Chapter Six

Naturalmente ne conosceva la fama. Tutti ne erano al corrente al Grande Tempio. E non era una fama rassicurante.

Si diceva fosse un tipo spietato, che anzi godesse nell’infliggere dolore ai chi gli intralciava il cammino. In molti si chiedevano come avesse potuto uno come lui ad ottenere un’armatura d’Oro. Tales sosteneva la avesse vinta con la raccolta-punti allo spaccio del Santuario, l’Emporio Nike.

Ma i fuori di testa tutti a me devono capitare? Speriamo che le voci su di lui siano almeno in parte infondate…

Una speranza che presto avrebbe capito essere quanto mai vana.

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"Non sei certo qui per chiacchierare, muovi le tue gambette secche e seguimi, incomincia l’allenamento!

Death Mask uscì dalla baracca, dirigendosi a passo sostenuto verso la cima del monte. Tales rimase interdetto per un attimo, poi si affrettò a seguire i passi del suo nuovo maestro.

"D-dove siamo diretti?" provò a chiedere al Cavaliere d’Oro, non ricevendo altro che un mugugno ed un’alzata di spalle.

Un tipo a dir poco loquace ed accomodante… quasi quasi rimpiango il vecchio Saga…

A quel punto la loro "passeggiata" si è trasformata in una corsetta leggera prima e poi in una vera e propria corsa scavezzacollo saltando tra i massi.

E’ veloce l’amico!

Giunsero così in poco tempo sulle soglie del cratere. Tales si aspettava che Detah Mask si fermasse, ma questi si non rallentò minimamente il passo e si fiondò giù per il cratere.

Tales si fermò sul ciglio, indeciso sul da farsi e vide una specie di stretto sentiero a gradini che si inabissava nel cratere. I vapori emessi dal vulcano gli impedivano di vedere dove portasse.

Si guardò attentamente intorno, ma non vide altre vie che Death Mask avrebbe potuto imboccare.

Deve essere per forza questo!

Così si tuffò anch’egli tra le nubi di vapore.

Il caldo era opprimente, la visibilità scarsa ed il sentiero stretto, tanto che due bambini non avrebbero potuto camminare affiancati. Oltre il ciglio, nient’altro che il vuoto ed infine la lava.

Giunse finalmente al termine del sentiero. Esso si interrompeva bruscamente a contatto con il lago di magma, apparentemente senza condurre in nessun luogo.

Ho dunque sbagliato strada? Eppure non ho visto altre vie! Che abbia superato una grotta durante la discesa, magari nascoste dal vapore? Impossibile, con la mano sfioravo la parete rocciosa, mi sarei accorto di un’eventuale anfranto! Uno scherzo di Death Mask forse? Eppure non mi è sembrato un tipo spiritoso. Lui mi ha condotto fin qui, ma perché?

Un barbaglio dorato giunse infine ad indicargli la via. Aveva passato troppo tempo al Grande Tempio per non riconoscere la luce di un’armatura d’Oro al primo sguardo.

Dunque c’è qualcosa! Ma come ci arrivo? Ovvio, saltando!

Arretrò di qualche metro.

O la và o la spacca!

Prese una rincorsa decisa e saltò.

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Per sua fortuna il salto era stato ben calibrato e Tales atterrò, o meglio piombò, proprio ai piedi del suo nuovo maestro, ora rivestito di quell’armatura d’oro che lo aveva guidato.

Tales si alzò guardandosi attorno. Erano su una specie di piattaforma rocciosa che sembrava galleggiava al centro del cratere, completamente circondati dalla lava, i cui lapilli minacciavano in ogni momento di travolgerli L’intera piattaforma era occupata da rudimentali attrezzi da palestra, costruiti per lo più in pietra.

Alla faccia della beauty farm!

Death Mask interruppe i suoi pensieri.

"Sei arrivato finalmente!

"E già, lungo la strada mi sono fermato all’autogrill a bere un caffè."

"Vedo che fai ancora lo spavaldo. Eppure stai sudando. Semplice caldo o la paura ti attanaglia?"

"La prima opzione, da queste parti decisamente non badate a spese per il riscaldamento!"

"Oh che sbadato, sono veramente un pessimo padrone di casa! Vuoi che abbassi la temperatura? O magari una bibita ghiacciata ed un massaggio ai piedi?"

