Il Natale dei cuori infranti

 

Personaggi Hilda, Alcor, Flare

Raiting: PG

Genere Malinconico.

Avvisi Death fic

E' Natale nelle fredde lande del Nord. Tutto sembra scorrere eterno e quieto, ma la cupa caligine della sofferenza opprime le fredde stanze della reggia della saggia sacerdotessa di Odino e regina di Asgard...

 

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Posi la fronte contro la gelida purezza del vetro.

E' Natale.

Le strade della tua terra natia brillano di bagliori policromi.

Tenere melodie risuonano nell'aria.

La gioia brilla sul viso dei figli di Asgard.

Freddo, neve e fame non incrinano le loro speranze in un futuro migliore.

Sembrano quasi non avere memoria dell'orribile battaglia a cui erano stati condannati dalla brama di potere di un dio malvagio...

E tu?

Cosa pensi, regina delle lande ghiacciate, mentre i tuoi servi agghindano le ampie sale del tuo palazzo?

I tuoi occhi sono spenti, privi della loro luce...

La perlata dolcezza del tuo viso è carezzata dalle lacrime...

Piangi ancora, sovrana di Asgard?

Gemi?

Eppure è Natale...

In questo giorno tutti dovrebbero sentire la gioia nel cuore...

E' il solstizio...

E allora perché dai tuoi occhi gocciano lacrime?

Muoiono sulle tue labbra pallide, torturate dai tuoi denti...

Sai che una regina non dovrebbe piangere?

Non le è concesso fare mostra di debolezza...

Deve essere forte e guidare i suoi sudditi...

Ma cosa importa?

Sei nella romita solitudine delle tue stanze...

Qui non sei Hilda la regina, ma Hilda la donna...

Puoi sfogare la tua sofferenza...

Nessuno ti accuserà di non seguire le convenienze e l'etichetta...

Solo tua sorella Flare può accedere alle tue stanze...

Ma ella non verrà...

Anche ella reca nel cuore le ferite di una guerra da te non voluta...

Piange ancora l'amico di un tempo perduto e un amore che non è mai potuto sbocciare...

Non è difficile vederlo...

Sei sempre stata una acuta osservatrice dei moti d'animo...

Nulla può fuggire ai tuoi occhi, regina di Asgard...

Scorgi il dolore nei dolci lineamenti del suo viso, ormai orbati della loro lucentezza, e nel suo sorriso stanco...

Ma sono i suoi occhi la finestra del suo cuore...

Hanno perso il loro lampo gioioso e ora sono cupi specchi verso l'inferno...

A quale, orribile sofferenza conduce la mente insondabile degli dei?

Perché Poseidone ha voluto irretire la tua mente?

Solo il potere bramava in quel momento?
E di innocenti s'è servito...

Un brivido scuote le tue spalle nude. Ancora rimembri i tuoi paladini, che non hanno esitato a donare la loro vita per te?

Thor, il gigante dal cuore generoso e dalla forza quasi divina...

Luxor, il veloce figlio dei boschi...

Artax, il principe dei ghiacci e del fuoco...

Mime, il dolce cantore di fatali melodie...

Megres, signore dell'ametista...

Mizar e Alcor, le stelle fulgenti dell'Orsa Maggiore...

Orion, l'eroe invulnerabile nel cuore e nel corpo...

Pensi ancora a loro, regina?

I loro visi sono scolpiti nelle dure rocce dei monti, ma a te non basta...

Li vuoi accanto a te...

Anche Megres, che pure ha cercato di usare la forza dell'ametista e delle Anime della Natura per i suoi scopi...

Sembra quasi che i contrasti scompaiano, dinanzi alla tagliente realtà della morte...

E' come se i sentimenti fossero scomparsi in un atroce vuoto...

E il nulla è devastante, vero regina?

E' l'abisso che ti attira...

E lascia di te un agglomerato di cellule, tessuti, organi e apparati...

Sei un organismo vuoto...

Scuoti il capo.

Un lampo risoluto brilla effimero nei tuoi occhi.

-No.-sussurri.

Cosa?

Perché parli così, regina?

Cosa ti succede?

Avvolgi le tue spalle con un manto d'ermellino e ti allontani dalla tua stanza.

Dove stai andando?

Cosa ti sta succedendo?

Il tuo passo risuona cupo nei corridoi della reggia. Dove stai andando? Cosa stai cercando?

Non ti preoccupi della tua eleganza...

Strano, sei sempre stata così attenta alla cura della tua persona...

Cosa ti turba, regina?

Quale preoccupazione palpita nelle tue iridi d'acquamarina?

Quasi travolgi le guardie, con il tuo passo impetuoso!

-Regina, dove state andando?-domanda un giovane soldato.

-Avete notizie di Flare?-domandi tu.

Flare?

Perché chiedi notizie di tua sorella?

Cosa mai ti preoccupa, regina?

