"Quando siete soli, o turbati o avete bisogno di una mano tesa
chiudete gli occhi e pensate a me e dite il mio nome a voce alta
ed io verrò
cercatemi nel cielo di un giorno d’ estate
ascoltate il suono dei miei passi sul sentiero
sollevate la roccia ed io sarò là"
CANTO DEGLI INDIANI CHEYENNE
"Adesso basta! BALANCE!" intervenne l’ Arconte.
Una sfera di energia color giallo comparve fra i due arti che formavano il terzo paio di zampe del Gigantesco Ragno.
"Athena…, Poseidon…, venite con me di vostra spontanea volontà o devo costringervi?"
La sfera aveva cominciato ad espandersi inglobando interamente l’ Arconte e avvicinandosi pericolosamente alle due divinità.
"UNICORN GALLOP!", "LIONET BOMBER!" urlarono all’ unisono Jabu e Ban attaccando Tipharet.
I colpi dei due bronze vennero fermati dalla gigantesca bolla giallastra e non giunsero neppure a sfiorare il nemico.
Fu la volta di Geki, Ichi e Nachi protagonisti di un ottimo attacco combinato (che poco aveva da invidiare a quello di Shun, Hyoga e Shiryu contro Aldebaran) ma né le possenti braccia di Ursa Major, né gli artigli velenosi di Hydra o le onde sonore di Lupus poterono superare quella protezione.
Solo i cosmi uniti di Athena e Poseidon sembrarono per un attimo rallentare l’ avanzata della bolla ma essa continuava inesorabilmente a ingrandirsi e di lì a poco li avrebbe imprigionati.
I due dei si lanciarono uno sguardo fugace, dopodiché attirarono a sé i loro scettri e aumentarono a dismisura i loro cosmi. Per un attimo, un momento soltanto, la divinità dei Mari e quella della Giustizia fusero in un divino abbraccio le loro essenze. L’intero Santuario fu pervaso da un incredibile forza e i guerrieri presenti spalancarono gli occhi sbalorditi, mai prima d’ora avevano assistito ad un tale incantevole spettacolo!
La brillante luce che scaturiva dai due però si affievolì, Julian e Saori piantarono in terra il tridente di Nettuno e lo scettro di Nike e con un tonfo caddero come svenuti al suolo…
Non appena i loro cosmi si spensero, la sfera, non incontrando più resistenza, superò i loro corpi distesi a terra e, fermando la sua avanzata, inglobò i due dei. Tipharet uscì da essa con grande calma. La sfera si ridusse alle dimensioni di una palla da bowling e, divenendo solida, si sollevò da terra disponendosi di fronte all’ Arconte.
"Ora!" urlò Hyoga. "Senza la protezione della sfera è privo di difese!".
I cosmi di Shun, Hyoga e Shiryu esplosero e i god cloth apparvero in tutto il loro splendore. Il god cloth di Andromeda, quello di Cygnus e quello di Draco si illuminarono di una sfavillante luce multicolore. Un cosmo roseo circondò Shun e in un baleno il suo corpo fu interamente ricoperto dalle sue meravigliose vestigia. Lo stesso accadde agli altri due Bronze: un cosmo puro come il diamante ed uno verde come lo smeraldo avvilupparono gli intrepidi Hyoga e Shiryu.
Successivamente espandendo i loro cosmi ai limiti delle proprie costellazioni, i tre attaccarono l’Arconte con i loro colpi più potenti.
"NEBULA STORM, che la forza delle stelle sia con te!"
"In nomine tuo Aquarius, AURORA EXECUTION!"
"Proverai il colpo lasciatomi in eredità dal mio maestro, ROZAN HYAKU-RYUHA!"
I tre colpi si unirono fra loro ed esplosero sottoforma di luce accecante sull’ Arconte.
"Ce l’ avete fatta!" urlò Shaina.
Solo la sfera gialla in cui erano stati inglobati Nettuno e Athena era rimasta sul Campo di Battaglia!
Kiki si avvicinò a guardarla, la sollevò e con un urlo la lasciò cadere, come se fosse diventata incandescente "Non è possibile! L’ Arconte è nella sfera con i nostri dei!".
La sfera rotolò a terra come governata da forze invisibili. Giunta a qualche metro di distanza dai saint tornò ad allargarsi fino a dimensioni umane e l’ Arconte uscì da essa come se niente fosse. Per un attimo, prima che la sfera si rimpicciolisse ancora, tutti poterono vedere al suo interno i corpi dei due dei.
