Capitolo 8
La Villa dello Sparviero (Seconda Parte)
L'acqua aumentava rapidamente, mentre i tre cavalieri avanzavano nella stanza; dopo pochi metri, già arrivava alle loro ginocchia.
"Dobbiamo arrivare in fondo!" Disse Aspides, "Sono sicuro che la porta può essere aperta, in qualche modo!" Aggiunse.
Tuttavia quando furono arrivati a metà sentirono un emanazione cosmica, potente ed ostile.
Il corridoio allagato iniziò ad allargarsi ed allungarsi a dismisura, la luce fioca dei neon sul soffitto si abbassò ulteriormente lasciando i tre cavalieri a nuotare in un mare di ombre.
Dalle oscure acque sorsero allora tre forme; Erano umane, per quanto alterate dalle strane armature che indossavano. Uno aveva capelli lunghi, di un grigio slavato, con una strano elmo simile ad un fungo, di colore rosaceo;Lunghi tentacoli pendevano dall'elmo e dai guanti.
Il secondo individuo indossava una specie di tuta verdastra con un elmo piatto, a mo di cappuccio; sembrava ricoperto di una sostanza oleosa.
L'ultimo indossava una corazza liscia, con una pinna sulla schiena, raffigurante una sorta di cetaceo. Per i colori bianco e nero ricordava un orca, più che un delfino.
Subito i tre amici furono assaltati dai tre strani avversari; costoro erano decisamente a loro agio nelle fredde acque, al contrario di Shun, Aspides e Ban.
Il cavaliere con i tentacoli, simile ad una medusa, concentrò i propri attacchi, lenti ma aggraziati, su Shun. Bastava essere sfiorati dai tentacoli per provare un intensa sensazione di dolore; Shun urlò quando la violenta scarica elettrica gli attraversò il corpo.
Aspides tentò invece di affondare i suoi artigli avvelenati nelle carni del nemico dall'armatura liscia e viscida come la pelle di un anguilla, ma esso dell'anguilla aveva anche la proverbiale elusività, ed ogni colpo scivolava senza danno.
Il fatto di essere leggermente più massiccio degli altri due non rendeva affatto più lento il terzo avversario, come Ban ebbe subito modo di accorgersi; Il guerriero dall'armatura nera e bianca era agile come un delfino, ma i suoi colpi erano pesanti come magli.
Tutti e tre sembravano essere a loro perfetto agio in acqua, al contrario dei nostri tre amici.
L'assalto dei tre strani avversari, silenti e micidiali, era senza soste.
Alla fine tuttavia, i tre compagni reagirono: "Catena di Andromeda!" La catena di Shun si avvolse intorno al cavaliere-medusa, mentre Aspides approfittava della catena in tensione per trovare un appoggio sopra il livello delle acque, e lanciarsi a sorpresa contro il Cavaliere-Anguilla affondandogli finalmente un artiglio avvelenato nelle carni.
Lo sfuggente nemico cadde riverso nell'acqua, completamente paralizzato; Shun, allora, fu colpito dalle scariche elettriche trasmesse dal Cavaliere-Medusa, attraverso la catena, e gridò in preda al dolore."AHHHHH "
Comunque, nonostante la sofferenza, Shun riuscì, ad invertire il flusso della corrente, usando il potere della sua catena. Il guerriero-medusa cadde faccia in giù nelle acque scure.
Ban intanto aveva non poche difficoltà a contrastare i violenti calci che l'ultimo guerriero gli sferrava; Comunque, concentrò il proprio cosmo e sferrò il suo attacco:
"RUGGITO DEL LEONE! "
Le nere acque si sollevarono, e il guerriero simile ad un grosso cetaceo fu scaraventato in cielo, ricadendo in acqua con violenza.
Poi, le acque iniziarono a ritirarsi, e il nero oceano tornò ad essere il corridoio blindato di prima; Al posto dei nemici sconfitti, sul pavimento restavano tre pupazzi di stoffa squarciati, rafiguranti un Orca, una Murena e una Medusa Gigante.
"Era un altro inganno! " Comprese allora Shun recuperando fiato. I suoi due compagni annuirono, dopodiché i tre giunsero alla porta che si aprì da sola.
In una vasta sala c'era un massiccio tavolo di legno, dietro al quale sedeva Lady Isabel legata ed imbavagliata.
"Milady!" Esclamò Aspides facendo per andare a liberarla, ma la Catena di Andromeda si animò all'improvviso.
"Fermo, Aspides! " Intimò Shun all'amico. "La catena percepisce un nemico! "
Lady Isabel improvvisamente iniziò a trasfigurarsi, mutandosi in una guerriera dall'armatura violacea. "Sapevo che, da una distanza così ravvicinata la tua catena non sarebbe stata ingannata, sei il degno allievo di Albione di Cefeo!" Disse la fredda voce di Morgana.
