LAMIA PRESENTA:
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Caro diario,
così strano è per me scrivere nuovamente su queste pagine, dopo tanto tempo. Sono passati ormai cinque anni dall’ultima volta in cui ho cercato in te ascolto e conforto. Ricordo bene quell’occasione, purtroppo: il giorno della morte del nonno. Avevo solo 11 anni e sono rimasta al suo capezzale fino alla fine. Il dolore ha stretto il mio cuore in una morsa che solo dopo molto tempo si è allentata, ma che ancora agisce dentro di me quando penso a lui. Rileggo le ultime parole scritte qui, quel giorno: "…ora sono davvero sola…".
Sola. Più ancora di prima. E’ così che mi sono sentita. Dopo il funerale mi sono chiusa nella mia stanza e ho continuato a fissare il vuoto, non so quanto a lungo, in silenzio… mi sentivo come svuotata, spenta, come se più nulla avesse un senso…come se tutto intorno a me fosse irreale…mi sembrava di trovarmi in un incubo, avevo la sensazione che da un momento all’altro mi sarei svegliata e avrei trovato mio nonno nel suo studio, come sempre. Doveva esserci un errore, non poteva essere morto! Non poteva avermi abbandonato!!! Io avevo bisogno di lui, lui doveva restare con me!!!
Invece l’incubo era realtà…Alman di Thule era deceduto e aveva lasciato la sua Fondazione alla sua unica erede: Isabel di Thule. Una ragazzina spaventata, che non sapeva nemmeno da dove cominciare…
Mi sono rassegnata alla situazione, mi sono dovuta rimboccare le maniche e assumermi delle responsabilità che non avrei voluto, non ero pronta per affrontare quella vita! Ma lo dovevo fare, per mio nonno! Sono dovuta crescere in fretta. Basta giocare, basta scrivere su un inutile diario, erano cose da bambine, non adatte al capo di una Fondazione, alla donna più ricca e potente di tutto il Giappone! Ricevevo applausi e acclamazioni, partecipavo a trasmissioni televisive, parlavano di me tutti i giornali…mentre il mio mondo si era appena sgretolato, era crollato su di me…uno ben diverso mi attendeva…ed ero completamente sola ad affrontarlo.
Circondata da tutori, guardie del corpo, consiglieri, avvocati…ma senza il sincero affetto di un parente, senza un amico, senza nessuno con cui parlare davvero…
Era così anche quando ero piccola: una villa enorme, un intero parco, ma nessuno con cui giocare! Mio nonno aveva deciso che per me fosse più indicato studiare privatamente, piuttosto che frequentare una scuola. Aveva scelto i migliori insegnanti privati della zona perché ricevessi la miglior educazione possibile. Ho imparato a suonare il pianoforte e ad andare a cavallo…ho letto centinaia di libri…ho affinato il mio orecchio ascoltando ogni genere di musica…ma non ho conosciuto altri bambini, non ho avuto dei compagni di scuola…niente ricreazione passata a giocare in un cortile…niente! Osservavo spesso i piccoli ospiti dell’orfanotrofio vicino a casa: erano poveri, lo sapevo, e i loro sguardi erano d’invidia per me, così ricca e fortunata. Ma ero io ad invidiare loro! Non so cos’avrei dato per poter stare in mezzo a loro e divertirmi davvero…ma non mi era permesso.
L’unica persona a me veramente vicina era mio nonno, e gli sono grata per tutto ciò che ha saputo darmi…so che mi ha sempre voluto bene, che ha sempre voluto il meglio per me, che mi ha dovuto fare da padre e da madre al posto dei miei genitori, che purtroppo non ho nemmeno conosciuto…ma lui era sempre lontano per motivi di lavoro, sempre così occupato, distratto, immerso nei suoi mille pensieri…pensieri che ora sono i miei, per cui adesso posso comprendere i suoi comportamenti, ma allora ero solo una bambina, e avevo bisogno solo di attenzioni…non di ricchezze, non di fama, non di potere: solo di ascolto, di rassicurazioni, di affetto…ma non potevo chiedere al nonno tutto questo, temevo di disturbarlo, lo osservavo in silenzio mentre era intento a compilare carte, a firmare documenti, a redigere progetti…avrei voluto chiedere in regalo un amico, magari per Natale! Ma un amico non si può comprare…ora lo so. L’ho capito osservando i ragazzi, che adesso sono in addestramento.
Il loro arrivo a Villa Thule è stato per me un enorme sollievo: finalmente non ero più sola!!! Avevo qualcuno con cui giocare!!! Volevo che fossero miei amici, dovevano esserlo, io ero Isabel di Thule! Invece non era così…mi obbedivano, certo, ma nei loro sguardi non leggevo rispetto, non c’era affetto per me, la loro non era amicizia. Credevo che mi fosse dovuta, ma ora so che avrei dovuto cercare di meritarla, piuttosto che pretenderla, forse così l’avrei ottenuta. O forse no. Forse sono troppo diversa dai miei coetanei. Non sono e mai sarò una ragazza qualunque, non sarò mai come loro!!!
Ma la loro compagnia era importante per me…e mio nonno mi ha tolto anche quella, ha mandato lontano quei bambini, li ha allontanati da me! E la villa è tornata ad essere vuota, silenziosa, e fredda. Non ho più nessuno qui con me, sono davvero sola. Cinque anni sono già passati, e i Cavalieri stanno per tornare, solo qualche mese e saranno di nuovo qui. Saranno qui per me! E allora, caro diario, per quale motivo all’idea mi si stringe lo stomaco e mi manca il respiro? Perché il pensiero del loro imminente ritorno mi fa sentire ancora più sola?
Ho paura. Ecco cosa succede. Saranno cresciuti, saranno cambiati…cosa penseranno ora di me? Come mi giudicheranno? Riuscirò a guadagnare il loro rispetto? Eseguiranno ancora i miei ordini? Sarò in grado di organizzare il Torneo che mio nonno aveva tanto desiderato di vedere realizzato? Mi sento così piccola di fronte a tutte queste responsabilità…in questi 5 anni ho resistito, sono stata forte, ma ora la mia sicurezza vacilla. Per questo oggi mi ritrovo a scrivere qui, a riempire queste pagine, nel tentativo di riordinare i miei pensieri e di trovare nuova forza per affrontare ciò che mi attende. Io devo riuscire a farlo, non posso fallire…
Ci riuscirò, ne sono sicura! E’ così, io sono forte! Mio caro diario…questi mesi passeranno in fretta, e il giorno della verità arriverà. Non mi farò trovare impreparata, sarò pronta. Sì, sarà così! Organizzerò il Torneo e troverò il Cavaliere degno di indossare la Sacra Armatura, esaudirò il desiderio di mio nonno! Seguirò a testa alta il mio destino!
Io sono Isabel di Thule!!!