STARDUST presenta:

"La discesa di Camus verso Libra"

--Ambientata al Santuario durante la corsa alle 12 case, questa fanfic racconta cosa accadde prima dell’incontro-scontro fra Hyoga e Camus nella casa di Libra, il riferimento è ancora il Manga--

La grande Meridiana dei dodici fuochi scandiva il tempo per la "Grande Corsa", due di essi erano già spenti, il terzo da pochi istanti iniziava a consumarsi, inesorabilmente.

I Santi di Atena erano impegnati nello scontro con il misterioso Gemini, tra questi ovviamente non mancava Hyoga.

Camus dall’alto dell’undicesima casa avrebbe preferito non dover assistere alla, secondo lui, sicura morte del suo allievo, ma la guerra, lo sa, non guarda in faccia ai sentimenti. Hyoga era li, pronto anche a perdere la vita se necessario, per la pace e per onorare Natassia sua madre.

Cosa poteva fare lui? Il cavaliere d’oro di Aquarius. Poteva forse affiancare l’allievo in battaglia? No, Certo che no, per quale fine? Aveva forse allevato un guerriero debole e incapace? Il suo orgoglio e la sua ragione gli dicevano di no. Ma nel suo intimo Camus, suo malgrado, temeva per il giovane Hyoga:

"Che fare? Hyoga allievo mio, perché hai accettato il mio invito fatto in Siberia? Non dovevi venire fin qui per vendicare tua madre… Figliolo non voglio la tua morte, non per mano dei cavalieri d’oro!!!Nooo!!! Aaahh Dea Atena salvalo ti prego, fallo giungere a me salvo, vivo… Voglio un confronto con lui, Atena concedimelo!"

--"ANOTHER DIMENSION!!!"--

Il cosmo terribile di Gemini si diffuse rapidamente nel Santuario con un suono sordo, cupo, maligno, tanto ampio da scuotere Camus dai suoi pensieri.

Hyoga, come per effetto di un crudele disegno del destino, era proprio la vittima di quell’attacco.

Il cavaliere del Cigno sotto gli occhi di Shun sparisce all’orizzonte di una buia e sinistra dimensione.

"Hyoga!!! Hyogaaaaa! Lo sapevo, maledizione, Hyogaaa!!!" furono le parole di Camus, la sua voce tremava, non accettava che la sua preghiera di poco prima non fosse stata accolta, ma che invece abbia avuto l’effetto di una terribile profezia!

Dopo questo breve sfogo il cavaliere di Aquarius strinse i pugni come per caricarsi.

La luce negli occhi di Camus cambiò, forse non era proprio la fine! Poteva fare ancora qualcosa, era un cavaliere d’oro di Atene, uno dei dodici eletti! Doveva tentare. Tentò.

Il Cosmo del cavaliere di Aquarius bruciò, era un Cosmo di rara intensità e ampiezza.

Il potere di Camus incrociò per un attimo quello di Gemini, distratto nel frattempo dallo scontro con il cavaliere di Andromeda.

In quel breve istante interruppe il legame fra il cosmo di Gemini e Hyoga e riuscì a farlo uscire dalla dimensione oscura. Il corpo svenuto di Hyoga fu accolto dalla settima casa di Libra, lontano dall’influenza del cavaliere della terza casa.

"Forse è l’unica occasione che avrò per affrontarlo e concedergli un confronto, devo scendere in Libra, Dauko l’anziano maestro di Sirio non è li! La settima casa è quindi incustodita!! Si, è un luogo congeniale. Aspettami discepolo"

Aveva funzionato! Hyoga era salvo, e soprattutto…solo.

Decise di raggiungere Hyoga nella settima casa e di affrontarlo li….

…il terzo fuoco intanto si spense.

Non pensò Camus dell’acquario se quello che stava facendo rispettava le regole del Santuario, lo fece senza badare ai dissapori che si sarebbero potuti verificare con il legittimo custode della settima casa e con gli altri cavalieri d’oro.

Scese le scalinate del percorso dello zodiaco con passo rapido e sguardo gelido.

Cercò per quanto possibile di non incrociare lo sguardo interrogatorio di Shura del Capricorno e, prima che il cavaliere della decima casa potesse aprir bocca, Camus fece un cenno inequivocabile con il palmo della mano come a dire di non preoccuparsi per ciò che stava facendo. Shura rimase perplesso e incuriosito con un ghigno nervoso stampato sul viso ma si volle fidare di quell’insolita discesa del cavaliere a lui prossimo e lo fece ovviamente passare.

I due Gold Saints non scambiarono nemmeno una parola, ma solo un breve sguardo di intesa.