"E’ riuscito ad evitare i nostri colpi uniti!" disse incredulo Shiryu.
"Già i nostri colpi, che avrebbero abbattuto anche un dio, non lo hanno nemmeno sfiorato!" continuò Hyoga.
"Stolti mortali! Come pensate di poter anche solo riuscire a sfiorare il mio corpo? E’ giunto il tempo che vi mostri la vera potenza di noi Arconti!". Fece un attimo di pausa in cui una bolla di color blu si formò tra il secondo paio di zampe. "Approntate pure le vostre migliori difese…!" disse Tipharet sghignazzando. "ARMAGEDDON!"
La sfera bluastra fluttuando nell’ aria si avvicinò a Hyoga.
"KOLISO!" urlò il saint di Cygnus.
La sfera attraversò senza esitazione gli anelli di ghiaccio. Lenta ma inesorabile era la sua marcia e una volta che toccò il god cloth di Cygnus, l’ armatura si fece dello stesso colore della sfera e scomparve. Hyoga si toccò incredulo. La più potente delle armature era sparita senza lasciare traccia, ma lui non aveva neppure ricevuto un graffio!
La sfera ora galleggiava nell’ aria vicino al saint di Cygnus, Tipharet mosse le zampe del secondo paio e, come se fili invisibili la controllassero, la mosse verso il saint di Andromeda.
Shun era pronto a difendersi, dispose intorno a sé la potentissima catena di difesa. "ROLLING DEFENCE!"
Neanche questa volta la difesa risultò efficace, la catena svanì e la stessa fine fecero le vestigia di Andromeda.
Tipharet mosse quindi la sfera verso il saint di Draco.
"Non supererai la mia difesa, il mio scudo è invincibile!" disse Shiryu riparandosi dietro il potente scudo del Dragone che già tante volte lo aveva salvato.
Ma anche stavolta il colpo dell’Arconte non venne bloccato, al suo tocco infatti l’ intero cloth di Draco subì la stessa sorte toccata a quelli dei compagni…
In quell’ istante Sorrento provò a suonare il suo flauto, sperando che nelle stesso momento l’ Arconte non potesse attaccare e difendersi.
Ma il terzo paio di zampe di Tipharet attirò istantaneamente a sé la sfera gialla con gli dei all’interno e, espandendola, ci si riparò dentro. Contemporaneamente la sfera blu si avvicinò al marine riservando al suo scale, già gravemente danneggiato, lo stesso trattamento ricevuto dai god cloth dei saint di Athena.
"Basta giocare ora…!" disse una tonante voce femminile che sembrava abbracciare l’ intero Tempio. "Torna a me!"
La sfera blu scomparve, mentre Gigantesco Ragno sembrò ritrovare all’ interno della sfera gialla sembianze ‘umane’.
L’ Arconte e i due dei all’ interno della sfera gialla sembrava stessero perdendo consistenza incominciando a scomparire. I saint erano come paralizzati dal susseguirsi degli avvenimenti.
I presenti iniziarono a percepire un’altra potente emanazione cosmica.
Una serie di piume si diresse dal nulla verso l’Arconte ma, apparentemente, nessuna di esse andò a segno rimbalzando sulla sfera che lo proteggeva.
Inaspettatamente però Tipharet si fermò bloccando la scomparsa della sfera e di ciò che conteneva.
Una delle piume aveva superato la barriera, lacerando, seppur lievemente, la manica del saio dell’ Arconte.
"Allora abbiamo una possibilità di sconfiggerli! Le barriere possono essere infrante!" disse Shiryu sorpreso.
"Fratello…, ancora una volta sei venuto a salvarci!" fece eco Shun.
"HOYOKU TENSHO!" disse il god saint di Phoenix sperando di sfruttare il momento favorevole colpendo il nemico con il suo colpo più potente.
Ma questa volta a nulla valse il tentativo di Ikki, le fiamme del suo battito d’ali avevano fallito…!
L’ Arconte con grande calma raccolse da terra la piuma che aveva superato la barriera.
I saint non riuscivano a vedergli il volto ma erano certi che lui era restato sorpreso quanto loro dell’ accaduto.
La sfera tornò repentinamente a sfocarsi e scomparve con il suo contenuto.
Tutti erano senza parole.
