10° Puntata – Rivelazioni (2° Parte)
-LE ARMATURE D'ORO, CHE AVEVANO FASCIATO IL CORPO DEI RISPETTIVI PROTETTI FINO A POCHI ATTIMI PRIMA, ERANO ORA COMPOSTE A FORMARE LA PROPRIA COSTELLAZIONE. D'UN TRATTO COMINCIARONO RISUONARE. SEMBRAVA QUASI CANTASSERO, MA NON ERA UN CANTO DI GIOIA, ERA PIUTTOSTO UN LAMENTO. UN LAMENTO DOLCE, MA STRAZIANTE, CHE RAGGIUNGEVA IL CUORE.-
Rigel: Allora è vero... Athena... è...
Glauco: Cosa saggio Rigel? Cosa è successo altro Athena?
Kyra: Parlate, ve ne prego maestro!
-RIGEL TRATTENERE LE LACRIME.-
Rigel: Al tempo, ora ci attende un viaggio in una terra lontana. Glauco, hai detto di voler sapere la verità, no? Ebbene, ora la scoprirai. Ma prima c'è una cosa che devo fare.
-RIGEL SI VOLSE VERSO LE SACRE VESTIGIA D'ORO. LE PASSÒ IN RASSEGNA ACCAREZZANDOLE AMOREVOLMENTE. AL SUO PASSAGGIO IL LORO LAMENTO SEMBRAVA QUASI ACQUIETARSI.-
Rigel: Grazie di tutto, andate ora, la battaglia deve continuare.
-LE ARMATURE SEMBRARONO ACCENDERSI E BRILLARE DI LUCE PROPRIA. POI SI SOLLEVARONO DA TERRA E SI PROIETTARONO IN CIELO. GLAUCO E KYRA LE VIDERO SPARIRE ALL'ORIZZONTE COME TANTE STELLE CADENTI.-
Rigel: Pigmalion Agalmai, le statue di Pigmalione.
-RIGEL SI VOLTÒ VERSO I DUE RAGAZZI ANCORA ALLIBITI.-
Glauco: C... cosa?
Rigel: Era quello che volevi sapere! Ricordi il mito di Pigmalione, vero?
Glauco: Sì, ma cosa c'entra?
Rigel: Le statue di Pigmalione avevano il potere di prendere vita, beh, quelle contro cui hai lottato erano statue.
Glauco: Statue? Ma ridevano, si adiravano, emanavano cosmo. Non potevano essere statue quelle.
Rigel: Lo erano invece. Le Agalmai sono un'artefatto ancestrale e risalgono all' era mitologica. Se bagnate dal sangue di un cavaliere, esse diventano in tutto e per tutto identiche ad esso, o quasi... infatti non avendo un'anima, ma solo un soffio di vita, copia di quello del cavaliere che imitano, il loro cosmo è limitato. Per cui se vengono colpite, si frantumano come fossero di coccio. Inoltre il rito che si esegue per animarle, le lega tra di loro indissolubilmente, così...
Glauco:... se ne distruggi in una, inneschi una reazione a catena che distrugge le altre!
Kyra: Per questo non voleva che Glauco le attaccasse fino all'ultimo.
-RIGEL SORRISE COMPIACIUTO.-
Rigel: Sì, avete capito. Ora però, per sapere cosa vi aspetta, dobbiamo andare.
Glauco: Andare? Così su due piedi? Senza neanche preparare uno zaino? E poi, ho superato le prove, no? Dov'è la mia armatura?
-KYRA SORRISE DIVERTITA SOTTO LA MASCHERA. GLAUCO ERA COSÌ IMPEGNATO A LAMENTARSI, CHE NON SI ERA ACCORTO CHE IL PAESAGGIO INTORNO LUI ERA CAMBIATO. IL TUFO GIALLASTRO DELL'ARENA, AVEVA LASCIATO IL POSTO A VERDI E LUSSUREGGIANTI COLLINE. ED IL CIELO, L'AZZURRO E IL TERSO CIELO DI GRECIA, ERA D'UN TRATTO DIVENUTO DI UN BLU PIÙ INTENSO CHE SEMBRAVA QUASI DI TOCCARE. SEMBRAVA LO SCENARIO DI UN DIPINTO IRREALE, MA I COLORI ERANO PIÙ VIVI E NITIDI CHE MAI. ALL'IMPROVVISO GLAUCO TACQUE. LE SUE NARICI INIZIARONO A CONTRARSI. IN POCHI ISTANTI FU CHIARO QUELLO CHE STAVA FACENDO, STAVA ANNUSANDO L'ARIA.-
Glauco: Un momento... questo non è l'odore del Mediterraneo!
