Conflitto senza quartiere

 

"Fermi tutti!"

Le due figure, apparse nel momento fatidico in cui Alexandros aveva scagliato il suo Killer Dive alla massima potenza, si fecero avanti.

Avanzavano vicine avvolte da bagliori dorati. Bagliori non dovuti solo dal Csmo da loro emesso.

Erano Daihoku e Thalia, giunti finalmente sul campo di battaglia.

Il Cloth della bilancia rivestiva il suo antico padrone.

L'elmo, modellato in modo da rassomigliare una testa di tigre, così come viene modellata nella scultura cinese, presentava un fregio frontale, a rappresentare il naso del felino da cui partivano due lamine arcuate, che si biforcano alle estremità esterne, che circondano due placche rotonde, formando due occhi con sopracciglia stilizzate. L'elmo circondava interamente la testa. Ai lati del viso presentava due lamine si aprivano, andando indietro, e dividendosi in tre punte falciforme, rappresentando il pelo del felino ai lati del muso. Lungo la suttura sagittale, una increstatura molto lieve dell'elmo gli conferiva una forma a goccia, con la punta arrotondata, ai cui lati, sulla sommità si trovano due punte coniche, arcuate verso l'esterno, a rappresentare le orecchie dell'animale.

L'elmo era l'unica parte che si discostasse dal simbolo della Costellazione.

I piatti della Bilancia divenuti gli Scudi, erano fissati sulla corazza, quello destro sul copri spalla destro, a sezione sferica, dotato di una piastra verticale a protezione del collo, così come il copri spalla sinistro che invece ha una forma triangolare, posto orizzontalmente.

Lo scudo sinistro è invece posto sul rispettivo bracciale. I bracciali, dotati di copri bicipite, hanno forma cilindrica, con una placca centrale esagonale che le sovrasta, su cui sono presenti scaglie esagonali sovrapposte. Gli scudi, a sezione sferica, presentavano otto piccole punte disposte lungo la circonferenza. Una punta più grande si levava sul centro dello scudo, appiattito.

Altre allo scudo sinistro, su un appositi foderi vicino ai gomiti, erano riposte le Twin Rod, i due potenti Nunchaku appartenenti alla serie delle Armi della Bilancia, così come gli Scudi, ora chiusi in una specie di peso formato da due punte ovali collegate tra loro.

La corazza, che ricopriva interamente il busto, portava un fregio sferico sul centro del petto, e portava due placche che passando sotto le ascelle, le collegava ai copri bicipite, sfiorando il fregio centrale coi bordi, leggermente rialzati. Sotto il blocco centrale del petto, una seconda placca, più stretta, andava a coprire lo stomaco, agganciandosi sula cintura, Dotata di protezioni per i fianchi formata da piastre laterali sovrapposte, mente sulle fibbie, anteriore e posteriore erano agganciate le due Spear, lance a forma di tridente, le cui aste telescopiche erano retratte e le tre punte, le laterali chiuse attorno a quella centrale, davano una forma triangolare leggermente arrotondata. Sulla schiena, in mezzo alle scapole, erano fissate i due Triple Rod, due Bastoni a tre Sezione, tipica arma cinese, ora agganciati a formare due corte aste che si stagliavano, piegate a formare un V, dietro la testa.

I copri coscia e gli schinieri erano modellati alla maniera simile ai copri bicipite e ai bracciali, cilindrici con scaglie esagonali sulla parte centrale dell'arto. Vicino ai ginocchi, esternamente, si allargano gli incavi per i due Tongfar, mente dietro, sui polpacci, vi erano i foderi per le due Sword.

Le protezioni dei piedi formate da placche sovrapposte, dotate di fregi arrotondati sui lati, coprivano l'intero piede, le cui punte erano rialzate, alla maniera dei calzari arabi.

Thalia, ora vestita con la corazza dei Pesci, lo seguiva da vicino.

L'almo dotato di una cresta con quattro punte, e due lamine laterali a forma di pinne proteggevano le tempie e i lati della testa. Lamine a forma di pinna erano presenti anche nelle placche protettive che si agganciavano ai braccioli cilindrici, dotati di copri bicipite dal bordo frastagliato, e alle tre placche cilindriche sovrapposte che foravano il copri coscia. Due copri spalla, formato ognuno da due pacche sovrapposte, a sezione cilindrica, si agganciavano alla corazza, composta da tre file di placche che aderivano al collo. Sul petto una placca la cui forma ricorda leggermente un paio di occhiali, che sul corpo di Aphrodite era appiattita sul petto, ora invece si curvava, come le placche della corazza, delineando le forme della ragazza.

La cintura era formata dalle protezioni dei fianchi, due placche rettangolari sovrapposte, e da una larga fibbia a forma di prisma, ornata al centro da un fregio di forma simile a un giglio fiorentino, agganciata al resto della cintura da una placca rettangolare, a cui erano agganciate anche le placche trapezoidali che contornavano la fibbia.

Gli schinieri erano formati da una protezione per il piede, dotata di un piccolo tacco, che fuoriusciva dalla protezione della gamba, formata da un parallelepipedo a base esagonale, sezionato obliquamente sulla parte anteriore, sopra il piede, in modo da non ostacolare in alcun modo la mobilità del piede. Lo schiniero, sul polpaccio, si gonfiava in una forma che rassomigliava a un ananas, dotato di una placca verticale che, applicata sul ginocchio, scendeva fino alla fine del rigonfiamento.

La vista dei due guerrieri, ivi apparsi, aveva lasciato di stucco tutti i presenti.

"Com'è possibile? Due nuovi Gold Saint? Chi siete voi?"

Un mormorio stupito vagava tra le fila dei giovani Gold Saint.

"Traditori! Diahoku, Thalia, per aver tradito il grande Ares, pagherete con la vita!" Tuonò. Indignata, la voce di Alexandros.

"Cosa intende dire? Voi due eravate Bersesker?"

Tuonò Kanon, mettendosi in posizione di guardia contro i nuovi arrivati, presto imitato da alcuni dei suoi compagni.

"Chi siamo e quale sia la nostra storia lo chiariremo poi. Ora abbiamo uno scontro da vincere. E se avessi voluto eliminarmi, mi sarebbe stato più semplice il non intervenire quando Alexandros vi ha attaccati!"

"Sei stato tu a vanificare il Killer Dive?"

"Sì! Ora, il tempo delle chiacchiere giunga al termine. Mio fratello Doko non vi ha mai redarguito sul fatto che ogni cosa va fatta al suo tempo. Le spiegazioni verranno poi, ora dedichiamoci alla lotta. Il nemico che dobbiamo fronteggiare è molto potente."

"Ma lei- fece Kanon indicando Thalia- è una donna! Mai si è sentito di una donna elevata al rango di Gold Saint."

"Esiste una prima volta per tutto, Saint dei Gemelli. Per ora vi basti sapere che possiede gli stessi poteri dei Saint dei Pesci. E che i nostri nomi sono Thalia dei Pesci e Daihoku della Bilancia."

Daihoku prese posto tra i Saint e i due Mariner Shogun e Alexandros.

"Maledetto, così hai ripagato il sire Ares?"

"Alexandros, la mia fedeltà ad Ares era legata alla Bloodmail di Pitone. Bloodmail che è andata distrutta, insieme ad ogni vincolo che mi leghi al dio. Ora sono qui per combattere come Saint. E motivi simili spingono Thalia, ti basti sapere questo."

"E con ciò, cosa contate di fare?"

"Intanto, Alexandros, questo!"

Daihoku incominciò ad espandere il proprio Cosmo.

Una forte vibrazione scosse l'aria.

I dodici Gold Cloth, vibrando all'unisono, generavano un suono simile al rintocco di una campana d'oro, un suono armonioso, quasi dolce.

Le dodici corazze risplendevano di luce propria, abbagliante, generando, lì sottoterra, un bagliore pari ala luce del sole.

"Questa è forse la famosa Risonanza?"

"Sì, Alexandros!- rispose Daihoku- Questa è la Gold Risonance, segno che i Gold Cloth sono finalmente riuniti. Segno che la vittoria presto ci arriderà.

Segno che l'Armata d'Oro è qui riunita per sconfiggerti, Warmaster!"

"Questo è ancora tutto da dimostrarsi. Fatevi avanti, Saint!"

Il Warmaster tese nuovamente le braccia. "Killer Dive!"

Daihoku, che era di fronte agli altri, tese il braccio destro, sollevandolo in avanti. Lo scudo collegato al copri spalla brillò, accendendosi come una lampadina. Si sganciò dal copri spalla per agganciarsi al bracciale.

"Rozan Hyakkiryusempu!"

Ruotando le braccia, tenendo entrambi gli scudi in esterno.

L'attacco del Warmaster venne nuovamente annullato.

"Incredibile! È riuscito ad annullare l'attacco di Alexandros, che nessuno di noi era riuscito a contrastare."

"La mia tecnica non ostacola il colpo che contrasta, ma ne disperde le energie fino a consumarle. E ora che posso usare gli Scudi della Bilancia, la tecnica diventa molto più efficace."

Il Saint della Bilancia si rivolse ai suoi compagni.

"Saint dell'Ariete!" chiamò.

"Eccomi!"

"Tu possiedi notevoli poteri psichici, vero?"

"Sì!"

"Bene, collega le menti di tutti i Saint, i modo da poter comunicare senza parlare. Dobbiamo agire tempestivamente, se vogliamo avere una possibilità!"

Kiki annuì. Concentratosi, usò la sua forza psichica collegando le menti degli amici, ma senza che si potesse invadere la privacy degli altri: era possibile comunicare, ma non leggere il pensiero degli altri.

"Bene.- disse la voce mentale di Daihoku- presto, disponetevi in gruppi di tre, Preparatevi alla Posizione della Triade! Fatevi da parte, Mariners!"

Daihoku prese con sé Thalia e Kiki, Kanon con Komyo e Jacov, Aiolia con Aiolos e Arthur, Baffalo Rom e Virus formavano il terzo gruppo.

"Adesso, concentriamo tutti i colpi su uno stesso punto. Ora, tutti insieme!"

I quattro gruppi colpirono.

"Athena Exclamation!"

Le quattro emissioni di energia dalla tecnica proibita dei Gold Saint agivano, influenzandosi a vicenda, aumentando di potere all'infinito.

Cozzando tra loro, le tre emissioni di energia formarono un'unica potentissima sfera crepitante.

"Notevole, Daihoku! Ma pensi che tutto questo mi possa fermare.- disse Alexandros- Eppure dovresti ben sapere che le mie risorse sono infinite! Neanche i vostri quattro Athena Exclamation possono penetrare la mia barriera difensiva! Gordian Knot!"

La barriera che avvolgeva Alexandros si espanse, brillando di luce sanguigna.

La sfera di energia dei quattro Athena Exclamation uniti andò a scontrarsi con la barriera in un'esplosione.

"Cosa? Incredibile. Un singolo Athena Exclamation può demolire una struttura virtualmente indistruttibile, persino una delle Colonne dei Mari... Ma la sua barriera ha retto?"

"Non c'è niente di strano, Aiolia. Il Warmaster è il corrispondente vivente di una sacra colonna. Infatti, il guerriero che porta l'alto titolo di comandante supremo dei Bersesker viene alimentato direttamente dalla Volontà di Ares. Il Cosmo di un Warmaster è secondo solo a quello di un Dio, quindi attacco e difesa del Warmaster possono competere con quelli di una divinità.

Pochi colpi possono metterlo in difficoltà.

Per questo, ogni cosa è permessa contro di lui.

Non abbiate remore. Usate tutta la vostra forza, o non riusciremo a sopravvivere a questo combattimento."

"Ma ha parato quattro Athena Exclamation! Cosa possiamo fare. Che sia più potente o efficace di quel colpo?"

"Un paio di cose le possiamo fare. Cominciamo con queste!"

Daihoku apri le braccia, espandendo il proprio Cosmo, mentre piccole raggi d'oro, con uno schiocco metallico, salivano verso l'alto.

Le dodici armi della bilancia avevano lasciato le loro custodie, assumendo il loro aspetto definitivo.