-E' uscita mia regina. Ma non ha detto dove andava.-risponde egli, quasi contrito.

Un sorriso distende le tue labbra.

-Grazie. La cercherò da sola.-mormori.

Cosa hai, regina?

La tua voce è tremula...

Cosa ti è successo?

Quale paura inonda il tuo animo, regina di Asgard?

Con impeto, il portale della reggia si spalanca dinanzi a te.

Le gelide lande del nord si mostrano dinanzi ai tuoi occhi, ammantate d'un candore dai barbagli dorati.

E cominci ad avanzare.

Il tuo passo è risoluto.

Ma tu non esiti mai dinanzi ad ardue prove, vero regina?

Il tuo carattere è fiero e indomito, come le rupi dei ghiacciai che circondano Asgard...

Ma anche i ghiacci eterni devono cedere alla possente forza del fuoco...

La scorgi.

E non puoi crederlo...

E' tua sorella!

Giace su un candido letto e un lenzuolo di neve si posa leggero sul suo corpo splendido...

I dorati capelli circondano il suo volto stupendo, composto nella quiete della morte.

Il gelo trafigge come una lama il tuo cuore, regina...

E non è il freddo della neve...

Il manto di ermellino ti protegge dal gelo di Asgard...

E' il freddo del dolore.

E' il gelo dell'amara consapevolezza dell'egoismo...

Non hai saputo guardare oltre il velo delle tue lacrime e dei tuoi rimorsi..

Non hai saputo essere una sorella per Flare...

Non hai saputo guardare oltre la maschera della sua quieta dolcezza...

Ha affrontato tante prove l'intrepida principessina, eppure non ha mai mollato...

In quel supremo cimento, voleva solo un abbraccio dalla sua saggia sorella...

Era stanca e l'eroica maschera si era disciolta, mostrando il tormento del suo cuore dolente...

Non chiedeva molto!

Non voleva interferire con i tuoi doveri!

Desiderava solo un abbraccio...

Voleva la tua presenza!

Ma tu non hai potuto o saputo darglielo...

Eri occupata a piangere da sola e a non mostrare i tuoi sentimenti...

Ai regnanti non s'addice mostrare i loro affetti, vero regina?

Però ora ti penti di quanto hai fatto...

Ti penti di non averle dato un abbraccio, quando ancora avresti potuto salvarla?

Deplori le tue lacrime solitarie, quando avreste potuto piangere insieme?

Ti penti di non essere uscita dalle tue stanze, in quelle notti grevi di fantasmi e incubi, e di non averla mai abbracciata?

Ti penti di avere desiderato la solitudine, dopo avere compiuto i tuoi doveri di regina?

Oh sì...

Ti penti del passato...

Ma a cosa serve?

Il corpo della tua sorella è sulla neve, fermo nell'immoto pallore della morte...

Sembra una principessa leggendaria, addormentata dall'incantamento di una fata...

Ma nessun principe potrà più baciare le sue labbra...

Hanno il livido colore della morte...

Non ti avvicini, vero regina?

Hai paura della verità ineluttabile?

Non potresti accettare d'aver perduto il legame con la tua famiglia...

Ma il Fato ti risparmia questa prova...

La figura di Alcor sfreccia verso di te.

Tu non osi guardarlo.

Cosa cerca?

Cosa vuole?

Desidera contemplare la Nemesi che s'è abbattuta su di te?

Ha perduto un fratello appena ritrovato a causa tua...

E avrebbe il diritto di godere del tuo dolore...

Ma non lo fa.

Si china sul corpo di Flare e, dolce, la solleva.

Quasi ha premura di spezzarla...

Perché?

Cosa lo spinge a sì grande premura?

Eppure, dopo la guerra, t'aveva rinnegato...

Ai suoi occhi, la tua brama di dominio aveva condotto alla morte di Mizar...

Non voleva essere un cavaliere di Asgard...

Lo guardi.

Scorgi nei suoi occhi il lampo di lacrime fugaci.

Oppure è un inganno del sole.

Non t'importa...

Vorresti solo tornare a casa in quel momento...

-La guerra è morte. E la morte annulla quel che siamo stati. Non si può esultare per la morte.-risponde egli con voce ferma, seppur vibrante di dolore.

Non c'è odio in lui...

Solo il ricordo di un affetto morto prima di nascere tracima nella sua voce...

Lo fissi, quasi sgomenta.

Alcor non ti odia...

Non gode del tuo dolore...

Non si compiace del tuo tormento...

Tu non lo guardi, ma senti il suo sguardo su di te...

Non è freddo, non è sadicamente felice...

Anzi, sembra patire anche lui...

Non soffre per te...

Non soffre per Flare...

No...

I suoi occhi piangono l'ennesima vittima di una guerra insensata...

-Vi accompagno alla reggia.-annuncia secco.

Tu annuisci e ti allontani.

E la neve riempie l'aria di fiori e stelle di cristallo.