Prologo
Era una stupenda giornata ed i lavori di ricostruzione al Grande Tempio procedevano velocemente.
Un clima di serenità sembrava pervadere tutte le persone.
Solo Lady Isabel camminava preoccupata alla tredicesima casa: lei sapeva, i suoi cavalieri sapevano che presto una grande e violenta battaglia sarebbe iniziata.
Erano passati 6 mesi dalla vittoria su Hades e la pace era tornata.
I cavalieri dello zodiaco avevano vinto il Signore dell’Oltretomba … erano riusciti a evolvere le loro armature in divine ed a raggiungere, per un breve periodo, un cosmo pari a quello di un dio.
Pur avendo vinto, alla fine dello scontro, sembrava che per loro fosse finita: infatti i campi Elisei stavano scomparendo e i 5 eroi, insieme alla loro dea, stavano per fare la stessa fine.
Improvvisamente, però, un cosmo di smisurata grandezza avvolse in un caldo abbraccio tutti quanti … i quali si ritrovarono ai piedi della casa dell’Ariete.
E cosa più incredibile Seiya era vivo … debole ma vivo – la ferita mortale al petto prodotta dalla spada di Hades era stata guarita da questo incredibile cosmo.
Isabel si guardò intorno perché aveva riconosciuto in quel potere un’energia familiare … un potere a lei noto: quello di suo padre: il sommo Zeus!
Una voce riecheggiò nell’aria: "Figlia mia!"
"Padre … " rispose Isabel.
"Zeus … il padre di tutti gli dei" – disse Dragone.
"Figlia mia …" – proseguì Zeus – "un grande pericolo incombe su tutti noi … su tutta la terra … tra circa 6 mesi mi metterò in contatto con te per spiegarti.
Per mostrarti il mio affetto ridono a te, dea della giustizia, i tuoi amati cavalieri morti nello scontro con Hades".
Una forte luce abbagliò tutti i presenti che dovettero chiudere gli occhi per resistere.
Aprendogli si ritrovarono davanti tutti e 12 i gold saints rivestiti delle loro armature d’oro.
"Per ora …" - proseguì il padre di tutti gli dei – "rafforza le tue difese e i tuoi amati cavalieri … un oscuro male sta per arrivare".
Con queste parole la voce scomparve ed uno stato di preoccupazione cominciò a serpeggiare tra i presenti misto alla gioia per il poter riabbracciare di nuovo i gold saints.
Nei mesi successivi Isabel diede l’ordine di ricostruire le 12 case, in parte distrutte nello scontro con gli Spectres.
La cosa ancora più strana è che ricevette un delegazione dal popolo di Asgard con a capo la celebrante di Odino in persona.
Ella disse di aver parlato con Odino il quale le comunicò le stesse parole del Sommo Zeus e richiamando alla vita tutti i cavalieri del nord morti nello scontro con i Santi di Atena.
Nei giorni successivi grazie all’aiuto dei fabbri di Odino e degli aiutanti fabbri del dio Efesto furono riforgiate tutte le armature delle 3 caste di cavalieri.
In più tutte le armature vennero bagnate col sangue di Atena per potenziarle ulteriormente.
Micene di Sagitter, il quale venne investito della carica di Gran Sacerdote, disse che queste nuove vestigia si sarebbero potenziate ulteriormente in base alla capacità del cavaliere di bruciare il proprio cosmo.
Ne nacquero delle armature prodigiose: simili alle precedenti ma leggere e, al tempo stesso, incredibilmente resistenti.
Ora Lady Isabel, nelle sue stanze camminava ed aspettava con impazienza la chiamata di suo padre. Che nemico si stava avvicinando? Di sicuro un nemico di immane potenza per allertare tutte le schiere dell’Olimpo.
Una leggera brezza entrò dalla finestra della tredicesima casa e con essa si manifestò una energia intensa dalla quale apparve un giovane con i capelli corti color rosso fuoco.
Vestiva con abiti dell’antica Grecia ed ai piedi indossava delle curiose scarpe con delle ali ai fianchi.
Vedendo Isabel si inginocchiò: "Onore a te dea della giustizia"
"Salute a te Ermes – messaggero degli dei … alzati e …"
La frase di interruppe all’aprirsi immediato delle porte delle stanza: Camus cavaliere d’oro dell’Acquario e Fish cavaliere d’oro dei pesci entrarono di corsa avendo percepito il cosmo del messaggero degli dei.
"Fermi" ordinò Atena "è un amico".
Con un sorriso Ermes salutò i nuovi arrivati.
"Sono venuto qui a portarvi un messaggio del Sommo Zeus. Egli attende sua figlia a palazzo per comunicarle la venuta di eventi che potrebbero distruggere non solo la stirpe divina ma sconvolgere l’intero universo".
Furono tutti scioccati da questa frase.
"Come possibile?" – disse esterefatto Camus.
"Mi dispiace … altro non posso dirvi …. Il Signore dell’Olimpo mi ha pregato di condurre al suo cospetto la dea Athena e 3 suoi cavalieri per comunicarle il tutto"
Milady non perse tempo … Chiamo a sé Micene, Dohko e Mur.
Quando questi tre arrivarono Isabel fece un cenno a Ermas.
Il corpo del messaggero degli dei si illuminò e tutti e 5 scomparvero alla vista di Camus e Fish che increduli ritornarono alle loro rispettive case in attesa di ordini.
Tutto era iniziato …