"Oh beh… Una birra fresca dopo la corsetta e la sauna non sarebbe niente male!"

"Per le chiappe pustolose di Hades, ti farò passare la voglia di avere sempre l’ultima parola!"

"Se lo dici tu…" borbottò Tales in finto tono provocatorio. In realtà era disorientato e confuso e il caldo eccessivo calore gli faceva girare la testa. Ma ovviamente non si sarebbe mai fatto scoprire da Death Mask.

"Sei fortunato che ho fatto una promessa a Saga. Ma se non posso torturarti con la mia forza posso sempre farlo con l’allenamento! Ficcatelo bene in testa, io non sono buono come Saga!

Buono Saga? Ma abbiamo conosciuto la stessa persona?

Death Mask si voltò, indicando con un ampio gesto ciò che lo circondava.

"Questa…questa è la fase uno del tuo addestramento. Dovrai imparare a resistere e a padroneggiare le energie calde che provengono dalle viscere della Terra. Una cosa nient’affato semplice, fidati."

Dei, quel sorrisetto maligno non è molto incoraggiante…

"E la seconda fase quale sarà? Friggere wurstel e patatine?"

"Nell’improbabile caso in cui tu sopravviva lo scopriri."

Di bene in meglio. Pure portasfiga!

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Cominciò così l’allenamento. Ogni mattina Tales si alzava due ore prima dell’alba, correva sulla cima del vulcano, discendeva il sentiero fino alla piattaforma e cominciava ad allenarsi, prevalentemente esercizi fisici, fino al tramonto, a volte anche oltre.

A volte Death mask lo seguiva negli allenamenti, insultandolo in continuazione ed infierendogli calci quando dava segni di cedimento o rallentava a sollevare pesi da centinaia di chili o a fare addominale e flessioni a testa in giù sospeso sulla lava. Però la maggior parte delle volte spariva senza dir nulla, spesso mancando per diversi giorni.

Le prime due settimane Tales tornava alla baracca completamente distrutto. Riusciva a malapena a consumare un pasto crudo e a stendersi sul giaciglio.

Ma alla fine del mese aveva finalmente raggiunto un livello di forma ed una forza fisica mai nemmeno immaginati. Ormai poteva frantumare la roccia con la sola forza degli arti. Anche il calore non gli dava più tanto fastidio, riusciva a sopportarlo senza rischiare di svenire per lo sforzo.

Così si rivolse al suo "maestro".

"Ehi Masky, ormai il tuo allenamento non mi serve più a nulla, sono abbastanza forte da passare a cose impegnative!"

"Così ti annoi eh? Come preferisci, domani scoprirai cosa ti attende! Ma ora finisci il tuo allenamento lavativo!"

La mattina dopo Tales trovò Death Mask che lo aspettava seduto comodamente sulla piattaforma, incurante dei lapilli.

"Oggi passeremo alla fase due del tuo allenamento. Non credevo che ci saremmo arrivati! Dovrai imparare a diventare un tutt’uno con ciò che ti circonda, imparare a incanalare le fonti di energia che attraversano il sottosuolo a tuo favore! Ed infine far evaporare la lava" esordì costui.

"Far evaporare la lava? Amico, è fisicamente impossibile!"

"Sei ancora un pivello… Con l’esperienza scoprirai che quando si possiede un cosmo sufficientemente ampio nulla è impossibile!"

Nonostante fosse solo un ragazzino sbruffone ed inesperto, Death Mask iniziava a nutrire una sorta di rispetto per la testardaggine e l’ostinazione di Tales, per certi versi gli ricordava egli stesso da giovane. Non che questo lo rendesse meno brusco o glielo rendesse più simpatico, anzi. Detestava quel ragazzo che sembrava far di tutto per contraddirlo, avrebbe fatto il possibile per rendergli impossibile la conquista dell’armatura. Ma almeno iniziava a comprendere i motivi per cui Saga sembrava tenere in così alta considerazione le sorti di quel ragazzo.

Tales da canto suo era a dir poco sconcertato.

Far evaporare la lava… Sarà mai possibile? Ma come?

"Fino ad adesso hai allenato i tuoi muscoli, ora è tempo di temprare il tuo spirito! Inizieremo con qualcosa di semplice, dovrai solo riuscire a controllare il magma qui intorno e tentare di colpirmi con esso."

