Data Di Creazione: 26/10/2013

Trama: Alcuni mesi dopo la sconfitta di Hades, un nuovo nemico minaccia ancora la pace sulla Terra. Come se non bastasse, con i suoi poteri divini riesce a soggiogare, rendendoli suoi fedeli servitori, i Crystal Saints, una casta di guerrieri al servizio di Atena.

 

La Dea Della Neve E I Crystal Saints

 

Prologo

Siberia. Il cielo era chiaro e il sole risplendeva sulle lande ghiacciate, ma di colpo arrivarono nuvole grigie che lo coprirono e iniziò a nevicare. Sulle prime, solo qualche fiocchetto ondeggiava nel vento, ma poi i fiocchi aumentarono e diventò ben presto una tormenta. Nonostante ciò, si poté vedere uno strano bagliore bianco provenire da un punto imprecisato all’orizzonte. In cima a una rupe ghiacciata vi era una scultura di ghiaccio, davvero ben fatta, che rappresentava una donna dai lunghi capelli con il braccio alzato al cielo e che impugnava una spada, sempre di ghiaccio. Sul petto, aveva una pergamena stropicciata e ingiallita con la scritta "Atena" in greco. Non appena la pergamena si staccò, dalla scultura uscirono numerosi raggi bianchi, ci fu un grande bagliore e quando svanì, al suo posto, c’era una donna giovane, sui ventidue o ventitré anni, dai lunghi capelli azzurro ghiaccio, occhi d’argento e indossava un lungo chitone bianco. La ragazza misteriosa sorrise biecamente, mentre la tormenta le agitava i lunghi capelli. All’improvviso, spuntarono dal nulla cinque ragazzi con un’armatura addosso.

-Sentivamo che c’era qualcosa di strano e, infatti, i nostri sospetti erano fondati: il sigillo si è sciolto purtroppo!- disse uno di loro.

La ragazza continuò a sorridere biecamente rimanendo immobile.

-I suoi guerrieri non torneranno più in vita, quindi dovrebbe essere facile per noi sconfiggerla!- disse un altro.

-Siete più sciocchi di quanto pensassi. Sono pur sempre una dea! Non potete sperare di battermi!-

-Siamo guerrieri di Atena. Combatteremo anche a costo della vita!-

I corpi dei cinque giovani iniziarono a brillare di bianco, mentre la ragazza continuava a fissarli con il suo sorriso diabolico e sarcastico insieme.

-Poveri illusi! Però, sapete che potreste essermi molto utili?-

-In che senso?-

La ragazza si mise a ridere, allargò le braccia in aria e tutto si fece nero.

*Alcuni minuti prima.*

Una lussuosa limousine uscì da una villa la cui meta era una zona boscosa. Qui, lontana da tutto e tutti, c’era una casetta di legno. Una ragazza dai capelli castani, e gli occhi nocciola, si alzò dal letto, andò in bagno e dopo essersi vestita uscì dalla stanza e scese le scale. Si avvicinò a una persona seduta su una sedia a rotelle, con la testa leggermente china e gli occhi chiusi, accanto al camino. La ragazza fece un sorriso tirato, perché internamente era molto triste, e disse:

-Ciao Seiya!-

 

 

Capitolo 1:

La Storia Di Chione E Dei Crystal Saints

 

Erano passati quattro mesi da quando Saori Kido, o meglio la dea Atena, e i suoi fedeli saints avevano annientato Hades, il dio del mondo dei morti. La vittoria, purtroppo, costò molto cara a Seiya della costellazione di Pegaso. La spada del dio lo aveva prosciugato di tutte le forze e del suo cosmo gettandolo in un coma profondo. Una cosa curiosa, però, era che Seiya non aveva bisogno di stare per forza in un ospedale e attaccato a una macchina. Era come se fosse semplicemente sprofondato in un sonno senza sogni. Quando tornò sulla terra tra le braccia di Saori, Seika lo prese con sé, promettendo di prendersi cura di lui, ordinandole di non farsi più vedere perché era solo colpa sua se il fratello era ridotto in quello stato. Nonostante si fosse nascosta in quella casa nel bosco, Saori riuscì a trovarlo grazie a un percettibile e fievole cosmo che ancora riusciva a emanare, ma dovette restare fuori davanti alla porta perché Seika non la lasciò mai entrare. E la cosa durava da giorni ormai. Seika si mise a fare colazione e parlava al fratello. Non era sicura che potesse sentirla, ma non le importava. Sapeva che alla fine la sua voce lo avrebbe fatto uscire dal coma. Appena finì di bere il latte, sentì il rumore di una macchina che conosceva fin troppo bene.

-Insistente!- disse tra sé.

Si diresse verso la porta e uscì. Aspettò sull’uscio, a braccia conserte, che Saori uscisse dalla macchina. Un energumeno dalla pelle nera, calvo, con gli occhiali scuri e uno smoking elegante, uscì per primo, si mise a reggere la portiera e la ragazza scese.

-Fa prima a restare dov’è e non affaticarsi a scendere. Mio fratello non ha la minima intenzione di vederla!-

-Seika… ti prego…-

-Le ho già detto di non usare tutta questa confidenza con me! Per lei sono la signorina Seika!-

L’energumeno fece un passo avanti con chiare cattive intenzioni, ma Saori lo fermò mettendogli una mano sul petto.

-Stai calmo, Victor!-

-Il suo gorilla si è irritato perché le manco di rispetto o perché ha fame e vuole una banana?-

L’energumeno digrignò i denti senza reagire.

-Ti prego Seika. Fammi vedere tuo fratello. Forse con i miei poteri posso…-

-Risvegliarlo così torna a essere il suo cagnolino che combatte al suo fianco? Beh, se lo scordi! Preferisco tenermelo così com’è, piuttosto che fargli rischiare, di nuovo, di morire per una donna incapace come lei. Detto questo, addio e la smetta di venire qui, altrimenti non sarò responsabile delle mie azioni. Anche se è una dea, il suo corpo è umano. Se le pianto un coltello in petto, lei muore, no?-

Saori non disse niente, mentre la sua guardia del corpo ringhiava come un cane. Seika, senza dire niente, rientrò in casa sbattendo la porta.

-Perché non mi ha permesso di darle una lezione?- chiese Victor.

-Perché non sarebbe stato giusto! Fino a prova contraria, è lei ad avere ragione!-

-Ma signorina…-

Saori rientrò nella limousine seguita poi da Victor.

-Andiamo Tatsumi!-

Il suo fedele maggiordomo accese il motore, ma prima di partire disse:

-Mi spiace signorina…-

-Anche a me!-

E se ne andò.

-Mi hai chiesto chi era fratellino? Nessuno. Era solo una scocciatrice. Nulla d’importante!-

Ci fu un attimo di silenzio poi Seika disse:

-No, non era una tua ammiratrice. Semplicemente un’arpia che non deve avere niente a che fare con te!-

Saori tornò alla sua villa e si stese su una poltrona del salone con le lacrime agli occhi. Passarono circa dieci minuti quando avvertì i cosmi di Shiryu e Shun avvicinarsi a gran velocità. Atterrarono davanti al portone della villa e Saori ordinò a Tatsumi di farli entrare. Shiryu, com’era successo quando sconfisse Deathmask, aveva riacquistato la vista.

-Salve, ragazzi. Mi fa piacere vedervi.-

I due la salutarono e si accomodarono, mentre una domestica portava loro il tè e i pasticcini.

-Allora? Notizie di Seiya?- chiese Shiryu rompendo il silenzio.

Saori scosse la testa.

-Seika è ancora arrabbiata! Non mi permette di avvicinarmi!-

-Ma deve capire che non è colpa sua, ma di Hades se Seiya è ridotto così!- intervenne Shun.

-In parte, però, la colpa è anche mia. Dovevo combattere da sola senza di voi! In questo modo Seiya non starebbe in quelle condizioni.-

Shiryu e Shun rimasero in silenzio. A un tratto, quest’ultimo notò qualcosa di strano che attirò la sua attenzione.

-Che c’è Shun?- chiesero Shiryu e Saori.

-Sta nevicando!-

-Che? In questa stagione? Stai scherzando?-

-Ti sembro il tipo? Guardate voi stessi!-

Shun indicò la finestra e tutti e tre rimasero perplessi da tale fenomeno, dopodiché Saori sbiancò di colpo. Si ricordò bene di aver già visto una cosa del genere in passato ed ebbe la conferma quando avvertì un cosmo fin troppo famigliare.

-Oh no. È tornata! E stavolta ha al suo fianco…-

-Che succede Atena? Di chi è questo cosmo che sentiamo?-

-È Chione, la dea della neve, e i cosmi che sono al suo fianco… -

Fece una pausa.

-Sono dei Crystal Saints!-

-I Crystal Saints?- chiesero i due con aria interrogativa e incuriosita.

-Si tratta di una casta di guerrieri a me fedeli che duecentocinquanta anni prima hanno contribuito alla sconfitta di Hades. Se non fosse stato per loro, di certo Sion e Doko non sarebbero mai sopravvissuti!-

-E come mai, quattro mesi fa, non sono venuti ad aiutarci? Ma soprattutto: come mai ora sono al fianco di questa Chione?- chiese Shiryu.

