Capitolo 11
Un segreto ben nascosto
Cristal stava correndo verso la sua metà prestabilita, e mentre proseguiva sentiva i cosmi dei guerrieri nemici affievolirsi e svanire nel nulla, segno che i suoi amici avevano sconfitto i suoi avversari e ora mancava solo lui per terminare la missione e liberare definitivamente la città di Atene dalle grinfie di Kanon.
Oramai era vicino alla meta, quando attorno a se apparvero dei cristalli di neve nera, stupendo non poco il cavaliere.
<< E anche il questo cosmo mi risulta stranamente familiare! >>, penso il cavaliere del Cigno.
"E cosi mi hai riconosciuto, Cristal il Cigno. Si, sono proprio io: Cigno nero, che tu hai ucciso nel nostro secondo scontro nella Valle della Morte!" disse una voce fredda e minacciosa, mentre una figura oscura usciva dall'ombra.
"Ma allora sei vivo ma io ti ho visto..."
"Esplodere dopo che ho spedito a Phoenix il piccolo cigno nero sul il mio elmetto?! E vero, ma un grande dio mi ha permesso di ritornare in vita per prendere la mi rivincita su di te!"
"Un dio hai detto, e chi potrebbe mai essere?!, chiese Cristal al nemico.
"Si tratta di Hades, il re degli Inferi!" rispose Cigno Nero.
"Hades, il re degli Inferi?!", ripete incredulo Cristal.
"Si, è proprio lui! La contessa tra Hades e Atena risale all'epoca dei miti, dopo la sconfitta subita dalla Dea della Giustizia, quest'ultimo scese negli Inferi e chiese ospitalità a lui! E quello fu il pretesto per scatenare la prima guerra sacra contro Atena e i suoi Cavalieri!", racconto Cigno Nero.
"Incredibile!" disse Cristal.
"Ma ora che il racconto è finito preparati a combattere, la Polvere di Diamanti Nera non perdona! Prendi, Cristal!", disse Cigno Nero, scatenando il suo terribile colpo segreto.
"Cigno Nero, te lo dissi già nella Valle della Morte, questo colpo è inefficace contro di me! Ecco, questa è la vera Polvere di Diamanti!", Esclamo il cavaliere del Cigno, il colpo segreto che lancio in aria l’avversario.
Quando il nemico accade al suolo, si ritrovo con la maggior parte dell’armatura danneggiata ma ancora vivo.
"Non ho impresso la potenza massima alla Polvere di Diamanti, in modo che tu possa abbandonare il campo di battaglia! Le nostre forze sono impari, arrenditi cosi avrai salva la vita", spiego Cristal.
" Cosa?! Mi hai lasciato in vita in modo che io possa arrendermi è un disonore che non posso accettare!" controbatté il nemico.
"Come preferisci, allora ti finirò con il colpo massimo: Aurora del Nord, colpisci!" disse semplicemente.
Cigno Nero venne travolto dal colpo del nemico e scaraventato in aria, per poi precipitare a terra, in fin di vita. Ma prima di spirare volle complimentarsi con Cristal per tutti i suoi progressi dopo il loro ultimo scontro.
"Sei migliorato veramente tanto, Cristal! Meriti tutta la mia fiducia!", disse Cigno Nero.
"Cosa vuoi dire, spiegati!", chiese incredulo il paladino di Atena.
"Ti racconterò tutto! Devi sapere che nessuno di noi Cavalieri Neri è tornato in vita per avere la vendetta nei vostri confronti, ma per mettervi alla prova, per vedere se eravate pronti ad affrontare una nuova guerra sacra contro Hades!", spiego il nemico.
"Atena ha imprigionato lo spirito di Hades e dei suoi 108 Spectre in una torre nascosta nella lontana terra di Cina, ma dopo un lungo periodo di 243 anni sia lui che il suo esercito incarnano nei corpi di alcuni esseri umani per conquistare la terra. In passato ci sono state altre due guerre sacre contro di lui, ma finche non distruggete il suo vero corpo nascosto da qualche parte nell’aldilà non avrete mai la meglio su di lui! Ecco perché io e i miei compagni abbiamo voluto mettervi alla prova, questo era il nostro segreto!" fini di spiegare Cigno Nero.
"Vuoi forse dire che questa era una prova?!", chiese esterrefatto Cristal.
"Esatto, per vedere se foste in grado di poter combattere contro lui e il suo esercito! E a quanto pare l’avete superata!" spiego il Cavaliere Nero.
"Come posso crederti, tu e i tuoi compagni siete alleati di Kanon, che manipolato Nettuno! Come faccio a credere che tu sia disposto ad tradirlo?! , chiese dubbioso Cristal.
