Capitolo 10
Un cuore devoto alla giustizia
Pioveva ancora sulla città di Atene e sembrava non voler smettere, anzi sembrava che la quantita di acqua che stava cadendo fosse addiritura aumentata, per cancellare le tracce di violenza che quel triste giorno aveva colpito la capitale greca dopo che era stata conquistata da Kanon e i cavalieri neri.
Sirio, stava correndo verso il posto in cui si trovava il suo avversario con questi pensieri in testa, incredulo di come i cavalieri neri fossero tornati in vita per obbedire agli ordini di Kanon, eppure dai resoconti di Benam e da quello che lui e i suoi compagni avevano visto al loro arrivo nella città, non c'erano dubbi che quelli che avevano attaccato Atene fossero i cavalieri neri.
Continuando a correre, Sirio si guardo in torno in cerca di qualche nemico nascosto per attaccarlo alle spalle, ma non vide nulla e continuo la sua corsa per altri dieci metre e fermandosi a pochi metri dal quello che poteva sembrare il nemico, ancora seminascosto nell'ombra.
Il suddetto avversario non disse nulla, si limito solo a scruttare meglio colui che aveva davvanti, interessato da quel cavaliere cosi slanciato per la sua giovane eta.
Visto che il Cavaliere Nero non si muoveva minimamente, fu Sirio a invitare il nemico a farsi avanti e presentarsi, cosa che il nemico fece senza battere ciglio. Quando fu abbastanza vicino da vederlo abbastanza vicino da poter essere scruttato abbastanza bene, i sospetti che Dragone aveva già da prima, divennero realtà.
Colui che gli stava davanti era davvero Dragone Nero, il primo nemico che Sirio aveva affrontato dopo la sua nomina a cavaliere del Dragone, l'unica cosa che era cambiata era l'armatura, uguale a quella che indossava ma di colore nero. Ma l'aspetto era come si ricordava.
"E cosi tu e gli altri cavalieri neri siete tornati a nuova vita, Dragone Nero?!", chiese sorpreso il Cavaliere di Atena.
"Si, siamo tornati in vita, ma non sono sicuro che sia stata una buona idea, purtroppo pero ho dovuto assecondare la volontà meschina e vigliacca dei miei compagni desiderosi di vendetta nei confronti di coloro che li hanno sconfitti!" spiego il nemico, a colui che gli privo della vita, ma gli insegno anche lo spirito dell'amicizia nella Valle della Morte a pochi chilometri da Nuova Luxor.
"Pensavo che almeno tu fossi differente dagli altri Cavalieri neri, ma forse mi sono sbagliato!" disse Dragone.
"No, ti sbagli. Io ti sono grato a te per avermi fatto capire cosa fosse l'amicizia, ma ho dovuto accettare la volontà vendicativa e violenta dei miei compagni di voler combattere ancora con voi per prendersi la sospirata rivincita, ma visto che non mi credi ho solo un modo per fartelo capire: combattere!" disse il nemico, attaccando per primo con un possente pugno che avrebbe sfondato il cranio a Dragone, se quest'ultimo non fosse stato cosi veloce da abbassarsi e scagliare a sua volta un pugno che sbatte il nemico a un decina di metri da lui.
Ma Dragone nero non era un avversario facile, e cosi si rialzo subito e contrattacco stavolta con calcio, ma anche questo tentativo fallì miseramente e Sirio ne approfitto per bloccargli entrambe le mani e trovandosi entrambi uno di fronte all'altro, in cui negli occhi di tutti e due si vedeva una forte determinazione e voglia di vittoria. E il premio per quello scontro era la sopravvivenza di uno dei due, perché solo uno dei contendenti sarebbe riuscito a sopravvivere a quella assurda battaglia.
Quella situazione di stallo duro ancora per altri due minuti, e poi Dragone nero prese la parola e quel semplici parole sbalordirono il paladino di Atena.
"Ora che hai visto che la nostra forza è uguale, pare chiaro che questa battaglia finirà per diventare una guerra dei mille giorni almeno che non usi la tua unico colpo segreto che ti darebbe l'unica possibilità di vittoria: Il Colpo Segreto del Drago Nascente!"
"Perché dovrei crederti, tu sei un nemico è il fatto che tu mi consigliarsi quale tattica adottare per vincere la battaglia è alquanto strano e sospetto!"
"Visto che non mi credi dovrò usare altri modi per convincerti a usare il tuo colpo segreto più potente!", disse il nemico cercando di liberarsi dalla morsa del nemico, e preparare a sua volta ad attaccare.
A quella vista, allora Dragone mollò la presa e si preparo a usare il Colpo segreto del Drago Nascente, prima di subire il colpo del nemico. I due colpi partirono nello stesso momento, ma fu il colpo del Drago Nascente ad andare a segno e spingere il nemico indietro di parecchi metri.
Per via dell'impatto del colpo, l'armatura del nemico si crepo in vari punti, soprattutto nella parte centrale del pettorale, e superiore dei coprispalle, e aprendo molte ferite sul corpo martoriato di Dragone Nero, che si rialzo sputando sangue dalla bocca e pensando che se colui che gli ha riportato in vita e dato nuove armature non gli aveva pero aumentato la forza che era rimasta uguale a quella che aveva usato la prima volta che aveva affrontato Sirio nella Valle della Morte, mentre la forza di Dragone era aumentata notevolmente per via di tutti i nemici affrontati fino a quel momento.