Gli Scudi andarono a Daihoku e Aiolos. Le Spade, a Arthur e Kiki. I Tongfar a Komyo e Thalia. I Triple Rod a Kanon e a Baffalo. I Twin Rod a Virus e Rom. Infine, le Spear ad Aiolia e Jacov.

"Siete pronti giovani Saint?" chiese Daihoku.

"Solo un istante, Saint della Bilancia. Riprendi questo scudo!- affermò Aiolos- Se devo usare un'arma, sarà quella della mia corazza!" così' dicendo, il giovane estrasse l'arco d'oro e la freccia del Sagittario.

"Allora, dovrò concedere quest'arma a qualcun altro... Voi, Mariners?"

"Non io, - Affermò Jafar- Come ci hai chiesto, io e Sorrento ci siamo fatti da parte, ma ora ci butteremo nella mischia. E io userò questa!"

Così dicendo estrasse qualcosa da dietro la schiena, qualcosa che era rimasta applicata alla cintura, e che si ingrandì.

Una lunga asta dorata. Un'estremità conica, dalla punta smussata. All'altra estremità, dopo un anello metallico, l'asta si restringeva, per poi, dopo un altro anello, una placa sferica su cui era disegnato un fior di loto. Dopodiché, collegata a questa placca da un altro anello, la lama, un incrocio tra una lancia, un falcetto e una trishula. La lama infatti recava tre punte. Quella centrale, la più lunga, aveva la forma di una lama occidentale, la punta triangolare che scendendo si allargava, per poi restringersi nuovamente. Le punte esterne, a forma di falce, erano però asimmetriche. Una delle due era formata da una piccola falce, la curva rivolta all'esterno, la unta verso l'alto. L'altra punta esterna, più lunga dell'altra ma più corta di quella centrale, di almeno la metà, incominciava con una lama a falce simile all'altra punta esterna, che però proseguiva con una lama serpeggiante, simile a una S, in cui la punta era rivolta verso l'esterno.

Era un'arma elegante e perfettamente bilanciata. Jafar la mosse, ottenendo un sibilo minaccioso.

"La lancia di Chrisaor!" esclamarono i Gold Saint.

"Sì-affermò Jafar- un'arma che nulla ha da invidiare alle vostre armi della Bilancia. Il sire Poseidone si è premurato di ripararla, dopo che era stata spezzata dall'Excalibur del Saint del Drago, e me l'ha affidata per questo scontro."

"Allora, Sorrento, vuoi usare tu lo Scudo?"

"no, Saint della Bilancia. Entrambe le mani mi servono per suonare il mio flauto. Inoltre, l'uso di un'arma è contro la mia natura, ma ti ringrazio per l'onore che volevi attribuirmi."

"Se non le dispiace, Daihoku, preferirei utilizzare lo scudo anziché la spada" chiese Kiki.

"E in questo caso, Saint della Bilancia, vorrei poter usare io entrambe le spade, per meglio bilanciarle col potere di Excalibur e Durlindana."intervenne Arthur.

Daihoku, dopo un attimo di riflessione, annuì, lanciando lo scudo a Kiki e a spada al Saint del Capricorno.

Ora, ben quattordici armi dorate erano brandite contro Alexandros.

"Se avete finito di bisticciarvi quei giocattoli, possiamo tornare a combattere!" li apostrofò ironicamente il Warmaster.

"Alexandros, non irridere le nostre armi. La tua barriera può respingere tutti gli attacchi di energia creati dal Cosmo, ma non puoi fermare un'arma, specie se così potente. All'attacco!"

"Daihoku, vedo che hai studiato molto bene le mie difese. Ma non servirà."

Il guerriero dall'armatura scarlatta si buttò contro i nemici.

Jafar, Jacov e Aiolia avanzavano, incrociando le loro armi dalle lunghe aste. Con un movimento sincronizzato, colpirono dirigendo le punte verso la gola del nemico. La barriera di Alexandros, che aveva respinto efficacemente ogni attacco, riusciva solo a rallentare il movimento, velocissimo di quelle mitiche armi, ma questo gli era sufficiente. Afferrate le due Spear, le deviò per bloccare la Lancia di Chrisaor, poi con un calcio preciso al volto, scagliò lontano Jacov, lasciando la sua arma per colpire, con la mano libera, gli altri due nemici con un killer Dive. Jafar e Aiolia sostennero il colpo usando le loro armi per difendersi. I due Tongfar saettarono verso i fianchi, esposti del Warmaster, che all'ultimo minuto saltò evitando di venire colpito. Altre quattro figure balzarono per intercettalo. Kanon brandiva i Triple Rod tenendo in mano i randelli esterni, la catena tesa e il randello centrale posto frontalmente, come uno scudo. Baffalo, invece, lo roteava con entrambe le mani, un po' come se fosse un lazo, un po' come fosse un mazzafrusto.

Virus roteava il Twin Rod, preparandosi a colpire sfruttando l'estremità, dotata di una punta conica centrale e tre punte a falce laterali. Thalia invece, teneva l'arma ferma con l'ascella, preparandosi a colpire con una dei due randelli ce la formava, con un movimento laterale.

Alexandros, resosi conto del pericolo Afferrò al volo l'estremità roteante dell'arma di Baffalo, spingendo a sé l'imponente ragazzo per poi lanciarlo contro la compagna d'un tempo. Evitò la punta del Twin Rod di Virus, afferrando la catena e lasciando che si avvolgesse sul polso sinistro, per dare una testata al Saint, lo sollevò sopra la sua testa e una volta atterrato. Kanon ancora avanzava, l'arma sempre tesa davanti a sé. Alexandros scagliò Virus contro di lui, balzando poi anch'egli all'attacco, nascosto dal corpo del Saint dello Scorpione. Di certo si aspettava che Kanon si scostasse, e si preparava a colpirlo a sorpresa. Fu lui a venire sorpreso, quando Kanon, sfruttando la barra centrale dell'arma per parare il corpo di Virus, scagliandolo rudemente di lato, e attaccando con entrambe le barre esterne, come fossero sue manganelli. Uno dei colpi del Saint dei Gemelli raggiunse la spalla Destra di Alexandros, ma l'altro venne parato dal braccio sinistro del guerriero, alzatosi in difesa. Alexandros attaccò con la mano destra, ma il suo Killer Dive venne abilmente parato dalla barra centrale dell'arma, mentre il suo nemico replicava l'attacco con le altre due, costringendo, per la prima volta, il Wormaster ad indietreggiare.

Accigliato, studiò la posizione di guardia di Kanon cercando delle falle nella difesa portata dall'arma.

Il Saint avanzò, pronto ad attaccare, costringendo l'avversario ad indietreggiare di un altro passo.

Kanon, con un movimento fulmineo, fece scivolare entrambe le mani sulla barra centrale, facendo roteare l'arma come se fosse stato un lungo bastone, alla maniera dei praticanti delle arti marziali orientali. Il Triple Rod, infatti, aveva una lunghezza pari alle due Spear, e ruotando coprivano un'area pari a un bastone. Le catene che dividevano l'arma, però, rendeva possibile, con una semplice torsione del corpo, rendere imprevedibile la traiettoria dei colpi. Grazie a questa particolarità, Kanon riuscì a colpire alcune volte l'avversario, incidendo piccole crepe sulla corazza. Alexandros capita la pericolosità dell'attacco, incominciò ad indietreggiare, evitando la maggior parte dei colpi, ma venendo raggiunto ancora, di striscio.

Il Warmaster balzò indietro, attaccando con un Killer Dive. Kanon fermò la rotazione dell'arma, facendo scivolare le mani sulle barre esterne e parando il colpo con quella centrale, poi, scongiurato l'attacco, riprese a roteare l'arma.

"Adesso basta!"

Alexandros, invece di indietreggiare, si buttò contro l'arma vorticante. Il suo Gordian Knot rallentò l'arma, che manteneva comunque una velocità enorme, e le due stremità del Triple Rod cozzarono sulla corazza, formando altre due crepe su un fianco e sul petto della Bloodmail. Alexandros, ignorando l'urto, afferrò le due barre esterne, rivoltandole contro Kanon e colpendo ai lati della testa, là dove, sull'elmo erano rappresentati i volti dei Dioscuri.

Tramortito dal colpo, Kanon cercò di resistere, ma Alexandros si mosse nuovamente in avanti, travolgendolo di peso, e incrociando le due barre alla gola del nemico, per soffocarlo o spezzargli il collo.

Davanti a lui, il terreno esplose.

Daihoku e Kiki, afferrati le maniglie interne degli Scudi, le avevano sganciate, facendo fuoriuscire le lunghe catene dorate che permettevano di lanciare l'arma. Avevano lanciato le armi ai fianchi di Kanon, per far esplodere la roccia.

Di riflesso, Alexandros si era difeso indietreggiando e alzando le braccia, mollando la presa sulle due barre. Gli Scudi, rimbalzando, avvolsero le bracci del nemico con la catena. I due Saint tirarono stringendo le catene sui polsi del nemico, dopodiché incominciarono a correre lateralmente, costringendo Alexandros ad allargare le braccia.

Alexandros tirò le braccia, cercando di attirare a sé i due nemici, che riuscirono a piantarsi sulla roccia con i piedi, resistendo alla trazione.

"Cosa credevate di fare, voi due?"

"Quello che volevamo far, lo abbiamo fatto. Avanti, ragazzi!" urlò Daihoku.

Aiolos si alzò incoccando la freccia dorata. Vicino a lui, Arthur brandiva le due spade, incrociando le due lame sopra la testa.

L'arco si tese.

Il Saint del Capricorno saltò. Le due lame dorate erano completamente intrise della potenza delle due lame spirituali che giacevano nelle sue braccia.

Entrambi gli attacchi erano, forse i più devastanti che si potessero concepire.

Le dita lasciarono la corda dell'arco, lasciando che la freccia scattasse, simile a un raggio luminoso.

Il fendente di lame incrociate scese, implacabile, verso la gola del suo nemico.

"Maledetti, avevate pianificato tutto per lanciare quest'attacco! Ma non mi avrete!"

Facendo esplodere il suo Cosmo, che assunse la forma dell'Ippogrifo, Alexandros si abbassò, piegando le ginocchia e il busto, poi strattonò violentemente le catene dei due scudi. Kiki e Daihoku non caddero, ma i loro piedi slittarono sulla roccia. Le catene, allentate, permisero al Warmaster di sfruttare gli Scudi per difendersi. Con lo scudo che teneva la mano sinistra, deviò la freccia, che saettò verso Daihoku, trafiggendo la spalla sinistra del guerriero. Con l'altro Scudo, parò le lame di Arthur, non senza che queste lasciassero delle crepe sulla lucida superficie rotonda. Colpì il Saint del Capricorno con il pugno sinistro allo stomaco, per poi, scagliarlo, con un calcio, verso Kiki.

Quindi, si liberò dalle catene, balzando fulmineamente contro Aiolos.

Il giovane, preso alla sprovvista, era impreparato, indifeso di fronte a quell'aggressione, violenta e impetuosa. Fortunatamente, qualcuno era ancora all'erta.

Sorrento, che si era tenuto in disparte, saettò al fianco del Saint colpendo al viso con il flauto, usandolo come un manganello. Il colpo incise un livido rotondo sul volto di Alexandros, ma non ne arrestò completamente l'avanzata. Alexandros diresse la sua furia contro il Mariner di Siren, ma un secondo colpo, venuto dal basso, lo raggiunse al viso. Aiolos, riavutosi dallo sgomento iniziale, aveva usato l'arco come una mazza, ricambiando Sorrento del favore ricevuto.

Prima che il Warmaster si riavesse dal secondo attacco, i due balzarono indietro, dispiegando le ali delle rispettive corazze. Vennero subito raggiunti e attorniati dai loro compagni. Kanon, ancora tramortito, era sostenuto da Baffalo. Daihoku, senza esitazione sfilò la freccia della sua spalla, provocando uno zampillo di sangue, porgendo poi il dardo ad Aiolos.

"Maledizione, anche se armati non riusciamo ad aver ragione di lui."

"C'era da aspettarselo, Aiolia.-replicò Daihoku- Da quel che so, lui è il più potente Warmaster che ci sia mai stato. Non ha superato solo me, che ero Warmaster prima di lui, ma anche tutti glia altri guerrieri che ottennero questo titolo. Tuttavia, speravo che attaccandolo in così tanti con le Armi d'Oro, saremmo riusciti a ferirlo gravemente. L'attacco di Arthur e Aiolos poteva essere realmente risolutivo..."

