Ultimo Antefatto
Episodio S
All'ombra di Ades
Figure vestite d'ombra correvano nella notte.
Le armature nere che indossavano, dimostravano il loro status di guerrieri del Dio della Morte, Ades; erano le Surplice, le armature del mondo della morte. Il gruppo di Spettri, così si chiamano i guerrieri fedeli ad Ades, inseguivano un'altra figura. Come loro, si trattava di un uomo, anch'esso rivestito di un'armatura. Ma, a differenza degli Spettri, l'armatura dell'inseguito era bianca come la luna, e luminosa. Tra i primi Spettri, uno di essi volse lo sguardo attorno a sé, cercando punti di riferimento. L'ordine del loro generalissimo, Rhadamantis, erano di attaccare il Santuario e uccidere Athena, la dea che era la principale ostacolo ai progetti di conquista della terra da parte del sire Ades. Arrivati nei pressi del santuario, furono attaccati dalla persona che ora inseguivano. Gregor di Genbu, uno Spettro che vantava una corazza durissima, era stato ammazzato da quel aggressore, e ridotto letteralmente a brandelli. Adesso, lo inseguivano ... E continuavano ad avvicinasi al Santuario!
Il Silver Saint, perché tale era, ovviamente, l'inseguito, saltò. I due Spettri che erano alla testa saltarono, seguendo la sua traiettoria., ma con sorpresa si accorsero che, dietro ai cespugli che avevano superato con un balzo, c'era un pozzo profondo.
"Biakku! Veronica!" urlò lo Spettro che si era guardato intorno. La sua Surplice, che lo ricopriva completamente, sembrava essere formata da fiamme nere, in testa l'elmo era molto simile a una corona, con tre punte, e ali piumate, nere, sulla schiena. I due Spettri precipitati non risposero, completamente ingoiati dall'oscurità.
Gli Spettri ripresero l'inseguimento, animati da un maggior istinto omicida nei confronti dell'avversario che aveva già ucciso tre loro compagni.
"Fedor, Edward, Wimber, Cheshire, Violante, muovetevi con cautela, quel maledetto cercherà di tirarci qualche altro brutto scherzo, ne sono sicuro- disse lo Spettro dalle ali Piumate- sta giocando con noi a "Orazi e Curiazi"... Wimber usa le tue tecniche per intercettarlo!" "D'accordo, Kagaho. Nightmare Radar!" Wimber del Chauve-souris, con una Surplice da pipistrello, usò la sua tecnica, che gli permetteva di manipolare gli ultrasuoni, per ricercare il nemico, no appena individuato, avrebbe intensificato la tecnica in un attacco... se ne avesse avuto il tempo. Un'ombra, contorta su se stesa, scattò, trafiggendo il cranio di Wimber, che cadde a terra, come freddato da un proiettile.
"Maledetto! Ha capito il pericolo che consisteva Wimber, e lo ha eliminato! Basta con questi giochetti, esci fuori, bastardo!"
"Se davvero vi siete stufati del riscaldamento,- disse il Silver Saint, uscendo dalle ombre- e avete voglia di ritornare all'Inferno, avrete il privilegio di essere annientati da Simon della Volpe, Silver Saint di Athena... E voi, chi siete?"
"Fedor della Mandragola, Stella del Cielo della Ferita!" Disse uno Spettro, sulla cui armatura era possibile intravedere una lamina nella corazza che riproduceva un viso grottesco.
"Violante di Behemoth, Stella del Cielo della Solitudine!" disse un altro uomo, con una Surplice da cui spuntavano artigli.
"Edward di Silphe, Stella del Cielo del Furto" era un uomo con un armatura completi, con due ali sulla schiena, piumate ma non grandissime, e un almo che ricopriva tutta la testa,
"Cheshire di Cait Sith, Stella della Terra Brutale!" l'unica donna, i capelli chiari e una carnagione ambrata, aveva un aspetto indolente, la Surplice aperta lungo la scollatura.
"Kagaoho, di Bennu, Stella del Cielo Crudele!" disse lo Spettro con le grandi ali piumate, evidentemente il capo del gruppo.
"Bene, ora che abbiamo fatto le presentazioni...Combattiamo! Shade Claw!"
Gli artigli d'ombra del Silver Saint saettarono sui nemici. Solo Kagaho sopravvisse.
"Sembri meglio degli altri....!" "Maledetto Saint, ora assaggerai la mia forza. Corona Blast!" Il Cosmo di Kagaho si materializzò in un sole eclissato. Sulla sua circonferenza, fiammate di energia solare, annerite, si avventavano su Simon come una palla di fuoco. Il potere della Volpe salvò nuovamente il suo Saint.
"Furtive Bite!" L'elmo di Kagaho si spaccò in due, ma lo Spettro non si scompose. "Corona Break!" Lanciò un altro colpo, generando fiamme nere a forma di uccello di fuoco. "Shade Claw!" I due colpi si infransero a mezz'aria infrangendosi. Stavolta, Simon aveva riportato scottature sulle braccia, mentre la Surplice di Bennu era piena di tagli e crepe.
"Hai combattuto bene, Saint, ma adesso userò il mio ultimo colpo, il più potente... Muori in pace, presto Athena stessa ti raggiungerà negli Inferi! Crucify Ankh!" Il corpo di Simon fu sollevato a mezz'aria, mentre su di lui si materializzava una croce egizia di fuoco nero, dove lo si vedeva crocefisso.
Kagaho guardava l'avversario che subiva il suo colpo estremo, in silenzio... in silenzio? "Eppure, le fiamme nere dovrebbero straziargli ferocemente il corpo... Perché non urla?"
Il Cloth, avvolto dalle fiamme, si scompose cadendo a terra, vuoto. Kagaho era sempre più sorpreso.
"Credevi davvero che mi sarei lasciato sorprendere, Kagaho? Sapevo che non avrei potuto affrontare un terzo attacco e uscirne indenne- affermò Simon, uscendo dalle ombre, incolume- quindi ho creato con le mie ombre un'illusione attorno l'armatura, in modo che sembrasse che io venissi travolto dall'attacco, mentre invece mi ero ritirato. Il potere della Volpe permette di sfuggire alla cattura, e ha protetto il mio Cloth dai danni delle tue fiamme. Ora, ho visto tutte le tue tecniche, e per quanto tu sia, senz'altro, più veloce di me, sono in grado di evitarle e contrastarle, con questo mio ultimo colpo... Sei il primo con cui lo utilizzo, l'ho concepito solo recentemente, e sono contento di usarlo contro un avversario come te!"
"Credi che mi lascerò colpire? Prendi questo e crepa! Corona Blast! Colpo Triplo!" Stavolta, il Cosmo di Kagaho generò tre soli eclissati dalle cui corone uscirono fiammate nere, simili a palle di fuoco.
