CAPITOLO SESTO: CONTRATTACCO

Sull’Olimpo, intanto, Ercole era stato ricevuto da suo padre Zeus. Il motivo era palese: la sconfitta della Legione Mitica turbava molto il Padre degli Dei, che vedeva in quel gruppo, uno dei punti forti dell’armata divina. "Ercole, quanti Heroes sono sopravvissuti all’attacco alle Dodici Case?", chiese Zeus, un pò teso; -"Achille del Centauro, capo della spedizione, e i due sottogenerali Bellerofonte di Chimera e Giasone del Montone, anche se sono tutti entrambi malconci e con le loro armature in frantumi!", rispose il dio della Forza. Nel frattempo, Ermes, Messaggero degli Dei, era entrato nella sala.

"Com’è possibile che questi forti eroi siano stati sconfitti?", continuò chiedendo il Padre degli Dei, -"Achille ha affrontato Seiya, il saint che ha sconfitto Apollo, mentre gli altri due sono stati abbattuti da un essere chiamato Belzebù!", rispose Ercole.

"A tal proposito, Padre! Abbiamo scoperto che i seguaci di un certo Lucifero hanno attaccato il Santuario, sconfiggendo gli Heroes di Ercole, arrivati da Atena", esclamò Ermes, incuriosendo Zeus, "E soltanto l’apparizione di un immenso cosmo li ha fermati!". –"Ermes fa preparare tutti gli eserciti divini. Mio padre Crono si è liberato nuovamente insieme ai Titani, avremmo bisogno dell’intera stirpe divina per batterli", disse Zeus, "In più abbiamo questo Lucifero da affrontare. Assaggerà l’ira divina, non avrò pietà per nessuno dei miei nemici".

"Zeus, ho un’idea!", esclamò una donna, che si rivelò essere Era, Dea del Matrimonio, sposa di Zeus, "Potremmo trovare una comoda alleanza con altri dei!", continuò la dea, avvicinandosi al suo sposo, che intuì di chi stesse parlando. –"Ottimo Era, se mio padre Crono si è alleato con Atena, perché non aiutare a riportarla in vita…", disse ridendo sadicamente Zeus insieme alla moglie. Intanto da un luogo buio, un Dio era stato liberato, circondato dalla sua energia negativa e indossando una splendente armatura.

Sorse l’alba e, appena svegli, Atena, seguita da Hilda, insieme a Nettuno si sedettero intorno ad una grande tavola, allestita alla Tredicesima Casa. –"Avremmo fatto bene a farci aiutare da Crono?", chiese Isabel, titubante, rivolgendosi al dio del mare, -"Isabel non abbiamo altra scelta! Le condizioni da te stabilite sono ottime e ti fanno onore!", le rispose Nettuno, guardandola con i suoi penetranti occhi. La scena fece sorridere Hilda, che si girò lasciando i due a guardarsi, prima di venire interrotti dall’arrivo di Crono.

"Mi dispiace interrompere questo momento", disse il dio ancestrale, imbarazzando le altre due divinità, che si allontanarono di scatto; -"Dobbiamo recarci nella sala, stiamo per rivelare il piano di contrattacco", continuò il Dio del Tempo, uscendo dalla stanza. Nettuno e Atena, accompagnata da Hilda, si diressero verso la Sala Centrale della Tredicesima Casa, attraversando un lungo corridoio, con vari dipinti raffiguranti momenti della storia di Atena, ed entrando in una grande sala, immensa e con un grande tavolo in mezzo. Gli dei si sedettero al loro posto, seguiti dietro dai saint, ed aspettavano il momento di apertura della riunione. In quel momento, tre cosmi si manifestarono e da una porta spalancata comparvero Hades, Dio dell’Oltretomba, e i suoi due scagnozzi Thanatos e Hypnos. Questi ultimi scambiarono un incrocio di sguardi con Seiya e Icarus, prima di sedersi affianco al loro dio.