"Ma il suo Gordian Knot, è davvero impenetrabile!" chiese Kiki.

"da quel che ho potuto capire- disse Daihoku- quella difesa si compone di tre strati. Il primo, più esterno è flessibile e permette di rallentare i colpi e le armi. Il secondo strato, quello intermedio, ha la facoltà di assorbile l'energia e di annullare gli assalti dovuti a poteri sovrannaturali, come i poteri Esp. Il terzo strato che avvolge Alexandros come una pelle, addirittura sotto la corazza, è assolutamente indistruttibile. Se qualcosa sfugge agli altri strati, qui viene implacabilmente frenato. Questo strato, inoltre può espandersi andando a potenziare gli altri due e aumentando il raggio protettivo del Gordian Knot. Se vogliamo batterlo, dobbiamo infrangere quei tre strati.

Ma finora, i nostri attacchi hanno avuto scarsi risultati."

Kiki si concentrò i suoi occhi, socchiusi brillavano innaturalmente.

"Ha ragione, Daihoku. Nessuno degli strati risulta compromesso!" affermo il giovane esper.

"Ma cosa possiamo fare? Quali espedienti possiamo adoperare? Ormai le abbiamo provate tutte!"

la voce di Jacov aveva un certo mordente.

"Non tutte! Non ancora almeno. Abbiamo ancora.. come si dice, di questi tempi? A, sì, abbiamo ancora due assi nella manica.

Ma per usarli, -disse rivolgendosi a Jafar e Sorrento- avremo bisogno di un diversivo.."

I due mariner annuirono.

Come due ombre scintillanti, saettarono in direzione di Alexandros.

Jafar teneva la lancia con la mano sinistra, le punte letali oscillavano in direzione della gola del nemico, mentre l'altro pugno si caricava, pronto a lanciare un colpo.

Sorrento aveva il flauto alle labbra e suonava la sua dolce, letale melodia.

"Dead End Climax!"

"Endless Tsunami Impact!"

Jafar Lanciò il suo colpo più potente, dopodiché fece saettare la punta della lancia nel nucleo di energia del suo stesso colpo. La punta fendette l'energia del colpo, trascinandola lungo la lama e trasformandola in una lama di energia che attorniava la punta della lancia.

Alexandros contrasse il Gordian Knot, usandolo come scudo contro la lancia, e scatenò il Killer Dive contro Sorrento, raggiungendolo allo stomaco.

Poi, afferrò l'asta della Lancia con entrambe le mani, incominciando una prova di forza contro Jafar.

Lo scontro tra i due sembrava alla pari, nessuno dei due sembrava prevalere. Jafar si fece circondare dall'energia del suo stesso colpo, potenziando la pressione, e incominciando a spingere indietro il nemico.

Alexandros sorrise, compiaciuto, e fece esplodere nuovamente il proprio Cosmo, spazzando via l'aura di Jafar, e costringendo questi a piegare le gambe. Alexandros spingeva sempre più forte, schiacciando pian piano l'antagonista e portando l'asta alla gola, spingendo.

Sorrento, barcollando intervenne, colpendo Alexandros con un calcio al volto. I due Mariner, sostenendosi a vicenda, si allontanarono. Ormai avevano guadagnato tempo a sufficienza.

Alexandros voltò il viso per cercarli, ma quel che vide lo lasciò sbigottito.

I Gold Saint si erano nuovamente disposti in gruppi di tre, tenendo in mano le armi dorate.

"Athena Exlamation!"

Il colpo, già di per sé potentissimo, venne amplificato dalle armi dorate. La luce emessa era insostenibile.

Alexandros fece espandere la barriera. Di nuovo, l'energia crepitante e altamente distruttiva generata dai dodici Saint si scontrò con la barriera.

L'esplosione fece tremare la volta e le pareti di pietra della caverna, facendo cadere diversi massi e stalattiti, che si frantumavano a mezz'aria per l'onda d'urto.

"Che potenza... qualche danno?"

Kiki guardò con attenzione. "Ce l'abbiamo fatta! La parte più esterna della barriera è andata distrutta."

"Accidenti! Il nostro attacco più potente, e siamo riusciti a distruggere solo lo strato più esterno."

"Non dovete preoccupatevi, -affermò Daihoku-abbiamo ancora una risorsa. Presto disponetevi secondo la formazione dell'Eclittica. Aiolos tu mettiti davanti. Rimanendo inginocchiato, e anche voi, davanti.

Aiolos, incocca la freccia e voi, concentrate l'energia dei vostri colpi sulla punta della freccia."

"Ma questo..."

"Sì, è la tecnica che avete usato per distruggere il Muro del Pianto, alla Giudecca!

Forza, Gold Saint, attaccate."

La freccia partì, mentre, tutti i Saint lanciarono, sulla sua scia la forza dei loro colpi che vennero assorbiti dalla punta del dardo. Gli undici Saint fecero confluire le loro energie attraverso le armi dorate, e le scie splenderti di energia venivano assorbite lungo la scia della freccia, come una lucente cometa dorata.

"Zodiac Clamation!"

L'esplosione fu immane.

Decisamente più potente e abbagliante degli Athena Exclamation.

Nell'aria, bruciacchiato, sventolava il mantello in seta rossa del Warmaster, lacero, il colletto di pelliccia in parte carbonizzato.

La sagoma di Alexandros, circondato ancora dall'energia distruttiva della tecnica suprema dei Gold Saint continuava ad aggredirlo.

"Maledetti bastardi... Avevate ancora questo espediente per tentare di aver ragione di me. Inutile!

Kaiser Deicide!"

Alexandros alzò le mani in alto, le braccia tese.

L'immagine dell'ippogrifo, generata dal Cosmo del Warmaster, esplose, prendendo il volo. L'energia dello Zodiac Clamation venne dispersa mentre l'enorme creatura , battendo le ali, si avventava contro i quattordici guerrieri che stavano fronteggiando il sommo campione di Ares.

L'enormità del Kaiser Deicide era tale da travolgere gli avversari.

"Maledizione. È riuscito a respingere anche lo Zodiac Clamation!" disse Baffalo.

"Sì,-disse Daihoku- Alexandros ha usato la sua tecnica più potente, quella grazie alla quale mi ha sconfitto. È talmente potente da riuscire, anche senza il potere del Warmaster, a ferire una divinità. Questa è la prima volta che lo usa, d quando possiede il grande potere del Warmaster... Come temevo, è immensamente più potente. Kiki, che danni ha subito il Gordian Knot?"

"Purtroppo, il secondo strato è solo incrinato!"

"Maledizione!"

"Solo incrinato... E noi..."

"Noi siamo già a pezzi!"

I Saint e i due Mariner erano a terra.

Nonostante la nuova tecnica di Alexandros fosse stata frenata dallo Zodiac Clamation, La sua potenza era tale da aver messo KO i quattordici potenti guerrieri.

A terra, ognuno in posizioni diverse, accasciati, i corpi tremanti, non per paura, ma perché i muscoli erano contratti, provocando come dei crampi su tutto il corpo.

Paralizzati dalla potenza dell'impatto subito, erano impossibilitati ad ogni reazione.

"Piccoli bastardi, le avete provate tutte, avete usato ogni espediente possibile. Tutto inutile, neanche le vostre forze riunite sono riuscite ad avere la meglio sui miei poteri!"

Il guerriero avanzava.

Privo del mantello, dalla Bloodmail ora si vedevano due ampie ali metalliche larghe, da falco, non particolarmente possenti, ma ampie, con quattro file di piume metalliche, sovrapposte, quelle più esterne più grandi di quelle interne. Le ali, sproporzionate avevano un che di grottesco.

Mentre Alexandros si muoveva verso i nemici atterrati, le ali si muovevano, assecondando la postura dell'uomo, piegandosi e tirandosi indietro.

"Avete esaurito le vostre risorse, Saint? E voi Mariner? Non siete più in grado di fare nulla contro il mio potere?"

Sorrento boccheggiava, cercando, con la mano, il suo flauto, ma il piede destro di Alexandros schiacciò la mano, incidendo sul terreno.

"Deboli, Patetici insetti.

E pensare che avete nomea di essere i più forti tra i guerrieri... Fama immeritata!

Anche se devo ammettere che mi avete costretto ad usare il Kaiser Deicide. Adesso, più nessuno sarà in grado di sconfiggermi.

Vi eliminerò tutti, e la guerra sarà vinta dal Sire Ares.

Kaiser Deicide!"

Alexandros assunse nuovamente la posa del suo colpo supremo, facendo scendere un'ombra cupa sui nemici.

Se il Killer Dive si manifestava come una luce iridescente che esplodeva, il Kaiser Deicide sembrava l'ombra ella morte, una forza tesa ad annichilire totalmente la materia, stravolgendola.

"Che potenza... Stavolta non c'è lo Zodiac Clamation a frenarlo."

Kanon sembrava sconfortato, nel vedere il fallimento.

"Se solo... Se solo fossimo riusciti ad abbattere totalmente le sue difese, forse..." La voce di Komyo era poco più di un sussurro.

"Ormai è finita, sta lanciando il colpo. Addio, amici, è stato un onore combattere con voi... Aphrodite, amore, sto venendo da te!"

"Per voi è finita! Kaiser Deicide!"

Il colpo lanciato quasi a bruciapelo, per dei guerrieri in grado di colpire anche a diversi metri di distanza, si liberò in tutta la sua potenza.

L'energia devastante del colpo calava, inesorabile. Improvvisamente, un'onda di energia si frappose alla traiettoria del Kaiser Deicide.

Inaspettatamente i Gold Saint e i due Mariner Shogun si videro tratti in salvo, una sagoma, brillante di un fulgido candore, ali delicate, quasi morbide, volteggiare sopra di loro.

"Chi ha osato?"

La figura atterrò tra i guerrieri dalle armatura dorate.

"Quel Cloth...!"

"Hyoga!" esclamò Jacov.

Il biondo Saint del Cigno si rialzò. Quasi senza muoversi, guardò i ragazzi stesi a terra.

"Jacov, stai bene?"

"Sì. Mi dispiace, Hyoga, ma ci ha battuti."

"Jacov, sei stato bravo!"

"Cosa?"

"Ti sei battuto fino all'ultimo. È così che deve comportarsi un Saint. Mi hai reso veramente fiero di te! Desso fatevi da parte, penserò io a sconfiggerlo!"

"Saint del Cigno!- urlò Daihoku con le sue ultime forze- Stai attento. Alexandros protegge se stesso con una potente barriera. Lo strato più esterno, siamo riusciti a distruggerlo, ma il secondo strato è solo incrinato, mentre il terzo è intatto Bada a te, giovane Saint"

Annuendo in silenzio, il guerriero della Siberia si volse verso il Warmaster.

"Hyoga del Cigno. Quindi Frost non è riuscito nel suo intento. Giurava e spergiurava che ti avrebbe eliminato. Ma a quanto vedo, ha sopravvalutato le sue capacità."

"In realtà, Frost era davvero forte, è riuscito a ferirmi come solo raramente mi è successo. Solo per un azzardo riuscito, ho potuto disporre di un potere superiore, e vincere!"

"Belle parole. Ma per quanto potere tu possa disporre, io sarò sempre e comunque un ostacolo insormontabile!"

"Lo vedremo! Preparati alla lotta, Warmaster!"

Hyoga si fece avanti ,agile e leggero come l'animale rappresentato dalla sua costellazione mentre nuota sulle calme acque di un lago.

"Diamond Dust!"

I cristalli sfavillanti della tecnica congelante riempirono l'aria attorno al guerriero, ma scontrandosi con il Gordian Knot sparivano, annullati dalle proprietà assorbenti del secondo strato.

Vedendo questo, il biondo Saint deviò la direzione del colpo, indirizzandolo al pavimento, trasformandolo in una lucida, liscia distesa di ghiaccio, di fatto impedendo ogni minimo movimento dell'avversario, che altrimenti rischiava di scivolare. Sfruttando il ghiaccio come si era abituato a fare in Siberia, il biondo Saint pattinava su quella superficie, caricando nuovamente il pugno, con un attacco ravvicinato.