"Shade Cut Furtive Foxtail!"
L'ombra di Simon generò una lama che, guizzando velocemente, taglio di netto le palle di fuoco generate dai Corona Blast, e fendendo l'aria fino a colpire Kagaho. La Surplice si frantumò, mentre il sangue dello Spettro uscì, copioso, dal corpo, che presentava un taglio profondo su tutto il busto.
Simon si era seduto, lo scontro con Kagaho lo aveva stremato. Lentamente, si era rimesso il Cloth.
"Hai avuto uno scontro impegnativo, Simon."
Il Saint della Volpe si voltò. "Primus, cosa ci fai qui? Ti credevo alla torre dell'orologio..."
"Athena giorni fa mi ha chiesto di ricoprire il ruolo di Nicole all'Archivio...Ascolta, Simon, ho fatto delle scoperte sconcertanti... Non ho tempo di spiegarti tutto ora, ma ho bisogno del tuo aiuto."
"E dove vorresti andare? Sento chiaramente il Cosmo di Athena, dei Gold Saint, degli Spettri abbandonare il Santuario... Non credi che dovremmo rimanere qui in difesa?"
"No amico mio, quello che ti chiedo di fare è MOLTO pericoloso...Ti chiedo di accompagnarmi all'Inferno!"
Un brivido percorse la schiena di Simon
Negli Inferi, Simon si sentiva potente come non mai: in un posto di sole ombre, i suoi poteri raggiungevano un ulteriore livello di distruttività. Lui e Primus, ormai erano arrivati nei pressi del Cocito. Avevano usato una via molto più lunga e indiretta per raggiungerlo affrontando diversi Spettri...ma li avevano uccisi tutti. Poco distante, verso il fondo della Giudecca, videro giungere delle comete dorate. Poco dopo, una nuova cometa si sollevò, a breve distanza da loro.
"Simon, hai visto, è il Gold Cloth dei Gemelli!"
Poco dopo, un'altra luce, brillante come una supernova in procinto di esplodere, si levò negli inferi.
"Presto, Primus, dobbiamo agire ORA!"
Kanon dei Gemelli aveva lanciato il suo Cloth verso la Giudecca.
"Addio, armatura dei Gemelli. Mi raccomando, Saga..." pensò il potentissimo Saint. "E ora, Rhadamantis,- disse rivolgendosi allo Spettro che lo stava fronteggiando, uno dei tre Giganti dell'Aldilà- potremo concludere il nostro scontro senza essere disturbati!"
"Pazzo, vuoi affrontarmi senza Cloth? Prendi, Greatest Caution!"
I colpi di Rhadamantis colpirono Kanon senza pietà, diverse ferite si aprirono sul corpo del Saint, il sangue usciva copioso...
"Cosa credevi di fare, senza protezione?'"
Improvvisamente, Kanon si proiettò alle spalle dello Spectre, afferrandolo da dietro e impedendogli ogni movimento.
"Rhadamantis, sappi che adesso la nostra vittoria è assicurate: i dodici Gold Cloth sono riuniti alla Giudecca! E ora, io e te subiremo insieme il colpo della Galaxian Explosion." Il Gold Saint era calmo nella sua determinazione. Kanon e Rhadamantis incominciarono a lievitare, salendo sempre più in alto verso il cielo infernale.
"Non è possibile, uno come te non può sacrificare la propria vita per vincere."
"Oramai ho pareggiato tutti i miei conti in sospeso col passato... Posso morire senza rimpianti, devo solo batterti! Galaxian Explosion!"
Il colpo del Gold Saint, lanciato a distanza zero, fu devastante: la Surplice della Wiverna, indossata da Rhadamantis si disintegrò in un secondo, mentre il calore intenso di quel colpo mortale penetrava nel petto dello Spettro, dando inizio alla disintegrazione del corpo.
Kanon attendeva, sollevato, di venire investito a sua volta da quel calore distruttore. Improvvisamente, i suoi occhi si velarono di oscurità. Rhadamantis, ormai agonizzante, non si muoveva più tra le sue braccia, e l'energia del Galaxian Explosion stava per raggiungerlo. L'oscurità davanti ai suoi occhi si intensificò. Stanco, ferito, Kanon chiuse gli occhi.
"È dunque questo, morire....?"
Alcuni minuti dopo, alla Giudecca, i dodici Gold Saint, chi vivo chi incarnato in spirito, stavano concentrando tutti i loro poteri sulla Freccia d'Oro, incoccata da Aiolos, il Gold Saint del Sagittario. Solo così i loro poteri, uniti, avrebbero generato, nel mondo tenebroso degli Inferi, un singolo raggio di sole, che avrebbe creato un varco nel Muro del Pianto, l'estremo confine dell'Inferno, valicabile solo dalle divinità.
Dietro a quel muro, l'Elisio, e lì, Ades e Athena...
Aiolos scoccò la freccia.
"Fiat Lux!" dissero insieme i dodici Saint. La freccia partì, abbagliante. Ma nel momento dell'impatto, la freccia si bloccò. Tutto si era fermato, non un rumore, se non il battito dei cuori dei Gold Saint ancora vivi.
"Cos'è successo?"
"Miei signori.." esclamò una voce, mentre una figura si avvicinava.
"Ma tu sei..." "Primus dell'Orologio!" "Cosa ci fai qui, Primus? Hai fermato tu la Freccia d'Oro?
"Miei signori, sono stato io, è vero, a bloccare il tempo con il mio potere...non ho molto tempo per spiegarmi. Tempo fa, Athena mi chiese di assumere il ruolo del defunto Nicole dell'Altare e occuparmi degli Archivi. Mi chiese di fare ricerche su Ades e le Guerre Sante. Durante le mie ricerche presi una decisione: usai il mio potere più pericoloso e proibito..."
"Cosa è successo, Primus?"
"Signor Mur, usai il mio potere di influire sul tempo e lanciai la mia coscienza nel mio futuro, per venire a conoscenza di ciò che sarebbe accaduto... Feci una scoperta terribile!"
"Cos'è accaduto, Primus?" Nella voce di Dauko c'era un tono di stupore, curiosità e timore.
"La mia coscienza ha viaggiato di alcuni mesi, per andare a fondersi con quella del mio io futuro..in questo modo posso conoscere i fatti che accadranno per, sommi capi, purtroppo non so i dettagli..comunque, ho scoperto che saremo noi a vincere questa Guerra Sacra, ma le nostre forze saranno così sguarnite che un nuovo nemico, attaccandoci, ci avrebbe sterminati....Athena, dispersa dopo questa Guerra, si precipiterà al suo Santuario, ma sarà troppo tardi... L'ultima immagine che la mia coscienza ha registrato è di un guerriero che trafiggeva il corpo di Athena, uccidendola.!