"Crono ci faresti l’onore di spiegarci il tuo piano?", chiese Atena; -"Va bene, non posso farvi aspettare!", esclamò il dio, "Il mio piano consiste in due parti: la prima riguarda la difesa del Santuario, nuova base per noi Dei, e la conquista della Terra", continuò. –"Siamo numericamente inferiori, come credi di poter vincere?", gli chiese Hades. –"Bagneremo con l’Ichor le varie armature, e insegneremo ai vari cavalieri il cosmo ancestrale divino. Dovrete apprendere tutti la Dunamis perché dopo aver conquistato la Terra, sarà la volta dell’Olimpo!", replicò Crono, rivelando una carte che poteva portare a loro la vittoria.

Nettuno ed Hades si sentivano soddisfatti, mentre Atena appariva titubante. I Titani andarono via dal Santuario, edificando poco lontano da Atene, il loro Palazzo, sul quale infiamma il Theos Sema, simbolo della potenza, i quale però non ebbe i catastrofici effetti che avrebbe dovuto portare agli uomini; Hades fece ritorno agli Inferi, dove con Pandora riassestarono la posizione degli spectres. Al Santuario, Atena non sembrava convinta di quel piano, e Nettuno le si avvicinò per parlarle.

"Cosa ti turba ancora Isabel? Non hai ascoltato il piano di Crono?", chiese il dio; "Oh Julian, anche se tutti i saint raggiungessero la Dunamis, il cosmo ultimo degli Dei, non ce la faremmo a confronto con gli eserciti divini", rispose Isabel, "Di certo, Zeus conta dei più forti Dei e se volesse li manderebbe subito in campo!".

"Ti ho già detto di non preoccuparti! Ce la faremo, conto molto sui nostri saint, e poi non ti abbandonerò mai!", esclamò sinceramente il dio del mare. In quel momento, a parlare non era Nettuno, Dio del Mare, ma Julian Kedives, e ciò colpì molto Atena, che per la prima volta comprese veramente il cambiamento di Nettuno. Più tardi, la Dea della Giustizia convocò Seiya ed Icarus per parlargli circa la missione. -"Seiya! Icarus! Ho un compito da affidarvi!", disse la Dea, lasciando Hilda continuare ciò che aveva da dire. "Scendete nel regno dei mari e recatevi al Tempio di Nettuno. Alla base della colonna portante, troverete un cofanetto! Riportatelo qui!", continuò Hilda, spiegando la loro missione. "Scegliete qualcuno da portare con voi e partite subito! Qualcosa mi dice che avremo molto bisogno di questo cofanetto", disse Atena, congedando i suoi saint che scesero alla Casa di Aries. Lì vi trovarono i loro compagni Gold Saint insieme a Kanon e Syria, intenti a difendere la casa in attesa di un imminente attacco.

"Atena ci ha affidato una missione! Stiamo per partire verso il Regno dei Mari!", disse Seiya ai suoi compagni, suscitando l’interesse dei due Generali; "Verremo con voi, nel Regno dei Mari, è la nostra casa!", disse Syria, convincendo Seiya ed Icarus, ed insieme partirono per adempiere al loro compito, consapevoli che non sarebbe stato facile raggiungere l’obbiettivo. Durante il cammino, Seiya si guardò attorno, notando l’ironia della sorte: ad aiutarlo c’erano tre guerrieri, che un tempo gli erano nemici, mentre ora stavano insieme, a rischiare la propria vita.

Il gruppo si affrettò a raggiungere Capo Sounion ed entrò nell’antico Tempio di Nettuno: stranamente era stato riedificato completamente benché fosse stato completamente distrutto dal precedente scontro con Atena.

"Aleggia un cosmo più che maligno in questa zona! Proviene dalla Colonna Portante!", disse Seiya che, come gli altri, aveva percepito un’energia negativa fuori dal comune superiore a quella di tutti loro insieme. –"Benvenuti Saint! Anzi bentornati, sono Euristeo del Toro, Heroes della Legione delle Fatiche, pronto ad impedirvi il passaggio verso le prossime colonne", esclamò un ragazzo comparso dinnanzi a loro, "Mi dispiace ma non arriverete mai alla Colonna Portante perché dovrete prima distruggere dei talismani, i quali reggono la barriera cosmica attorno al Tempio di Nettuno creata da….", ma si fermò preferendo non rivelare l’identità di chi aveva eretto tale difesa.