"Kolodni Smersh!"

Ma Alexandros parò il colpo col palmo della mano destra, lasciando che l'aria gelata si dividesse attorno al braccio, svanendo per gli effetti della sua difesa. Contemporaneamente, concentrò il suo Cosmo sui pedi , lasciandolo esplodere. Il ghiaccio andò in frantumi, salendo in tanti frammenti scintillanti, che si sciolsero quasi istantaneamente.

"Tutto, qui, biondino? Finora i tuoi attacchi sono stati patetici E tu saresti uno dei cinque guerrieri che hanno la protezione del sangue di Athena, coloro che preoccupano così tanto il mio sire?

Non sei nemmeno un fastidio, per me."

"Freezing Coffin!"

Senza ribattere, Hyoga aveva lanciato l'attacco successivo, creando una bara squadrata di ghiaccio trasparente come cristallo.

Ma il Saint non si aspettava che ciò bastasse. Con un balzò, indietreggiò, mettendosi nella posizione necessaria per l'attacco successivo.

"Aurora Execution!"

Hyoga lanciò il colpo che tante volte lo aveva portato alla vittoria non appena la superficie della bara di ghiaccio aveva incominciato ad incrinarsi. Alexandros uscì dalla fredda prigione aprendo entrambe le braccia, e subito contrastò l'Aurora Execution col il suo Killer Dive.

I due colpi si fronteggiavano nell'aria. Sembrava quasi che l'Ippogrifo volasse combattendo contro la gelida corrente.

Il leggendario animale ebbe la meglio: Alexandros, fendendo la corrente gelida, all'estrema temperatura fredda, avanzando col suo pugno.

Hyoga sciolse la posizione dell'Aurora Execution alzando il braccio sinistro per difendersi.

Il pungo si scontrò conto lo scudo che formava il bracciale sinistro.

La pressione del colpo si fece sentire sull'avambraccio, scosso dalla violenza dell'impatto.

Improvvisamente accadde qualcosa di inatteso.

"Ma cosa succede?- esclamò Alexandros- Il mio pugno... sta congelando!"

Le dita, il dorso, il polso del braccio erano già ricoperti da una patina di ghiaccio di un centimetro e mezzo circa di spessore.

"Il mio maestro me lo aveva detto. Anticamente, lo Scudo del Cigno aveva la capacità di cristallizzare qualsiasi cosa si scontrasse di di esso. Ma questa capacità si era esaurita generazioni fa. Il mio maestro mi aveva avvertito di non farne troppo affidamento come strumento di difesa, ma ora questa capacità si è ripresentata, forse grazie al sangue di Athena. Per te è una vera sfortuna, Alexandros: il processo di congelamento ti impedisce di staccare il pugno dal mio scudo, e presto, il braccio destro sarà inutilizzabile. E poiché questa caratteristica si attiva con un contatto diretto, la tua barriera non può proteggerti!"

"Maledetto, non stai scherzando! No, sento davvero il freddo circondarmi il braccio arrivarmi alle ossa. Ma non lo permetterò!"

Con la mano sinistra colpì il braccio semi congelato, distruggendo il ghiaccio e liberandolo dalla presa dello scudo.

Il guerriero balzò indietro, muovendo il braccio destro per riscuoterlo dal torpore causato dal freddo. Poi attaccò nuovamente. Hyoga cercò di intercettare nuovamente il colpo con lo scudo, ma Alexandros fece una finta, finse di colpire col sinistro per poi ritirare il pugno e sferrare un micidiale montante destro allo stomaco del giovane.

Hyoga sentiva la potenza del pugno, sentiva un conato di vomito che si faceva strada nella gola, ma strinse i denti, inghiottendo e afferrando con forza il polso del nemico, cercando di congelarlo con la forza della sua morsa gelida.

Alexandros, ben conscio del pericolo, liberò la propria energia proprio su quella mano.

"Killer Dive!"

La forza del colpo era tale da vincere la presa del Saint, liberando il braccio. Hyoga si gettò indietro, per evitare il colpo che, a distanza troppo ravvicinata, sarebbe stato fatale.

Le ali si chiusero dietro la schiena, mentre Hyoga eseguiva una perfetta capriola all'indietro.

Tornato in piedi, il Saint del Cigno cercò l'avversario con gli occhi. Con orrore, vide che Alexandros stava planando addosso a lui, le ali sproporzionate della Bloodmail aperte.

Il calcio raggiunse Hyoga al volto, poi il Saint sentì la stretta di ferro serrarsi sulla sua gola.

Alexandros lo sollevò come si fosse trattato di un fuscello, per poi sbatterlo a terra. Cerco di stringergli la gola, passando l'avambraccio sul collo sul pomo d'Adamo, e stringendo con l'altro braccio, tenendosi dietro la schiena.

Hyoga, asfissiato riuscì ad afferrare i polsi del nemico, stringendoli e liberando il suo potere congelante. Alexandros mollò la presa per evitare il congelamento, allontanandosi dal Saint.

Hyoga scosse la testa, respirando a fondo, per riprendersi dal soffocamento. Subito, assunse la posizione dell'Aurora Execution. Il giovane portò il suo Cosmo al massimo livello.

"Hyoga, pensi forse di usare nuovamente un colpo che non ha avuto nessun effetto su di me?"

"Come Frost prima di te, trai conclusioni sbagliate!- dai pugni uniti del Saint, levati sopra la testa, si levavano cristalli di ghiaccio, che ricadevano, vorticando, attorno al guerriero- Questo è il colpo che mi permette di generare un freddo ancora superiore al gelo assoluto. Il colpo che mi ha permesso di sconfiggere Frost.

Aurora Incandescence!"

Hyoga scagliò sul nemico l'incredibile potere del suo nuovo colpo.

"Illuso! Ogni attacco portato a distanza è destinato ad infrangersi sulle mie difese. Gordian Knot!"

La barriera si formò attorno al Warmaster, affrontando l'impeto del gelo oltre natura provocato da Hyoga.

Tuttavia, la difesa che finora non aveva mai fallito non era sufficiente. Sulla cintura della Bloodmail si formarono delle punte di ghiaccio, segno che il colpo stava sopraffacendo le difese del supremo guerriero di Ares.

"Maledetto! Ora capisco come Frost abbia perso con lui, nonostante la sua abilità con il gelo. Questo colpo, è di una potenza paragonabile allo Zodiac Clamation, forse anche superiore. Come può un singolo uomo scatenare un tale potere?

Davvero costui ha superato i limiti umani?

Ma non credo possa aver superato me. Può aver avuto ragione della mia difesa, già danneggiata dai Gold Saint, ma non avrà mai la meglio sul mio attacco.

Kaiser Deicide!"

Le energie delle due tecniche, manifestazione di poteri ultraterreni, esplosero non appena entrarono in contatto. Hyoga cade a terra, stordito.

Alexandros invece era ancora in piedi, ma non incolume.

Una profonda ferita solcava la fronte, e l'elmo si era riempito di avvaccature, così come i copri spalla. Ma la ferita più profonda era all'orgoglio: per la prima volta, aveva trovato qualcuno realmente capace di tenergli testa. Il suo viso era contratto in un espressione di cieca furia.

Senza proferire parola, si scagliò sul nemico atterrato.

Hyoga rotolò di fianco, schivando per un soffio la mano dell'avversario, che trafisse il suolo. Un calcio raggiunse il suo fianco, scagliandolo a diversi metri e togliendogli il fiato.

Stordito, Hyoga vide l'avversario saltargli addosso. Sapeva di non avere energia sufficiente per evitare anche quest'attacco, il calcio ricevuto lo aveva stordito troppo!

Il piede di Alexandros scendeva, pronto a schiacciare violentemente al suolo la testa del Saint.

Un tintinnio metallico.

Il piede, rivestito di metallo scarlatto, frantumò il suolo.

Hyoga, sollevato in aria, veniva tratto in salvo, trascinato a una catena dorata.

Mani forti, ma delicate, lo afferrarono.

"Hyoga."

"Shun, e anche tu, Shiryu... Siete arrivati anche voi."

"Sì, fratello. Come ti senti?" il Saint del Dragone si accucciò verso Hyoga, premendo i punti di pressione per fermare la perdita di sangue.

"Un po' ammaccato,- rispose Hyoga con molta ironia- ma ancora vivo."

"Riposati,-continuò Shiryu, adesso ci penseremo noi."

"State attenti! Costui ha una forza veramente mostruosa."

Shun depose a tera il fratello, voltando, insieme a Shiryu, contro il Warmaster.

"Dunque, voi siete Shun di Andromeda e Shiryu del Drago. La vostra fama e l'eco delle vostre gesta vi precede. Ma qui, si ferma il vostro cammino."

"Lo credi davvero? Per quanto tu sia forte, troveremo il modo di fare breccia sulle tue difese, e allora sarai sconfitto. Rozan Ryuhisho!"

Shiryu si scagliò, d'impeto, contro il nemico, seguito da Shun, che rilasciava attorno a sé le catene.

Alexandros evitò il primo colpo di Shiryu, che però deviò, rinnovando l'attacco così come aveva imparato durante lo scontro con Daihoku.

Il Warmaster evitò anche il secondo attacco, colpendo col gomito il mento del Saint, e atterrandolo di peso, Fu interrotto dl sibilo della Square Chain che saettava verso di lui, veloce, evitò anche quest'attacco, voltandosi contro Shun. Questi richiamò la catena, si chinò, spazzando col calcio sinistro, tacendo volteggiare l due catene una all'altezza dello stomaco, l'altra all'altezza del petto.

Alexandros saltò, seguendo una capriola all'indietro, le bracia sul petto, il corpo dritto rigido, per evitare sia la spazzata che le due catene.

Atterrato, vide Shun saltare a sua volta, preparandosi con un calcio volante.

Parò il colpo respingendolo. Shun allora lanciò le due catene, non verso l'avversario, ma verso due spuntoni di roccia, che furono avvolte dalle catene. Il Saint strattonò le catene, dandosi una nuova spinta, e colpendo il petto del nemico con un nuovo calcio.

Alexandros, fu spinto all'indietro, ma l'attacco non sembrava avergli riportato danni gravi.

"Ti batti bene, Shun. Avevo sentito che eri un piagnucolone, ma stai dimostrando un'abilità combattiva superba."

"E questo è niente. Nebula Chain!"

Le catene si dispiegarono contro il Warmaster, venendo rallentati da ciò che restava del secondo strato.

"Kaiser Deicide!"

Subito, ricorse alla sua tecnica suprema, respingendo le catene e preparandosi a colpire.

"Rozan, Shoryuha!"

Un nuovo attacco portato da sinistra lo colpì al viso. Non era potente da danneggiarlo seriamente, ma permise la dispersione del Kaiser Deicide prima che si abbattesse su Shun.

Il pugno aveva raggiunto la guancia di Alexandros, che tuttavia non batteva ciglio.

"Pensavi forse di sconfiggermi così? Un così patetico buffetto non è nulla per le mie difese, ma se vuoi puoi riprovarci, Shiryu!"

"Non me lo farò ripetere! Rozan, Shoryuha!"

Alexandros, con un movimento fulmineo evitò l'attacco a bruciapelo del Saint, e afferrò i suoi capelli.

"Avere capelli così lunghi è una grave imprudenza. Chiunque, con un po' di abilità potrebbe afferrare e tirarli per bloccarti i movimenti. E ora, tocca a me attaccare."

Levò la mano sinistra, quella libera, in alto, preparandosi a colpire, col taglio della mano, il cranio.

Ma il Saint del Goroho era di tutt'altro avviso. Incurante del dolore si girò, colpendo anch'egli col taglio della mano

"Excalibur!"

Ciocche di capelli scuri ascesero in aria ricadendo come una pioggia di seta scura.

Shiryu, libero, si era nuovamente messo in guardia.

Sul viso di Alexandros, una cicatrice, non molto lunga ma profonda, deturpava la guancia destra, sullo zigomo, sotto l'occhio.

"A distanza così ravvicinata, sei riuscito a cogliermi di sorpresa e a ferirmi. Ma questo graffietto è poca cosa, non sperare di battermi così facilmente."

"Se contro di te si necessita un potere più grande, preparati ad affrontare il più potente dei miei colpi, col quale ho avuto ragione di Daihoku."

