CAPITOLO VII°

- Il giorno della memoria -

- Grecia, Santuario di Atene: 243 anni fa.

Passarono così circa quattro anni dal giorno in cui Dokho e Sion furono investiti come saint di Atena. Nel frattempo la dea si era rivelata al santuario dando prova della sua identità divina, dopo aver avvertito telepaticamente l'oracolo tramite il suo cosmo.

Quest'ultimo stava fuori dal grande palazzo sacerdotale, dinnanzi all'arco della grande anticamera che precede le sue sale. Poi si sedette sui gradini antistanti, quelli che scendevando fino alla dodicesima casa, che inizialmente l'oracolo contemplò per diversi minuti come se fosse presente un qualche legame tra lui e quel tempio; dopodiche sincerandosi di non essere osservato si tolse la maschera che come oracolo di Atena era tenuto a portare, per ragioni che lui non condivideva, considerandole formalità di poca importanza.

Sotto la maschera del sacerdote si rivelò celarsi però non lo stesso saggio uomo di mezza età che diede nuova vita all'ordine dei saint anni addietro, ma bensì un ragazzo che per qualche motivo indossava quelle vesti così importanti. Il ragazzo aveva una carnagione mediterranea, occhi azzurro-verdi come il mare e dei capelli biondo cenere, nonchè un'aria profondamente triste stampata su un viso dai delicati lineamenti su cui iniziarono a scivolare delle lacrime, accopagnate da singhiozzi tanto sommessi da essere silenziosi, come per paura di attirare l'attenzione di qualcuno che avrebbe potuto vederlo in faccia.

A quel punto alzò lo sguardo al cielo e cominciò a parlare: " Maestro, so che mi ascolta sempre......non sono per nulla in grado di sostenere questo incarico così grave e lei lo sapeva, ma non ha voluto saper ragioni.......i cavalieri tutti e per primi quelli che già la conoscevano quando eravate in vita cominciano ad essere sospettosi oltre che perplessi dal mio operato, non certo cattivo, ma neanche simile al suo...........il vecchio Grefus, che è stato suo primo ministro come lo è stato per il sacerdote prima di lei vi conosceva troppo bene per non poter smascherare un'altro uomo che avesse voluto farsi passare per lei, ma lei aveva calcolato anche questo e lo aveva finalmente mandato in pensione con la scusa che erano tanti anni che prestava servizio al santuario e che meritava di riposarsi. Ma so che ultimamente le voci che mi additano come un innovatore che non bada più alle tradizioni si sono fatte più accentuate da quando di recente ho investito a sacerdotessa guerriero una ragazza che costituisce la prima donna nell'ordine dei saint dopo secoli di assolutismo maschile, un assolutismo che già solo il fatto che io abbia voluto finalmente rompere è l'ennesimo argomento di diffamazione da parte delle malelingue. A Questa ragazza........Elora, il silver saint dell'aquila, avevo detto che non sarebbe mai stata costretta a portare la maschera che obbliga sin dai tempi antichi le sacerdotesse guerriero a celare scrupolosamente la loro femminilità perchè non lo ritenevo giusto, e dissi anche che così sarebbe valso anche per eventuali altre sacredotesse guerriero che ottenessero l'investitura finchè ero io a ricoprire la carica di oracolo. In quell'occasione erano presenti diversi saint, ovvero quelli che vivono nei pressi del santuario e al suo interno. Quando avanzai quell'affermazione alcuni mi guardarono sbigottiti, altri furono indifferenti.....mentre gli unici due che sembrarono apprezzare questa mia decisone furono il saint dell'Ariete Sion, che era colui che aveva voluto che quella ragazzina, inizialmente inserviente del santuario venisse addestrata per diventare saint e la dea Atena stessa, che fin'ora è l'unica persona che conosce la mia identità......lei, che ha sempre creduto in me e che non si è mai pentita della tua decisione....ma ora ho deciso: Io, Lustig, una volta per tutte affronterò la realtà, e visto che non mi piace vivere nella menzogna, mi rivelerò ai cavalieri e mi rimetterò al loro giudizio.......saranno loro a stabilire se sono degno o no di sostituirla, o se affermeranno che un'impostore immaturo come me non ha il diritto di essere quello che era lei, mio maestro......e lo farò domani, giorno per cui ho fatto convocare tutti i saint al santuario per un motivo ben più importante delle mie lamentele, seppur giustificate e veritiere. Domani vi ricorderemo solennemente.......ma se solo quel dannato giorno lei e loro non aveste agito così.........!"