"Una cosa del genere è impossibile!"
"Signor Milo, quando quella freccia colpirà il muro, il contraccolpo estinguerà voi Gold Saint...Alla fine di questo scontro con Ades, voi sarete morti e Seiya e i suoi amici, gli unici ad avere un potere paragonabile al vostro, saranno dispersi, come Athena... Con solo Bronze e Silver Saint a proteggerlo, il Santuario cadrà sotto un nuovo, potente nemico: questo è tutto quello che mi è dato sapere."
"Quindi ritieni che un Gold Saint debba sopravvivere?"
"Signor Shaka, purtroppo nella mia visione ho visto che sul campo di battaglia giaceva, ricoperto di sangue, un Gold Saint... No, un solo Gold Saint non basterà, per sventare questa minaccia è necessario che ce ne siano almeno due!"
"Impossibile!- la voce di Dauko era perentoria- Quando il Muro del Pianto crollerà, genererà un contraccolpo tale che dovrà essere bloccato dai nostri poteri combinati. Se riducessimo il numero di due persone, il contraccolpo ucciderà chiunque sia nelle vicinanze, compresi Seiya e gli altri. Loro sono gli unici che possono raggiungere l'Elisio, visto che i loro Cloth sono stati bagnati col sangue di Athena: devono sopravvivere ad ogni costo!"
"Allora, dovrete fermare il contraccolpo in undici!- Simon apparve da dietro una colona. Sulle spalle portava il corpo di Kanon, svenuto.- Uno di voi Gold Saint superstiti, insieme a questo qua, dovrebbe essere sufficiente per arginare il nemico che ci attaccherà, o, almeno, rallentarlo fino all'arrivo di Athena..."
""Kanon, fratello.." Saga dei Gemelli si avvicinò al corpo del fratello, che Simon aveva steso sul pavimento.
"A, già, a proposito..."il pugno del Silver Saint della Volpe saettò colpendo Saga allo stomaco. Saga si piegò in avanti, ma il colpo non sembrava avergli arrecato danni particolari.
"Ancora non ho raggiunto il livello di voi, Gold Saint, signor Saga, ma il pugno che mi hai dato quasi un anno fa, quando si fingeva Sacerdote, per imprigionarmi alle segrete del Santuario, te lo volevo assolutamente restituire!"
I Gold Saint ancora vivi si guardarono.
"Non sarò io!- affermò Dauko- Ormai ho vissuto per più di trecento anni... per me non ha senso continuare a vivere, non mi rimane altro da fare che vincere Ades una volta per tutte...a questo ho dedicato la mia esistenza!-Il Saint della Bilancia chiuse gli occhi- Shunrei, la figlia del mio cuore, e Shiryu, il figlio del mio spirito, il mio allievo diletto...avrei voluto vedervi uniti in matrimonio, e vedere il vostro amore coronarsi...ma non dubito che sarà così, e che sarete felici! Addio figli miei..."
"Neanche io desidero sopravvivere- stavolta era Shaka della Vergine a parlare- come erede del Buddha e suo discepolo, credo che sia mio dovere porre fine a questo conflitto distruggendo il Muro del Pianto. Sono convinto che solo in questo modo riuscirò a raggiungere l'Illuminazione, e questo, per me, vale più della vita stessa!"
"La vita mi è cara, immensamente- sussurrò, deciso, Mur dell'Ariete- ma voglio vendicare l'immenso dolore provato dal mio Maestro, Sion, quando si è finto disposto ad uccidere Athena per riportare alla luce l'Armatura Divina! Non posso dimenticare le grida di dolore e le lacrime di sangue dei Saint che si sono finti traditori per l'Armatura di Athena- si volto, guardando Saga, Camus e Shura- e più di tutto, desidero vendicare quel dolore!"
Milo e Aioria si guardarono negli occhi. Entrambi provarono sentimenti contrastanti: il desiderio di vincere questa Guerra, ma anche quello di proteggere i Saint che sarebbero sopravvissuti allo scontro e, soprattutto, proteggere Athena. Aioria abbassò lo sguardo.
"Milo, ti prego, fai tutto ciò che è in tuo potere affinché questa Guerra con Ades sia l'ultima...Verrò io, Primus!"
Su suggerimento di Primus, Aioria si tolse il Gold Cloth: anche senza il suo Saint, la corazza dorata avrebbe attutito gli effetti distruttori del contraccolpo. Dopodiché Primus generò un warp hole, un passaggio temporale che li avrebbe portati lontano, vicino ai confini del Mondo della Morte.
Aoria, Primus e Simon, che aveva preso nuovamente su di sé il corpo incosciente di Kanon, si allontanarono. Il Muro del Pianto esplose....
Primo Interludio
Sotto gli occhi di Ares
Alexandros avanzava, salendo i gradini che lo avrebbero portato alla presenza del sui signore.
Era nervoso, ed era comprensibile: Ares detestava vedere i suoi eserciti battere la ritirata.
In fondo all'ampia sala, illuminate da torce e bracieri metallici, il Dio della Guerra sedeva sul suo trono.
"Alexandros,- esclamò una voce potente, sacrale e atona.- che notizie mi porti dal Santuario?"
"Mio signore Ares, Athena è tornata prima che potessimo terminare l'opera e raggiungere l'archivio..."
Ma la voce di Alexandros si interruppe: la mano di Ares, veloce come la luce e più potente di qualsiasi colpo umano, lo aveva raggiunto al collo, ora stretto dal Dio della Guerra, che sollevava il Warmaster.
"Avete fallito... Non siete riusciti a completare la missione!"
La voce di Ares non esprimeva emozioni, neanche la collera, nonostante il suo comportamento.
"Mio signore, ho cercato di uccidere Athena con queste mani, approfittando del fatto che il suo corpo mortale era esausto, ma mi ha respinto un Saint, dando alla Dea il tempo di riprendersi.. A quel punto, non c'era più nulla da fare, combattere Athena era come lanciare un uovo contro un muro..."
"Un Saint ti ha respinto? Tu il Warmaster? E chi sarebbe stato?" La mano di Ares strine più forte la gola di Alexandros.
"Mio signore- disse l'uomo con voce strozzata per il soffocamento- è stato il Saint di Pegasus..."
Negli occhi di Ares passò, per la prima volta da quando Alexandros li vedeva, un'emozione: la sorpresa!
La mano del Dio si aprì, lasciando cadere Alexandros a terra. Il guerriero si rialzò rimanendo in ginocchio ma tossendo violentemente.
"Capisco... in fin dei conti, direi che hai fatto le giuste scelte.... Col ritorno di Athena, sarà necessario che intervenga io personalmente...." La voce del Dio si interruppe, mentre una seconda espressione sorpresa attraversò il suo sguardo.