"Anch'io ti attaccherò col mio colpo migliore, vedremo se la tua forza basterà contro noi due."

"Fatevi avanti, mostratemi la vostra forza: non vi temo, ragazzini!"

"Rozan, Shinryumusso!"

"Ciclone Wave!"

I due colpi erano stati scagliati, diretti contro il potentissimo avversario. Questi ne avvertì immediatamente il potere.

"Anche costoro... Dispongono di un potere superiore, pari all'Aurora Incandescence, come capacità distruttiva. Potrebbero eliminare le mie difese, ma lo impedirò.

Kaiser Deicide!"

Le tre tecniche rimasero sospese, cozzando tra di loro, la catena carica di energia e il dragone trattenuti dall'enorme ippogrifo.

La situazione era in stallo perfetto, sarebbe bastato il minimo squilibrio per decretare un vincitore.

"Shun, ancora uno sforzo, se riusciamo a mandare a segno questo colpo..."

"Lo so, Shiryu, ma la sua forza è davvero mostruosa. Forse è vero che Ares gli ha messo a disposizione la forza divina."

"Poveri pazzi! Voi, presto vi stancherete, non potete certo mantenere colpi di tale potenza per troppo tempo. Al contrario, io, che sono sorretto dal potere divino di Ares, posso mantenere il Kaiser Deicide all'infinito. Ho vinto in partenza!"

"Dici, Staremo a vedere!"

Un'altra figura si precipitò sul campo di battaglia fiancheggiando con un balzo Shun e Shiryu.

"Hoyuku Shinka Rembu!"

Un immane uccello infuocato fiancheggiò il dragone e la catena, esplodendo in un'ondata di energia infuocata. Le tre forze, riunite, ebbero ragione dell'energia del Kaiser Deicide, Colpendo Alexandros, che venne sollevato dal suolo, quasi fosse una palla che rimbalzava.

"Ce. Ce l'abbiamo fatta."

"Ikki, fratello, sei arrivato anche tu, finalmente.

"S', Shun, e vedo che hai mantenuto la tua promessa. Sono fiero di te fratellino!"

"Guardate!- disse Hyoga, che nel frattempo si era rialzato, per quanto a fatica- Il secondo strato ha ceduto!"

La barriera, che ormai Alexandros aveva lasciato visibile, era infatti a pezzi, anche il secondo strato aveva ceduto. Alexandros, per quanto fosse a terra, era ancora lungi dall'essere sconfitto. Come un gigante svegliato da un sonno profondo, il Warmaster si rialzava, minaccioso più che mai.

"Stiamo attenti. Costui si è rivelato un guerriero dalle mille risorse, non sottovalutiamo la sua forza solo perché siamo riusciti a distruggere il secondo strato della sua barriera." mormorò Ikki, sommesso.

"Manca ancora il terzo strato, quello più potente. Ma se tre colpi di potenza inumana, sono riusciti a distruggere il secondo strato del Gordian Knot, forse quattro colpi..."

"Cosa, dici Hyoga?"

"Di attaccare nuovamente con le nostre tecniche più forti. Usandole tutte e quattro, dovremmo aver ragione di lui qualsiasi cosa accada."

" Allora, tentiamo, Hoyuku Shinka Rembu!"

"Per fortuna, no avendo colpito direttamente il bersaglio, la catena non ha fatto esplodere la sua forza ,rimanendo integra. Ciclone Wave!"

"Colpisci, gelo che stravolgi la natura. Aurora Incandescence!"

"Distruggi ogni cosa ti si opponga, drago divino. Rozan, Shinryumusso!"

Le tre tecniche volavano contro il Warmaster, che, in piedi, sembrava non curarsene, lo raggiunsero, provocando un fragore simile a una campana rotta. Un suono cupo, lugubre.

"Poveri folli. Tra tutti i Warmaster, il sire Ares mi ha concesso il massimo potere possibile. Distruggendo i primi strati del Gordian Knot, avete ridestato tale potere. E ora, questa guerra vedrà il suo epilogo.

Kaiser Deicide!"

Quasi senza badare alle forze che lo colpivano, Alexandros scagliò il suo colpo. Incredibilmente, dove prima più colpi avevano avuto ragione della tecnica suprema del guerriero, ora quattro venivano respinti con irrisoria facilità.

L'enorme sagoma di energia dell'Ippogrifo si scagliava , impietosa, contro i quattro Saint, sbaragliandoli.

Shiryu fu il primo a sciogliere l'attacco.

Ergendosi tra il colpo e i suoi fratelli, prese qualcosa dalla cintura e lo afferrò.

Il kaiser Deicide esplose. Ikki, Shun e Hyoga vennero sbalzati indietro. Shiryu era in piedi.

Con le due mani, teneva uno scudo rotondo, in metallo rosso.

"Ma quello è.. Lo Scudo di Bia!"

"Sì, Alexandros. Lo scudo di Ares, che io nascondevo. Ho pensato che, poiché il tuo potere deriva da Ares, lo scudo dl dio sarebbe stata la migliore difesa, contro il tuo attacco."

"Ma com'è possibile, che il tuo Cosmo si sia ampliato ulteriormente?"

"Tutto è accaduto grazie a voi Saint, Hyoga. Ogni volta che avete distrutto una Bloodmail, c'è stato un contraccolpo con la Chiave di Volta, che ha rilaasciato energia per sostenere il regno di Ares e la Fortezza. Questa energia però, diviene l'ultimo ed estremo potere che Ares conferisce al Warmaster. Questa energia potenzia ulteriormente i poteri del sommo guerriero di Ares. Solo, finché utilizzavo i primi due strati del Gordian Knot, mi impedivo di usare tale potere, che custodivo proprio in quegli strati. Ora che sono entrambi andati distrutti, ho potuto assorbire tutto quel potere.

Ora avete di fronte un eletto dagli dei, un semidio.

Rassegnatevi alla fine, Saint!"

"Rassegnarsi? Finché avremo questo Scudo, ogni tuo attacco è destinato ad infrangersi su di esso!"

"Illusi! Pensate davvero di poter usare quello scudo contro il dio che ne è proprietario?"

Gli occhi di Alexandros, a queste parole, brillarono, emettendo scariche di elettricità rosso fiammanti, che avvolsero Shiryu e lo Scudo di Bia.

Shiryu lanciò un ululato di dolore, mentre l'elettricità pervadeva il suo corpo, scuotendolo dal profondo. Neanche la God Cloth riusciva a proteggerlo da tale energia. Lasciò la presa, e lo Scudo di Bia lievitò a mezz'aria, prendendo quota, per poi schizzare letteralmente verso la fortezza.

Alla sala del trono, Are alzò il braccio sinistro. Lo Scudo, volando infranse la parete, dirigendosi verso il suo padrone, e andando a saldarsi sul bracciale del braccio levato. Come si fermò, lo scudo vene pervaso di folgori rosse. La sua forma si modificò. La parte che dava verso la spalla si allungò con una placca trapezoidale, le due ipotenuse di uguale lunghezza, la base minori di quindici centimetri. Anche la parte anteriore si allungò, formando un triangolo isoscele, la cui punta si biforcava, arcuandosi all'esterno.

"Finalmente, il mio Scudo è di nuovo in mio possesso. Ora il mio potere è completo!"

"Alexandros- urlò la voce di Ares, amplificata di mille volte- Elimina immediatamente i Saint, dal primo all'ultimo!"

Alexandros, che si era inginocchiato in direzione della Fortezza quando lo scudo si era levato in volo, si rialzò.

"Sarà fatto il tuo volere, sommo Ares. Preparatevi ad esalare l'ultimo respiro, Saint di Athena!

La guerra infinita tra Ares e Athena sta per essere, finalmente, vinta!

Kaiser Deicide!"

"Dannazione, non abbiamo forze sufficienti per usare nuovamente le nostre tecniche. Stavolta è davvero finita.." mormorò Shiryu, sconfortato.

L'enorme Ippogrifo si levava, ferocissimo, gli artigli da rapace levati contro i quattro guerrieri. Improvvisamente, un oggetto cade dalla volta, facendo esplodere il pavimento, interrompendo la concentrazione di Alexandros e dissolvendole la tecnica.

"Cosa diavolo... Ma cos'è un corpo umano? ma.. no, non è possibile. Costui è...era... Ramses!"

Alexandros esplose in un grido angosciato, nel vedere che, nel cratere formatosi ala caduta dell'oggetto, c'era il cadavere del suo unico amico.

"Chi può averti battuto? Chi, se non con l'inganno? Su di lui si abbatterà il mio rancore!"

"Son stato io!"

Una nuova figura, avvolta anch'essa in una maestosa corazza, fece il suo ingresso nel campo di battaglia.

"Ma tu... sei..."

"Seiya! Seiya di Pegasus!"

L'arrivo dell'eroe portò nuova speranza tra i Saint.

"Seiya di Pegasus..." ripetè Alexandros tra sé.

"Alexandros! Ramses mi aveva parlato dell'amicizia sincera esistente tra voi. Ho voluto portarti il suo corpo per permettergli di dargli degna sepoltura. Poi, fatti da parte, o farai la sua stesa fine!"

"Piccolo arrogante. Per quanto si dica che tu possiedi un innato potere deicida, esso impallidisce con il mio potere.

Pensi di battermi? Vendicherò sul tuo corpo la morte di Ramses!"

Ciò detto, Alexandros colpì il terreno, formano un buco profondo e squadrato.

Depose, quasi con gentilezza, il corpo dell'amico, Poi, colpì nuovamente il terreno facendo implodere la roccia all'interno della buca. Terminata la sepoltura, si volse nuovamente contro il Saint di Pegasus.

"Seiya, costui ha una forza micidiale. Affrontiamolo insieme, avremo più chance di vittoria. Abbiamo distrutto i primi due strati della barriera difensiva con cui si proteggeva, il Gordian Knot, ma l'ultimo strato, il più sottile, sembra essere inattaccabile."

Seiya scosse la testa.

"Mi batterò da solo, Shiryu!"

"Seiya, cosa... Sei impazzito? Noi quattro abbiamo unito i nostri poteri, ma lui ci ha sopraffatti, non puoi farcela, da solo."

"Shiryu, guardati. E guarda anche Shun, e Hyoga, ed Ikki. Siete malconci, e a stento vi reggete in piedi. Non potete tornare a lottare ora, avete bisogno di riprendervi. Quindi ora combatterò da solo. Se non ce la facessi, verrete in mio aiuto."

"Seiya, quello è il Warmaster, il nemico contro il quale i Saint possono usare ogni espediente. Non essere testardo."

"Hai dimenticato, Ikki, il giuramento fatto negli inferi? Non abbandonare mai la speranza! Se non affrontassi Alexandros da solo, sarebbe come ammettere che non ci sia speranza di vittoria. Per quanto possa sembrare folle, permettetemi di tentare. Inoltre, non è detto che debba perdere... Da ciò che ho saputo ,il Saint di Pegasus ha sempre avuto una capacità deicida. Per questo non posso ritirarmi contro un uomo, per quanto provvisto di un potere superiore."

"Lasciamolo fare.- intervenne Shun- se davvero sente di poterlo affrontare, lasciamo che provi. Tuttavia, Seiya, sappi che se ti vedremo in difficoltà interverremo. Nessuno di noi ha intenzione di vederti morire ancora!"

"Grazie, Shun" Grazie, ragazzi!"

Seiya si voltò contro l'avversario.

"Bene, Saint di Pegasus, finalmente di nuovo uno di fronte l'altro. L'ultima volta, al Santuario, riuscisti a colpirmi... Di certo un caso fortuito, che non si ripeterà. Preparati a morire!"

"Pensi di impressionarmi, Niente è deciso se non dopo lo scontro. Fin troppo ho sfidato la morte, rimanendo anche ucciso, eppure, eccomi qui! Sii pronto alla lotta, Alexandros!"

"Lotta? Sarà solo il tuo massacro, piccoletto!"

I due si misero in posizione di guardia, bruciando i rispettivi Cosmi.

Le energie interiori, scontrandosi, esplodevano generando fiammate e scintille elettriche.

Seiya si mosse, veloce come un fulmine.