Proprio mentre terminava di dire queste parole, il ragazzo cominciò a singhiozzare ancora più intensamente e si coprì la faccia contratta dal rimpianto con le mani, segno che terribili ricordi venivano rievocati nella sua mente:

- Santuario, DUE ANNI PRIMA:

Il vero grande sacerdote sedeva sul trono, mentre nell'enorme salone erano presenti tutti i cavalieri investiti fino a quel momento (che erano 38 bronze saint, 19 silver saint e la rosa completa dei 12 gold saint; per un totale di 69 costellazioni su 88).

Mentre il sacerdote si apprestava ad introdurre il discorso, Lustig, che nessuno al santuario consceva fatta eccezione per la dea e l'oracolo, seguiva nella penombra, appoggiato ad una parete affrescata......anche se non lo faceva certo per non essere notato, ma per riservatezza.

Il sommo sacerdote si rivolge quindi agli astanti in un tono di voce grave: "Nobili saint, probabilmente sarete già al corrrente della situazione e avrete anche capito che i cataclismi, i maremoti anomali e le continue inondazioni non possono che essere state causate da una sola entità: Poseidone, il dio degli abissi! Egli si è reincarnato in un giovane uomo, e ora la sua smodata ambizione lo ha spinto a scatenare tutte le sue forze naturali in suo potere per distruggere l'umanità per poi dominarla incontrastato.......ed è proprio per questa ragione che ci ha dichiarato guerra apertamente: La dea Atena, dea della giustizia e protettrice del mondo degli umani costituisce l'unico ostacolo che si frappone tra Poseidone e il dominio assoluto su questo mondo, che intende strappare agli uomini cancellandoli. Sin dai tempi del mito egli ha invano cercato di impadronirsi di questa terra, ma la nostra dea glielo ha sempre impedito. Ella ha dunque deciso di recarsi personalmente da Poseidone per convincerlo ad abbandonare i suoi oscuri propositi, possibilmente senza sfociare in un conflitto che danneggerebbe entrambi. Ho provato a convincerla a restare al Santuario, dove avremmo potuto proteggerla meglio....ma lei mi ha prontamente risposto che se avessimo atteso che Poseidone si fosse mosso contro di noi, per quel momento l'umanità sarebbe già stata completamente spazzata via, e che quindi avrebbe dovuto mobilitarsi lei, per scongiurare l'estinzione del genere umano. Prima di partire ero contrario a lasciarla andare senza essere scortata; ma lei non ha voluto saper ragioni e ha detto che sarebbe partita da sola. Inoltre ha decretato che nessuno avrebbe dovuto seguirla!"

Tutti i presenti erano visibilmente scioccati dalle ultime parole dell'oracolo, che dopo un'attimo riprese a parlare:

"Nonostante io riponga le mie speranze nelle capacità diplomatiche di Atena, dubito fortemente che il dio degli abissi decida di fermare lo scempio che sta consumando l'umanità intera.......anzi, no.......io credo che Poseidone non si lascerà sfuggire l'occasione che gli si parerà davanti e tenterà sicuramente di assassinare Atena in tutti i modi finchè è sola contro la sua furia e quella dei suoi marine!"

Ci fu an'altro attimo di silenzio, dopodichè il sacerdote annunciò determinato: "........Allora io propongo di trasgredire gli ordini della dea ed accorrere in suo aiuto, prima che sia troppo tardi per reagire. Questo è l'unico modo che abbiamo per ricambiare il suo amore infinito per gli uomini.......è andata da sola perchè non vorrebbe coinvolgerci, ma noi dimostreremo di essere veri saint e che non abbiamo paura di rischiare la nostra vita pur di condividere con lei gli ideali di pace e armonia! Siete tutti d'accordo!?"