Con la consapevolezza di non aver speranze di vittoria contro Dragone, il cavaliere nero sorrise e si complimento per la straordinaria forza dimostrata in quello scontro.
"Sei diventato veramente forte Sirio, complimenti!" disse Dragone Nero.
Quelle poche e semplici parole stupirono il Cavaliere del Dragone come poche altre cose poterono fare, vedendo lo stupore sul volto dell'avversario Dragone Nero continuo a spiegare.
"Devi sapere che il fatto per il quale siamo tornati in vita è un'inaspettata proposta di ottenere la vita eterna, a patto di portare al nostro benefattore, Hades, la testa di Atena, e dei suoi cavalieri e quindi c'è stata data la possibilità di prenderci la nostra vendetta nei vostri confronti di te e i tuoi amici che ci avete ucciso. Ma al contrario degli altri io non volevo vendicarmi su di te, che mi hai insegnato il valore dell'amicizia, ma solo metterti alla prova per vedere se fossi in grado di poter sconfiggere Hades, che è il più forte nemico che avete affrontato, anche più forte di Nettuno!" spiego Dragone Nero.
"Un nemico più forte di Nettuno, è possibile?!" chiese sbalordito Sirio.
"Si è possibile, ma ora che ho visto che la tua forza è cosi grande, e il tuo cuore è devoto ad Atena, so che riuscirete a sconfiggere Hades, il re del mondo dei morti!" disse il nemico.
Dopo quella breve spiegazione, Dragone Nero si accascio a suolo, segno che la sua seconda vita stava giungendo a termine, e infatti due secondi dopo il suo corpo divenne polvere e i suoi resti furono portati via dal vento. Mentre Dragone comincio a correre per raggiunger gli altri e portare a termine la missione, ma mentre correva non riuscì a impedire alle lacrime di scendere sul viso e poi cadere al suolo, rattristato per la triste fine di un nemico che cosi non era.
<< Anche il tuo cuore era devoto alla giustizia, e lo hai dimostrato mettendomi alla prova! Addio, Dragone Nero!", penso il ragazzo allontanandosi dal luogo della battaglia, e avviandosi verso il centro di Atene.
Intanto al centro di una delle più famose piazze di Atene, Cavaliere Oscuro stava avvertendo e sentire i cosmi dei suoi complici esplodere e poi scomparire molto rapidamente, segno della loro morte. E questo lo rendeva nervoso e rabbioso oltre ogni dire.
<< I cosmi di Pegasus, Andromeda e Dragone Nero sono appena scomparsi, mentre quelli di Cigno e Phoenix Nero si sono appena accessi. Maledizione, questo vuol dire che quei cinque incapaci non sono neanche in grado di uccidere cinque mocciosi, anzi sono loro ad avere la peggio! >> penso Kanon.
Per poi rasserenandosi e riprendere una certa parvenza di calma.
<< Ma anche se riescono a sconfiggere i Cavalieri Neri, dopo devono vedersela con me, e non sanno con chi hanno a che fare. Sarò io stesso a mettere fine alle loro inutili vite. Ah, ah, ah! >> rise sguaiatamente.
Un po’ più a nord di Atene, al Grande Tempio, anche qualcun altro stava osservando con molta apprensione la battaglia, preoccuparti che ai cittadini della capitale greca non capitasse niente, come anche ai cinque eroi che erano andati a liberare la città dagli nemici.
I cavalieri d’acciaio erano rimasti alla tredicesima casa per proteggere Lady Isabel di Thule, nonché incarnazione della Dea della Giustizia, Atena. Ma più passavano le ore, più la preoccupazione per la sorte degli eroi si faceva sentire, tant’è che alla fine i tre ragazzi chiesero alla duchessa di Thule notizie sulla sorte dei loro amici.
"Pegasus, Andromeda e Sirio hanno sconfitto e vinto i loro avversari e ora si stanno dirigendo nella piazza centrale della città per sconfiggere il nemico principale, Kanon!" spiego Isabel ai cavalieri lì vicino, che si rallegrarono per le belle notizie che avevano appena ascoltato.
Ma la ragazza non era dello stesso avviso e anzi con un viso tremendamente maliconico riprese a parlare.
"E vero che alcuni cavalieri Neri sono caduti per mano loro, ma Kanon ha un potere uguale a quello di un cavaliere d’oro, essendosi allenato insieme al fratello Gemini e noi non sappiamo quali siano le sue reali intenzioni! Temo che una dura battaglia stia attendendo i Cavalieri!"
"Nobile Atena, come sempre ha ragione!", intervenne in quel momento la voce di Mur dell’Ariete, che era rimasto alla tredicesima casa per aiutare i Cavalieri d’Acciaio nel compito di proteggere Atena nel caso fosse comparso un nemico più potente di loro.
Tutti i presenti si girarono verso di lui, e Isabel fece capire al custode della prima casa di riprendere a parlare.
"Come la nostra nobile Atena ha già spiegato, Kanon e il fratello di Gemini, Cavaliere d’Oro dei Gemelli e custode della terza casa, e quindi si può dire con certezza che i due si siano allenati assieme e abbiano una forza spaventosa. Sarà difficile per i Cavalieri sconfiggerlo!" continuo Mur, e queste parole fecero scomparire dai volti di Shadir, Benam e Lear il sorriso per una facile vittoria.
<< Miei cavalieri, ancora una volta combattete! Abbiate fede nella giustizia! >> penso Isabel più preoccupata che mai.