"Ci penso io qui! Procedete!", disse Icarus, posizionandosi di fronte al nemico, facendo un segno a Syria, dopo il quale gli altri lo lasciarono solo dividendosi in tre direzioni diverse. "Vediamo se riuscirai a contenere la forza divina!", continuò il Generale del Nord Atlantico, avvicinandosi ad Euristeo e stendendolo con un pugno. L’Heroes finì contro delle rocce, raggiunto da Icarus che iniziò a tartassarlo con una pioggia di pugni, tali da far sussultare la terra attorno a loro. Euristeo fece esplodere il suo cosmo e si allontanò da Icarus; l’Heroes del Toro aveva vistose ferite sebbene non gravi.

"Ammiro la tua forza! Dalla tecnica che possiedi, suppongo che tu sia stato per un certo tempo sull’Olimpo", disse Euristeo, pulendosi il volto dal suo sangue che sgorgava da alcune ferite; -"Effettivamente è vero! Sono stato il capo degli Angels di Artemis, Dea della Luna!", confermò Icarus, "Il mio nome è Icarus Touma!", il quale sorprese Euristeo. L’Heroes cercava di ricordare quel ragazzo ma non riusciva, quando d’un tratto tutto gli fu chiaro, "Ora ricordo! Sei quell’umano che osò sfidare la potenza di Zeus, e fu imprigionato nelle prigioni divine", affermò Euristeo, "Fosti poi liberato da Zeus stesso, per combattere contro Atena ed ora ne sei alleato! E’ alto tradimento che pagherai con la vita!".

Euristeo del Toro aumentò il suo cosmo, e si avventò contro Icarus. "Taurus Impact", tuonò l’heroes scontrandosi frontalmente con Icarus, che fu sbalzato lontano dalla forza del colpo. Il saint di Atena si alzò dolorante, con varie parti dell’armatura in frantumi, reggendosi ad una roccia, accanto a lui; -"La tua forza fisica è enorme, sei degno di esser un heroes! Prima di continuare toglimi una curiosità: quanti talismani ci sono nel Regno dei Mari?", chiese Icarus.

"Sembra l’ultimo desiderio per un disperato!", esclamò ridendo Euristeo, "Ce ne sono uno per ogni colonna dei Mari e uno prima del Tempio di Nettuno! Ma sono tutti custoditi da un Heroes della Legione Demoniaca!"; -"Legione Demoniaca!", domandò Icarus, che a dispetto della sua solita freddezza, sentì un brivido nell’udire quelle parole. –"Fai bene a rabbrividire! Anche io non so molto su quel gruppo di Heroes. Quello che so è che Ares, Dio della Guerra, in persona ha scelto insieme ad Ercole, anche se un po’ riluttante, i componenti, sotto ordine di Zeus".

"Quando ero sull’Olimpo, sentivo tantissime storie su questo fantomatico gruppo di guerrieri. Alcuni dicevano che fossero demoni di un’altra dimensione, altri che fossero delle divinità vere e proprie!", spiegò Icarus, raccontando quell’inquietante storia, "Un giorno chiesi alla mia dea Artemis, cosa veramente fosse, e lei mi rispose che i componenti della Legione Demoniaca erano sia uomini sia demoni!"; -"Sinceramente non m’importa, m’interessa solo la tua eliminazione!", tuonò l’Heroes del Toro, rilanciando il Taurus Impact.

Il colpo fallì poiché Icarus l’aveva già visto, ed egli fu abile a portarsi dietro Euristeo, "Lancia Energetica", urlò Icarus, generando la saetta energetica che scagliò contro Euristeo, raggiunto in pieno, il quale si accasciò al suolo, con l’addome bruciato dall’energia fulminante della lancia. Icarus non gli diedi neanche il tempo di rialzarsi che gli fu subito addosso e lo centrò con un pugno allo stomaco. Euristeo si trovava in una brutta situazione, e si stava convincendo che da quella situazione non ne poteva mai uscire vivo. –"Per la gloria di Ercole non posso arrendermi! Sarebbe un disonore per un Heroes perdere contro te!", disse l’heroes facendo esplodere il suo cosmo al massimo.