"Ci tieni così tanto a farti fare del male?"

Death Mask scosse la testa.

"Pfft… Come se ci riuscissi…"

Tales tagliò corto il discorso voltandogli la schiena,concentrandosi sulla lava ed espandendo il suo cosmo. Al primo tentativo ottenne solo un lieve rigonfiamento, un semplice fluttuare del magma, forse causato dal moto perpetuo dei fluidi.

Si stava accingendo al secondo tentativo, ma fu interrotto da una violenta esplosione cosmica che lo sbalzò verso il mare di lava.

Riuscì a salvarsi solo grazie ad un colpo di reni che gli permise di voltarsi su se stesso ed appendersi alla parete rocciosa.

"Ehi, ma che diavolo fai? Perché mi attacchi? Credevo di doverti colpire io!" urlò indignato verso Death Mask.

"Infatti, ma non mi pare di aver mai detto che io ti avrei aspettato inerme!" esclamò questi di rimando, sogghignando sinistramente, divertito dall’idea di poter malmenare il suo odiato allievo.

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Si susseguirno così diversi settimane di scontri estenuanti. La forza di Death Mask sembrava immensa agli occhi del giovane apprendista, appariva persino superiore a quella di Saga! Solo molto tempo dopo, compresa la reale portata dei poteri del suo maestro, avrebbe realizzato quanto si limitasse Saga durante gli allenamenti.

Cercare di controllare il flusso della lava con il cosmo e allo stesso tempo evitare i colpi portati dall’esperto cavaliere era un’impresa tutt’altro che facile.

Dopo due settimane riuscì a portare il suo primo vero colpo. In effetti si trattava di un semplice schizzo di lava scagliata che mancò completamente il bersaglio, ma era pur sempre un inizio.

Dopo un altro mese imparò a conformare il magma in sfere infuocate, migliorando sensibilmente la precisione e la velocità dei colpi.

Fu necessario a Tales un altro mese e mezzo prima di riuscire a mettere insieme un numero sufficiente di sfere sufficientemente veloci e precise da impensierire Death Mask.

Stava per terminare il quarto mese dal suo arrivo in Italia quando finalmente riuscì a colpire il Cavaliere d’Oro, colmando con la furbizia la mancanza di forza. Creò un centinaio circa di sfere infuocate e con esse circondò Death Mask. Ormai controllava senza fatica i globi e li muoveva a suo piacimento. Il suo siculo maestro gliela aveva descritta come una specie di grezza psicocinesi.

Death Mask evitò tutti i colpi sportati dall’allievo.

"Puoi allenarti quanto vuoi, ma resti sempre un pivello!".

Nonostante il fare spavaldo aveva il respiro affannato ed aveva abbassato momentaneamente la guardia. Sapeva che Tales necessitava di un po’ di tempo per creare nuove sfere.

"E la borsa di Wall Street ha rischiato il tracollo per colpa di una pizza andata a male!" urlò allora il ragazzo.

Death Mask rimase spiazzato dalla risposta del ragazzo e restò con la guardia abbassata un momento di troppo. Istantaneamente tre globi infuocati, appositamente lasciati in disparte, si fiondarono sul cavaliere da diverse direzioni. I primi due riuscì comunque ad evitarli piegando il busto e saltando all’indietro, mentre il terzo lo colpì alla nuca, sbilanciandolo e facendolo volare faccia a terra.

"Si! Ce l’ho fatta!!!" esultò felice Tales.

"Piccolo verme strisciante, come osi?!?" ringhiò Death Mask rialzandosi dal suolo.

"Mi hai detto tu di attaccarti no? Dovresti essere felice che il tuo allievo abbia raggiunto il suo obbiettivo!"

"Umpf…Dovrei ucciderti per la tua impertinenza! Ma devo guardare il lato positivo, finalmente potrò liberarmi della tua sgradita presenza!"

"In che senso? E la faccenda della lava che evapora?

"Dimenticatela per il momento. Per la prossima fase del tuo allenamento dovrai tornartene a casa.

"Casa?"

"Atene. Te ne torni al Grande Tempio, farò in modo che domani una nave ti riporti in Grecia."

Atene... Pez aspettami, sto arrivando!