-Non ci hanno aiutato perché stavolta abbiamo combattuto nel regno di Hades, mentre l’altra guerra si è svolta sulla terra come sempre. Pochi mesi dopo la sua sconfitta, Chione apparve all’improvviso, annunciandosi con una nevicata fuori stagione proprio come adesso, e diede il via a un’altra sanguinosa battaglia. I suoi guerrieri, la cui abilità nell’utilizzo delle energie fredde era perfino superiore a quella degli stessi Crystal Saints o di Camus, si chiamavano Arctica, indossavano corazze chiamate Frystál ed erano: Sofia di Arctic Fox, Borje di Polar Bear, Úlrik di Gyrfalcon, Sonya di Snowy Owl, Christian di Arctic Wolf, Bjørn di Gulon, Mike di Musk Ox e Milad di Snow Leopard. Fortunatamente, i Crystal Saints vennero di nuovo a darci man forte, ma di dieci che erano, ne rimase la metà. In compenso, gli Arctica furono annientati per sempre, senza più possibilità di reincarnarsi, e Chione fu sigillata all’interno di una scultura di ghiaccio con le sue sembianze.-

-Capisco. Non avendo dei guerrieri ha plagiato i Crystal Saints per rimpiazzarli.-

-Esatto! Una volta sigillata, i Crystal Saints si ritirarono in Siberia!-

-Siberia? Allora Hyoga è in pericolo!-

-Forse è questa la causa del perché non è venuto con noi!- disse Shun.

-Dobbiamo sbrigarci. Certo, se ci fosse anche Seiya…-

-Non si preoccupi, bastiamo noi due e, sicuramente, comparirà anche mio fratello Ikki come sempre!-

-Hai ragione!-

I due saints si erano portati le Pandora’s Box e indossarono i rispettivi cloth che, dopo la sconfitta di Hades, erano tornati con lo stesso aspetto che avevano quando si sono diretti verso il suo castello sulla terra. Anche Atena, per la seconda volta, indossò il suo cloth che aveva rinchiuso in un armadio.

-Andiamo!- dissero in coro e partirono verso la Siberia.

Nota: Frystál è la fusione della parola islandese "Fryst Stál", ovvero "Frozen Steel", "Acciaio Ghiacciato".

 

 

 

 

 

 

 

 

Capitolo 2:

In Siberia

I tre giunsero a destinazione. Atterrarono a pochi passi dal villaggio di Jacob, il piccolo amico di Hyoga.

-Ma quello è… Hyoga!-

Il ragazzo, con il cloth addosso, si voltò, li salutò e Saori e gli altri lo raggiunsero.

-Cos’è successo, Hyoga?- chiese Shiryu.

-Sembra che tutti gli abitanti del villaggio siano svaniti nel nulla! Compreso Jacob! Ero andato a fare un saluto a mia madre, come al solito, ma quando avvertii cinque cosmi dirigersi al villaggio son volato di corsa, ma non fui veloce come pensavo. Quando arrivai, i cosmi erano spariti e, con loro, anche gli abitanti! Non c’era più nessuno nelle case!-

-Da una parte, forse, è stato meglio così. Non sai con chi abbiamo a che fare!- disse Saori.

-Ne deduco che invece lei lo sa. Può illuminarmi?-

Saori gli parlò di Chione e dei Crystal Saints.

-I Crystal Saints…-

Hyoga rimase pensieroso poi disse:

-Ma certo, ora ricordo. Camus me ne aveva parlato una volta. Fu uno di loro, probabilmente uno dei cinque che sono morti, ad insegnare al mio maestro la padronanza delle energie fredde!-

Saori annuì. A un tratto, Hyoga avvertì dei passi alle sue spalle sulla neve. Quando si voltò, vide che era Jacob.

-Hy… Hyoga!- disse il ragazzino con voce tremante e le lacrime agli occhi.

-Jacob!-

I due si abbracciarono, dopodiché il piccolo svenne. Quando si riprese, era nel letto della sua stanza.

-Ti sei ripreso! Come stai?- gli chiese l’amico con premura.

-Bene, grazie!-

-Ma cosa è successo?-

-Stavo pranzando con mamma e papà quando sentimmo delle urla dalla casa vicina. Quando ci affacciammo, vedemmo uscire dalla casa cinque tizi con un’armatura, che sembrava fatta di cristallo e ne aveva anche lo stesso colore azzurro. Quei tizi entravano nelle case, si sentivano le urla degli abitanti e poi uscivano. A quel punto mamma e papà mi dissero di nascondermi e così ho fatto. Mi sono messo dentro la pendola, poi ho sentito mamma e papà gridare e alla fine ci fu solo silenzio!-

-Capisco. Sei stato fortunato. Ma dimmi, ricordi qualche altro dettaglio su quelle persone? Che aspetto avevano.-

-Non molto, mi spiace. Erano ragazzi come voi, sui diciotto o vent’anni, ma… ah sì. Una cosa la ricordo perché mi ha molto colpito: uno di loro aveva una maschera, ma era strana perché sembrava fatta di ghiaccio!-

-Una maschera fatta di ghiaccio?- chiese Saori!

-Che succede, Atena?- chiesero tutti.

-Uno dei cinque Crystal Saints, che sopravvissero alla battaglia contro Chione, si chiamava Roine ed era conosciuto come "Maschera Di Ghiaccio"!-

-E perché va in giro con una maschera se non era una sacerdotessa guerriera? Non è prerogativa solo delle donne indossarle?-

-Sinceramente non ne ho idea. Non mi sono mai soffermata a chiederglielo. Comunque, c’è una leggenda che gira sul suo conto!-

-Sentiamo!-

-Pare che chi abbia la malaugurata idea di guardare il suo volto senza la maschera, sulla faccia dello sventurato compare magicamente una maschera di ghiaccio che lo uccide soffocandolo!-

Hyoga e gli altri rimasero ammutoliti.

-Un… un po’ come quando Shaka apriva gli occhi e lanciava il Tenbu Horin!- disse Shun.

-Beh sì… all’incirca!-

-Terrificante!- aggiunsero Shiryu e Hyoga.

Jacob afferrò il braccio dell’amico.

-Hyoga!-

-Sì, Jacob?-

-Ti prego, riportate qui la mia mamma e il mio papà per favore!-

Il ragazzo della costellazione del cigno gli sorrise e gli accarezzò la testa.

-Ma certo. Non temere! Ci penseremo noi!-

-Buona fortuna e cacciate via quel tizio chiamato Chione!-

I quattro sorrisero divertiti.

-Nonostante il nome, Chione è una donna! È la dea della neve!- disse Saori ancora divertita.

-Va bene, cacciate quella strega con il nome da maschio anche per me!-

Si misero a ridere.

-Ma certo. Contaci!-

Usciti dalla casa, i quattro si concentrarono per avvertire qualche cosmo lontano, dopodiché lo trovarono e spiccarono subito il volo. Atterrarono su una rupe alta di ghiaccio e da lì poterono ammirare degli schiavi intenti a costruire un tempio di ghiaccio a piramide.

-Ecco a cosa le servono gli abitanti dei villaggi. Sta ricostruendo il suo tempio! Devono averli portati qui con una tecnica di teletrasporto.- disse Saori.

Hyoga vide che tra le persone che frustavano gli schiavi, c’era il padre di Jacob. I suoi occhi erano spenti, privi di lucentezza, come se fossero ipnotizzato.

-Che spettacolo disgustoso. Oltre a usare gli abitanti come schiavi, alcuni li usa come suoi fantocci per frustrali e comandare! Mi fa venire il voltastomaco.-

-Anche i Crystal Saints sono sotto quel dannato flusso malefico e purtroppo non posso fare nulla per liberarli.- disse Saori con un velo di tristezza.

-Perché no?-

-Perché l’unico modo è uccidere Chione!-

Hyoga e gli altri rimasero senza parole. Rimasero a guardare per qualche minuto, ma poi Hyoga disse:

-Ok, che stiamo aspettando? Liberiamo gli schiavi!-

Gli altri annuirono e saltarono. Una volta in terra, iniziarono a colpire gli uomini con la frusta con pugni allo stomaco per farli svenire, mentre Saori usava i suoi poteri divini per rompere le catene e liberare gli schiavi.

-Grazie, grazie!- dissero.

-Non perdete tempo, scappate!-

-Ma cosa facciamo con loro?- chiese la madre di Jacob indicando il marito e altri uomini in terra.

-Per ora è meglio lasciarli lì dove sono. Sono vittime di un incantesimo e se li riportate con voi, se si riprendono, potrebbero attaccarvi e uccidervi!-

-Non c’è modo di liberarli?-

-Sì, ce ne occupiamo noi. Voi non preoccupatevi!-

-D’accordo!-

Detto questo, fuggirono.

-Fin qui è stato facile, no?- disse Hyoga.

-Eh. Ora arriva la parte più difficile: entrare nel tempio di Chione e affrontare i Crystal Saints!- disse Saori.

-Di che si preoccupa signorina? Abbiamo o no sconfitto ben due divinità come Poseidon e Hades?- disse Hyoga con un po’ di spavalderia quasi come se volesse imitare Seiya.

All’improvviso, qualcuno lo afferrò per il collo buttandolo a terra. Gli uomini posseduti da Chione si erano ripresi.

"Dannazione! Che forza spaventosa!" disse sforzandosi di resistere e non svenire.

-Dovevamo colpirli con più forza!- disse Shun.

-Fermi! Lasciate provare me!-

Saori si mise in mezzo a quegli uomini che sembravano degli zombie usciti da qualche film. Il suo corpo cominciò a brillare di una luce dorata e loro, dopo aver emesso versi di sofferenza, caddero a terra.

-Cosa ha fatto?- chiesero i suoi saints.

-Nulla di che. Li ho solo storditi con il mio cosmo divino!-

-Beh, almeno dormiranno di più e non ci daranno noie. Ho indovinato?-

-Esatto, Hyoga!-

-Perfetto, allora possiamo entrare nel tempio!- disse Shiryu.