"Heracles Explosion", gridò Euristeo, generando una gigantesca esplosione che coinvolse Icarus, sbalzandolo in aria e facendolo ricadere a terra violentemente; l’Heroes del Toro sentì una fitta al cuore, dopo il colpo ma riuscì a trovare la forza di mantenersi in piedi. Al contrario Icarus era svenuto, sepolto da immensi massi; "Un onore battermi con te! Spero di rincontrarti nel Mondo dei Morti!", esclamò l’heroes, preparandosi a rigenerare la sfera esplosiva.

D’un tratto, il corpo di Icarus iniziò a brillare di una luce verdastra ed il suo cosmo esplose in un attimo, rialzando il saint di Atena. Icarus Touma fece comparire un arco d’energia, e tese la freccia, -"Dura è stata la battaglia. La tua forza fisica è ben pari alla mia ed il tuo cosmo è quasi grande quanto il mio, ma ciò che ci difende è la volontà di battersi per la propria protetta", urlò il saint, "Freccia Energetica", ma non fece in tempo a scagliare la freccia che il corpo di Euristeo cadde a terra esanime. Icarus si voltò e notò due guerrieri apparire su di una roccia. "Credevi che vi avessimo lasciati da soli", esclamò felice Cyd di Cancer, che aveva eliminato Euristeo del Toro con il suo Seikishiki Meikaiha.

"Avete lasciato le vostre case incustodite! Cosa faremo in caso di attacco?", chiese Icarus non molto felice di vederli, -"Ci ha mandati Atena! Ha percepito il cosmo demoniaco che avvolge il Regno dei Mari, e ci ha affidato il compito di aiutarvi!", rispose Bado di Gemini, "E poi il Santuario è già ben difeso!", continuò Cyd, sorridendo al compagno, dopodichè i due Gold Saint gemelli raggiunsero Icarus ed insieme partirono alla volta delle colonne.

 

Contemporaneamente, al Santuario, Atena fu raggiunta da un emissario divino. "Un messaggero divino! Chi ti manda?", domandò la dea, al giovane fanciullo che era arrivato alla Tredicesima Casa. "Vengo dal Valhalla, Odino ha deciso di aprire le porte del suo divino regno e di mandarti dei suoi guerrieri!", affermò il giovinetto, mentre sei guerrieri comparvero dinnanzi ad Atena. Hilda di Polaris entrò in quel momento nella sala, e subì un forte choc nel vedere colui che un tempo era stato il suo amore. –"Siegfried!", balbettò Hilda prima di riabbracciare il suo antico compagno. -"Mime, Thor, Alioth, Hagen, Siegfried e Freyr benvenuti al Santuario di Atena! Spero che possiate ben aiutare la causa comune", esclamò Atena, salutando i nuovi guerrieri che indossarono tutti le loro antiche armature, fatte comparire dal giovane ragazzo. Freyr, l’unico che non aveva mai indossato un’armatura, fu affidato a Tisifone, la quale aveva il compito di prepararlo a diventare un vero guerriero, mentre Siegfried stranamente non vestì nessuna armatura. Il messaggero divino decise allora di andar via, salutando Atena e tutti gli altri. -"Grande Heimdall, Dio di Bifrost e Messaggero degli Asi, grazie per averci fatto raggiungere il Santuario!", esclamò Siegfried, rivelando l’identità del fanciullo, che proprio in quel momento mutò il suo aspetto per poi svanire, sorridendo. Subito dopo la partenza di Heimdall, i quattro God Warriors di Odino occuparono le case rimaste vuote, mentre Atena si chiuse nelle sue stanze, insieme ad Hilda e Siegfried.

Sul Monte Olimpo, Zeus era infuriato per l’ulteriore aiuto da parte di Odino, e decise che dopo Atena sarebbe stata Asgard ad essere distrutta dalla furia olimpica; nella Sala del Trono, intanto, Ercole ed Ares avevano avvertito il loro sommo Padre della presenza della Legione Demoniaca nel Regno dei Mari. Zeus ebbe modo di sorridere al sentire quelle parole, sicuro che la Legione Demoniaca avrebbe preso il sopravvento sui saint di Atena. "La Legione Demoniaca è la più brutale tra l’esercito di Ares ed Ercole, i suoi componenti sono dei veri e propri "demoni", e anche se non avete mandato i più forti, ce la faranno", disse Zeus.

