario della morte d’Esmeralda… te lo ricordi, no?"
"certo che me lo ricordo. A presto!"- dico e giro i tacchi.
Ogni attimo che mi divide dal giorno del combattimento lo vivo come un’ automa, concentrandomi solo
sui volti di Shun e di Esmeralda, dicendomi che presto li rivedrò e che niente poi ci separerà di nuovo. Lucifero aveva ragione, ma si sbagliava anche. Aveva ragione sul fatto che quella che mi sono preso è una responsabilità immane, impossibile per qualsiasi altro uomo. Ma lui non mi conosce bene come quei due che hanno messo la loro vita, o meglio la loro morte, nelle mie mani. Loro hanno fiducia in me, sanno di cosa sono capace, sanno che darò tutto me stesso e anche di più per salvarli. Il mio avversario non avrà certo vita facile.
Eppure ogni tanto sono assalito dai dubbi…e se non dovessi farcela, deluderei Shun, Esmeralda, Saori, Seiya e tutti gli altri (non è che di questi me ne importi molto, a parte i primi due), ma soprattutto dimostrerei a Lucifero che non si sbagliava, che il suo è stato un buon affare: tre anime al prezzo di una, due cavalieri in meno.
E il giorno della sfida finalmente viene.
L’isola di Andromeda è completamente diversa da quello che mi aspettavo: il caldo è soffocante quasi quanto nella mia isola, il territorio è povero di verde, un unico ruscello apporta acqua dolce al centro dell’isola.
In uno spiazzo che da sul mare mi attende il mio avversario: è piccolo e dalle forme agili, indossa un’armatura colore della sabbia su cui sono incisi dei simboli arcaici.
Iniziamo subito la lotta, io lo provo a colpire con le mie ali della fenice ma lui le para agilmente con un colpo chiamato "barriera delle stelle". E’ proprio come se intorno a lui si disponesse una miriade di stelle, quasi una nebulosa.
una nebulosa?!
La mia indecisione mi costa cara, il mio avversario mi colpisce in pieno petto facendomi rantolare in cerca d’aria.
Mentre paro uno dopo l’altro i suoi colpi velocissimi alzo gli occhi e vedo lucifero che sogghigna dall’alto del suo trono e vicino a lui lady Isabel tesa come una corda di violino.
E capisco tutto.
Quello che ho davanti è mio fratello in versione oscura, ma so per certo che quel diavolo non può averlo plagiato, quindi l’unica possibilità che resta è che lui si sia fatto ridurre in questo stato di sua spontanea volontà.
Lucifero sapeva che Shun non mi avrebbe mai attaccato realmente da lucido.
Ma allora perché rischiare tanto non mettendomi in faccia la verità, senza farmela capire?!
A meno che…. Ma certo! Questa è l’unica soluzione! Mio fratello si è fidato al tal punto di me da accettare un patto simile. E se l’ha fatto vuol dire che Esmeralda non corre alcun pericolo se io vinco e che devo vincere…. A tutti i costi, fidandomi di lui come mai non ho fatto prima.
Valuto attentamente le possibilità tra un attacco e l’altro: il mio fantasma diabolico rischierebbe di rovinare in modo irreversibile i suoi centri nervosi e io perderei perché stroncherei mio fratello; le ali della Fenice sa come schivarle; la mia unica possibilità è un colpo che racchiuda la devozione dei cavalieri d’Atena, come quello che Seiya usò contro di me, ma sia molto potente: il sacro LEO.
"Cavalieri donatemi i vostri colpi, solo così riusciremo a vincere. Perché dalla fiducia rinascerà Shun, non dalla compassione"- urlo
Aumento di colpo il mio cosmo, e capisco che gli altri cavalieri si preparano a fare altrettanto; mentre dalle mie mani esce in tutta la sua prorompente forza il sacro Leo, improvvisamente l’aria ghiacciata del colpo di Cygnus "il sacro Acquarius", seguito immediatamente dalla freccia d’oro del Sagittario (Seiya) e due sacri libra: uno di Dhoko e l’altro di Shiryu; anche Atena indirizza il suo potere verso l’immenso globo sta per colpire Shun, che in un attimo si ingloba anche i colpi di tutti gli altri cavalieri d’oro.
Non ho esitazioni quando il colpo atterra Shun ma l’attimo che segue è il più brutto della mia vita: Shun non si rialza, se è morto lo è per causa mia.
Il cuore di tutti noi si ferma, ma riparte in un solo battito quando sentiamo Lucifero urlare.
Urla di dolore perché sconfitto, perché perde due anime…. Ma la voce fioca di Shun lo sovrasta.
"Grazie, vi siete fidati di me"- sono le sue ultime parole prima di svenire.
E accanto a lui, mentre io accorro per sorreggerlo appare Esmeralda, il mio amore perduto, ora ritrovato.
Shun mi ha dato in pratica la lezione che gli dissi quel giorno al grande tempio: "Avevi perso un fratello che credevi ritrovato, e forse un giorno ritroverai un fratello che credevi perso!".
E io che avevo ritrovato mio fratello credendo perduta Esmeralda, ho ritrovato Esmeralda rischiando di perdere mio fratello.
-- nebbulit--