Non appena arrivarono davanti all’enorme porta di colore blu, cercarono di aprirlo spingendo ma senza risultato.

-Accidenti! Non si muove di un millimetro!- disse Shun.

-Hai provato a bussare? Magari ci aprono!- disse Shiryu divertito.

-A questo punto perché non provare a dire "apriti Sesamo" già che ci siamo?- disse Hyoga.

All’improvviso, il portone iniziò a spalancarsi lentamente con somma sorpresa di tutti. Soprattutto di Hyoga che quasi gli scappò da ridere.

-Visto? Ha funzionato!- disse ridendo sotto i baffi.

-Stai in guardia invece di fare lo spiritoso!- disse Saori.

Una volta che il portone si aprì completamente, si ritrovarono davanti un Crystal Saint. I suoi occhi erano malvagi e iniettati di sangue.

-Benvenuti al tempio della Dea Chione! Vi stavamo aspettando!-

-Che gentile! Ci fai passare con le buone o…-

Il giovane saint si scostò e fece cenno con una mano di entrare.

-Accomodatevi pure, ma non tutti!-

-In che senso?-

-Quel moccioso con il cloth di Andromeda combatterà con me!-

-Accetto la tua sfida. Fatti sotto!-

-Non qui, moccioso impaziente, andiamo fuori!-

-Buona fortuna Shun!- dissero Saori e gli altri.

-Altrettanto!-

I tre entrarono nel tempio, mentre i due saints rimasti fuori si allontanarono un po’.

-Sei pronto?- chiese il Crystal Saint una volta fermato.

-Io sono nato pronto!-

-Non ne avevo dubbi, ex corpo del dio Hades!-

-Non osare più dirlo!-

-Ho toccato un tasto dolente? Quanto mi dispiace!- disse sarcastico.

-Ho detto zitto e difenditi!-

Il Crystal Saint sorrise e si mise in posizione d’attacco.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Capitolo 3:

Pétur, Il Primo Crystal Saint

 

-Mi togli una curiosità?-

-E cioè?-

-Qual è il tuo nome?-

-Che t’importa?-

-Mi dispiace affrontarti senza sapere con chi sto combattendo. Il mio nome è Shun!-

Il Crystal Saint sorrise.

-Il mio nome è Pétur!-

Il crystal cloth di Pétur era di colore azzurro cristallo, proprio come aveva detto Jacob. Il suo elmo era a casco, ma lasciava totalmente scoperto il volto e il mento. Al centro della fronte vi erano quattro aculei di cristallo. Il pettorale era identico a quello della God Robe di Odino, mentre i coprispalla, a forma di cristallo, erano con il bordo inferiore che scendeva prima verso il basso, per poi cambiare direzione più o meno a metà e piegarsi di nuovo verso l'alto dandogli una forma un po’ squadrata. Partivano a pochi centimetri dalla base del collo, erano orizzontali e concavi, in modo da circondare la spalla su tre direzioni, e si estendevano di vari centimetri verso l'esterno. I bracciali erano cilindrici, e proteggevano la mano, il polso e l'avambraccio, andando dalla punta delle dita al gomito. La parte che copriva la mano era rigida sul dorso e flessibile sul palmo e in corrispondenza delle varie articolazioni delle dita, in modo da permettere di serrare a pugno. Le nocche erano ulteriormente rinforzate. Infine, la cosa particolare degli schinieri, che coprivano interamente la gamba, era la protezione per la rotula che era a forma di rombo. Infine, i suoi occhi erano verdi.

-Chi fa la prima mossa?- chiese Pétur.

-Non saprei…-

-Ok, parto io per primo!-

-Accomodati!-

In quel preciso momento, cominciò a nevicare.

-Presto questa neve si tingerà di rosso!-

-Del tuo sangue o il mio?-

-Ovviamente il tuo!-

Pétur, con uno scatto fulmineo, colpì Shun al petto con un pugno, dopodiché lo colpì con un calcio che lo buttò a terra.

-Questo era solo l’antipasto!-

-Non oso pensare come saranno le altre portate. Nel dubbio… Rolling Defence!-

Il Crystal Saint sorrise e, con un semplice gesto della mano, provocò una violenta folata di vento che scaraventò Shun a terra nonostante la difesa della catena.

-È la prima volta che mi capita una cosa del genere, ma ora è il mio turno ad attaccare! Thunder Wave!-

Grande fu la sua delusione, però, quando vide che la catena era completamente ghiacciata.

-La catena è completamente ghiacciata! A… Assurdo!-

Pétur rise di gusto.

-C… Che diavolo hai da ridere?-

-Ora sei senza la tua amata catena. Senza di lei non sai fare nulla. Sei inutile come un lupo senza zanne. Mi chiedo perché il dio Hades aveva scelto un inetto come te!-

Shun fu assalito da una rabbia incontenibile, si liberò della catena ormai inutilizzabile, si alzò e, con uno scatto rapido, diede un pugno al suo avversario facendolo barcollare.

-Uh! Ti ho fatto arrabbiare?- gli chiese pulendosi il sangue dalla bocca.

Shun continuò a colpirlo con pugni e calci, ma il suo avversario li parava sempre. Ogni volta che li parava, Shun avvertiva una strana sensazione di freddo, ma pensava che fosse solo un’impressione.

-Fatti un altro volo!-

-No, grazie!-

Stavolta, Shun riuscì a colpirlo con un montante sul mento che lo alzò in aria. Quando ritoccò terra, tornò a sorridere.

-Forse ti ho un po’ troppo sottovalutato, ma non potrai mai battermi!-

-Non esserne troppo sicuro. Non hai ancora visto il meglio!-

-Se è per questo, neanche tu!-

-Mh?-

Pétur iniziò a bruciare il suo candido cosmo, si poteva avvertire anche a distanza il gelo che emanava e alzò un dito al cielo.

-Ice Storm!-

Dal cielo caddero numerose lame di ghiaccio che affondarono nella carne del saint, nonostante la presenza del suo cloth. Fortunatamente, la testa fu la parte meno coinvolta perché se l’era protetta con le braccia.

-Maledetto! Se penso che sei sotto il flusso malefico di quella strega…-

-Attento a come parli, verme. Porta rispetto per la somma Chione!-

-Svegliati Pétur! Tu sei un saint al servizio di Atena proprio come me e i miei compagni!-

-Pur di salvarti la vita ti aggrappi alle menzogne? Mi fai ribrezzo! Cold Wind!-

Shun fu scaraventato di nuovo lontano. Quando si rialzò, notò che il suo cloth era completamente ghiacciato e cominciò a sbriciolarsi.

-N… No!-

-È finita per te!-

-Non… non costringermi a usarlo. Ti prego!-

-Cosa farnetichi?-

-Ti pego…-

Il palmo della mano del Crystal Saint cominciò a brillare di bianco.

-Freezing Touch!-

Afferrò il braccio sinistro del nemico e lentamente si ghiacciò, mentre Shun urlava con tutto il fiato che aveva il suo dolore. Una volta finito, il saint si ritrovò con il braccio completamente rinchiuso in una morsa di ghiaccio.

-Sai cosa succederà se lo faccio sulla tua faccia?-

Shun, in un gesto disperato, lo colpì al mento con un calcio rovesciato.

-Bel tentativo, ma non basta! Smettila di fare resistenza. Ormai sei condannato. Non renderti ridicolo!-

Pétur bruciò il suo cosmo, i palmi delle sue mani brillarono e unì i polsi tenendole aperte.

-Questo è il mio colpo più potente! Addio, saint di Atena! Blow Wind Boran!-

All’improvviso, il Crystal Saint notò qualcosa di strano. Il suo corpo era immobilizzato, ma non capiva perché.

-Che diavolo sta succedendo?-

Poi vide come una specie di nebbia attorno a lui.

-È il Nebula Stream! Ora sei completamente immobilizzato e se provi a muoverti, cosa che ti consiglio vivamente di non fare, si trasformerà in una tempesta e morirai. Siccome non voglio ucciderti, perché sei sotto il flusso malefico di Chione, rimani fermo!-

Pétur iniziò a ridere come un matto.

-Sei di un’indulgenza rivoltante. Continuo a domandarmi perché il dio Hades scelse te!-

Cominciò a muoversi leggermente.

-Smettila di muoverti, altrimenti…-

-Stai zitto e muori! Blow Wi…-

-No… No! Nebula Storm!-

Pétur fu investito dalla tempesta e volò via. Il suo cloth andò a pezzi, rivelando i capelli corti, castani e scompigliati, e cadde a terra supino. I suoi occhi erano tornati normali e, prima di morire, con un filo di voce disse:

-G… Grazie!-

E morì con il sorriso sulle labbra. Con la sua morte, il ghiaccio sul braccio di Shun scomparve magicamente.

-Mi dispiace…- ripeté Shun all’infinito.

Si sentì mancare e stava per cadere in terra, quando sentì due braccia che lo afferrarono.

-Shun!-

La voce famigliare di Ikki lo fece sorridere.

-Ciao fratello. Hai visto? Ho sconfitto un altro guerriero senza il tuo aiuto!-

-Sì, ho visto. Mi devi scusare se ho tardato!-

-Non preoccuparti. Ora raggiungi Atena, Shiryu e Hyoga. Sbrigati! Non pensare a me!-

-Sei sicuro?-

-Sicurissimo! Vai! Ti prometto che vi raggiungerò!-

-D’accordo, fratello!-

E corse all’interno del tempio.

Nota 2: Il casco e gambali di Pétur, sono ispirati a Gemini Man dal videogioco Megaman 3.