Nel Regno dei Mari, Syria aveva raggiunto la Colonna dell’Oceano Indiano, dove un tempo Shiryu aveva sconfitto Krishna di Krisaore. Un uomo si pose dinnanzi a lui: "Sono Suna il Demone, Heroes di Ercole e Berseker di Ares, appartenente alla Legione Demoniaca, colui che ti eliminerà in questa colonna", esclamò il guerriero, ridendo sadicamente. Il ragazzo era alto, aveva lunghi capelli rossi e sguardo di ghiaccio, e un fisico piuttosto muscoloso; la sua armatura era di colora giallo e aveva dei diademi rossi in alcune parti della corazza.

"Invasore di questo regno, pagherai cara la tua presenza in questo sacro luogo!", affermò Syria, notando una sorta di cristallo incastonato nell’armatura dell’heroes, "Dead End Symphony", suonando una melodia dolce e tenebrosa, che pareva non sortire effetti su Suna; "E vorresti sconfiggermi con questa canzone da strapazzo! Sei uno sciocco..", disse l’Heroes, accorgendosi che stava perdendo gradualmente le forze.

"Cosa è questa dolce melodia?", chiese barcollando il guerriero di Ercole, -"E’ una melodia che ti colpisce direttamente al cuore, mandandoti in tilt fino a farti morire, tra mille sofferenze", esclamò Syria, continuando la sua melodia, però spezzata da Suna, che col suo cosmo eresse a se una barriera di sabbia. –"Anche io ho un asso nella manica: la Sand Barrier ferma qualsiasi colpo fisico e spirituale, quindi non ci sono possibilità di colpirmi!", replicò Suna, uscendo dalla barriera e, scattando verso Syria, centrandolo in faccia con un pugno.

Il Generale sussultò per il colpo e fu lanciato vari metri lontano, mentre il terreno intorno a lui era devastato dalla potenza del colpo. "E’ soltanto un pugno ed ha generato tale energia! Chi ha una potenza tale, deve possedere un potere immenso!", pensò Syria, rialzandosi da terra, con vistose crepe sulla sua Scale, che potevano compromettere le basi delle sua difesa; "Bene non mi resta che iniziare a suonare!", affermò il Generale, mettendo il flauto alla bocca e iniziando la sua melodia, mentre il suo corpo era circondato da una barriera cosmica.

"Prendi questo!", tuonò Suna, scagliando un altro pugno, bloccato dalla barriera; -"E’ impossibile penetrarla! Rassegnati le tue energie saranno mie, e tu rimarrai senza forze!", esclamò Syria, continuando a suonare col suo flauto, i cui effetti iniziarono a sentirsi su Suna. L’Heroes sentì per un attimo il cuore fermarsi ma qualcosa gli impediva di cadere a terra sfinito. "Non cederò ora contro un debole come te, che usa il potere altrui! Ti dimostrerò quanto sia grande il potere di un demone!", tuonò Suna, aumentando spaventosamente la sua energia tanto da spezzare la morsa del Dead End Symphony e la Barriera Circolare.

"Questa è per te! Sciocco ragazzo, Sand Demon Attack", urlò l’Heroes, creando una palla di sabbia e dirigendola verso Syria, al cui contatto con la palla venne travolto dall’esplosione che si generò; il Generale aveva la sua armatura distrutta all’altezza dei bicipiti, e schinieri e bracciali in frantumi, mentre il suo elmo era andato perso nell’esplosione. –"La fine è vicina, la tua sorte è segnata non puoi vincere contro di me!", affermò Suna, colpendo nuovamente il cavaliere di Nettuno, per poi spedirgli contro un altro Sand Demon Attack, distruggendo nuovamente varie parti della cloth delle Sirene.

"Oh no…Ho perso anche il flauto, come farò ora?", riuscì a balbettare il Generale dei Mari, vedendo Suna avvicinarsi, con uno sguardo assetato di sangue, per certi versi simile a quello del suo compagno Kanon, quando progettava la conquista del mondo; "Quello che subirai ora è il mio colpo segreto, Destroyer Typhoon", esclamò il guerriero di Ercole, pronto ad eliminare il suo avversario, a terra inerme. Suna lanciò il suo tifone energetico, quando un muro gigantesco di coralli si contrappose al colpo, fermando gran parte dell’energia, che però sbalzò via Syria, aumentando le ferite sul suo corpo.