Anche Alexandros era sorpreso, e impaurito. "Mio Signore, di chi sono questi Cosmi immensi...?"
"Dunque, sono loro...La cosa si fa interessante! Credo, Alexandros, che per qualche giorno ci converrà fare solamente da spettatori...."
Secondo Interludio
Lungo la Manica, sulla nave privata di Julian Solo
Sorrento, Tetis e Jafar avevano raggiunto in pochi istanti la nave che ospitava il corpo prescelto dal loro signore Poseidone. Julian Solo, ora posseduto interamente dalla volontà del Dio del Mare, li attendeva nella sua lussuosa cabina. I tre, entrati nella stanza, si inginocchiarono di fronte al loro Signore.
Julian si girò verso di loro. "Tetis, mia intrepida nereide- disse Poseidone, appoggiando una mano sulla bionda guerriera degli abissi- il tuo coraggio è secondo solo alla tua fedeltà. E di entrambe io te ne ringrazio.- squadrò Sorrento, compiaciuto, ma come gli occhi si posarono sulla terza persona, uno sguardo furente apparve negli occhi- Traditore- disse afferrando Jafar alla gola sollevandolo con una forza che il vero Julian non avrebbe mai posseduto- Ma tu... Tu non sei Sea Dragon! Chi sei, tu che osi indossare uno dei miei Scale?"
"Mio signore Poseidone. Esordì Sorrento- costui è Jafar, il vero Sea Dragon rinato in quest'epoca. Colui che si spacciava come capo dei Mariner Shogun e tuo fedele servo, in realtà era Kanon dei Gemelli, un Gold Saint che si era rivoltato contro Athena, ma che dalle informazioni in mio possesso, è rientrato al suo servizio nell'ultima lotta contro Ades."
Julian lasciò il collo di Jafar, che si lasciò cadere a terra, inerme.
"Ti chiami Jafar, dunque? E dimmi, perché non hai risposto al mio richiamo, anni fa, quando mi reincarnai in questo corpo?"
"Mio signore- la voce di Jafar era improntata nel massimo rispetto, e non dava nessun segno di stizza per il precedente trattamento- io fui tra i primi a rispondere alla chiamata, ma colui che indossava questo scale, che io istintivamente sapevo essere mio. Ci battemmo, e io ebbi la peggio.. e quell'uomo riuscì ad impadronirsi della tecnica che avevo usato contro di lui, il Golden Triangle!"
"Tu- esclamò Poseidone per bocca di Julian- tu hai sangue russo nelle vene!"
Jafar lo guardò, basito. "Mia madre era russa, mio Signore, m mio padre era marocchino, ed io sono nato in Marocco..."
"Ecco perché lo Scale di Sea Dragon non ti ha riconosciuto come suo legittimo padrone, quando ti sei scontrato contro Kanon. Da quando un Sea Dragon russo mi tradì, secoli fa, io proibii a un uomo di quella nazionalità di ricoprire la più alta carica tra i miei seguaci. Kanon aveva conquistato il potere dello Scale con la forza e l'astuzia, e il tuo sangue russo ha provocato un rigetto dallo Scale. Tuttavia, ora che lo Scale era senza padrone, ti ha accettato...-lo sguardo di Julian si fece pensieroso- Non so se lasciarti in vita o meno...per ora confiderò nello Scale che ti ha eletto suo padrone. Ma sappi che, se mi tradirai, ti ucciderò senza pietà!"
Jafar annuì, in accettazione.
"Signor Poseidone, cosa dobbiamo fare?- Sorrento sembrava preoccupato- L'attacco dei Bersesker non è certo una casualità, Are s deve avere senz'altro qualcosa in mente..."
"In questo momento, Sorrento, mio nipote Ares ha mosso guerra contro Athena, attaccando il Santuario con forze molto superiori a quelle da voi affrontate. Tuttavia, i Saint sopravvissuti ala guerra con mio fratello Ades sembrano essere riusciti a resistergli, nonostante l'evidente svantaggio numerico, e il ritorno di mia nipote alla sua residenza sula terra ha messo definitivamente in fuga i Bersesker...."
"Athena..... È tornata?" I tre seguaci di Poseidone sembravano sinceramente sorpresi da questa notizia.
"Sì, Saori è tornata a calcare questo mondo...." Poseidone si passò le mani sugli occhi, sembrava stanco. "Tuttavia, qualcosa di anomalo si sta muovendo, lo percepisco chiaramente... Non è il Cosmo di Ares quello che sento, ma il cosmo di quei due... Se davvero loro stanno scendendo dall'Olimpo, anche Athena avrà i suoi problemi!"
Ultimo Interludio
La Via che conduce al Cielo
In aperta campagna in una villetta, una giovane donna si stava prendendo cura di un ragazzo.
Lei, i lunghi capelli che ondeggiavano al vento, il vestito che le drappeggiava il corpo, spingeva la carrozzina del giovane malato. Costui, giovanissimo, atletico, di corti capelli scuri, era sveglio, a gli occhi, castani non tradivano nessuna emozione: era in coma.
"Tu mi hai sempre protetta, ora mi prenderò cura io di te..."
Poche ore dopo, il ragazzo era ancora sulla sedia, nel terrazzo della villa. Tre uomini, rivestiti di armature cosi sottili da sembrare delicate, apparvero di fronte al malato, l'atteggiamento tradiva la loro intenzione malevola nei suoi confronti. Uno dei tre aveva i capelli e gli occhi di colore nero cenere, lo stesso colore cella sua armatura. Il secondo, con l'armatura azzurrina, aveva gli occhi verdi e i capelli pettinati in tanti rasta. Il terzo, che era di fronte l'ammalato, alto presumibilmente come la sua vittima, i capelli castano chiaro e gli occhi azzurri cerchiati dal metallo della visiera dell'elmo. Costui materializzo degli spiedi metallici che lancio contro l'ammalato. Ma l'arrivo della ragazza deviò il colpo. Era Saori, l'incarnazione di Athena. E il giovane in coma era Seiya.
Di fronte alla Dea della Guerra apparve una donna, alta, bella, i lunghi capelli biondi, con riflessi quasi verdi, gli occhi di giada. Artemide, Dea della Luna e dei Boschi.
Ciò che accadde è registrato negli archivi del Santuario, per cui, per chi volesse saperlo, non dovrà fare altro che cercarne la registrazione, intitolata poeticamente "La Via che porta al Cielo".