Nota 3: I bracciali sono identici a quello destro di Shadir (Sho) lo Steel Saint (Cavaliere D’Acciaio) del Cielo. I coprispalla, invece, sono identici per forma, ma fatti "a cristallo" come quelli superiori del Maestro Dei Ghiacci, a quelli di Asterion.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Capitolo 4:

Il Drago E Il Teschio

Una volta dentro il tempio, Saori e gli altri si ritrovarono in una stanza fatta di ghiaccio, ma completamente vuota.

-E adesso?- chiesero i saints.

La parete alla loro sinistra si aprì rivelando una scalinata sempre di ghiaccio.

-Il Crystal Saint aveva ragione. Ci stavano davvero aspettando!- disse Saori.

Detto questo, scesero le scale e per poi camminare in un lungo corridoio.

-Non è che Chione usa lo stesso trucco di Saga quando si entra nella sua casa dei gemelli, vero?- chiese Shiryu.

-No, non ha questi poteri, tranquillo!- disse Saori sorridendo.

Camminarono per circa mezz’ora, finché non arrivarono in un’altra stanza, uguale a quella che si erano lasciati alle spalle, tranne per due particolari: un portone e un Crystal Saint di guardia. Anche il suo pettorale era identico a quello della God Robe di Odino, con la differenza che questo copriva tutto e aveva un teschio al centro con le zanne e la cintura, ricoperta anch’essa di zanne, rappresentava la mascella. La cosa più curiosa, era il fatto che fosse completamente sprovvisto di coprispalle. Una cosa mai vista in un cloth o qualunque corazza vista finora. L’elmo, che copriva anche il mento, lasciava scoperto solo il volto mostrando che aveva gli occhi azzurri.

-Molto piacere dea Atena. Il mio nome è Frederik!-

Shiryu, guardando il teschio sul petto disse:

-Sei il famoso teschio di Mitchell Hedges?-

Il Crystal Saint rise.

-Può darsi!-

-Basta chiacchiere! Siamo qui per vedere Chione!- disse Hyoga.

-Se volete oltrepassare questo portone siete liberissimi di farlo, ma uno di voi dovrà restare qui a combattere con me!-

-D’accordo, sarò io il tuo avversario!- si offrì Shiryu.

-Bene. Fatti sotto, lucertolina!-

-Buona fortuna Shiryu!- disse Saori.

Shiryu non le rispose e i due aprirono il portone e proseguirono.

-Com’è che mi hai chiamato? "Lucertolina"? Adesso ti farò capire che sono un vero drago!-

-Sto aspettando!-

Shiryu bruciò il suo cosmo e la figura di un mostruoso drago comparve alle sue spalle, mentre il Crystal Saint lo guardava con aria annoiata.

-Prendi! Rozan Shoryuha!-

Frederik lo prese in pieno, fu scaraventato in aria, ma riatterrò in piedi senza alcun danno.

-Ma… ma come…?-

-Ora è il mio turno!-

Il corpo di Frederik cominciò a brillare di colore azzurro cristallo, allargò le braccia e le gambe e gridò:

-Crystal Shield!-

Numerosi cristalli di neve si diressero verso Shiryu che, però, li parò con lo scudo, corse verso il suo nemico e lo colpì con un pugno cogliendolo di sorpresa.

-Dannazione. Mi ero dimenticato della leggendaria resistenza dello scudo del drago. Non potrò mai usare questo colpo su di te per imprigionarti in un blocco di ghiaccio!-

-Sono desolato!-

-Oh, non preoccuparti. Non è l’unico colpo di cui dispongo!-

-Ma prima che tu possa usarlo… Rozan Shoryuha!-

Per la seconda volta, Frederik fu scaraventato in aria, ma riatterò in piedi come se nulla fosse.

-Il tuo Rozan Shoryuha è proprio un colpo da bambini! Con me non funziona!-

-Non sei il primo a dire una cosa del genere!-

-Davvero? Divertente!-

-Rozan Ryuhisho!-

Shiryu, con uno scatto, colpì Frederik con una ginocchiata al petto facendolo barcollare.

-Che mi dici di questo?-

Frederik non gli rispose. Non appena Shiryu tentò di colpirlo con un calcio rotante, lui lo parò e reagì con un montante sul mento del suo avversario scaraventandolo a terra.

-Ti basta come risposta?-

-Molto eloquente!-

Dopodiché, Frederik gli diede un pugno e Shiryu lo ripagò con la stessa moneta. Allora, il Crystal Saint lo colpì con un calcio rotante, ma anche il suo avversario lo colpì poi allo stesso modo.

-Stiamo giocando a un botta e risposta?- chiese il saint del teschio di cristallo.

-Non è chiaro?-

Il gioco del botta e risposta durò per qualche minuto, finché Frederik non colpì Shiryu con una testata per poi andargli alle spalle, avvinghiargli le braccia all’addome, sollevarlo da terra e fargli sbattere violentemente la testa sul pavimento. Fortunatamente, o meglio miracolosamente, si fece solo una leggera ferita.

-Hai una fortuna sfacciata. Speravo di averti fracassato il cranio.-

-Sono duro a morire!-

-L’ho notato!-

-Rozan Shoryuha!-

Per l’ennesima volta, Frederik volò in aria per poi riatterrare con tranquillità.

-Ma perché?-

-Sei anche duro di comprendonio!-

-Maledetto!-

Frederik sorrise e, con uno scatto fulmineo, colpì Shiryu con un calcio rotante che lo fece barcollare.

-È ora! Crystal Shield!-

Nonostante il disorientamento momentaneo, Shiryu parò i cristalli con il suo fedele scudo.

-Dannazione! Credevo di avercela fatta!-

-Finché avrò questo scudo con me, non potrai mai utilizzare il Crystal Shield!-

Frederik iniziò a ridere.

-Non volevo utilizzare questo colpo con un insetto come te, ma mi ci hai costretto!-

Shiryu ebbe un brivido. Sentiva che il suo avversario aveva in serbo per lui una carta molto pericolosa. Frederik bruciò il suo cosmo e la figura di un grosso teschio di cristallo azzurro comparve alle sue spalle.

-Addio saint del drago. Mi hai dimostrato che non sei affatto una lucertola. Ti chiedo perdono per averti sottovalutato! Crystal Skull Eyes!-

Due raggi di energia color verde acqua raggiunsero Shiryu, che cercò di difendersi con lo scudo, ma quest’ultimo andò in pezzi e il saint fu scaraventato via. Quando si rialzò, a fatica, era anche privo di cloth.

-Lodevole che tu sia sopravvissuto, ma ora non puoi più sfuggire al Crystal Shield.-

-Anch’io ho ancora una carta da giocare, amico!-

-Non te lo lascerò fare! Crystal Shield!-

-Rozan Hyakuryuha!-

I cento dragoni colpirono i numerosi cristalli e raggiunsero Frederik che, basito fu scaraventato contro una parete, mentre il suo cloth andava in frantumi. Shiryu s’inginocchiò, ma ebbe poco da gioire perché Frederik si rialzò. Non avendo più l’elmo, si poteva vedere che aveva i capelli neri e lunghi fino alle spalle. I due guerrieri si fissarono e Shiryu poté vedere che i suoi occhi avevano perso la malvagità.

-Mi… mi dispiace…- disse il saint del drago.

Frederik gli sorrise, il sangue gli colò dalla bocca e cadde a terra morto con il sorriso sulle labbra.

-Maledetta Chione!- disse abbassando la testa.

Quando una mano gli toccò la spalla, sussultò.

-I… Ikki!-

-Scusa, non volevo spaventarti!-

-Non importa. Raggiungi gli altri e non pensare a me!-

-Va bene!-

Il saint della fenice riprese a correre, Shiryu lo guardò, dopodiché sorrise e svenne. Nel frattempo, Hyoga era pronto per affrontare il suo avversario. Un ragazzo di trent’anni dai capelli corti lillà e gli occhi blu profondo.

-Benvenuta dea Atena e rispettivo saint! Sono Lars!-

-Difenditi Lars! Diamond Dust!- disse Hyoga mettendosi davanti a Saori.

Il Crystal Saint parò il colpo con una mano sola.

-Cosa? Assurdo!-

Lars rimase in silenzio per un attimo, poi sorrise.

-Allora, tu sei un suo allievo!- disse a bassa voce.

-Cosa hai detto?-

-Tu sei un allievo di Camus!-

Sentendo quel nome, Hyoga sussultò.

-Co… come fai a conoscere il mio maestro?-

Lars scosse la testa.

-Diamond Dust!-

Hyoga rimase sconvolto e fu investito dal suo stesso colpo.

-Hyoga!- urlò Saori.

-Zitta tu!- gridò Lars colpendo anche lei e facendola sbattere contro una parete.

-Signorina!-

Il saint del cigno si rialzò digrignando i denti, mentre il suo avversario lo guardava con un sorriso beffardo.

-Dimmi una cosa… come fai a conoscere il Diamond Dust? Possibile che tu sia…-

-Finalmente ci sei arrivato: sono il maestro di Camus dell’aquario!-

-Non… non è possibile!-

Nota 4: Il Crystal Cloth di Frederik, ispirato ai leggendari Teschi Di Cristallo, è una versione modificata, il pettorale soprattutto, dello Shadow Cloth già visto nelle mie fanfiction Shadow War e Chapter 0 oltre che nel videogioco per il Nintendo.

 

 

Nota 5: Il Crystal Shield è ispirato al colpo di Alberich (Megres), della serie di Asgard, Amethist Shield.