"Se stai parlando di Cavaliere Oscuro, sappi che in questo momento dovrebbe essere l’ultimo dei tuoi problemi! Quello sciocco non sa che la minaccia di Hades è anche più terribile di quella rappresentata da Nettuno! E proprio per combattere contro di lui che la Dea della Giustizia, Atena è rinata in quest’epoca!", spiego Cigno Nero.
"Se le cose stanno cosi, allora la situazione è davvero seria!" esclamo il Cavaliere del Cigno.
"Si, è cosi! Ecco perché mi devi lasciare qui, ritrovare i tuoi amici e andare via da Atene!" disse Cigno Nero.
"Ma non possiamo abbandonare i cittadini in mano a quel folle di Kanon!" spiegò Cristal.
"Non sei cambiato a fatto, a quanto vedo! Sempre a pensare prima agli altri che a te stesso!" constato la sua coppia.
"Infatti, noi Cavalieri di Atena esistiamo per proteggere gli innocenti, anche se questi non sapranno mai chi li avrà salvati!", spiego il Cavaliere del Cigno, difendendo la propria causa.
"Una causa giusta, ma cosi facendo rischiate di mandare a monte tutto quello che io e i miei compagni abbiamo fatto per impedire che la terra finisse nelle mani di Hades!", cerco di obbiettare Cigno Nero, ma Cristal lo rassicuro.
"Puoi stare tranquillo, noi salveremo Atene dalle mani di Kanon e impediremo a Hades di conquistare tutta la terra!", Esclamo con determinazione, il paladino di Atena, anche se sapeva che la nuova battaglia che si prospettava all’orizzonte non sarebbe stata facile.
"Vai ora, e ricorda che Kanon non è il vero nemico!", lo sprono la sua coppia.
Cristal annui con il capo, poi si volto e comincio a correre per raggiungere i suoi amici, mentre Cigno Nero si accasciava al suolo privo di sensi.
<< Buona fortuna, Cristal! Ne avrai bisogno per combattere contro gli Spectre di Hades! >>, penso prima svenire.
Intanto nella piazza centrale di Atene, Kanon aveva avvertito anche il cosmo di Cigno Nero affievolirsi e scomparire, e capi cosa voleva dire. E con un impeto di rabbia, maledisse i quattro Cavalieri Neri per aver fallito nella missione di uccidere i Cavalieri di Atena. Ma poi si ricordo che Pegasus e gli altri Cavalieri di Bronzo avevano affrontato tante battaglie che adesso erano molto più forti delle controparti nere, è questo giustifica in parte come mai i Cavalieri Neri non siano usciti a farli fuori.
"Sei preoccupato perché hai paura che il tuo piano possa fallire, ma non hai niente di cui preoccuparti finche in vita ci sarò io, Phoenix Nero, il più forte dei Cavalieri Neri!", disse una voce provenire da dietro di lui, mentre una figura in ombra uscì allo scoperto.
L’armatura di Phoenix Nero era uguale all’armatura che aveva visto indosso a Phoenix, ma nera come la notte, e anche l’aspetto del cavaliere era simile a quello del suo avversario alla colonna del Atlantico del Nord.
"Phoenix Nero, anche tu sei tornato in vita?! Chiese stupefatto Kanon, nel vedere il Cavaliere Nero della Fenice davanti a lui.
"Si, ci sono anche io, e al contrario degli altri quattro e sciocchi Cavalieri Neri, sprecando la loro seconda vita per mettere alla prova quei quattro sciocchi Cavalieri di Bronzo, tenendolo nascosto come un segreto, io al contrario di loro sono ritornato in vita solo per avere la mia meritata vendetta contro quel stramaledetto Phoenix che mi ha sconfitto!" , spiego il Cavaliere Nero.
"Quindi se ho capito bene anche tu ti vuoi unire al mio esercito per avere la tua vendetta?! Ebbene l’avrai, perché anche io ho un conto in sospeso con quei quattro cavalieri di Bronzo, e se uniamo le forze riusciremo a sconfiggerli!", gli disse Cavaliere Oscuro.
"Va bene, accetto il fatto che noi due uniamo le forze!" disse Phoenix Nero.
<< Uh, uh povero sciocco! Al momento opportuno, quando avrò ucciso Phoenix e ottenuto la mia vendetta, al momento opportuno ti farò fuori! >>, penso il cavaliere.
All’improvviso, una grande energia cosmica fece la sua comparsa vicino a loro due, e dalle fiamme uscì una figura che entrambi conoscevano bene. Phoenix era appena arrivato sul campo di battaglia.
"Vi aspettavate per caso qualcun altro?!", chiese con fare minaccioso il Cavaliere della Fenice, preparandosi a combattere.