Per riassumere brevemente, Artemide e i suoi seguaci, Theseus, Odisseus e Icarus, erano venuti per obbligare Athena ad abbandonare gli uomini e punire i Saint, rei di aver sfidato gli Dei. Rifiutando di abbandonare gli uomini, Saori decise di rinunciare allo status di Dea, in cambio del perdono per i Saint, e decise di purificare i peccati dell'umanità versando tutto il proprio sangue nell'Oceano Primordiale. Seiya, risvegliatosi dal coma, si ritrovò privo di poteri, ma riusci a recuperare il suo Cloth e decise di salvare Saori, insieme ai suoi compagni di sempre. Mentre Ikki e Shun sconfiggevano Theseus, Hyoga e Shiryu prevalevano su Odysseus, Seiya affrontò Icarus, perdendo.
Il Saint raggiunse Saori; ferito e debole, giurò di proteggerla. La fanciulla, richiamando Artemide, chiese alla divina sorella di restituirle lo Scettro d' Oro di Nike, che le aveva consegnato come gesto di resa: voleva usarlo per uccidere Seiya.
Il Saint non aveva paura di morire per Saori, ma lo Scettro trafiggendo il petto del giovane, non lo uccise. Seiya, tornato padrone del proprio Cosmo, affrontò nuovamente Icarus e lo sconfisse. Si scoprì dunque, che Icarus in realtà era Touma, il fratello scomparso di Marin dell'Aquila, la maestra di Seiya. Artemide, adirata con Athena, si preparava a trafiggerla con la sua Freccia Divina, ma Touma, pentito, si pose a scudo col suo corpo, lasciandosi trafiggere. Allora apparve Apollo, in sostegno della sua gemella, Artemide. Nonostante la potenza del Dio del Sole, incurante degli avvertimenti di Saori, Seiya fronteggiò il dio, privo dell'armatura, che si era frantumata nello scontro con Touma.
In presenza dei suoi compagni, che avevano raggiunto il luogo dello scontro, Seiya attaccò il Dio, forte del sostegno dei suoi amici e del suo Cosmo. Improvvisamente un Cloth protesse il suo corpo; non era il Cloth di Pegasus, piuttosto sembrava la fusione tra il proprio Cloth e quello dei suoi amici.
Il pugno colpì Apollo al viso, mentre la strana armatura si divideva dal corpo del Saint.
Il Cosmo di Athena, che Artemide e Apollo avevano sigillato in Saori, tornò ad espandersi: il colpo di Seiya, che aveva perso i sensi dopo l'attacco al Dio, aveva sciolto il sigillo; Athena aveva richiamato a sé il suo God Cloth, affrontando i fratelli e mettendoli in fuga. Ma Apollo profetizzò che tra loro ci sarebbe stata ancora guerra!
Il duello tra Dei
Seiya si svegliò. Non sapeva quanto avesse dormito, ma riconobbe la stanza; quella camera da letto col soffitto inclinato, la finestra socchiusa da una persiana, da dove filtrava dolcemente la luce del sole, mentre i vetri spalancati, lasciavano entrare il rumore del mare, il canto dei gabbiani, e i fischi delle navi del porto di Tokyo; la sua casa in Giappone... In un angolo vedeva la sua chitarra classica, strumento che aveva imparato a suonare in Grecia, durante l'addestramento.
La porta della stanza si apri.
"Seiya!" Una figura femminile volò letteralmente tra le braccia del ragazzo.
"S-Seika! Sorella mia, sei davvero tu?!"
L'abbraccio tra i due fratelli fu commovente. Dietro Seika, apparve un'altra figura, un uomo possente e muscoloso. Solo quando Seiya riaprì gli occhi, velati da lacrime di commozione, si accorse della sua presenza.
"Aioria!". Il Gold Saint si avvicinò sorridendo al suo giovane amico.
"Seiya finalmente ti sei svegliato, iniziavamo a preoccuparci anche se i dottori ci assicuravano che no si trattava di un nuovo coma...."
"Cos'è successo? Ricordo solo che stavo per attaccare Apollo, di aver sferrato un pugno, ma poi..."
Aioria prese una sedia e si sedette vicino al letto, iniziando a raccontare tutto ciò che era successo, l'attacco dei Bersesker, i retroscena dell'attacco di Apollo e Artemide, di come i Saint, che per ordine di Athena dovevano obbedire ad Artemide, in attesa di un momento propizio, ora erano tornati al servizio di Saori....
"Adesso, Seiya, io sono stato mandato qui a Tokyo per assicurarmi che nessuno ti attaccasse mentre eri incosciente, nel frattempo ci stiamo riorganizzando, siamo certi che Ares si rifarà vivo..."
"Incredibile! Sono accadute così tante cose... Rimanere prigionieri di quella statua è stato doloroso?" Seiya si riferiva al supplizio a cui erano stati sottoposti i Gold Saint, vivi o morti, da Artemide.
"Sì, era tremendo, non solo per il dolore fisico, quanto per il senso di impotenza.... Ma adesso è passato, e noi Saint torneremo ad essere ciò che siamo sempre stati nei secoli: l'ago della bilancia nella storia dell'umanità!"
"Mi dispiace per il Cloth del Leone... È andato distrutto nella lotta contro Thanatos.."
Aioria diede un pugno amichevole sulla testa di Seiya.
"Sciocco! Il Cloth del Leone lo stanno riparando, ma quello di cui ti dovresti dispiacerti solo se, nonostante tutti i vostri tentativi, Ades avesse vinto... Comunque, ora che sei sveglio, io tornerò al Santuario. C'è molto lavoro da fare."
La porta dietro di loro si riaprì. Stavolta, all'ingresso apparve un altro ragazzo, poco più vecchio di Seiya. Vestiva un kimono cinese da tai-chi, di seta bianca con sfumature violette. I capelli, neri e folti erano molto lunghi e ricadevano sulla schiena. Il viso, serio e nobile, appariva rilassato, illuminato da un sorriso di sincera contentezza che rischiarava il viso e gli occhi, di un castano chiaro, quasi verde giada.
Vicino a lui una graziosa ragazza cinese, un po' più bassa del ragazzo, il corpo minuto, ma ben fatto, avvolto in un semplice saorang a fiori, i lunghi capelli neri, lucidi raccolti in una treccia e gli occhi scuri e vivaci, che tradivano la gioia che il volto, in maniera riservata, pudica, non dimostrava.
"Shiryu!" "Seiya!" I due fratelli, compagni di tante avventure si abbracciavano calorosamente. Seiya guardò nuovamente in viso il fratellastro.
"Shiryu, ma tu hai riacquistato la vista!"
"Beh, cosa vuoi...sembra che ritornare dagli Inferi sia l'unica cura alla cecità..."
I due scoppiarono in una risata argentina.
"Seiya, pensi di poterti rimettere in piedi verso la fine del mese?"
"Sì, penso di sì, perché? C'è qualche emergenza? Un nuovo nemico?"