Un boato di decine di voci si innalzò nell'aria: "Tutti insieme per Atena" gridavano; "Da Atena" gridavano altri.

Fu così che il sacerdote, senza rendersene veramente conto, prese la situazione sottogamba......assecondando la richiesta di uno di un silver saint che parlava per conto degli altri suoi parigrado: "Sommo sacerdote, non è necessario che i cavalieri d'oro abbandonino il santuario......raggiungeremo noi la dea Atena e se necesssario combatteremo contro Poseidone e i suoi guerrieri marine; le chiedo umilmente di fidarsi di noi!"

"Ben detto! Anche noi vi affiancheremo per soccorrere la dea e porre fine alla distruzione causata da Poseidone!" esclamò il più anziano dei bronze saint.

Il sacerdote riflettè un minuto. La sua prima intenzione era di mandare al tempio degli abissi tutti quanti i saint, lasciando alla eventuale difesa del santuario solo quelli troppo giovani ed inesperti per rischiare la vita. Ma poi decise che doveva rendere loro onore per il coraggio che traspariva dalla sola richiesta; che era poco o niente in confronto al valore che avrebbero dimostrato in battaglia. Così il sacerdote, credendo che tra le schiere dei marine difficilmente avrebbero potuto esserci degni avversari per i gold saint esclamò convinto: "E sia; ma ricordate che prima della ricerca della gloria in battaglia viene la sicurezza di Atena, non dimenticatelo. Ora andate e dimostratele che i suoi saint non la abbandonanerebbero mai!"

A questo punto Lustig ricordò che i bronze saint avevano intimato (come imponeva il benevolo sommo sacerdote) ai loro parigrado più giovani di rimanere al santuario perchè non sarebbero riusciti a badare a loro nella probabile eventualità di scontrarsi mortalmente con i marine.

Ish di Andromeda, Alexander dell'Unicorno, Lazar di Pegasus, Fulgore dell'Altare, Dakrim del Lupo e Ecaton del Triangolo avevano ancora tutti chi dodici chi tredici anni, e sebbene avessero completato tutti piuttosto di recente l'addestramento con successo, non avevano ancora ricevuto l'investitura ufficiale a cavaliere.

Ish sopratutto, a cui le ardue prove non facevono che stimolarlo nonchè accrescere il suo grande potere, nonostante ne rimase un po' contrariato, capì che sarebbero stati loro soltanto d'intralcio, anzichè di supporto, benchè anche loro fossero ormai dei saint anche se non a tutti gli effetti perchè dovevano ancora ricevere le sacre armature ad essi destinate, altro motivo per cui non potevano prendere parte a quella impotante missione.

"Capisco, buona fortuna, compagni!" esordì Fulgore dell' altare.

"Non temere, il grande spirito ed il cosmo di Atena ci guideranno!" comunicò un ragazzo che si era messo in spalla lo scrigno contenente il cloth della fenice, Unkar della Fenice, che aveva preso parte perchè anche se era di poco più grandicello degli altri (aveva allora quattordici anni) aveva già oltre un anno di esperienza come saint. Era originario del Canada, facente parte di un popolo nativo ormai quasi estinto ed era un essere profondamente meditativo, come in comunione spirituale. Tutti i saint, compresi i cavalieri d'argento, lo stimavano molto e lo consideravano un valido supporto in battaglia, nonostante fosse stato il più giovane ad aver preso parte alla battaglia al tempio dei mari.

Mentre uscivano compostamente e a testa alta dal palazzo del sacerdote, il silver saint del Cane Maggiore si rivolse ai bronze saint: "......E voi badate bene di non fare sciocchezze, cercate di non misurarvi con avversari troppo potenti e sopratutto cercate sempre di stare vicino a noi, se non volete fare una fine ingloriosa!" e detto questo gli altri silver saint lo guardarono stupiti come per fargli notare la crudezza con cui aveva esposto le raccomandazioni, anche se visto il putiferio che si prospettava, avevano ragione a essere preoccupati. Intervenne dunque il bronze saint dell'orsa ribattendo educatamente, ma non senza un velo di spavalderia: "Non preoccuparti, sappiamo badare a noi stessi!", e gli altri suoi parigrado annuirono come per appoggiare la sua risposta.