 

 

 

Capitolo 5:

Il Maestro Dei Ghiacci

Come si era detto in precedenza, Lars era un ragazzo di trent’anni con occhi di un blu profondo e i capelli lillà. Indossava un diadema che gli copriva la fronte, le tempie, le orecchie e in minima parte gli zigomi e la nuca, lasciando scoperto il cranio. Alla base era una fascia metallica circolare, alta alcuni centimetri, che ruotava totalmente attorno alla testa avvolgendola come un anello. Il pettorale copriva la maggior parte del torace, terminando più o meno all’altezza del bordo inferiore dello sterno. Aveva una forma un po’ asimmetrica sul torace, più regolare sulla schiena, ma si trattava comunque di un pezzo tondeggiante che copriva il petto e i fianchi, scorrendo sotto le ascelle per confluire nella protezione posteriore. Sulla parte destra del torace, aveva un enorme cristallo violaceo, dalla forma di una specie di corolla di fiore, che copriva totalmente il cuore e si appoggiava su una piastra metallica piatta e liscia, priva delle aperture presenti sulla parte destra. I coprispalla erano composti da tre strati, ognuno più lungo e sottile del superiore al cui interno s’incastravano. Partivano da alcuni centimetri dalla base del collo e si estendevano verso l’esterno, coprendo in piccola parte i bordi superiori del pettorale. Alla base erano orizzontali, triangolari con la punta rivolta verso l’esterno, leggermente concavi, simili ad unghie o ad ali di scarabeo per il modo in cui erano separate. Il livello superiore era anche il più spesso: era formato da un cristallo viola, esattamente come i coprispalla di Pétur, ma ricurvo sui bordi anteriore e posteriore. I bracciali si estendevano dal polso al gomito e coprivano anche la mano. Erano formati da filamenti più larghi che, partendo da una fascia attorno al polso, salivano verso il gomito, ruotando diagonalmente attorno al ventre dell’arto per poi spuntare sul dorso, scendere di nuovo e terminare proprio all’altezza del polso, dove si infilavano sotto la loro stessa porzione originale, un po’ come una corda avvolta attorno ad un bastone. La cintura riprendeva il disegno dei bracciali. Ricordava una corda avvolta due volte attorno alla vita, un anello circolare con filamenti più sottili e altri più larghi, che scorrevano uno sull’altro incrociandosi a formare una protezione per una piccola parte dell’addome. Infine, le ginocchiere erano dei veri e propri copricosce che riprendevano lo stesso stile dei bracciali: erano una serie di filamenti metallici, mentre gli schinieri coprivano per buona parte la gamba, dal dorso del piede fino al ginocchio, sia davanti sia dietro. Anche loro erano formati da piastre piatte e sottili, quasi uniformi attorno al ginocchio, che poi scendevano lungo la gamba aprendosi un paio di volte e confluendo sulla caviglia, dove si allargavano in lingue che coprivano il dorso del piede, ripiegandosi su se stesse senza arrivare alle dita.

-Ero… ero convinto che fossi tra i Crystal Saints deceduti nella prima battaglia con Chione di duecentocinquanta anni fa!- disse Hyoga.

-Beh, sbagliavi! Sono sopravvissuto per tua sfortuna!-

-Hyoga…-

-Stia tranquilla signorina Saori. Ci penso io!-

-Ma sì, a lei penserò dopo. Prima mi occuperò di te!-

Hyoga si mise in posa d’attacco, ma all’improvviso abbassò le braccia.

-Che ti prende?-

-Tu sei stato il maestro di Camus. Io… non me la sento di combatterti!-

Lars sorrise biecamente e, con un rapido movimento, diede un pugno allo stomaco di Hyoga che si inginocchiò a terra dolorante.

-Ricordo ancora quando incontrai e allenai Camus. Come se fosse ieri!-

Lars tornò indietro con la mente.

*Flashback*

Era il 1973. Sion avvertì, contemplando alcune stelle nel cielo, che un nuovo misterioso nemico si sarebbe fatto vivo, e che la dea Atena sarebbe rinata di lì a poco, quindi ordinò ai Crystal Saints, e altre caste, di cercare dei ragazzi che sarebbero diventati i nuovi ottantotto saints. Lars fu spedito in Francia, ma all’inizio non trovò nessuno che fosse degno di diventare un saint. Mentre era a un bar a sorseggiare un drink, non appena si apprestò a pagare, qualcuno gli strappò il portafoglio dalle mani e corse via. Lars uscì, sorrise vedendolo infilarsi in un vicolo, e grazie alla super velocità gli si parò davanti cogliendolo di sorpresa. Il ladro era il piccolo Camus, che all’epoca aveva dieci anni, completamente vestito di stracci.

-Credo tu abbia qualcosa che mi appartiene!- gli disse tendendogli la mano.

-Come… come hai fatto ad arrivare qui così velocemente? Sei un mago?-

-Una specie…-

Camus tentò di dileguarsi, ma Lars lo afferrò per il colletto della maglia e lo sollevò da terra.

-Lasciami andare!- diceva calciando l’aria.

Il portafoglio cadde in terra e Lars lo lasciò facendogli sbattere il sedere.

-Mi hai fatto male… maledetto!-

-Non era mia intenzione. Mi spiace!-

-Sì, certo. Ci credo proprio!-

Lars raccolse il portafoglio e fece per andarsene. Camus reagì cercando di colpirlo con un pugno, ma il Crystal Saint si voltò e lo parò. Fu in quel preciso istante che avvertì in lui un cosmo.

-Maledetto. Sei davvero un mago! Come facevi a sapere che ti avrei attaccato?-

All’improvviso, Camus barcollò e s’inginocchiò. Lars, avvertendo i gorgoglii provenire dallo stomaco del ragazzino, gli disse:

-Vieni con me, che ti offro da mangiare!-

-Non… non ho bisogno di carità. Me la cavo da solo!-

-Sì, certo!- disse sorridendo.

Uscì dal vicolo, ma poi tornò indietro.

-Allora? Ce la fai a camminare?-

Camus non rispose e lo seguì. Al bar, il piccolo futuro gold saint mangiò con foga i croissant.

-Vacci piano. Altrimenti poi ti verrà più fame. Mangiali lentamente gustandoteli!-

Camus non disse nulla continuando a fare di testa sua, mentre Lars gli sorrise.

-Come ti chiami?-

Il ragazzino non rispose subito, ma dopo un breve momento di silenzio e con lieve imbarazzo.

-Camus!-

-Come il cognome del filosofo e scrittore Albert Camus? Curioso!-

-Non l’ho scelto io, ma la suora che mi ha trovato!-

-Sei stato abbandonato?-

-Sì, quando ero ancora in fasce, davanti a una chiesa.-

-Capisco!-

Finito di mangiare, Lars pagò e uscirono dal bar. Poi Camus disse imbarazzato:

-Io… ho tentato di rapinarti, ma nonostante questo sei stato gentile con me. Grazie!-

Lars gli accarezzò la testa.

-Posso chiederti cosa ti porta qui in Francia?-

Lars rimase pensieroso e poi gli disse la verità parlandogli di Atena e dei suoi saints. All’inizio, il ragazzino rimase senza parole, ma ricordandosi della "magia" compiuta da Lars comprese che ciò era vero.

-Anche tu sei un saint!- disse alla fine.

-Io? Impossibile!-

-Invece sì. Ho avvertito chiaramente il tuo cosmo quando hai tentato di colpirmi. Vorrei portarti con me ad allenarti, ma non voglio costringerti se non vuoi. L’allenamento è un’esperienza dura e dolorosa.-

Camus fece spallucce.

-Sai che c’è? Non ho niente da perdere. Piuttosto che continuare a rubare, con il rischio di finire in galera, preferisco diventare un saint di Atena.-

Lars sorrise. Fu così che, dopo sei anni di duro allenamento, Camus ottenne il titolo di gold saint e il cloth della costellazione dell’aquario.

*Fine flashback*

-Sì, proprio come se fosse ieri. Ricordo anche che mi aveva ribattezzato "Il Maestro Dei Ghiacci", ma ormai è storia vecchia. Ormai lui è morto. Ucciso sicuramente da uno degli scagnozzi di Hades. Anni di allenamento sprecati!-

-Non è proprio così!- disse Hyoga.

-Ah, no?-

-Sono… sono stato io a ucciderlo!-

-Tu? Un patetico bronze saint? E poi… non eri suo allievo? Qualcosa non mi torna...-

-Sì, ma…-

-Che cosa ridicola. Se avessi saputo che andava a finire così non avrei sprecato tempo ad allenarlo! Non ho parole!-

-Non sei tu a parlare, ma il flusso malefico di Chione!-

-Pensa pure quello che vuoi! Diamond Dust!-

Hyoga fu colpito di nuovo dal colpo che conosceva bene e fu scaraventato contro una parete. Nonostante questo, si rialzò.

-Complimenti per la resistenza. Vediamo come te la cavi contro questo!-

Tese il braccio in avanti con il pugno chiuso, con la mano sinistra si afferrò il polso e gridò:

-Frozen Fist!-

L’effetto non era molto diverso dal Diamond Dust. Cambiava giusto che i cristalli formavano un piccolo vortice. Hyoga, stavolta, non rimase immobile e reagì usando il Diamond Dust e i due colpi si scontrarono annullandosi.

-Oh! Ti sei svegliato finalmente?-

Hyoga serrò il pugno, ma non riuscì a reagire.

-Credo di no…- disse Lars deluso.

Detto questo, corse verso di lui e lo colpì con un violento calcio allo stomaco. Gli afferrò i capelli, lo lanciò in aria e lo colpì alla schiena con le mani incrociate. Non appena il bronze saint cadde violentemente a terra, Lars si avvicinò a lui e gli diede un calcio al costato che lo fece soffrire molto.