Le due ali piegate indietro, come una scia, il giovane Saint si avventò sull'avversario, aggredendolo con una serie di pugni. Alexandros evitò i primi due, diretti al volto, e alzò le braccia, parando i colpi successivi.

Seiya continuò con un calcio circolare, raggiungendo il fianco dell'avversario, senza però sortire alcun effetto. Saltò indietro, ponendosi nuovamente in posizione di guardia.

"Tutto qui?- disse Alexandros- Pensavo di assistere a chissà quale dimostrazione di potere, invece... Vediamo come ti comporti di fronte al vero potere."

Fu lui a scattare avanti, colpendo Seiya al viso con una ginocchiata, poi serrò la mano sul viso del giovane, stringendo e scaraventando di peso la testa a terra. Sollevato il corpo di Seiya, lo colpì allo stomaco con tre pugni, facendolo volare di diversi metri.

Seiya si rialzò, pulendosi un angolo delle labbra da un rivoletto di sangue. Nonostante i colpi ricevuti, non appariva granché danneggiato.

Il giovane alzò nuovamente le mani, caricando il proprio Cosmo.

"Alexandros, vediamo se le tue difese sono salde come affermi. Pegasus, Ryuseiken!"

Solcando lo spazio che divideva i due contendenti, lasciando una scia azzurrina, una miriade di pugni si abbatteva sul Gordian Knot, venendo fermati dall'impenetrabile energia protettiva che ancora avvolgeva il Warmaster.

"Pensi che una tecnica così basilare posa penetrare la migliore difesa esistente. L'Exalibur di Shiryu è riuscita solo a graffiarmi, e solo perché mi ha colpito a bruciapelo, toccandomi col taglio della mano, e in modo così improvviso da rendere vana una reazione. I tuoi colpi, sono meno di uno sbuffo di vento."

"Davvero? Allora vediamo se questo è per te più impegnativo. Pegasus, Siuseiken!"

Seiya concentrò l'energia che gli permetteva di lanciare miriadi di colpi in un unico pugno, ma anche questo colpo, di pur enorme potenza, esplose una volta scontratosi col Gordian Knot, lasciando illeso Alexandros.

"Tutta qui la tua forza, Seiya.

Mi domando come tu possa aver sconfitto Ramses, di certo non con simili trucchetti.

Nom con una forza così misera!

Ma adesso, vediamo come te la cavi a difenderti. Killer Dive!"

L'energia del colpo saettò, crepitante, contro al Saint, che tese le mani per parare il colpo.

Nonostante il colpo fosse tale da annientare tutto in diversi chilometri, Seiya riuscì a mantenere la propria posizione.

Non appena il colpo esaurì il suo effetto, il terreno tutt'intorno al Saint si sbriciolò.

"Come hai potuto resistere. I colpi più potenti dei Gold Saint contro questo colpo, non riuscivano a sostenere il contrasto."

"In realtà, ho scaricato l'energia del colpo sul terreno. Non credo che riuscirei a contenere quell'energia come ho imparato a fare."

"Tuttavia, sono in vantaggio, piccolo Saint. Dispongo di un colpo ancora più potente, neanche scaricarne la forza sul terreno potrà salvarti la pelle."

"Non sarà necessario, perché ti sconfiggerò col prossimo attacco."

Seiya riprese la posizione di guardia, bruciando il cosmo fino a raggiungere il massimo del potere.

"Pegasus, Siuseishippu"

La serie di colpi possenti si abbatté sulla barriera di Alexandros, esplodendo con una potenza di gran lunga superiore ai colpi precedenti.

"Del tutto inutile! Per quanto potenti i tuoi pugni non possono aver ragione del mio Gordian Knot. Per quanti tu ne possa scagliare, per quanta forza tu vi metta, non riuscirai ai a penetrare le mie difese."

"Questo era il colpo con cui ho sconfitto Ramses. Se non si fosse incaponito a volerlo fronteggiare per non scadere ai tuoi occhi, si sarebbe salvato, era un guerriero molto abile e potente. Ma questo, finora, era solo il primo livello della tecnica. Preparati al secondo livello, Alexandros.

Pegasus, Suiseishippu!"

Stavolta, gli ammassi atomici formarono nuovamente sfere incandescenti attorno al pugno, che vennero lanciati insieme all'energia del normale Ryuseiken, generando il Siuseishippu.

Le sfere si infransero sulla barriera del Gordin Knot.

"Inutile, Seiya, per quanto tu possa fare, niente potrà... Cosa!"

Improvvisamente, una serie di crepe si formarono sui copri spalla e sul petto, infrangendo il metallo.

"Com'è possibile! Impossibile che i tuoi pugni abbiano oltrepassato le mie difese."
"Non hai realmente compreso il potenziale della mia tecnica. Gli atomi attirati attorno al pugno, per aumentare il potere dei colpi, ma quando i colpi arrivano a colpire il bersaglio, gli atomi addensati sul pugno esplodono e vengono lanciati come proiettili. E se gli atomi si scontrano nuovamente, esplodendo lanciando le particelle sub-atomiche come proiettili. L'idea mi è venuta ricordando una cosa che avevo letto sugli accelelratori atomici.

In poche parole, quando blocchi il mio colpo, esso si divide in parti sempre più piccole, mantenendo, però, velocità e potenza."

"Quindi, a colpirmi non è il pugno, ma gli atomi che il tuo colpo lancia contro di me, che si suddivide in particelle e elementi sub-atomici. E ognuno di questi mantiene le caratteristiche del colpo."

"Esatto, Alexandros, in questo modo, è come se i miei colpi aumentassero esponenzialmente. Parare un pugno è un conto, ma parare un elettrone, per esempio, diventa molto più difficile.

Prova a fermare i miei colpi, se credi!

Pegasus, Siuseishippu!"

Seiya creò una nuova serie di meteore composte di atomi, scagliandole contro il nemico con i suoi pugni.

Alexandros alzò le mani, opponendo non solo il Gordian Knot ma anche alla forza delle mani.

Se, finora, raramente aveva contrastato i colpi, lasciando alla difesa quasi insormontabile del Gordian Knot il compito di vanificare gli attacchi.

Ma anche così, la Bloodmail continuava a riempirsi di piccole crepe, che man mano ampliavano i danni dei colpi precedenti. I colpi di Seiya raggiungevano la corazza come raffiche di mitragliatrice.

"Maledetto ragazzino! Sei quasi riuscito a vanificare le mie difese. Ma non farti illusioni, no riuscirai a battermi così facilmente. Killer Dive!"

Le due tecniche, l'una opposta all'altra, si affrontarono a mezz'aria.

Se inizialmente, sembrava che i due poteri fossero alla pari, ben presto l'ippogrifo di energia sovrastò le centinaia di migliaia di colpi del Siuseishippu, respingendole.

"Visto, Seiya? Se non posso parare i tuoi colpi, posso vanificarli opponendovi la mia tecnica d'attacco. Come vedi, ancora una volta la mia superiorità è palese!"

"Sei forte, ma ho ancora un asso nella manica, il terzo livello della mia tecnica."

"La nuova tecnica di Seiya è molto potente."

"E a quanto pare, Shun, non ne ha ancora usato il massimo potere.. ha parlato di un terzo livello."

"Allora, Seiya ha deciso di usare anche quel colpo?"

"Kanon! Ti sei ripreso?"

"Non son ancora in grado di combattere... Seiya sta usando il Siuseishippu. A quanto pare, quel colpo è riuscito a penetrare l'ultimo strato del Gordian Knot."

"Sì, per difendersi, Alexandros ha usato il Killer Dive. Seiya ha detto di voler usare il terzo livello della tecnica."

"Vuole usare quel colpo?"

"Kanon, cosa succede?"

L'ultimo livello della sua tecnica, è potente, ma Seiya dovrebbe evitare di usarla!"

L'ippogrifo di energia continuava la sua avanzata, scagliando lateralmente le sfere luminose che manifestavano i colpi di Seiya.

Il Cosmo del Saint esplose, dorato, generando nuove sfere, stavolta sospese attorno a lui, in un numero sempre maggiore.

"Alexandros, se una miriade di colpi non riesce a vincerti, vediamo se questo ti sconfiggerà.

Pegasus, Jinseiken!"

Le sfere vennero come aspirate in un unico punto, inglobate in una sfera più grande.

Il pugno di Seiya, scagliato, spinse tutta quell'energia contro il nemico.

"Cosa?"

"Non dovresti essere sorpreso, Shiryu. Il Siuseishippu è una variante del Ryuseiken, quindi è stato semplice capire che aveva le stesse caratteristiche... Compresa quella di potersi trasformare in una seconda tecnica, così come il Siuseiken. Ma i poteri del Jinseiken sono enormi."

"Di cosa si tratta, Kanon?"

"State a vedere."

La sfera di energia volava contro l'ippogrifo iridescente generato dal Killer Dive.

La massa e la grandezza della sfera aumentavano continuamente, di metro in metro, e aumentava anche la luminosità.

Lo scontro tra le due tecniche fu immane.

L'ippogrifo di energia scalciava, battendo le ali, opponendo la sua forza alla traiettoria della sfera di energia di Seiya.

Ma questa no sembrava indebolirsi, anzi, cresceva sempre di più in volume, senza frenare il proprio impeto.

"Accidenti! Ma quanta energia sta sprigionando, quel colpo?"

"Non è solo una questione di sprigionare energia, Ikki. Il Jinseiken mantiene la caratteristica di assorbire gli atomi dell'ambiente circostante fino all'impatto con l'obbiettivo. Mentre si muove, continua ad inglobare atomi, e sono questi ad aumentarne il potere distruttivo."

"E quando il Jinseiken colpisce, Kanon? Cosa avviene?"

"Più o meno quello che avviene per il semplice Siuseishippu, Hyoga... Ma con una piccola differenza. Guardate!"

La sfera, che continuava ad ingigantirsi, ebbe la meglio sull'ippogrifo di energia, che esplose lasciando piume di luce tutt'intorno.

La sfera raggiunse Alexandros, che pose in avanti le mani, per bloccare il colpo.

All'impatto, la sfera esplose.

"Cosa?" urlarono Ikki, Shiryu, Shun e Hyoga.

"Avete visto bene. Al momento dell'impatto, il Jinseiken esplode dividendosi in parti sempre più piccole, tutte dirette in uno stesso punto, su cui concentrano la forza d'impatto, in questo modo è come scagliare una serie infinita di proiettili, che esplodendo rilanciano proiettili sempre più piccoli. È una tecnica veramente devastante, ma non può paragonarsi al Kaiser Deicide.

Tuttavia, è abbastanza potente da distruggere completamente il Gordian Knot."

La luce e il fumo che avevano circondato Alexandros si diradarono. Il guerriero non era più circondato dall'aura protettiva. L'elmo cadde a terra, diviso in due pezzi. L'intera Bloodmail, ali comprese, era piena di crepe.

"Piccolo bastardo! Ma non credere di aver vinto. Affronta il mio colpo migliore, in grado di ferire, persino uccidere, anche un dio!

Kaiser Deicide!"

"Pegasus, Siuseishippu!"

L'ippogrifo rampante aprì il becco, lanciando un urlo stridulo, portatore di morte. Tutte le sfere luminose del colpo di Seiya vennero respinte, come foglie in balia di un uragano.

Seiya venne colpito in pieno, allo stomaco, venendo scagliato indietro, sollevato dall'enorme potenza del colpo.

Alexandros era in piedi, le mani ancora nella posa del Kaiser Deicide.

"È finita! Nessuno può competere con la forza del mio Kaiser Deicide" E ora, è il momento di scatenare questo colpo per eliminare tutti i Saint!"

"Non.. no stai dimenticando qualcosa, Alexandros? Il nostro scontro non è ancora concluso!"

"Tu! Seiya di Pegasus. Come sei sopravvissuto? Eppure, ti ho colpito in pieno."

"Vero! Ma il colpo non è riuscito a oltrepassare la corazza. L'ha solo scheggiata."

Un ampia crepa, infatti, sfregiava la splendida corazza dell'eroe.

"La corazza ti ha salvato. Per ora. Ma la prossima volta, non basterà a salvarti dal mio colpo supremo.

Kaiser Deicide!"