"Conosci il mio maestro? " Chiese Shun stupito. "Se lo conosco? Albione è il principale responsabile del mio esilio dal grande tempio di Grecia; condotta indegna di una sacerdotessa-guerriera, così la chiamarono, lui e gli altri membri del Consiglio dei 30, quando mi esiliarono 10 anni orsono; sarà un piacere fargli avere la tua testa, ragazzino!"
"Corri troppo!" Dsse Ban ergendosi a difesa del compagno.
"Si, Shun non è solo!" Aspides aggiunse.
"Tre o trecento, non avete scampo!" Disse Morgana bruciando il proprio cosmo e ponendo i pugni chiusi sulle proprie spalle, senza incrociare le braccia. "Io sono Morgana della Coda del Serpente, e questa stanza sarà la vostra tomba, ATTACCO FANTASMA DI MORGANA!"
I cavalieri furono travolti da mostruose apparizioni di creature preistoriche e banshee urlanti, quindi scagliati violentemente contro la parete.
Intanto nell'attico della villa Argante sedeva in concentrazione; I suoi uomini stavano dando del filo da torcere ad Asher e ai suoi compagni, grazie alla sua assistenza. Il cavaliere in verde percepì poi una forza cosmica a lui nota. "Phesto! Pensavo fossi con il ministro Gygas!" Il cavaliere dall'armatura gialla ed arancio, ornata da un motivo di fiamme, rispose: "Recuperare l'Armatura d'Oro è compito di fondamentale importanza, Argante."
"Forse il Primo Ministro non si fida di me?" Domandò questi con un impercettibile nota di fastidio.
"Tu ti fidavi di Ikki!" Gli ricordò l'altro con una punta di sarcasmo.
Prima che Argante potesse rispondere, Phesto tagliò corto "comunque, c'è un elicottero sul tetto, appena avrai recuperato l'elmo potremo andarcene."
"Ormai è questione di minuti!" Disse Argante pacato.
"E di lei cosa intendi fare?" Disse Phesto indicando la giovane donna svenuta, legata e imbavagliata
sul divano in fondo alla stanza.
"Sono sicuro che il Primo Ministro vorrà farle qualche domanda!" Rispose il cavaliere guercio.
Phesto si limitò ad annuire, mentre Argante riprendeva l'intensa concentrazione;
Al piano di sotto, l'intensa battaglia fra i tre cavalieri, e gli scherani diArgante giungeva ad un termine; I tre cavalieri di Bronzo avevano trionfato, ma grazie alla coordinazione sovrannaturale dei loro nemici, facendo molta più fatica del normale.
Una botola si aprì sul soffitto, e da essa scese una scala di legno;
Lentamente, avvolto da un cosmo molto intenso, di color verde acqua, Argante scese le scale:
Il mantello copriva i suoi fianchi, celando agli occhi le sue braccia.
"Tre Piccoli Cavalieri, alla fine della corsa, sono giunti sino a me! Ma è un peccato, non lo sanno, moriranno tutti e tre!" Recitò con fare tranquillo, rilassato come se stesse per abbattere un albero, o un muro pericolante, e non una lotta all'ultimo sangue.
"Dov'è Lady Isabel?" Chiese Asher con trasporto.
"Vicina!" Rispose Argante tranquillo. "Sconfiggetemi e la troverete al piano di sopra."
Udendo queste parole, Asher spiccò un balzo scagliando il suo potente calcio "CRINIERA DELL'UNICORNO!"
Fu come crecare di colpire un riflesso su una superfice d'acqua; Argante sembrà danzare con grazia, evitando la scarica d'elettricità e il calcio a seguire.
"Danza dell'Acqua" Disse Argante in maniera pacata, mentre sottili tagli rossi si aprivano nei punti del corpo di Asher non protetti dall'armatura; ora che il mantello era stato abbandonato,una spada sottile e lunga, del colore della sua armatura era visibile nella mano sinistra del cavaliere in verde chiaro.
"Non è possibile, non può essere tanto veloce!" Pensò Asher, mentre sentiva il suo sangue stillare dalle ferite.
"DANZA DELL'ACQUA!" Ripetè con maggiore decisione Argante scattando in avanti, leggero e aggraziato i suoi movimenti reali quasi impercettibili, mentre si portava alle spalle da Asher; la mano di Gerkie scattò in avanti, cercando invano di afferrare la gola del cavaliere in verde; egli lo oltrepassò con fatica apparentemente irrisoria, e si stagliò di fronte a Sirio, che attese l'attacco difendendosi dietro il suo scudo.
Quando Argante passa oltre anche Sirio, i tre amici divengono, all'improvviso, fontane di sangue.
Tagli sottili ma profondi erano comparsi sul corpo dei cavalieri, e sanguinavano copiosamente; Asher, già precedentemente ferito, cade al suolo.
Dalla cantina della villa Seiya, Crystal e Black sentirono il cosmo di Asher spegnersi all'improvviso.
Il grido del cavaliere del Lupo fece eco all'ululato del Predatore Lunare "ASHEEEER!"
Al secondo piano intanto, Morgana avanzava lentamente, sinuosa come il serpente la cui Coda rappresentava la sua costellazione. Alzò la mano quando fu al capezzale di Shun, pronta a finirlo.