-Non mi sto divertendo affatto. Ti ammazzo subito senza farti soffrire oltre.-

All’improvviso, degli anelli di ghiaccio erano comparsi attorno al suo corpo e gli impedivano qualsiasi movimento.

-Cos’è questo?-

-È il Kolso!-

-Che colpo ridicolo!-

Con un solo movimento del braccio, gli anelli scomparvero.

-Non sai fare di meglio?-

-Come vuoi! Kholodny Smerch!-

Lars fu scaraventato in aria, ma riatterrò con tutta tranquillità.

-Molto scenografico, ma a causa della tua indulgenza non è servito a molto!-

Hyoga strinse i denti.

-Devi essere più crudele, altrimenti morirai presto! Frozen Fist!-

-Hyoga!- gridò Saori mentre il suo saint fu colpito di nuovo.

-Preparati, è il tempo del colpo di grazia!-

A un tratto, Lars sentì delle violente fitte alla testa e s’inginocchiò soffrendo. Hyoga pensò di approfittarne, ma non se la sentiva. A causa della sua indulgenza, non appena Lars si riprese, fu colpito di nuovo dal Diamond Dust.

-Hai sprecato un’occasione preziosa. Ora muori!-

Sollevò le braccia al cielo, sulle sue mani comparve una sfera azzurra e gridò:

-Freezing Corona!-

La sfera si scontrò contro qualcosa che andò in frantumi. Era una parete di ghiaccio.

-Cosa? Un muro di ghiaccio?-

Hyoga si mise in posa e gridò:

-Aurora Execution!-

Lars lo prese in pieno, ma dato che anche quel colpo non era stato lanciato alla massima potenza, il suo cloth non subì alcun danno evidente. Proprio perché non era al massimo potere, Lars si rialzò.

-Maledizione!- disse Hyoga.

Il Crystal Saint si avvicinò a lui e si guardarono. Hyoga rimase stupito nel vedere che non c’era più malvagità nei suoi occhi.

-Sei… tornato in te?-

Lars sorrise e gli mise una mano sulla spalla.

-Sei in gamba! Camus sarà fiero di te! Avrei voluto incontrarti in maniera diversa.-

Mentre diceva questo, il sangue gli colava dalla bocca, dopodiché cadde all’indietro, ma Hyoga lo afferrò rapidamente.

-Sconfiggete Chione! È il mio ultimo desiderio!-

-Contaci!- disse Hyoga in lacrime.

Lars chiuse gli occhi serenamente e morì tra le sue braccia. In quel preciso momento comparve Ikki.

-Hyoga, Saori. State bene?-

-S… sì. Tu e la signorina continuate!-

-Perché, tu non vieni?-

-Poi vi raggiungerò!-

-D’accordo, come vuoi!-

Ikki e Atena proseguirono, mentre Hyoga rimase inginocchiato accanto al cadavere di colui che allenò il suo maestro.

Nota 6: Come suggerisce il titolo del capitolo, Lars riprende in tutto e per tutto la figura dell’unico Crystal Saint apparso nell’anime e il colpo Freezing Corona è sempre quello che compare nelle mie fanfiction Il Ritorno Del Sacro Imperatore e Saint Seiya Chapter 0.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Capitolo 6:

Il Turno Di Ikki

Il Crystal Saint che li stava aspettando, aveva il pettorale costituito da una parte metallica che gli copriva solo la metà del torace e della schiena, i coprispalla erano sempre a cristallo, ma ovali e bombati. Anche lui, come Pétur, aveva il pezzo che gli proteggeva la rotula a forma di rombo di cristallo. I bracciali erano praticamente cilindrici, e proteggevano la mano, il polso e l'avambraccio, andando dalle punta delle dita al gomito la cui parte esterna era coperta da una piastra. La parte che copriva la mano era rigida sul dorso e flessibile sul palmo e in corrispondenza delle varie articolazioni delle dita, in modo da permettere di serrare a pugno. Le nocche erano ulteriormente rinforzate. Un altro snodo si trovava all'altezza del polso, e permetteva di articolare quest'ultimo come si doveva. Infine, l’elmo era a casco e copriva interamente la nuca, le tempie e l'occipite, scendendo fino alla base del teschio. Sul lato anteriore era aperto, lasciando scoperto il viso e la gola, ma proteggendo gli zigomi, la mandibola e la mascella, e allargandosi in modo da sfiorare gli angoli della bocca. Sulla fronte vi era una grande piastra a V. I suoi occhi erano di una tonalità blu verde.

-Il bronze saint della fenice? Bene, ci sarà da divertirsi!- disse il Crystal Saint vedendolo.

-Il mio nome è Ikki. Imprimitelo bene in mente!-

-Imprimiti anche il mio nome. Mi chiamo Jari!-

Detto questo, il Crystal Saint bruciò il suo gelido cosmo e allargò le braccia al cielo.

-Blizzard Attack!-

Una tempesta di cristalli di neve, colpirono Ikki rinchiudendolo in un blocco di ghiaccio.

-No, Ikki!-

-Tsk! Troppo debole. Eppure avevo sentito dire che i saints di questa costellazione erano i più pericolosi!-

All’improvviso, il blocco di ghiaccio cominciò a sciogliersi e Ikki si liberò distruggendolo.

-Mi pareva strano…- disse Jari capendo di averlo preso sotto gamba.

-È il mio turno! Houo…-

-Non avere tanta fretta! Freeze Slash!-

Dalla mano, lanciò un globo azzurro che colpì il braccio destro di Ikki congelandolo.

-Maledizione!-

Jari ne approfittò e colpì il suo avversario con un calcio rotante che lo scaraventò a terra. Non appena Ikki tentò di rialzarsi, Jari lanciò un altro globo di ghiaccio, ma stavolta sui suoi piedi incollandolo saldamente al terreno. Questo gli permise di colpire Ikki, come se fosse un punching ball, con calci, pugni e schiaffi.

-Sei un guerriero spregevole!-

-In guerra tutto è concesso e ora preparati a ricevere il colpo di grazia!-

Ikki, però, sorrise, bruciò il suo cosmo e il ghiaccio che gli imprigionava i piedi e il braccio si sciolse.

-Ah, maledetto! Freeze…-

-Houo Genmaken!-

Il raggio colpì la fronte del Crystal Saint che reagì mettendosi le mani tra i capelli e soffrendo in maniera incredibile.

"Strana reazione… di solito le mie vittime che hanno gli incubi non soffrono di mal di testa!" pensò il bronze saint.

Jari lanciò un agghiacciante urlo di disperazione e la nuca esplose come se avesse avuto una piccola bomba nel cervello. Ikki e Saori rimasero a dir poco sconvolti.

-Come è potuto accadere?-

Saori riuscì a trovare una spiegazione.

-La sua mente era sotto il flusso diabolico di Chione, quindi già compromessa. L’Houo Genmaken deve avergli fatto da contrasto, danneggiandola ulteriormente, e portandolo quindi alla morte!-

-Non… non mi era mai capitato.-

-Non hai mai affrontato qualcuno posseduto, quindi è normale che non lo sapessi!-

Ikki abbassò la testa e insieme ad Atena rimasero in silenzio per qualche minuto. Dopodiché, il saint spalancò gli occhi colmi di una furia indescrivibile.

-Andiamo! Voglio punire Chione per quello che ha fatto a questi poveri ragazzi!-

Saori annuì, si avvicinarono al portone e lo aprirono. La stanza che si parò loro davanti era enorme.

-Finalmente sei arrivata, Atena!-

-Chione… maledetta!-

La dea delle nevi iniziò a ridere come una pazza. Il lungo abito bianco che avevamo visto nel prologo, era in realtà una corazza e aveva due coprispalle azzurri come quelli che aveva Shun quando era posseduto da Hades. Era seduta su un trono di ghiaccio, che si raggiungeva salendo una lunga scalinata, e al suo fianco c’era l’ultimo dei Crystal Saint: Tomas, detto Maschera Di Ghiaccio.

Nota 7: L’elmo, come quello di Ikki nell’anime, e i gambali di Jari sono ispirati a Freeze Man di Megaman 7. I bracciali, invece, sono simili a quello destro di Jagger di Orione visto nel primo film.

 

Capitolo 7:

Maschera Di Ghiaccio

Come aveva detto Jacob, il Crystal Saint aveva una maschera sul volto, identica a quella usata dalle sacerdotesse guerriere, ma sembrava interamente fatta di ghiaccio e ne aveva lo stesso colore azzurro. L’elmo aveva un aspetto molto simile, per non dire identico, al kabuto, che usavano i samurai nel Giappone feudale. Il pettorale copriva tutto, proprio come quello di Frederick e, oltre a quello, anche i bracciali e i gambali erano identici a quelli della God Robe di Odino. Infine, i coprispalle, sempre a cristallo, erano identici a quelli del gold cloth di Camus, ma con la punta piegata verso l’alto.

-L’ultimo Crystal Saint…- disse Ikki vedendolo.

-Il suo cosmo è superiore a quello dei suoi colleghi. Non è un azzardo dire che è molto vicino a quello di un gold saint!- aggiunse.

-Tomas, liberati di questi scocciatori per favore!- disse Chione con voce annoiata.

-Sì, mia signora!- rispose lui come se fosse un automa.

La sua voce era ovattata ed emetteva uno strano suono metallico proprio come se fosse davvero un robot. Scese lentamente le scale e si mise di fronte a Ikki.

-Mi piacerebbe tanto vedere che faccia hai!- disse allungando la mano.