Seiya concentrò il suo Cosmo, richiamando attorno a sé gli atomi presenti nell'aria, addensandoli, generando le sfere luminose, poi le concentrò in un unico punto formando un' unica sfera, di dimensioni enormi.

"No! Seiya, no puoi scagliare ancora quel colpo!"

"Cosa intendi dire, Kanon?"

"Il Jinseiken è un colpo potente, ma quando Seiya lo scaglia, deve contrastare un'enorme forza d'attrito, nonché le forze magnetiche usate per attirare gli atomi, e i legami atomici che si creano dagli atomi stessi.. forse enormi. Senza il bracciale del Cloth, Seiya rischiava di maciullarsi il braccio. Col bracciale, la pressione è tale che un secondo colpo frantumava il bracciale stesso. Guardate!"

Il bracciale destro di Seiya, indicato da Kanon si era riempito di crepe sempre più profonde.

"Dunque, il tuo colpo migliore ha una contro indicazione. - disse Alexandros, notando l'avversario in difficoltà-Un colpo, per quanto potente, se no può essere lanciato non serve a nulla, Seiya."

Ormai, il Kaiser Deicide stava per calare su Seiya con tuta la sua potenza.

"Non posso scagliare il Jinseiken con la mano destra... Allora vorrà dire che userò entrambe le mani. Pegasus, Jinseiken!"

Seiya sollevò anche l'altro pugno, e colpì con entrambe le braccia, scagliando l'energia ammassata tutt'intorno a lui, chinando il busto in avanti per dare una spinta superiore.

La forza della sfera era superiore al colpo precedente, e anche la sua capacità di assorbire altri atomi per aumentare la propria potenza sembrava accentuata.

"Geniale! Seiya ha usato entrambe le mani!" esclamò Shiryu

"In questa maniera, non solo è riuscito a lanciare il Jinseiken, ma ne ha anche aumentato l'efficacia." rincarò Shun

"Senz'altro, è stata una soluzione efficace. Eppure, non è ancora sufficiente. Il Kaiser Deicide è troppo potente. Anche se il Jinseiken può assorbire l'energia di quel colpo, il Kaiser Deicide è talmente potente da trascinarsi dietro la potenza del Jinseiken ."

"Cosa? È davvero così potente?"

"Non sono ancora riuscito a comprendere come funzioni quel colpo, ma di certo riesce ad assorbire energie, mantenendosi all'infinito, aumentando il potere esponenzialmente. Se solo Seiya potesse..."

Il Kaiser Deicide trapassò la sfera del Jinseiken, avventandosi su Seiya.

Il giovane eroe tese i palmi delle mani, cercando di difendersi dall'ammasso di energia che gli si avventava coltro, cercando di assorbire e disperdere l'energia del colpo.

"NO! È ... è troppo potente, non ce la faccio!"

Il giovane saltò a destra, ma non riuscì a evitare il colpo, che frantumò il bracciale, il copri spalla e l'ala sinistra del Cloth.

Stordito, cadde a terra.

Un secondo Kaiser Deicide si avventò sul giovane, ancora atterrato.

Una sagoma si frappose, il braccio sinistro teso in avanti. Il colpo si avventò su di lui.

"Chi.. Tu Shiryu?"

"Bhe, Seiya credevi che ti avrei lasciato morire? Ricorda che devi farmi da testimone..."

Lo Scudo del Dragone aveva assorbito buona parte della forza del Kaiser Deicide, tuttavia le ali del Cloth erano ridotte a uno scheletratura, l'elmo era disintegrato, mentre schinieri e copri spalla erano pieni di crepe.

"Proprio come ai vecchi tempi, vero Seiya... Ti ricordi, al tempio sottomarino?"

"E non è il solo, Seiya! Nebula Steel Ciclone!"

La catena dorata si disponeva intorno ad Alexandros, stringendosi e vorticando.

"Pensate di bloccarmi così? Kaiser Deicide!"

Le catene esplosero, mentre l'energia di Alexandros dilagava, disperdendone i frammenti.

"il tuo patetico catenaccio non può domare la mia furia, Saint di Andromeda! Prendi!"

"Non così in fretta, Alexandros! Hoyoku Shinka Rembu!"

"Aurora Incandescence!"

Le due energie, sia pur opposte tra loro, si avventarono sul nemico senza influenzarsi o annullarsi a vicenda.

"Ancora voi... Pensate che tanti deboli possano sopraffare il potere. Perché deboli siete, a mio confronto! Kaiser Deicide!"

Investiti dalla furia del Warmaster, anche Ikki e Hyoga vennero colpiti in pieno, subendo notevoli danni ai Cloth. Se non avessero usato le loro tecniche più potenti, certamente avrebbero rischiato molto di più.

"Tutto inutile.. Se solo Seiya..."

"Di cosa parli, Kanon?"

"Aiolia! Ti sei ripreso? "

"Sono diventato invulnerabile, ricordi? Ho subito gli effetti del Kaiser Deicide, ma in maniera ridotta."

"Come puoi vedere, Alexandros sta avendo la meglio su Seiya e i ragazzi. Nonostante siano rivestiti dei God Cloth, nonostante il potere di quelle corazze, superiore a tutte le altre armature, i Cosmi esaltati al massimo! Nonostante abbiano sviluppato tecniche di potenza inaudita!

Eppure.."

"Cosa intendi? Esiste una possibilità, per loro, di sconfiggere Alexandros?"

"Ricordi, Aiolia? Durante l'allenamento all'Isola di Kanon, io stavo addestrando sia Touma che Seiya."

Giorni prima.

All'Isola di Kanon.

Kanon e Seiya si stavano allenando.

Il Gold Saint dei Gemelli aveva imposto una dura prova al giovane: combattere contro di lui, vestito del Gold Cloth, senza poter usufruire del suo Cloth.

Svantaggiato dalla mancanza di difese, Seiya si doveva esercitare sia nell'evitare i colpi che ad assorbire e scaricare le energie avversarie in modo da non venire danneggiato.

"Forza, ragazzino, tu saresti erede del potere dei Gold Saint? Con una stile di combattimento così infantile, non riusciresti mai a sostenere un combattimento in condizioni svantaggiate. Pensi di riuscire ad affrontare Alexandros? Ti eliminerebbe in pochi secondi!"

"Urgh. È davvero forte. Anche se riesco a vedere tutti i suoi colpi, non riesco a contrastarlo efficacemente. Non pensavo di essere così dipendente dal mio Cloth."

"Seiya – continuò Kanon sferrando una nuova serie di colpi- il Cloth permette al Saint di amplificare il cosmo. Funge da casa di risonanza, quindi, è molto più semplice esaltare al massimo il Cosmo indossando una di quelle corazze. Ma un Gold Saint deve poter espandere il Cosmo al massimo sin da subito. I tuoi fratelli hanno avuto modo di allenarsi in questo, ideando nuove tecniche che permettano loro di sfruttare al massimo i loro poteri, esaltati dal non senso, sorretti dal sacro sangue di Athena. Sei qui per affinare meglio le tue capacità di guerriero, e recuperare il tempo che non hai potuto sfruttare mentre eri in coma."

"Credi che mi sia divertito? Ryuseiken!"

Seiya attaccò con la sua tecnica mortale, ma il Gold Saint parò gli attacchi con irrisoria facilità.

"Visto? Il Ryuseiken è un'ottima tecnica, ma non puoi basarti solo su di essa per battere un nemico, soprattutto se ti è superiore. Finora avete sempre combattuto esaltando il Cosmo un combattimento alla volta.

Non potete continuare così. Finora avete avuto fortuna, siete stati in gamba, ma il Warmaster è un avversario superiore a qualsiasi altro, persino più forte di un Gold Saint. Tu, Shun w gli altri, siete forse coloro che hanno maggiori possibilità di sconfiggerlo, forti dei God Cloth. Ma non riuscirete a farlo se il vostro livello è così scarso."

"Taci! Siuseiken!"

"Meglio, ma ancora insufficiente.- affermò il Gold Saint fermando il colpo con una mano- Continui a sprecare buona parte della tua forza con movimenti inutili. Devi essere molto più aggressivo, più incisivo. Vediamo se questo ti può aiutare.

Genro Mahoken!"

Un raggio di energia trafisse la fronte di Seiya, paralizzandolo.

"Non intendo imprimervi molta forza. Ora Seiya, dovrai semplicemente atterrarmi, per liberarti dalla mia presa mentale."

Seiya riaprì gli occhi. L'espressione, rapidamente, cambiava, gli occhi assunsero un'espressione più dura, cattiva. Muovendosi con scioltezza, come un gatto, attaccò nuovamente lanciandosi completamente nell'attacco.

"Un po' meglio ora che stai usando l'istinto, eviti di perdere energie in movimenti inutili, coreografici, metti più forza nell'attacco. Ora grazie alla mia manipolazione mentale, dovresti riuscire a ricordare la sensazione che stai provando adesso, e saprai come comportarti per ottenere risultati migliori. Però, finché le tue tecniche non miglioreranno, non potrai avere la meglio sugli avversari.

Seiya assunse nuovamente la posizione di guardia, tirando indietro il pugno destro, piegando il gomito, tenendo la mano sinistra in avanti, il palmo aperto-

Un sibilo.

Kanon poteva sentirlo molto chiaramente.

Il Cosmo di Seiya si stava ampliando sempre di più ogni secondo che passava, ma non solo.

Kanon lo sentiva. Non era solo il Cosmo. Seiya stava preparandosi a sferrare un colpo speciale, e non era né il Ryuseiken né il Siuseiken. Era qualcosa di totalmente diverso, e incredibilmente potente.

Kanon poteva sentirlo. Se Seiya avesse lanciato quel colpo, e se lo avesse colpito, Kanon sapeva che, Cloth o meno, sarebbe morto...

"Devo colpire io per primo, altrimenti..."

Con uno scatto deciso. Un colpo allo stomaco. Seiya vomitò per la violenza del colpo.

Un secondo colpo, e Kanon, manipolò nuovamente la mente di Seiya per liberarlo dal Genro Mahoken.

"Quando Seiya si riebbe, gli chiesi cosa ricordasse. Ricordava il modo in cui si muoveva, ma no di aver creato, inconsciamente, un nuovo colpo. In seguito, elaborò il Siuseishippu e il Jinseiken, ma non ricreò più come aveva evocato quel potere. Né di cosa si trattasse. Se riuscisse a realizzare sul serio quel colpo, credo sarebbe in grado di sconfiggere Alexandros. Anzi, lo avrebbe battuto anche se ci fosse stato il Gordian Knot."

"Era così potente? Davvero, Kanon, non credi di esagerare?"

"No... Credimi, ho avuto molti scontri, e affrontato numerosi avversari, ma mai ho avuto quella sensazione di... di impotenza di fronte a qualcuno. Nemmeno contro Alexandros mi sono sentito così."

I cinque Saint giacevano di fronte ad Alexandros, le God Cloth offese dai colpi furiosi, che il potente nemico aveva scagliato loro.

"Ci avete provato... Avete fallito! Ammetto che i vostri colpi erano potentissimi. Persino i Gold Saint hanno dovuto usare risorse estreme per fronteggiarmi, mostrando una forza che ognuno di voi può eguagliare. Siete stati i migliori avversari che abbia mai avuto, ma ora, calerà il sipario anche su di voi!

Kaiser Deicide!"

L'ombra mortifera dell'ippogrifo si erse a coprire i cinque fratelli.

"È... è finita!"

"Dopo tante battaglie vinte insieme, cadiamo, privi della forza per reagire..."

"No, no ora!"

Seiya si rialzò, ponendosi coraggiosamente come scudo, per proteggere i suoi amici, i suoi fratelli, ai quali era legato con un vincolo che trascendeva il legame di sangue, che superava l'amicizia.

Cercò di scaricare la forza del colpo sul terreno.

"No, è troppo... troppo potente. Non riesco a sostenerlo!"

Il colpo travolse nuovamente Seiya, raggiungendolo in pieno petto. Il giovane eroe cadde, rimbalzando sulla roccia come una palla, per ricadere, esanime. Il respiro spezzato. Il petto che non si gonfiava, il cuore che non pompava sangue.

Gli occhi vitrei, spalancati, insensibili.

"Seiya!!!!"