Lustig rammentò che quando li vide uscire da quel portone, in cuor suo aveva già la terrificante certezza che non avrebbe mai più reincontrato la maggior parte di loro.

Dopo svariate ore, i cosmi di quei ragazzi così straordinari e devoti si stavano spegnendo ad uno ad uno e l'oracolo se ne stava evidentemente accorgendo (come se ne accorgevano Lustig e i gold saint) perchè sudava freddo ed ogni cosmo che avvertiva spegnersi per lui era una pugnalata al cuore. Accadde così che egli si alzò di scatto e mentre ancora ansimava, chiamò nervosamente una guardia del suo palazzo, che avrebbe dovuto far da portaordini per far convocare nuovamente i tre gold saint che erano ancora al santuario nei loro rispettivi templi dello zodiaco, che si avviò di corsa verso il grande portone che proprio in quel momento si spalancò: "Non occorre farci chiamare, sappiamo già tutto e sapppiamo anche che la situazione drammatica è ora disperata!" disse Legir dei gemelli; "E sappiamo anche che non c'è più un solo minuto da perdere, dobbiamo correre in aituo di Atena e dei nostri amici, che ci stanno lasciando uno dopo l'altro!" continuò preoccupato Tolomeo del sagittario; "Inoltre è deplorevole che noi cavalieri d'oro siamo qui ad aspettare chissà cosa quando la battaglia infuria, facendo scempio dei nostri compagni che pur tentando il tutto per tutto hanno bisogno di noi!" concluse Igor del cancro.

"Raggiungiamo dunque Atena al tempio dei mari, miei valorosi....voi, che tra tutti i saint siete i maggiori veterani!" rispose il sacerdote, che chiamò a se uno scrigno d'oro da cui apparvero le sacre vestigia dei pesci che si scomposero per poi ricomporsi sul corpo del grande sacerdote, che altri non era che il gold saint dei pesci, nonchè unico cavaliere presente al santuario per quasi tre decenni.

Mentre i quattro gold saint si dirigevano verso l'uscita, l'oracolo si accorse che Lustig si era portato al centro della stanza e era intento a seguirli, ma il rivelato cavaliere dei pesci si voltò verso il suo allievo e lo fermò dicendo: "No, tu non verrai con noi......qualcuno deve rimanere qui, e tu sai già a cosa alludo. In questi anni sei stato come un figlio per me, e quindi non voglio che tu corra rischi. Addio Lustig!"

Immediatamente si voltò nuovamente verso la grande doppia porta aperta e corse via di fretta assieme agli altri tre. Quando anche Lustig fu finalmente sugli stessi scalini da cui ricordava quel triste giorno, non vide che quattro scie di luce in cielo che si allontanavano dal santuario.

Lustig rimosse temporaneamente quei nitidi ricordi per tornare con la mente al presente: "E così anche lei quel giorno è morto, lasciandomi tutto......di voi quattro vidi ritornare vivo, con mio grande strazio, soltanto Tolomeo, che solo per l'intervento di Atena che è riuscito a salvarlo si reggeva ancora in piedi; assieme agli altri supersiti tra i silver e i bronze saint, di cui alcuni erano ridotti peggio di lui........ma quel giorno avrei voluto esserci anch'io al suo fianco per tentare di strapparla alla morte; io che sono stato uno degli uomini che considerava tra i più devoti ad un uomo così straordinario come lei che forse non merito neanche la vostra riconoscenza; io........Lustig, cavaliere d'oro dei pesci e nuovo grande sacerdote, un uomo che pochi conoscevano e che ora non esiste più, perchè credono che io sia lei......visto che quel giorno lei ha fatto in modo che nessuno la vedesse cadere.

"A domani, mio caro maestro!"