Non poté fare altrettanto Aquarius con Milo all’ottava casa; al cavaliere di Scorpio suo grande amico non riuscì a nascondere le proprie intenzioni:

"Cosa ci fai qui Camus?" l’ovvia dimanda di Milo provocò qualche attimo di esitazione nel cavaliere di Aquarius e un lungo imbarazzante silenzio si impadronì della casa di Scorpio.

Camus guardò nervosamente attorno a se in un chiaro atteggiamento di disagio.

Poi improvvisamente si sbloccò:

"Corro alla Settima casa, Hyoga è li, devo affrontarlo, glielo devo!!"

"Intendi il tuo allievo ai tempi della Siberia?" domandò Milo

"Si il mio Hyoga" rispose Camus con un cenno del capo

poi aggiunse

"So perfettamente che non è ancora pronto per affrontarci, anche se non vorrei crederlo, lo so purtroppo, era un mio allievo infondo! Quindi prima di vederlo morto per causa di un mio pari cavaliere d’oro, preferisco provare ad affrontarlo io, in uno scontro vero, chissà f…"

Milo lo interruppe bruscamente:

"Poco fa mi hai detto che Glielo devi, cosa significa? E forse un tuo dovere di maestro?

Ancora una volta la domanda di Milo turbò Camus.

Il cavaliere dell’undicesima casa in quegli attimi di interminabile silenzio cercava le parole giuste da dire all’amico. Socchiuse timidamente le labbra, poi ci ripensò e le chiuse.

Infine guardò Milo negli occhi, poteva fidarsi di lui e freddamente gli rispose:

"Poco prima di venire al Santuario ho privato Hyoga del ricordo di sua madre, ho fatto inabissare la nave in cui riposava quella giovane donna e l’ho sfidato a seguirmi qui"

"Un gesto strano il tuo" ribattè Milo e aggiunse:

"Cosa volevi ottenere?"

"Volevo liberare la mente di Hyoga dalla debolezza data dai ricordi e dai tristi rimpianti"

"Tu sai però che anch’io, che sono cavaliere d’oro di Scorpio, visito spesso il luogo in cui è stato sepolto mio padre, rimango anche ore e ore a fissare il luogo in cui riposa, eppure non sono un debole!" Milo non aveva gradito quel gesto estremo dell’amico. Si sentì come accusato di debolezza. Cercò di far ragionare Camus ricordandogli di questo particolare della sua vita.

"Lo so, amico mio, lo so, ma tu di quel dolore non ne fai un tuo limite in combattimento!! Hyoga a mio avviso si!"

"Capisco… volevi aiutarlo anche se in un modo piuttosto brusco, non provocarlo come credevo, ma avrà capito le tue intenzioni?" fu l’ultima domanda di Milo

"Tra poco lo saprò vado a sfidarlo…"

--Il risveglio di Hyoga…..La battaglia.…. Le domande.…. Il fallimento.…. La bara di ghiaccio……. --

Camus voltò le spalle alla bara di ghiaccio con le lacrime agli occhi e si diresse nuovamente senza mai voltarsi all’undicesima casa.

L’amico Milo lo fermò con la forza. Solo con lui Camus si sarebbe confessato:

"Non ci sei riuscito vero, non ha dimenticato la sua debolezza"

"No"

"Il suo cosmo purtroppo non poteva nulla contro un cavaliere d’oro, forse è meglio che sia stato io, il suo maestro, a privarlo della vita"

"L’hai ucciso?!!"

"Forse; non so…potrebbe anche risvegliarsi ma fra qualche centinaio di anni. Che sensazione terribile scoprire i limiti del proprio allievo, ancora non ci credo"

"Mi dispiace per il tuo allievo, amico mio, ma non riesco ha provare pietà per dei traditori di Atena… Erano comunque dei traditori!!!" Milo era convinto che con quelle parole avrebbe risolto le cose…

"Non lo so, Milo, non posso averne la certezza…Non so"

"Sei davvero scosso, Camus, se non riconosci il bene dal male!" accusò Scorpio

"Non so che credere, ho molti dubbi ora" ripeté Camus

Risalì le scale del Grande Tempio con uno stato d’animo diametralmente opposto a quando quelle scale le aveva discese. Non aveva più un espressione fredda e determinata, non aveva più un passo deciso e incalzante ma era confuso, malinconico, deluso.

Shura se ne accorse, aveva capito tutto ma preferì saggiamente tacere…

Il silenzio e i rimpianti accompagnarono Camus fino all’undicesima casa. Giunse in prossimità dell’undicesima casa, si asciugò l’ultima lacrima e attese la fine ormai prossima della battaglia.

 

…Cosa accadde poi è noto a tutti…

FINE

…Stardust…