Il corpo astrale di Seiya, la manifestazioni corporea della sua anima galleggiava, vestita del candido Cloth di Pegasus.

"Cos'è successo? Non sono più ai piedi della fortezza?"

Subito si accorse che qualcosa non andava.

La sua voce risuonava come un eco, ora lontano, ora vicino. Ogni parola sembrava detta non dalla sua voce ma da un coro di voci tutte uguali.

"Dove sono? DOVE SONO?"

"Di nuovo qui, Seiya?"

La voce che gli rispose non veniva da nessun posto, eppure riempiva lo strano luogo, di colori lattescenti e luminosi.

"Chi sei? Mostrati!"

"Se avessi un corpo, mi mostrerei volentieri. Ma di me rimane solo l'energia astrale, meno del corpo astrale in cui tu ti manifesti. Sono solo volontà e pensiero, nient'altro... Perché sei tornato?"

"Tornato? Di cosa parli?"

"Quando la Spada del Re dell'Oltretomba ha trafitto il tuo petto, hai passato tre mesi in questo piano dell'esistenza. Sono stato io a insegnarti come usare il potere deicida che ti ha risvegliato dalla morte. Athena ha completato l'opera andando indietro nel tempo, tuttavia, ormai eri già in salvo, lo prova che non hai più le cicatrici di quel fendente mortale."

"Io non ricordo... Stavo affrontando Alexandros, per salvare Athena da Ares, quando sono stato colpito dal Kaiser Deicide. Quindi sono..morto?"

"Non ancora... Puoi ancora risorgere il tuo cuore ha smesso di battere da un solo battito. Usa ancora il colpo che ti ho insegnato, e potrai rianimare il tuo corpo. E potrai usarlo per sconfiggere i nemici, ma solo se avrai un'adeguata protezione, altrimenti perderai il braccio."

Un raggio luminoso penetro negli occhi di Seiya.

"Ora... ora ricordo!"

Alexandros avanzava verso Hyoga, Ikki, Shun e Shiryu.

"Ora che Seiya è finalmente crepato, posso dedicarmi a voi. Preparatevi a morire!

Kaiser..."

Un pugno, dal basso verso l'alto, colpì la mascella del guerriero, mandandolo a tappeto.

"Seiya? Ma, ti abbiamo visto..."

"Mi avete visto morire, Shun? E credevi che vi avrei lasciato in balia di questo mostro?"

"Unf. Sei Coriaceo, ragazzino. Ma pensi che un pugno al mento basti a sconfiggermi, ti sbagli di grosso. E se un Kaiser Deicide non è riuscto ad annientarti, allora ne userò un altro e un altro ancora."

"Non credere di spaventarmi. Preparati a vedere il mio vero potere, Alexandros!"

"Quella posizione!"

"Kanon, cosa ti succede?"

"Guarda, Aiolia, guarda la posizione di Seiya! È quella di quella strana tecnica!"

"Davvero?"

Seiya stava raccogliendo le energie, il Cloth reagiva al suo Cosmo diventando dorato.

La mano sinistra, tesa verso il nemico, il palmo aperto, le dita distese e divaricate. Il pugno al fianco, il braccio piegato e vibrante di forza. L'energia si accumulava in quel pugno manifestandosi in lampi e scintille azzurrine.

"Il tuo vero potere, dici? Ma se ti reggi a stento! Sei ferito, debole. Eppure, ti arrischi a bruciare il tuo Cosmo contro di me. Ti servirà a ben poco."

"Basta con le minacce Alexandros. Battiamoci. Kyay!"

Seiya saltò, imitato dall'avversario, I due si scambiarono una serie di colpi, finendo con lo scalciarsi a vicenda.

Poi atterrati nuovamente, incominciarono a correr lateralmente, aspettando l'uno una falla nelle difese dell'altro. Seiya aveva di nuovo assunto la posa di poco prima.

Stavolta fu Alexandros a scattare contro il nemico, cercando di colpirlo al volto con un diretto, ma Seiya si chinò colpendolo prima allo stomaco, poi al volto.

"Maledetto! Da dove prende tutta quella forza? Dovrebbe essere moribondo dopo aver subito tutti quei colpi, invece, sta reagendo, e con rinnovato vigore. E quella postura... Prima non ci ho fatto caso ma ora percepisco che il suo Cosmo sembra aumentare di potere, ogni volta che assume quella posizione." disse tra sé il Warmaster.

"Seiya, non so cosa tu abbia in mente, ma non starò ad aspettare che tu ti decida a mostrare le tue carte. Né continuerò a combattere con semplici pugni e calci. Perché farlo ,quando posso concludere lo scontro con un unico colpo?" il suo Cosmo tornò ad espandersi, raggiungendo subito il massimo livello.

"Che potere impressionante! Sembra riempire l'aria di tutta la caverna espandendosi anche fuori. Se voglio aver ragione di una forza così grande devo espandere il mio Cosmo almeno altrettanto! Brucia, Cosmo di Pegasus!"

"Cosa? Impossibile, ilo Cosmo di Seiya si sta espandendo sempre di più. Cresce esponenzialmente, si contrappone al mio. Devo colpire adesso, prima che possa raggiungere l'ampiezza del mio potere. Di questo passo, potrebbe addirittura superarmi.. Non lo permetterò!

Kaiser Deicide!"

"Brucia ancora, mio Cosmo ,ardi fino a riempire l'Universo!

E ora, Alexandros, userò finalmente questo pugno!- il Cosmo di Seiya crebbe sempre più veloce, diventando in pochi istanti ampio come quello del nemico- Pegasus, Kenseiken!!!"

Seiya sferrò il pugno, che concentrò in un solo istante l'immensa energia prodotta dal suo Cosmo.

Attorno il pugno del Saint, l'aria si fece evanescente, come se si fosse levato un forte getto di vapore. Dietro a quel pugno, le immagini apparivano velate o deformate.

L'ippogrifo si abbatté su Seiya, che aprendo il pugno riuscì a frenare l'attacco, venendo solo trascinato indietro slittando sulla roccia con i piedi.

"Il tuo nuovo colpo non è servito a granché. Ti ha solo salvato la vita dalla fine certa che ti attende. Come vedi Seiya, sono sempre io il più forte."

"Sbagli, Alexandros, non è il mio colpo ad aver indebolito il Kaiser Deicide. Al tuo colpo è solo venuta meno l'energia che lo guidava. La tua energia!"

"Cosa diavolo stai... Argh!"

Improvvisamente, Alexandros venne scagliato in aria, mentre la Bloodmail veniva totalmente disintegrata.

"Non è possibile..."

Alla bocca del Warmaster, un getto d sangue preceduto da un violento colpo di tosse. Dopodiché sul suo corpo, apparvero i segni di miriadi di pugni.

"Come ti avevo detto. Il mio pugno era andato a segno, e al tuo colpo è mancato l'impeto necessario per agire efficacemente. Per te è finita, Alexandros!"

"Come posso... aver perso io sono il.. il Warmaster, il guerriero supremo."

Alexandros cadde in ginocchio, le iridi degli occhi che si ribaltavano all'indietro, le ossa che scricchiolavano pericolosamente.

Con un gemito, cade a faccia in giù.

La Fortezza tremò, scossa da una vibrazione fortissima.

"Impossibile!" urlò Ares, il volto stravolto dalla collera e dallo stupore.

"Mio signore cosa succede?"

"Succede, Eris, che anche il Warmaster, supremo guerriero tra i miei adepti, è stato battuto! E la Chiave di Volta sta reagendo all'incredibile riflusso di energia che ne consegue.

Anche l'assorbimento del Cosmo di Athena, verrà annullato da questo evento.

Non credevo che Alexandros, il più potente tra i Warmaster che mi hanno servito, potesse essere sconfitto..."

"Mio signore, dopotutto, per quanto potere gli fosse stato conferito, Alexandros era solo un umano. Lasci che sia io, con gli altri dei della guerra, a impedire l'accesso alla sala del trono a questi insulsi umani!"

"E sia! Eris, vai incontro agli invasori, che il loro sangue tinga i pavimenti di questa mia dimora!"

Con un inchino, la Dea della Discordia uscì dal salone, lo sguardo malevolo stampato sul viso.

Saori sentì la pressione sul proprio Cosmo diminuire, e le proprie energie ritornare.

Il viso, provato dal mistico supplizio, si rasserenò.

"I miei Saint... Vi ringrazio, tutti quanti, per la vostra abnegazione."

Fuori dalle mura, gli 88 Saint sentirono un improvviso calore benefico.

La stanchezza per gli scontri affrontati, peri colpi subiti, per le ferite ancora aperte svanì, sostituita da un nuovo vigore e una sensazione di pace interiore.

"Athena! Questo è il suo Cosmo! È viva!"

Rinfrancati, i Saint si rialzarono, quasi come un sol uomo. Raggiunta l'entrata, semi diroccata dallo scontro di Arthur e Virus contro il Warmaster, era tuttavia agibile, nonostante i detriti.

Ai piedi della scalinata, l'esercito di Athena si stava ammassando. In disparte, ad un angolo c'erano Jafar e Sorrento.

"Bene, a quanto pare, le nostre schiere non hanno subito perdite. Alcuni di noi sono malconci, Micron è ancora stremato, e Spirito Quieto è ancora incosciente. Ma posso dire che, in questo frangente, vi siete comportati tutti come veri Saint di Athena!" disse Kanon, rivolto ai guerrieri in arrivo, fiancheggiato dai Gold Saint, da Seiya, Shun, Hyoga, Shiryu e Ikki.

"Entriamo! Salviamo Athena sovverchiando Ares col numero!" Fu il grido della maggior parte dei Saint, entusiasti.

"Fermi!" Daihoku della Bilancia si frappose, mettendosi ai piedi della scalinata che portava all'ingresso, esattamente al centro.

"Sarebbe una grave imprudenza, gettarsi allo sbaraglio in quel modo. La maggior parte dei Cloth son seriamente danneggiati, alcuni addirittura distrutti. Persino i Gold Cloth hanno riportato delle crepe, e necessitano riparazioni. E i God Cloth di questi cinque eroi, affrontando il Kaiser Deicide di Alexandros, sono rimasti ugualmente danneggiati."

"Allora cosa suggerisci, Saint della Bilancia!"

"Purtroppo, la via non è spianata come sembra, giovani Saint. I Bersesker, i Warlord, il Warmaster, no sono le uniche risorse di Ares. Come Hades, Ares dispone di altri seguaci, di natura superiore a quella umana."

"Cosa? Dei!?"

"Sì! Affiancano Ares dall'epoca del mito, tre ombre che non si fanno vedere in presenza di mortali, ma che sempre, dietro le quinte, sono pronte ad agire.

Da quando entrai nelle file di Ares, incominciai a percepirle, ma ultimamente, una presenza si è aggiunta alle altre."

"Sai quante sono?"

"No, Seiya. Ma solo Zeus potrebbe circondarsi di un numero superiore a cinque divinità minori. Per questo giovani Bronze Saint, devo chiedervi di rischiare ancora le vostre vite, anche e le vostre God Cloth sono danneggiate. Siete i meglio equipaggiati per affrontare tali divinità."

"D'accordo! Allora affronteremo noi quest'impresa."

"Solo una cosa- Daihoku si avvicinò al corpo di Alexandros, che aveva affidato a Baffalo- Il sangue del Warmaster, intrise del potere di Ares, vi renderà resistenti ai poteri sovrannaturali dei suoi seguaci, costringendoli a combattere in prima persona, e in maniera analoga, anche Ares."

Con un movimento deciso, il Gold Saint sporcò le dita del sangue di Alexandros, che usciva da una feria e schizzò le God Cloth, che presero a brillare.

"Le crepe più piccole si ripareranno da sole, in virtù di questo sangue. Il resto, dipenderà da voi."

"Grazie, Daihoku! Andiamo, ragazzi, poniamo fine a questa guerra!"

incitando i suoi compagni, Seiya incominciò a salire la scalinata, seguito a pochi passi dagli amici.

I cinque guizzavano sui gradini come macchie colorate, saltando o evitando i detriti che l'esplosione causata dai combattimenti vi avevano proiettato.

Daihoku guardava i cinque giovani correre allo sbaraglio.

"Buona fortuna, giovani Saint! Temo che ne avrete veramente e bisogno."