"Bhe, una specie di emergenza, direi, c'è...-si girò guardando la graziosa ragazza che lo accompagnava, perdendo il suo sguardo nei suoi occhi- Non posso sposare Shunrei senza il mio testimone di nozze, non ti pare?"
"Shiryu!"
Aioria scendeva le scale, in silenzio aveva lasciato i due fratelli da soli. Sentiva le loro risa e sorrise a sua volta. Quei ragazzi meritavano un po' di felicità! Quella sera sarebbe ripartito per la Grecia.
Quel pomeriggio al Santuario, ci furono le investiture. Saori in persona, mancando la figura del Sacerdote o di un Capo Chierico.
"Kiki dell'Ariete, ottieni oggi, in virtù del tuo addestramento e del coraggio dimostrato, il titolo di Gold Saint. Ricorda di non usare i tuoi poteri per scopi personali e solo per difendere la pace e la giustizia! Ricevi il Cloth, simbolo del tuo status di Saint"
Kiki era raggiante. Oltre lui solo altri due giovani, che avevano combattuto come soldati contro i Bersesker, avevano finalmente terminato l'addestramento e superata la prova finale per diventare Silver Saint.
Dopo la cerimonia dell'investitura, Saori si ritirò nel Tredicesimo Tempio del Santuario.
Sedutasi sul trono, si passò una mano sugli occhi: si sentiva stanca, era ancora provata dagli eventi continuamente incalzanti, che l'avevano spossata. Di fronte a lei, Kiki e Kanon, insieme a Simon, Primus e Michelangelo, erano fermi, vestiti con i loro Cloth. Questo voleva dire che era un consiglio di guerra.
La giovane incarnazione di Athena aveva già saputo di come i due Silver Saint della Volpe e dell'Orologio fossero intervenuti per proteggere il Santuario, e li aveva introdotti nel consiglio insieme ai Gold Saint, insieme a Michelangelo che, in qualità di riparatore di armature dopo la scomparsa di Mur, era senz'altro uno dei Saint più importanti.
"Mia signora, son felice di annunciare che, ormai, quasi tutte le armature son nuovamente riparate. Questa sera io e Kiki, l'unico a possedere gli strumenti necessari, ripareremo definitivamente i Gold Cloth rimasti danneggiati durante la Guerra Sacra.. Presto al Santuario ci saranno tutte gli 88 Cloh." Michelangelo era soddisfatto, quasi come un arista di fronte al suo capolavoro.
"Milady, nello scontro contro Ares, abbiamo bisogno di tutto l'aiuto possibile...-la voce di Primus esprimeva la sua preoccupazione- Siamo troppo pochi, e come riportato nei Registri, nei passati scontri con i guerrieri di Ares, erano presenti almeno settantotto Saint, e tra essi tutti e dodici i Gold Saint!"
"Capisco la tua preoccupazione, Primus- Saori rispose stancamente, ma con cortesia- tuttavia credo che la recente battaglia dimostri il valore dei miei Saint. Di certo, sapremo fronteggiare Ares!"
"Mia signora, purtroppo ho ragione di credere che il gruppo che ci ha attaccati fosse composto solo di Bersesker di rango basso e superiore, ma un solo Warlord, il Warmaster Alexandros.. E lui da solo era in grado di spazzarci via tutti! Inoltre, nelle battaglie contro Ares, i Saint hanno dovuto fare eccezionale ricorso alle Armi d'Oro della Bilancia, contravvenendo la regola che vieta ai Saint l'uso di armi contro un nemico. Fino a quando non ci sarà un nuovo Gold Saint della Bilancia, non sarà possibile utilizzare quelle Armi! L'unico modo di vincere la guerra imminente, è richiamare quante più persone predestinate col Canto di Athena!"
Saori scattò in piedi.
"Primus! Il canto di Athena serve per richiamare immediatamente i Saint, per radunarli.! Ma tu suggerisci di usarlo per richiamare persona ignare dei Saint, portarle qui senza che vi siano spinti dalla vocazione o, se preferisci, dal destino?"
"Mia signora, chi è destinato ad essere Saint lo è dalla nascita... Il Canto porterebbe al Santuario solo coloro che lo percepiranno con convinzione, solo se avranno la forza di volontà di seguire il richiamo! Né più, né meno di una vocazione."
Gli occhi di Saori guardavano severamente il Saint dell'Orologio.
"Mia signora, capisco la sua riluttanza.... Anche o preferirei agire altrimenti, ma se non riusciremo a avere, al più presto, gli aiuti necessari, saremo schiacciati al prossimo attacco. La prossima volta, ne sono certo, ci saranno TUTTI i Warlord!- Primus aveva le lacrime agli occhi- Distruggeranno tutto ciò che i Saint hanno rappresentato, e Ares farà sprofondare la terra nella violenza e nei conflitti come ha cercato di fare in passato..."
Saori tornò a sedersi. Percepiva la sincera disperazione di Primus. Era tuttavia riluttante ad aderire alla sua iniziativa.
"Lo chiedo a voi tutti: la situazione è così disperata?"
Il silenzio dei Saint fu più che eloquente.
Il "Canto di Athena" venne lanciato. Anche se avessero risposto sufficienti, giovani, nuovi eroi, sarebbero stati comunque inesperti e impreparati... L'unica speranza era di addestrarli con un programma di addestramento che li portasse a diventare forti in tempi relativamente brevi. Ma sarebbe stato difficile, l'allenamento di un Saint, se dotato di talento naturale nell'uso del Cosmo, era come minimo di due anni. Primus si era offerto di ricercare, negli archivi, tutte i possibili metodi di allenamento o rituali per accelerare i tempi: era possibile che situazioni simili in passato si fossero verificate.
Hyoga e Shun erano appena rientrati, quella sera, dopo essere andati in esplorazione, alla ricerca di indizi per scoprire dove si trovassero i Bersesker.
Con loro c'era June, Bronze Saint donna del Camaleonte, compagna d'addestramento di Shun. La ragazza, durante lo scontro con i Bersesker di giorni prima, aveva usato il potere speciale del suo Cloth. Normalmente, i Saint combattono usando solo il proprio corpo, ma alcuni Saint facevano eccezione: June tra questi: il suo Cloth comprende una frusta. Circondando il proprio corpo con la frusta, June poteva manipolare le flessioni ella luce e mimetizzarsi nell'ambiente circostante. Usando questa risorsa, si era intrufolata tra i nemici e aveva scoperto che il loro obbiettivo non era tanto il Santuario, quanto gli Archivi, da dove volevano trovare notizie su qualcosa.... Ma June non aveva potuto carpire altre notizie. I due fratelli e la ragazza entrarono nelle strutture sotterranee del Santuario, diretti nelle stanze che fungevano da forgia per la ricostruzione dei Cloth. Lì Kiki, e Michelangelo stavano riparando le corazze danneggiate. Stavano riparando i Gold Cloth rimasti danneggiati durante l'ultima Guerra Sacra. Gli unici strumenti che potevano lavorare sulle resistentissime corazze d'Oro erano quelli che erano stati di Mur, e che Kiki ava custodito quando il fratello partì per il Castello sulla Terra di Ades.