"Cosa diavolo a fermato il colpo?", si chiese infuriato e piuttosto seccato Suna il Demone, guardandosi intorno e vedendo una giovane ragazza dalla rossa armatura, avvicinarsi a Syria, "E tu chi sei? Hai voglia di fare la stessa fine di questo patetico musicista?", continuò l’Heroes, mentre il Generale Syria si rialzava grazie alla ragazza.

"Tethys di Mermaid, Cavaliere Sirena, al suo servizio, Generale Syria delle Sirene!", si presentò la ragazza, che Syria credeva morta in seguito allo scontro contro Atena; -"Ma come fai ad essere qui? Eri morta per salvare il maestro Nettuno!", replicò stupito Syria, sorridendo alla sua sottoposta, -"E’ vero, ma fortunatamente Julian, o meglio Nettuno, ha infuso in me nuova energia vitale, permettendomi di ritornare a vivere", spiegò la ragazza, facendo comprendere a Syria di volerlo aiutare, "Nettuno mi ha permesso di vivere, ed ora ricambierò il favore aiutandoti a compiere la missione".

"Riposati qui ci penso io! Ah tieni questo!", commentò la sirena, porgendo a Syria il suo flauto, perso in precedenza; Tethys si volse verso Suna, che aspettava impaziente il momento di affrontarla, iniziando a cantare, -"Un’altra cantante! Voi, fedeli a Nettuno sapete fare ben poco!", esclamò il Demone. Egli però non s’accorse che attorno a lui, i coralli si stavano unendo al punto da formare una prigione che lo stava soffocando. –"La tua Sottile Trama Corallina non lo terrà a bada per molto, ma ti posso aiutare io!", disse Syria, suonando nuovamente col suo flauto, in modo da far perdere al Demone le forze per fermare i coralli che lo bloccavano.

Nonostante gli sforzi Suna perdeva man mano la sua potenza, -"Me l’hanno fatta. Sono riusciti a rinchiudermi qui dentro e sto per fare una brutta fin…", disse l’Heroes, ma non riuscì a finire di parlare che gli mancò il fiato per la stretta presa del muro corallino, "Dovrò scatenare la vera potenza di noi della Legione Demoniaca". Dal muro si ebbe un flash e il corallo che imprigionava Suna scomparve; un enorme cratere si era creato, al cui interno Suna stava con la testa calata, in stato di semi-incoscienza. Alzò la testa e rivelò il suo volto: i capelli divennero rosso sangue, più intenso rispetto a prima, così come i suoi occhi passarono dal celeste chiaro ad un nero puro. "Mai nessuno, aveva osato farmi ascendere a tale potenza! Non so voi, ma io inizierei a tremare!", affermò l’Heroes.

Di fronte a dei stupiti Syria e Tethys, il nuovo Suna scattò verso di loro e stese prima con un possente calcio la sirena, poi si girò verso il Generale stendendolo con una serie di pugni. –"Ma cosa sei…un uomo o un dio?", chiese terrorizzata Tethys, attirando l’attenzione del demone, che gettò via il corpo di Syria. –"Se devi morire, posso raccontarti la mia storia", le rispose Suna.

"Sono nato in Mesopotamia da una famiglia nobile. Fui addestrato come guerriero ed iniziato alla lotta; un giorno mentre mi trovavo in una grotta, ho prelevato una pietra gialla da un muro, facendo entrare in me un demone della sabbia Eniham. Da quel momento, ho passato la vita ad allenarmi nella guerra, ed un giorno fui posseduto completamente dal demone, e così fui notato da Ares, Dio della Guerra, entrando a far parte dei suoi bersekers. E’ stato Zeus a farmi entrare negli Heroes di Ercole, risvegliando la mia parte buona, ma io sono un Berseker di Ares e combatto solo per la gloria", raccontò Suna, rivelando la sua storia, che spaventò ulteriormente Tethys, ma ormai decisa a lottare fino alla fine per Nettuno.