"Addio cavaliere di Andromeda! COBRA..." Ma il colpo che si preparava a sferrare, che già crepitava sinistro nelle sue lunghe unghie rosse rimase incompleto.
Un lucente cosmo arancione esplose e Morgana fu travolta da una sfera di onde sonore "RUGGITO DEL LEONE!"
La sacerdotessa-guerriera fu travolta e scaraventata contro il muro. Ban si chinò su Shun, e sospirò con sollievo quando constatò che l'amico respirava ancora.
Non ebbe, tuttavia, il tempo per giorne, poiché un orrendo spettro urlante gli volò incontro: "ATTACCO FANTASMA DI MORGANA!"
"Lo stesso attacco non è mai efficace due volte contro un cavaliere, strega!" Rispose sprezzante Ban, resistendo all'energia e demolendo l'illusione con un pugno.
Ma Morgana aveva saltato, esclamando "Allora è tempo di provare qualcosa di nuovo!" Le sue unghie crebbero di al cune centimetri, rilasciando rosse scintille elettriche mentre il suo cosmo violaceo esplodeva "COBRA INCANTATORE!"
Rapida come il morso del serpente di cui il colpo porta il nome, la mano di Morgana scattò, investendo Ban con una violenta scarica elettrica.
Il massiccio cavaliere cadde in ginocchio fra atroci spasimi di dolore.
Al quarto piano Asher giaceva in unapozza di sangue.
"Alzati sciocco, a patto tu sia ancora vivo!" Disse la voce burbera che Asher ben conosceva; Non si trovava più al terzo piano della villa dello sparviro, ma sotto il sole del deserto Algerino a qualche decina di chilometri dalla citta di Oran.
"M-maestro?"Si chiese stupefatto Asher guardando l'uomo vestito da beduino, con il volto affilato e l'irritante lampo di ironianello sguardo; "Cosa ci faccio qua?"
"Dovresti spiegarlo tu a me, sciocco, cosa ci fai qua?" Chiese l'uomo sorseggiando qualcosa da una borraccia, qualcosa dal forte odore di alcol.
"Non lo so!" Rispose Asher.
"Non mi stupisce, sciocco, con le cose che non sai potremmo riempirci una biblioteca!" Ironizzò il maestro.
"Vecchio, non è il momento per i tuoi imbrogli!" Disse Asher privo della solita vena di rispetto.
"Sei sempre il solito sciocco, Asher! Non è in questo modo che salverai la tua ragazza!"
"Come diavolo sai....?" Chiese stupito Asher arrossendo in volto.
"BWHA-HA-HA, mio sciocco allievo dovresti sapere che nulla sfugge agli occhi di Dhaki d'Orione, Maestro del Deserto!" disse ridendo l'uomo.
"Ovviamente non siamo all'oasi dei Corsieri Selvagg, persino uno sciocco come te può capirlo!
Siamo nella tua mente, dove, come al solito il tuo maestro sta cercando di toglierti dai guai! GALOPPO DEI CORSIERI DEL DESERTO!"
Il violento calcio sfrigolante di elettricità che Asher ricevette era simile al suo attacco, la Criniera
dell'Unicorno, ma più rapido e potente. Asher per un attimo urlò di dolore, ma poi si rialzò illeso.
"No, non sei ancora morto, povero sciocco, grazie ai tuoi compagni che stanno difendendo il tuo corpo! Ma sono solo altri due poveri sciocchi, perchè non riusciranno mai a resistere alla Danza dell'Acqua, non v'è difesa fisica contro di essa! Per voi, poveri pivelli l'unica difesa è l'attacco!"
Disse con calma Dhaki, di nuovo seduto sotto la palma.
"Ma non è possibile, elude ogni tentativo di colpirlo!"Asher disse con tono esasperato
"Non è esatto, sciocco!" Rispose il maestro con tranquillità "la Danza dell'Acqua non elude, semplicemente fa scivolare il vostro attacco! Ma il soffio del vento può diperdere tale difesa!"
"Il vento?" Chiese incerto il giovane allievo.
"Si, sciocco, si!" Rispose alzando la mano ed aprendo il palmo verso di lui "SHAMAL, SOFFIO DEL DESERTO!"Una violenta folata di vento investì il povero Asher " Ricorda, sciocco, usa il vento, e quando la speranza vi verrà meno, cercate l'occhio del ciclone!" dopodichè rise mentre Asher veniva sollevato dal vento e riportato dritto nel mondo cosciente.
Gerkie e Shiryu erano esausti, decine di tagli profondi erano aperti sui loro corpi, ma rifiutavano i arrendersi.
Asher iniziò a bruciare il suo cosmo, restituendo ai compagni speranza e vigore.
Tale era l'ardore del suo cosmo, che il giovane smise di sanguinare e guardò dritto negli occhi il suo avversario.
"Ti sconfiggeremo!" Dichiarò con ritrovata sicurezza, instillando una minuscola frazione di dubbio nell'unico occhio di Argante.