-Fermati Ikki! Se gli sfili la maschera morirai!- gli intimò Saori.

Ikki si fermò di colpo e abbassò in fretta la mano.

-Stavi rischiando grosso. Per fortuna che Atena ti ha avvertito, mi sarebbe dispiaciuto se fossi morto così senza neanche aver combattuto con me!-

-Vuoi giocare? Accetto la sfida!-

-Così si fa!-

I due saints bruciarono i propri cosmi.

-Prendi! Houyoku Tensho!-

Il colpo andò a segno, ma il Crystal Saint non si mosse di un millimetro lasciando Ikki interdetto.

-Più che un battere d’ali, era un fresco venticello e nulla più!-

Detto questo, sul palmo della sua mano comparve una sfera di energia fredda e lanciò una tempesta di cristalli di ghiaccio, perfino più potente del Diamond Dust, che scaraventò Ikki lontano.

-Ikki!-

Maschera Di Ghiaccio si voltò verso Saori.

-È il suo turno Atena!-

Lei si mise sulle difensive, mentre il Crystal Saint bruciava il suo cosmo e davanti a lui comparve una sfera di pura energia fredda.

-Addio, Atena! Bloody Hailstorm!-

Colpì la sfera con entrambi i pugni e questa si trasformò in numerosi aculei di ghiaccio molto appuntiti. Ikki si mise tempestivamente davanti a lei e li distrusse tutti con l’Houyoku Tensho. O meglio, quasi tutti, dato che due lo colpirono al braccio destro e alla gamba sinistra nelle uniche parti in cui non erano protetti dal cloth.

-Ikki…-

-Non si preoccupi. Sono solo dei graffi!-

-Come osi intrometterti?-

-Houyoku Tensho!-

Di nuovo, Maschera Di Ghiaccio lo prese in pieno senza subire alcun danno o muoversi di un millimetro.

-Maledizione!-

Il Crystal Saint scattò e lo colpì con una ginocchiata allo stomaco, gli diede un pugno sul viso e lo stese con un calcio rotante.

-Dove eravamo rimasti, Atena?-

La ragazza bruciò il suo divino cosmo, ma questo lasciò totalmente indifferente il suo nemico che creò un'altra sfera di energia.

-Iceberg Alligator's Bite!-

Stavolta, colpì la sfera con un calcio, si trasformò in una grossa testa di un alligatore e riuscì ad azzannarle le gambe nonostante il cloth. Le urla fecero destare Ikki che intervenne distruggendolo con il suo colpo e le si mise accanto sincerandosi delle sue condizioni.

-Perché non sei rimasto a dormire? Stavo per far felice la mia dea!-

-Chione non è la tua dea. Tu sei un saint di Atena!-

-Un saint di Atena? Forse un tempo. Ora non più!-

Ikki digrignò i denti, corse verso di lui e lo colpì con un pugno così violento al volto che barcollò leggermente.

-Mi hai fatto solo il solletico!-

Ikki lo colpì allora con un calcio rotante, ma nonostante questo non cadde.

-Che tipo resistente!-

-Basta così!- disse Tomas e lo colpì con una gomitata al volto che lo buttò a terra.

-Maledetto…-

Tentò di rialzarsi, ma il saint lo colpì con una pedata alla schiena.

-Se proprio vuoi alzarti, ti aiuto io!-

Gli afferrò i capelli e lo lanciò in aria facendolo sbattere contro il soffitto. Quando ricadde a terra, Tomas sorrise, ma a causa della maschera non si poteva vedere.

-Sei pronto per il colpo di grazia?-

-N… No!-

-Lo prendo per un sì!-

Creò un’altra sfera e la colpì con un violento montante.

-Cetacean's Death!-

La sfera più saliva e più s’ingrandiva. Raggiunta una certa dimensione, ricadde violentemente addosso a Ikki facendolo sprofondare in un cratere.

-I… Ikki!- gridò Saori in lacrime.

Alcune piume del cloth volarono addosso a quello della dea.

-È finita Atena. Rassegnati!- disse Chione che non aveva fatto altro che ridere per tutto il tempo.

Maschera Di Ghiaccio si avvicinò alla ragazza quando si fermò di colpo.

-Che diavolo…? Questo cosmo è...-

Dal cratere uscì una fiammata che assunse la forma di un'enorme fenice di fuoco. Dopodiché scomparve per lasciare il posto al bronze saint, anche se sprovvisto di cloth.

-Beh... che posso dire... sono davvero colpito! Sei il primo che riesce a sopravvivere al Cetacean's Death!-

-C'è sempre una prima volta per tutto!-

Il Crystal Saint sorrise, mentre Ikki bruciò il suo cosmo.

-Non fare sforzi inutili. Sei anche senza cloth!-

Ikki sorrise.

-Che diavolo hai da sorridere?-

Sul corpo ricomparve magicamente il cloth della fenice.

-Ah, già. Che sciocco che sono. Il cloth della fenice è in grado di rigenerarsi proprio come il mitico uccello che risorge dalle proprie ceneri! -

-Houyoku Tensho!-

Niente da fare. Maschera Di Ghiaccio fu scaraventato in aria, ma riatterrò senza riportare alcun danno.

-Maledetto. Devi avere una sorta di barriera che ti protegge. Forse è quella maschera che la crea.-

-Oppure è perché il tuo colpo non è così forte come credi!-

-Sta zitto, ora ti mostro il colpo più terribile della fenice!-

-Ne hai un altro? Finalmente. Credevo che sapessi usare solo quell'inutile venticello. Ti avevo sottovalutato. Ti chiedo scusa!-

Ikki si mise in posa ma si arrestò.

-Beh? Che hai?-

Ikki tremava come una foglia.

-Mmmh... quindi il tuo era un bluff. Non hai nessun'altro colpo da mostrarmi. Che delusione!-

Detto questo, cominciò a colpirlo con una serie di pugni al volto e allo stomaco. Dopodiché lo afferrò per il collo e lo sollevò per poi gettarlo a terra con violenza. Per finire, gli diede un violento calcio sul costato che lo costrinse a rotolare per il dolore.

-Ah, ah, ah, ah! Sembri una palla, ma ora basta giocare. È tempo di morire e stavolta sul serio! È stato un piacere conoscerti!-

Maschera Di Ghiaccio tornò a bruciare il suo cosmo e Ikki approfittò dell'occasione.

-Ti prego, perdonami!-

-Mh? Per cosa? Sei impazzito?-

-Houo Genmaken!-

Il raggio fu lanciato e si diresse velocemente verso la fronte del Crystal Saint che, però, sussurrò:

-Ice Mask Reflection!-

Una volta che il Genmaken raggiunse il bersaglio, rimbalzò per poi tornare al mittente e colpire la fronte di Ikki che rimase immobile come se il suo corpo fosse stato pietrificato. Proprio come era successo durante lo scontro con Hyoga al monte Fuji.

-Mi spiace che la tua carta vincente ti si è rivoltata contro!- disse Maschera Di Ghiaccio avvicinandosi al suo avversario.

All'improvviso, Ikki spalancò gli occhi e lanciò l'Houyoku Tensho, ma l'effetto fu sempre lo stesso.

-Strano. Sei stato colpito dal tuo stesso attacco. Come mai non ha avuto alcun effetto?-

-Perché la mia memoria non ha ricordi belli da poter distruggere. Così il Genmaken non trova niente su cui esercitare la sua forza!-

-Però! Sei davvero fortunato!-

-Ma a parte questo, sei davvero in gamba. Sei riuscito a deviare il mio colpo. Solo una persona era riuscito a tanto!-

Maschera sorrise.

-Quindi penso tu abbia capito tutto ormai!-

-Sì!-

Maschera Di Ghiaccio si girò verso Chione e le puntò il dito indice.

-Vendicherò i miei compagni, maledetta strega!-

-Tu... maledetto, mi hai ingannato!- disse tremando di rabbia.

-Esatto. Sono l'unico che non si è fatto plagiare dal tuo dannato potere! Preparati alla sconfitta!-

-Sei solo un pazzo idiota!- disse alzandosi e scendendo lentamente le scale.

Nota 8: Maschera Di Ghiaccio e i rispettivi colpi, tranne l'ultimo, sono stati creati dallo stesso mio amico che ha inventato Nybe Di Zashini e Niborg di Silvoxe apparsi nella mia fanfiction Lo Specter Che Tradì L'Inferno.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Capitolo 8:

Chione

 

-Sei stato un attore incredibile. Mi hai davvero sorpreso!- disse Saori.

-Grazie Atena e le chiedo umilmente scusa se l'ho ferita!-

-Non preoccuparti. Non sei stato così violento come poteva sembrare!-

-Avete finito di parlare? Ora subirete la mia gelida ira!-

-Per essere la dea delle nevi ti scaldi un po' troppo facilmente!- disse Ikki ridendo.

Questo fece ridere anche Atena e Tomas.

-Avete finito di chiacchierare? Maledizione... non posso credere di essere stata presa in giro in questo modo. Io, una dea...-

-Una dea di bassa lega per giunta!-

-Chiudi il becco, schifoso saint di Atena!-

-Sei tu che devi fare silenzio! Iceberg Alligator's Bite!-

Creò la sfera, la colpì con un calcio, si trasformò nella testa di alligatore e si diresse a tutta velocità verso la dea. Lei sorrise e lo prese in pieno senza subire danni.

-Sono pur sempre la dea della neve. Con me certe cose non funzionano!-

-Acc...-

Chione allargò le braccia e creò una violenta bufera che scaraventò i tre lontano.