"Dunque non sei umano! Sei uno sporco infiltrato in questo mondo, che vedrà ora la sua fine!", commentò uno stanco Syria, rialzandosi per l’ennesima volta, "Dead End Climax", tuonò il ragazzo, suonando il suo colpo finale. La melodia scaturita dal flauto fece impazzire Eniham, che si mise le mani nei capelli, inginocchiandosi e contorcendosi per il dolore. –"Questa melodia è diversa da prima, è più forte…", esclamò Eniham, ma in un momento cambiò espressione in volto, "…è una dolce carezza in confronto a quello che ti sto per fare", e scomparve dalla zona.

"Dov’è finito?", chiese Tethys al compagno, mentre Eniham riapparve in mezzo a loro scatenando una grande onda d’energia che lanciò via i due, sbattendoli contro delle pareti rocciose. "Mocciosi siete nulla in confronto ad un "dio" come me!", esclamò Eniham, deridendo i due guerrieri di Nettuno, sul fatto di battersi per un inutile dio.

"Un inutile dio…è quello che pensi di Nettuno!", balbettò Syria, alzandosi con quelle poche forze che gli rimanevano, "Sono nato e addestrato per diventare un Generale dei Mari; ho addestrato un ragazzo che è morto per colpa di un folle…ho tradito il mio Dio facendo abbattere la mai colonna e mi sono alleato con Atena, contro gli Dei dell’Olimpo. Questa sì che è vivere e combattere per qualcosa in cui si crede, e non come fai tu che ti batti per la gloria!", gridò, togliendosi incredibilmente la sua Scale. Syria avanzava verso Eniham, stupito da tale gesto, ed incredulo per quella che lui riteneva follia, -"Questa è pazzia!", commentò il Demone, mentre Syria aumentava il cosmo, con in mano il suo flauto.

"Vediamo se questo ferma la tua corsa", replicò Eniham, scomparendo e riapparendo di fronte alla Colonna dell’Oceano Indiano, "Destroyer Typhoon", tuonò lanciando al massimo il suo colpo finale, che si manifestò nella sua immensa potenza, tanto da provocare numerose crepe profonde nella colonna, che tuttavia resistette per poco all’assalto. –"Abbatti pure la colonna! Per me conta solo eliminarti a questo mondo!", ripeté il Generale, avvicinandosi sempre di più ad Eniham, turbato dall’alone che circondava Syria.

"Te la farò pagare! Per tutte le ferite causate a me ed alla mia compagna!", disse il Generale del Sud Atlantico, facendo esplodere di colpo il suo cosmo, dando un forte pugno in faccia ad Eniham; egli non fece neanche in tempo a reagire che, con una secca e veloce mossa, Syria gli piantò il flauto nel cuore. "Ma...ma...", balbettò Eniham, che s’inginocchiò a terra, dolorante.

In un attimo, Eniham cambiò il suo sguardo, e iniziò a sfilarsi il flauto dal petto. "Mi dispiace, ma non puoi battermi semplicemente trapassando il mio cuore!", esclamò il demone, proprio mentre Syria spiccò un balzò indietro, afferrando la sfinita Tethys. –"Alcuni dico che l’esplosione sia arte! Allora vediamo se sarà un capolavoro, Dead End Explosion", urlò il Generale, rilasciando dal suo flauto l’energia cosmica accumulatasi, -"Non doveva finire così!", fece in tempo a dire Eniham prima di vedere il suo corpo carbonizzarsi, man mano che l’energia era rilasciata.

"Forse il nostro aiuto alla missione finisce qui! Ho perso tutte le forze!", affermò Syria delle Sirene, poggiando a terra Tethys e a sua volta crollando a terra svenuto; lontano da lì, la barriera che avvolgeva il Tempio di Nettuno perse uno dei suoi strati concentrici, così che il dio al suo interno sfogò la sua rabbia, abbattendo delle colonne con un vortice nero.

Contemporaneamente, Seiya di Pegasus era arrivato alla Colonna del Pacifico del Nord. –"Quanti ricordi mi fa venire in mente questo luogo!", esclamò il ragazzo, appoggiandosi alla colonna, dal quale poco lontano una figura dal cosmo oscuro s’ergeva, impaziente di affrontare Seiya.