Ripristinare un Cloth non è uno scherzo: occorrono materiali mistici per rigenerare il metallo rovinato, ma il potere dei Cloth, di potenziare e amplificare il Cosmo di chi lo indossa, non può essere ripristinato se non in un modo: bagnare il Cloth con il sangue di un Saint o di un'altra persona dotata di quel potere. I Cloth di Shun e Hyoga, che nell'ultima Guerra erano stati riparati usando il divino sangue di Athena, si erano evolute fino a diventare God Cloth, le più forti in assoluto, persino più delle Gold Cloth.
Attorno a loro, vedevano i numerosi Silver Cloth, dei Saint che Saga, fingendosi il Sacerdote, aveva inviato ad ucciderli: rinchiuse nei loro Box, i Silver Cloth della Lucertola, del Levriero, di Auriga, di Cerbero, del Corvo, e di altri antichi avversari riposavano in attesa di un nuovo proprietario.
Solo quel giorno, erano stati eletti i nuovi Silver Saint della Freccia e di Perseo.
Tra i tanti scrigni in cui riposavano le corazze dei Saint, uno attirò l'attenzione di Hyoga: il simbolo della costellazione gli era sconosciuto; sulla cima di una specie di asta, si vedeva una forma, estremamente familiare per il Saint del Cigno: un fiocco di neve cristallizzato. Il box che lo racchiudeva era di un colore blu cupo, indicava che non apparteneva alle tre categorie conosciute, Oro Argento e Bronzo.
"È un Mistery Cloth!" Una voce seria dietro i tre ragazzi li fece sobbalzare. Un Saint, vestito con un Bronze Cloth, era entrato nella stanza e si era avvicinato a loro. "Scusate, non volevo spaventarvi... Sono Kaleb, Saint del Bulino. Sono qui per aiutare il mio maestro Michelangelo nel lavoro."
"Hai detto che questo è un Mistery Cloth?" Hyoga era moti incuriosito da quello strano Cloth
"Sì...oltre i Cloth di Bronzo, Argento e Oro, esistono quattro Cloth che non appartengono a queste categorie ma hanno poteri particolari...- Hyoga e Shun annuirono, ricordando il loro fratello Mei, Saint della Chioma di Berenice, la cui armatura era tra le quattro citate da Kaleb- Questa,- disse il Saint del Bulino, indicando un Box Viola vicino a quello Blu che aveva attirato l'attenzione di Hyoga- è il Cloth della costellazione di Orione, mentre quella che stavate guardando appartiene alla costellazione del Reticolo."
"Si sa chi li hanno indossati?"
"Buffo, entrambe sono state assegnate recentemente... Il Saint d'Orione si chiamava Guilty, era un uomo nobile e coraggioso..ma tempo fa il suo carattere cambiò, diventando più cupo e violento. Dopo un po' gli fu assegnato l'incarico di guardiano all'Isola della Regina Nera, ma lui lasciò qui il Cloth, senza un motivo apparente... Il Saint del Reticolo era un allievo di Camus, addestrato quando il Saint dell'Acquario era giovanissimo...ma non so il nome, so solo che, tempo fa, lord Camus riconsegnò il Cloth del Reticolo al Santuario, senza fornire spiegazioni. Immagino che il suo allievo sia morto in missione." Hyoga si avvicinò allo scrigno azzurro, posando la mano sul bassorilievo a forma di cristallo di neve. Sobbalzò. Torno a toccare lo scrigno, poi, con un movimento deciso, lo apri. Il Cloth, sotto forma di una colonna sulla cui estremità vi era una struttura a forma di cristallo di neve, apparve, erano visibili, tra i bracci del cristallo metallico, sottili fili che formavano una rete quasi invisibile. Hyoga toccò la corazza. "Incredibile, ma sono certo di non sbagliarmi! Questo Cloth è stato usato poco tempo fa!"
Saori riposava, nelle sue stanze alla Tredicesima Casa. Il suo era un sono agitato, che non le procurava il riposo di cui necessitava il suo fisico, provato.
Improvvisamente, spalancò gli occhi. Una presenza, nella stanza, l'aveva mesa in allarme, una presenza stranamente familiare.
"Chi sei?"
Dalle tende della stanza si fece avanti un uomo. Era alto, le spalle ampie ricoperte da un mantello purpureo che avvolgeva completamente il corpo. I capelli, nero con riflessi rossi, erano lunghi e ispidi, gli cadevano sulle spalle nascondendo le orecchie. Gli occhi violetti e inespressivi, guardavano la ragazza destatasi. La bocca era contratta, in una smorfia tra il compiacimento e il disgusto.
"Athena, sorella....Mi hai forse dimenticato?"
"Ares, tu qui? Com'è possibile? Il sigillo, come può aver perso il suo potere?"
"Sorella, qualsiasi sigillo perde potere, se viene spezzato da una potenza più forte...Ricordi il nostro ultimo conflitto? Mai, sin dall'epoca dei miti, sono riuscito a sconfiggerti, e durante la nostra ultima contesa tu mi hai sigillato in modo che io non possa più portare guerra nel mondo, bloccando i miei tentativi di manipolare la storia dell'uomo... Ma non avresti potuto imprigionarmi, se prima non mi avesi privato in battaglia del mio Scudo!"
Il Dio della Guerra cominciò ad espandere il suo immenso Cosmo. Alla sua destra si materializzò un oggetto. Era un'alabarda d'Oro Rosso, lunga più di due metri. All'estremità superiore, due lame da ascia bipenne, lucide e affilate, uscivano dai lati dell'asta metallica; le sovrastava una lama, che usciva alla parte superiore dell'alabarda, simile a un lungo gladio. All'altra estremità dell'asta, il metallo color sangue si contorceva, allargandosi e formando una spirale che scendeva affilandosi e concludendo con una punta aguzza, simile a una vite o a una punta di un trapano. Il Dio tese la mano destra nell'afferrare la sua arma.
Saori, in risposta, Brucio il suo Cosmo. Ala sua destra apparve il familiare Scettro, alla cui estremità era scolpito, in oro, l'emblema di Nike, dea della Vittoria.