"Come può essere…? Solo una delle mie piume ha attraversato quella sfera! Mentre il colpo che ho lanciato al massimo della mia potenza non ha avuto nessun effetto!" disse Ikki tra sé.
"E intanto gli Arconti hanno rapito Athena! Possibile che tu sappia solo fare entrate ad effetto? Non potevi rimanere qui in sua difesa?" disse Jabu interrompendo i pensieri del saint di Phoenix.
"Bada a te Jabu ! Non sono in vena di giocare con te!" ribatté Ikki.
Jabu stava per reagire quando improvvisamente il tridente di Nettuno e lo scettro di Nike si illuminarono. Il cosmo dei loro dei era ancora lì con loro! Solo i loro corpi erano stati rapiti!
Una debolissima voce sembrò provenire dai due simboli: "…Solo il Male può vincere…" e poi si spense del tutto. I due scettri sembravano comunque rilucere di potentissima luce.
"Solo il male può vincere…! Ma cosa significa…? Come si può pretendere che noi, estremi difensori della Giustizia, possiamo divenire la rappresentazione del male?" disse Shun.
"Finalmente ho capito!" disse improvvisamente il saint di draco. "Ho capito perché la piuma di Ikki ha penetrato la barriera! Lui una volta era, malvagio! Quindi era l’unico tra noi a potercela fare contro il nostro nuovo nemico."
"Si, ma ora…". Shun tentava di scusare il fratello per il suo passato
Il saint di Phoenix dopo qualche secondo di silenzio disse: "Un tempo forse ci sarebbe stata una possibilità…"
"Parla dunque! Dicci qualunque cosa possa essere utile per riavere qui Lady Saori!" lo pregò Jabu in ginocchio e con le lacrime agli occhi.
"Quando io ero malvagio, a parte il grande sacerdote…" stava dicendo Ikki. "… esistevano cavalieri forse più malvagi di me! E nonostante ciò, per ordine di Sion, essi non erano stati scacciati dai Sacri ordini di Athena!"
"Di chi stai parlando?" chiese Geki con aria perplessa.
"Dei black saint!" disse Hyoga immaginando i pensieri del saint di Phoenix.
Ikki annuì.
"Ma sono morti! E l’ Isola di Death Queen, loro sede, è sprofondata!" disse Shun.
A quelle parole il cosmo residuo contenuto nello scettro di Nike e nel Tridente di Nettuno sembrò esplodere come a confermare le parole dei cavalieri ed infondere loro nuova speranza.
"Con il potere di Nettuno potremmo far risorgere l ‘isola dalle acque!" intervenne Tetis. "Ed arriveremmo là in un battibaleno!".
"Non so quale possa essere il compito dello scettro di Athena! La dea della giustizia non dovrebbe aver il potere di poter far risorgere i caduti! Ma se là risiede la nostra ultima speranza, rappresenterò io la nostra dea portandolo là sulle ali della Fenice!"
"Ikki, fratello... la missione che ti accingi a compiere è troppo pericolosa. Lascia che ti accompagni!" proruppe Shun.
"Si, Shun ha ragione! Anche noi vogliamo fare qualcosa per riuscire a mettere in salvo Athena!" lo seguirono Shiryu e Hyoga.
"Sciocchi! Come potete essermi d’aiuto voi che siete persino privi di armatura. No, andrò solo, l’unica ad accompagnarmi sarà questa donna" disse indicando Tetis "Voi sareste solo un peso per me!" disse con tono sfrontato il saint di Phoenix.
E continuò "Inoltre i vostri colpi si sono verificati del tutto inefficaci! In questa battaglia non avete la minima speranza!"
"Quante volte abbiamo affrontato nemici che sembravano imbattibili, eh? Quante volte ci siamo imbarcati in imprese disperate? Siamo sempre stati uniti nel nome della giustizia! Non puoi escluderci!" ribatté Hyoga.
"Adesso basta!" tagliò corto Ikki, "sono l’unico che può riuscire nell’impresa!" Poi vide che Shiryu stava per parlare ma lo zittì con un cenno.
"Pronta donna?" disse rivolgendosi alla Mermaid che nel frattempo aveva raccolto il tridente dorato.
"Si!" rispose semplicemente la guerriera.
"Bene all’Isola di Death Queen allora!" e così dicendo spiccò un salto e sparì avvolto da un fiammeggiante cosmo lasciando forse per sempre il suolo ateniese…