-Non sono mai stata così furiosa. Vi pentirete amaramente di questo!-

-Houyoku Tensho!-

Il colpo andò a segno, ma senza risultati.

-Non impari mai? Se, come immagino, hai combattuto contro Poseidon o Hades, saprai bene che il tuo colpo non funziona contro una divinità!-

Aculei di ghiaccio si diressero verso Ikki e Tomas che, però, riuscirono a liberarsene con i propri colpi.

-La ragazza è "un pochino" arrabbiata!- disse Tomas.

-Solo un pochino?- puntualizzò Ikki.

-Vi ammazzerò tutti, dopodiché la terra sarà coperta dal ghiaccio e dalla neve. Non esisteranno più le altre stagioni, ma solo un gelido inverno perenne!-

Detto questo, allargò le braccia e lanciò un vortice di ghiaccio contro Atena e gli altri.

-Tu, attorucolo da strapazzo, sarai il primo che ucciderò!-

-Fatti sotto, dea dei surgelati!-

-Levati! Houyoku Tensho!-

Ikki lo aveva scansato e aveva colpito Chione. La dea scosse la testa e, soffiando appena, Ikki fu scaraventato lontano. Tomas rimase interdetto.

-Anche solo un suo soffio è micidiale...-

-Sorpreso? Non dovresti esserlo. E ora...-

Maschera Di Ghiaccio creò velocemente una sfera, la colpì con un montante, crebbe e ricadde violentemente addosso alla dea. Risultato? Un enorme buco sul pavimento e lei nel mezzo senza neanche un graffio.

-Avevo messo tutto me stesso nel Cetacean's Death! Che amarezza...-

Gli occhi di Chione brillarono e Tomas fu scaraventato in aria da un colpo invisibile. Nonostante ricadde violentemente a terra, si rialzò.

-Che razza di...-

All'improvviso, sulla sua maschera di ghiaccio comparvero numerose crepe e si sbriciolò mostrando i suoi occhi color verde mare.

-Dunque è questa la tua schifosa faccia. Perché non mi succede nulla? Non dovrebbe apparire una maschera sul mio volto e uccidermi?-

-Se eri un avversario di poco conto...-

-Ah, ah, ah, ah! Così impari a dire che sono una dea di bassa lega!-

-Non ho affatto cambiato opinione! Sei e rimarrai una dea di second'ordine!-

Quelle parole la fecero infuriare molto e stavolta, con il potere divino lanciato dai suoi occhi, oltre a scaraventarlo lontano, gli disintegrò completamente il crystal cloth.

-Tomas!- gridarono Atena e Ikki.

-Non distraetevi. È il vostro turno, ora!-

Corse verso Ikki, ma all'improvviso qualcosa si avvolse al suo braccio destro.

-Una catena?-

-Rozan Hyakuryuha!-

-Aurora Execution!-

La dea prese in pieno i colpi di Shiryu e Hyoga.

-Ecco, ci mancavano i rinforzi! Sporchi saints di Atena!-

-Bel risultato abbiamo ottenuto... il nulla più assoluto!- disse Shiryu.

-Siete mezzi morti e due di voi sono pure senza cloth! Siete solo dei pazzi temerari!-

-Chi ha detto che siamo senza cloth?- chiesero Shiryu e Shun in coro.

-Cosa?-

Sul loro corpo comparve magicamente la God Cloth che li aveva già aiutati nella battaglia contro Hades.

-Ci sono anch'io!- disse Ikki anche lui con la God Cloth addosso.

-A... assurdo! Indossate le God Cloth, le corazze destinate solo ai dodici dei dell'Olimpo!-

-È tempo di tornare a dormire, Chione!- disse Atena mettendosi in mezzo a loro.

-Non contarci troppo, ho ancora un alleato su cui contare!-

-Cosa?-

Chione lanciò un raggio bianco dal dito e colpì la fronte di Hyoga che iniziò a soffrire.

-No, Hyoga! Cerca di reagire!- disse Saori mettendogli una mano sulla spalla.

Purtroppo, il ragazzo non ci riuscì e i suoi occhi diventarono malvagi e iniettati di sangue.

-Hy... Hyoga!-

Il saint del cigno colpì Saori con una sberla buttandola a terra.

-Hyoga!- gridarono i suoi compagni.

Dopodiché, li fece volare con il Kholodny Smerch allontanandoli da Atena.

-Ah, ah, ah, ah! Che spettacolo! Come ti senti, Atena, a essere colpita da un tuo servo?- disse avvicinandosi a lei.

-Non... non sono i miei servi!-

-Ma falla finita!- e iniziò a prenderla a pedate.

Shiryu e gli altri non sapevano che fare. Pur di non colpirlo, non facevano altro che subire i suoi colpi.

-Svegliati Hyoga!- gli gridavano gli amici.

Ma il ragazzo non reagiva minimamente. Era mosso solo da una furia cieca e sanguinaria.

-Diamond Dust!-

Nonostante il Rolling Defence, Shun, insieme ai suoi compagni, furono scaraventati lontano.

-Cosa possiamo fare?- si chiese Shun.

-Non ci resta che attaccarlo! Proprio come abbiamo fatto con i poveri Crystal Saints!- disse Ikki seriamente.

-Intendi ucciderlo?- chiesero sconvolti Shiryu e Shun.

-Abbiamo altre scelte?-

-N... No, ci sarà un altro modo!-

-Aurora Execution!-

I tre furono scaraventati addosso un muro e svennero.

-Oh, che cosa triste. Sei rimasta sola, cara Atena!- disse afferrandola per il collo e sollevandola da terra.

-Sola? Non credo proprio!- disse una voce.

-Cosa?-

Ci fu un bagliore di colore azzurro ghiaccio, che costrinse Chione a coprirsi gli occhi, dopodiché, quando tutto finì, si ritrovò davanti Tomas con un'altra maschera e un nuovo crystal cloth che, questa volta, era identico in tutto e per tutto alla God Robe di Odino. L'unica differenza era nell'elmo.

-Sei ancora vivo? Credevo di essermi sbarazzata per sempre di te!-

-Sono duro come il granito!-

-Diamond Dust!-

Hyoga cercò di colpirlo alle spalle, ma Tomas parò il colpo con una mano senza neanche voltarsi.

-I... Impressionante!-

-Con permesso...-

Tomas compì un salto all'indietro e atterrò alle spalle di Hyoga.

-Datti una svegliata moccioso. Non voglio ucciderti!-

-Kholodny Smerch!-

Anche questo colpo fu parato facilmente.

-Ah!-

-Perdonami se puoi! Cetacean's Death!-

Hyoga subì il colpo e sprofondò in un cratere.

-N... No!-

Tomas si avvicinò lentamente a Chione che, però, sulla mano fece comparire una spada di ghiaccio, afferrò Saori e gli posò la lama sul collo.

-Reagisci e potrai dire addio alla testa della tua adorata Atena!-

-Questo sì che è un brutto affare!- disse Tomas.

All'improvviso, qualcuno gli mise una mano sulla spalla, lo girò e gli affondò il pugno nel petto. Era Hyoga senza cloth.

-Ma... maledetto me e la mia indulgenza!-

Tomas cadde a terra tra le risate di Chione. Questo, però, risvegliò Atena che cominciò a bruciare il suo cosmo. Chione reagì coprendosi gli occhi e urlando.

-Il tuo cosmo è caldo. Troppo caldo. Non resisto!-

Anche Hyoga si sentì poco bene e s'inginocchiò.

-Maledetta! Muori!- disse e le conficcò, nonostante il cloth, la spada di ghiaccio nella spalla sinistra e si ghiacciò con tutto il braccio.

-Sei finita, maledetta!-

Nel frattempo, nella casa di Seika, Seiya, che si trovava sul portico con sua sorella, alzò la testa e aprì gli occhi.

-S... Seiya?-

Il ragazzo si alzò senza fatica dalla sedia a rotelle, come se fosse sotto ipnosi, scese gli scalini e alzò lo sguardo al cielo.

-Che cosa fai?-

Lui non le rispose e, incredibilmente, il suo corpo iniziò a brillare.

-Ma...-

-Atena!- gridò con tutto il fiato che aveva nei polmoni e lanciò un pugno al cielo dal quale lanciò un globo di energia dorata.

Una volta finito, cadde a terra e fu subito soccorso dalla sorella. Il globo dorato si trasformò in una freccia, perforò la piramide di ghiaccio, raggiunse la sala di Chione e colpì quest'ultima al petto.

-Co... cosa? Una freccia di luce d'oro? Da dove sbuca? Com'è possibile? Il mio corpo divino è stato colpito!-

-S... Seiya!- esclamò Saori.

-Maledetta, è opera tua, ma mi vendicherò!-

-Non potrai farlo, stavolta sarai annientata per sempre come i tuoi vecchi soldati!-

-No, non posso morire, non...-

Ci fu un'esplosione di luce dorata e la dea delle nevi scomparve per sempre. Saori sorrise e alzò lo sguardo.

-Grazie Seiya. Ancora una volta, abbiamo vinto grazie a te!-

La terra tremò e la piramide cominciò a crollare. Ikki e gli altri si ripresero, raccolsero il cadavere di Tomas, volarono via e la piramide collassò. Una volta fuori, resero omaggio al prode combattente, Hyoga lo rinchiuse in una bara di ghiaccio e la deposero in una grotta e su una parete scrissero sia il suo nome che quelli degli altri Crystal Saints morti a causa di Chione.

Nota 9: L'elmo del nuovo Crystal Cloth di Tomas è identico a quello di Shura Del Capricorno visto nell'anime, ma ovviamente privo delle corna.