"Nobile come sempre, sorella? Potresti evocare il tuo God Cloth, materializzazione fisica dea tua Kamui, e visto che sono senza il mio scudo, non potrei certo batterti...ma tu vuoi affrontarmi ad armi pari, vero? E sia, allora: Scettro di Nike contro Azza di Kratos! Vediamo chi è il migliore!"
Le due divinità alzarono le loro armi, preparandosi per lo scontro.
Hyoga, Shun, Kiki, Michelangelo, June, Kanon e Kaleb stavano risalendo velocemente i gradini del Santuario. Avevano percepito un Cosmo estranea, incredibilmente aggressivo, nelle Stanze del Sacerdote, e accorrevano in protezione di Athena. Temevano il peggio.
Arrivati all'entrata della Tredicesima Casa, vennero respinti da una forza incredibile.
Tra le colone apparve una figura rossa, ammantata. Alexandros dell'Ippogrifo! Il Warmaster.
"Il mio signore Ares ha deciso di conferire con sua sorella, Athena- disse beffardamente- e io ho il compito di impedire ogni interferenza.... Se volete passare, dovrete battervi!"
Hyoga si fece avanti. Aprì le braccia, formando una croce col suo corpo, sbattendo le mani, riproducendo il movimento di due ali. Era la sua tipica posizione di guardia. L'aria intorno a lui incominciò a raffreddarsi.
"Sarò io Hyoga del Cigno, il tuo avversario!"
"Tu combatti usando la tecnica dell'aria congelante, vero? Bene, vediamo di cosa sei capace!"
Hyoga non si fece attendere. Muovendosi con la grazia di un cigno che nuota, scivolò in avanti, portando il peso del corpo sulla gamba sinistra. Il gelo provocato dal biondo Saint del Cigno si intensificò attorno al suo pugno destro, generando cristalli di ghiaccio.
"Diamond Dust!".
I cristalli generati da Hyoga seguirono la traiettoria del pugno del Saint, avventandosi contro Alexandros, avvolgendolo. Attorno al Warmaster si formò un blocco di ghiaccio alla temperatura che solo Hyoga era mai riuscito a raggiungere: il gelo assoluto di 273 gradi sotto lo zero!
"È fatta!" Ma il blocco di ghiaccio esplose, Alexandros era nuovamente libero!
Athena e Ares duellavano, entrambi cercando di colpire l'avversario con la propria arma. I Cosmi delle sue divinità erano ugualmente potenti; solo percependo le loro forze in atto, si poteva pensare che i due fossero in perfetta parità. Ma un attento osservatore avrebbe notato che tra i due c'era una notevole differenza: Saori aveva la fronte imperlata di sudore. Le labbra di Ares si allargava in un sorriso di selvaggia soddisfazione mentre la sua arma calava nuovamente. Lo Scettro d'oro cade tintinnando...
Aioria era appena tornato al Santuario, e si era subito recato a vedere il suo Cloth. Lo trovò, perfettamente riparato. Con affetto, ne toccò la corazza. Improvvisamente, percepì Cosmi aggressivi. "Cosa succede? Dove sono tutti?- si zittì percependo altri Cosmi, che lo fecero impallidire- Devo fare presto!" Il Cloth del Leone si scompose attorno a lui per essere indossato!
Respinto il gelo di Hyoga, Alexandros aveva preso ad attaccare i Saint. June aveva provato a bloccarne i movimenti usando il "Mimetic Whip Slash" per bloccare i movimenti delle braccia dell'avversario, ma Alexandros era semplicemente troppo potente per lei. Shun e gli altri intervenivano come potevano, ma rimanevano sempre respinti dal guerriero di Ares.
Hyoga tentò nuovamente di attaccare, usando il "Kolodny Smarsh"; una temperza di aria congelante si abbattè sul Warmaster, ma questi non vacillò.
Aioria stava arrivando, di corsa, lungo la scalinata. Aveva già compreso la situazione es i preparava a colpire usando il suo colpo più forte, che raramente utilizzava: un colpo i cui effetti si ripercuotevano anche su di lui, ma Aioria sperava che, ormai, il suo controllo sul Cosmo si fosse perfezionando permettendogli non subire conseguenze. Attorno a lui, corpi luminosi saettavano, aveva già preparato i primi due stadi iniziali della tecnica, il "Photon Evoke", con cui aveva richiamato attorno a sé particelle di fotoni, e il Cosmos Open con cui, tramite il Cosmo, ne assumeva il controllo.
"Presto, voi, toglietevi!" Spiazzati dall'apparizione di Aioria, gli altri Saint gli fecero largo, mentre Hyoga veniva mandato a terra da un colpo di Alexandros. Aioria attivò il Photon Drive, e i fotoni luminosi si diressero verso Alexandros, intangibili, penetrando il suo corpo."Photon Burst!" Aioria attivò lo stadio finale della tecnica, che materializzava i fotoni nel corpo nemico, provocando un'esplosione. Alexandros fu avvolto da una luce intensissima. Tuttavia era ancora in piedi quando la luce si diradò. Sulla fronte, un rivolo sottile di sangue scivolava attorno all'occhio sinistro.
"Complimenti, pivello, sei riuscito a ferirmi...Però ora vi ammazzo tutti!"
"Forse noi non riusciamo a ferirti-Kanon era comparso improvvisamente- ma ora vedremo come te la cavi contro questo. Genro Mahoken!"
Proiettando il proprio potere attraverso il dito indice, Kanon lanciò la sua energia verso la fronte del Warlord.
"Ora, prenderò possesso della tua volontà e tu ti risveglierai solo dopo aver eseguito questo mio ordine: uccidi Ares!"
Ma dalla Fronte del Warlord, il raggio di energia psichica fuoriuscì, colpendo Kanon. La mente del Saint dei Gemelli, presa alla sprovvista, si spense, come uno svenimento.
"Stupido! Pensi di poter prendere il controllo della mia mente così?" Alzò le mani, preparandosi a lanciare il suo colpo segreto.
"Basta così, Alexandros!- Ares usciva dall'edificio, la mano destra brandiva ancora l'Azza di Kratos, il braccio sinistro sosteneva, delicatamente, il corpo privo di coscienza di Saori- Adesso questi Saint serviranno ai miei scopi... Ascoltatemi, seguaci di mia Sorella. Ho sconfitto la vostra Signora, ma non desidero privarle della vita...purché voi paghiate il riscatto che chiedo, purché mi restituiate ciò che è mio di diritto...Purché mi restituiate lo Scudo di Bia, che Athena mi sottrasse nei tempi Mitologici! Questo e solo questo, è il mio prezzo per la vita di Athena!"
L'Azza di Kratos emise un bagliore intenso, paragonabile solo a quello dello Scettro di Nike.
I Saint si coprirono gli occhi, e quando poterono nuovamente vedere, Ares e Alexandros erano scomparsi---e con loro, Athena!