Rigel: Il tuo olfatto è sbalorditivo. (L'allenamento di Saga gli ha acuito i sensi in maniera impressionante. Ha creato il cacciatore perfetto, un vero predatore!) Comunque hai ragione, questo è il profumo dell'Atlantico!
Glauco: Chi volete prendere in giro? L' Atlantico? Io non mi sono mosso da Delo..
-GLAUCO SI ACCORSE CHE IL PAESAGGIO ERA REALMENTE CAMBIATO, IL SUO OLFATTO NON L'AVEVA INGANNATO, E I SUOI OCCHI ORA CONFERMAVANO CIÒ CHE IL SENSO PRIMORDIALE DELL'UOMO GLI AVEVA SUGGERITO ALL'INIZIO.-
Glauco: Che storia è questa?
-IL RAGAZZO ERA VISIBILMENTE DISORIENTATO.-
Kyra: Calmati, ci siamo solo teletrasportati. È uno dei tanti poteri del mio maestro.
Glauco: Teletrasportati?
Rigel: Si ragazzo mio. Benvenuto in Irlanda, l'isola di smeraldo. Qui avrai parte delle risposte che cerchi.
Glauco: Sarebbe anche l'ora. Fino ad ora, l'unica cosa che ho rimediato e un gran mal di testa. Non ci capisco più niente. Tra cosmi che si materializzano, statue che si animano, padri che guizzano fuori dalle onde...
-RIGEL SI VOLTÒ ALLARMATO-
Rigel: Cosa hai detto ragazzo?
Glauco: Cosa? Padri che guizzano fuori dalle onde? Sì, è successo prima dello scontro con l'Agalma di Aphrodite. Ricordo che fissavo le onde sulla scogliera, improvvisamente iniziò a piovere e stavo per tornare a casa, quando una voce profonda ed altera esclamò il mio nome. Mi chiamò figlio, e nel mare in tempesta mi sembrò di scorgere una figura umana. La voce mi disse che avevo un fratello e che eravamo destinati ad imprese degne di Ercole, il fortissimo e valoroso figlio di Zeus.
Rigel: Come pensavo... è già iniziata!
Glauco: Cosa è iniziata?
Rigel: La Guerra Sacra!
Kyra: La Guerra Sacra? Volete dire che Hades è tornato?
Rigel: Si Kyra, e questa volta non è da solo.
Kyra: Volete dire che...
Rigel: Esattamente, la profezia si sta avverando. La Guardia Sacra deve essere ricomposta. È tempo che gli Aloadi si ritrovino.
Glauco: Guerra Sacra? Profezia? Hades? Aloadi? Si può sapere di che state parlando voi due?
Rigel: Saprai tutto a tempo debito. Ora andiamo, non c'è un attimo da perdere.
Glauco: Ecco, lo sapevo. Ci risiamo coi misteri!
-IL RAGAZZO SI RIVOLSE KYRA.-
Glauco: Quello non è un uomo, è la Sfinge!
-KYRA SI COPRÌ LA BOCCA COL DORSO DELLA MANO, E RISE DI GUSTO. DA QUANTO TEMPO GLAUCO NON LA SENTIVA RIDERE. IL SUO CUORE SUSSULTÒ AL SUONO DI QUELLA RISATA COSÌ DOLCE E ARGENTINA. QUASI GLI PARVE CHE UN RAGGIO DI SOLE SQUARCIASSE QUELLE NEBBIE DI MISTERO. MA LA VOCE DI RIGEL RUPPE L'INCANTO DEL MOMENTO.-
Rigel: Muovetevi voi due, non c'è tempo da perdere ho detto! Ogni attimo che passa ci avvicina alla distruzione.
-LA TRISTE REALTÀ INCATENÒ NUOVAMENTE GLAUCO AGLI ENIGMI CHE SI ERANO ANDATI CREANDO. L'UNICO MODO PER SCOPRIRE COSA STAVA SUCCEDENDO ERA SEGUIRE IL VECCHIO MAESTRO DI KYRA. COSÌ CERCÒ DI SCROLLARSI DI DOSSO I DUBBI E LE PAURE CHE LO AVEVANO ASSALITO FINO AD ALLORA, E SI INCAMMINÒ PER IL SENTIERO.-